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montefalcone antonio
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venerdì 4 luglio 2025
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ripartenza soft mossa da istinto di conservazione
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Era il 1993 quando usciva il primo film di “Jurassic Park” e il pubblico restava meravigliato e stupito dai dinosauri che apparivano in tutta la loro maestosità sul grande schermo: un’emozione inedita, irripetibile (e non più raggiunta dalle pellicole successive), non soltanto perché frutto di una “novità” per l’epoca, ma anche perché derivante da un film ricco di fascino e tensione che coinvolgeva veramente anche il più distratto degli spettatori. A distanza di più di trent’anni da quell’opera di Spielberg e dopo due trilogie dagli esiti qualitativi e remunerativi alterni, è quasi arduo se non impossibile riuscire ancora a sorprendere, affascinare o addirittura emozionare il pubblico con nuove o vecchie specie di dinosauri, e con trame incentrate su questi ultimi e il loro rapporto col genere umano.
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Era il 1993 quando usciva il primo film di “Jurassic Park” e il pubblico restava meravigliato e stupito dai dinosauri che apparivano in tutta la loro maestosità sul grande schermo: un’emozione inedita, irripetibile (e non più raggiunta dalle pellicole successive), non soltanto perché frutto di una “novità” per l’epoca, ma anche perché derivante da un film ricco di fascino e tensione che coinvolgeva veramente anche il più distratto degli spettatori. A distanza di più di trent’anni da quell’opera di Spielberg e dopo due trilogie dagli esiti qualitativi e remunerativi alterni, è quasi arduo se non impossibile riuscire ancora a sorprendere, affascinare o addirittura emozionare il pubblico con nuove o vecchie specie di dinosauri, e con trame incentrate su questi ultimi e il loro rapporto col genere umano. E infatti, a tal proposito, le aspettative su questo“Jurassic World: La rinascita” non erano alte, e, almeno in parte, non sono state contraddette dopo la visione del film. Una pellicola che nasce per far rinascere (come da titolo) di nuovo la serie, per farla continuare e sopravvivere proponendola anche alle nuove generazioni. Bisognava dunque assecondare l’esigenza di rinnovare il franchise, farlo ripartire da capo, tagliando subito corto con le trilogie precedenti; e così è stato fatto, pur nella consapevolezza della difficoltà del caso.
Il duro compito è stato affidato a David Koepp, lo stesso sceneggiatore dell’originale del 1993, e la regia a Gareth Edwards, che ha rielaborato l’immaginario di “Godzilla” (2014) e di “Star Wars: Rogue One” (2016). Mani sicure quindi, che, in un certo senso, con questo ennesimo capitolo sono riusciti a dar nuova linfa alla serie, ma non di rinnovarla pienamente in modo significativo o incisivo.
Il settimo episodio della saga introduce effettivamente nuovi luoghi, storie, personaggi, creature (il paleontologo Stephen Brusatte è tornato a collaborare come consulente per i dinosauri dopo “Jurassic World - Il dominio” e alcuni dinosauri sono mutanti), però tutto sa ancora di citazionistico e già visto, di stanchezza creativa e d’inventiva; come se, alla pari dei dinosauri nel film, non si volesse far estinguere né loro né il ritorno commerciale della saga cinematografica ad essa dedicata.
Pur mantenendo uno spettacolo visivo di alta qualità, e pur cercando di affrontare tematiche complesse e interessanti come: la responsabilità della scienza attuale, e i gravi rischi di una tecnologia di cui l’uomo ha perso etica e controllo; l’avidità delle multinazionali e il capitalismo delle case farmaceutiche; l’incubo pandemico e dei cambiamenti climatici, e l’idealismo scientifico troppo dipendente da interessi di parte; la minaccia ingombrante dell'estinzione di ogni forma di vita di un pianeta che abbiamo rovinato, e la famiglia come rifugio salvifico; l’opera lascia purtroppo tutto in superficie, peccando di una sceneggiatura piatta, ridondante, poco approfondita e poco stratificata, che sacrifica molto del suo potenziale, non soltanto in termini concettuali ma anche in termini di mera narrazione. Scene e dialoghi risultano spesso abbozzate e pretestuose; il cast (Scarlett Johansson, Jonathan Bailey, Mahershala Ali) cerca di fare del proprio meglio, ma il ritratto dei loro personaggi appare sbiadito e monotono.
Le parti maggiormente godibili, infatti, sono quelle più spettacolari e d’avventura, con dinosauri, effetti speciali visivi e scene d'azione ben girate e avvincenti, tra momenti di “spavento” e divertimento ispirati al modello originale di Spielberg nei toni e nel ritmo. Regista e sceneggiatore omaggiano ossequiosamente il genere d’avventura d’altri tempi, e citano opere come “Lo squalo”, “Indiana Jones” o “Alien” e “King Kong”, con uno stile estetico che, coerentemente, predilige di girare in pellicola e in location reali, limitando l’uso della CGI, e restituendo un maggiore “realismo” (vedi ad esempio le creature preistoriche rese nei loro minimi dettagli, e col giusto utilizzo di animatronic e make-up). Persino la colonna sonora, firmata da Alexandre Desplat, fonde efficacemente i suoi temi originali con le celebri note di John Williams, per coinvolgere emozionalmente lo spettatore. A dimostrazione che, malgrado limiti e imperfezioni, questo blockbuster estivo, resta comunque un film d’intrattenimento girato perlomeno con l’onesta passione per il genere. Ma qualcos’altro di più originale, di non derivativo, o con una propria incisiva identità manca.
Questa pellicola insomma, è una ripartenza debole che ha poco da dire; che ibrida nel bene e nel male passato e presente, che non evolve a dovere il proprio potenziale ma rischia di essere sostanzialmente un inutile clone della saga stessa; un’opera diseguale che ha i suoi pregi migliori nell’aspetto visivo e di messinscena, ma purtroppo appare molto claudicante e difettosa nello svolgimento narrativo della trama.
Voto (in decimi): 5 / 6
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fabal
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venerdì 25 luglio 2025
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la rinascita... della banalit
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Nel lontano 1993 il primo Jurassic Park mi lasciava a bocca aperta per l'efficacia visiva con cui portava i dinosauri sul grande schermo. Abituato agli animatronic legnosi dei pochi documentari che avevo visto da bambino, vedere il muso del T Rex che si strofina sul tetto bagnato di una jeep mi pareva qualcosa di clamoroso. Ed in effetti lo era, perché quel realismo è invecchiato così bene da farsi addirittura rimpiangere a 32 anni di distanza. Dopo la cestinabile seconda trilogia, al cinema ci propongono una Rinascita ulteriormente non necessaria che già dall'intro ha, se non altro, l'onestà di giocare a carte scoperte: l'ennesimo monster movie fracassone, costruito attorno a una trama pretestuosa da cui non possiamo attenderci chissà cosa.
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Nel lontano 1993 il primo Jurassic Park mi lasciava a bocca aperta per l'efficacia visiva con cui portava i dinosauri sul grande schermo. Abituato agli animatronic legnosi dei pochi documentari che avevo visto da bambino, vedere il muso del T Rex che si strofina sul tetto bagnato di una jeep mi pareva qualcosa di clamoroso. Ed in effetti lo era, perché quel realismo è invecchiato così bene da farsi addirittura rimpiangere a 32 anni di distanza. Dopo la cestinabile seconda trilogia, al cinema ci propongono una Rinascita ulteriormente non necessaria che già dall'intro ha, se non altro, l'onestà di giocare a carte scoperte: l'ennesimo monster movie fracassone, costruito attorno a una trama pretestuosa da cui non possiamo attenderci chissà cosa. E questo nonostante la presenza di David Koepp come sceneggiatore.
E difatti non ci sono grandi guizzi, a parte quelli di un Mosasauro melvilliano nel suo desiderio di emulare le gesta di Moby Dick. Edwards riprende il terreno a lui familiare (Monsters, 2010) dei mostri giganti nella giungla, con scene d'azione che tutto sommato funzionano, soprattutto quando l'occhio dello spettatore coglie dei movimenti sospetti dietro un ignaro protagonista in primo piano.
Ma, pur riconoscendo lo sforzo registico, questo nuovo Jurassic World non riesce mai a meravigliare, sia perché il debole soggetto poggia su un materiale decisamente esausto, sia perché gli stessi dinosauri non hanno più una genesi credibile che ne incrementi il fascino, vero tratto geniale del primissimo capitolo. E qui Rebirth ripete l'errore dei Jurassic World precedenti: anziché cercare un nuovo realismo, sceglie ancora la via del monster movie esagerato, trasfigurando i rettili preistorici in ibridi sempre più brutti (e per brutti intendo proprio brutti, non spaventosi). Il T Rex non fa più paura? Facciamone l'ennesimo potenziamento, il D Rex! Che però meraviglia ancora meno perché puzza di dejà vu, incrociando lo xenomorfo con il Rancor di Star Wars.
Un cast di palestratissimi non fa che aumentare i rimpianti verso il passato: più che degli attori vediamo degli atleti alle prese con una prova di resistenza, e i tempi del tagliente Dr. Malcom e dello spaesato prof. Grant sembrano davvero lontani anni luce. E non basta la sola Johansson (per quanto decisamente migliore della Dallas Howard) a tenere in piedi la baracca. Troppi personaggi – si poteva decisamente liquidare la famigliola felice che fa la gita in barca – rendono l'azione dispersiva, peraltro lasciando subito intuire chi sopravvivrà e chi ci lascerà la penne, come in qualsiasi B-horror da seconda serata.
Le poche citazioni nostalgiche non bastano ad accendere un interesse che raramente decolla e, se lo fa, non spicca il volo perché qualche assurdità (vedasi il nuoto sincronizzato di un gruppo di Spinosauri in mare) lo riporta a terra.
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maramaldo
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venerdì 15 agosto 2025
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a ciascuno il suo giurassico
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Brutto! sarebbe la tua valutazione, dolce e pur severa Liliana. Ti capisco, sai, ma le cose non sono così semplici. Proviamo insieme a raccapezzarci su questo film, non un granchè ma che si lascia guardare fino alla fine, a me è parso ricco, svelto e vivace. Il successo bisogna spiegarlo. Teniamo conto dell'affluenza del pubblico. Dirai, l'ormai inarrestabile caduta nell'infantilismo, il rincorrere fantasticherie che caratterizzano l'orientamento alla puerilità. Se non è un regresso, gli somiglia. Diranno, il fascino del primordiale, il richiamo arcano delle origini. Lascerei il discorso a Jung & Co, sussiste indiscusso il gusto del primitivo.
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Brutto! sarebbe la tua valutazione, dolce e pur severa Liliana. Ti capisco, sai, ma le cose non sono così semplici. Proviamo insieme a raccapezzarci su questo film, non un granchè ma che si lascia guardare fino alla fine, a me è parso ricco, svelto e vivace. Il successo bisogna spiegarlo. Teniamo conto dell'affluenza del pubblico. Dirai, l'ormai inarrestabile caduta nell'infantilismo, il rincorrere fantasticherie che caratterizzano l'orientamento alla puerilità. Se non è un regresso, gli somiglia. Diranno, il fascino del primordiale, il richiamo arcano delle origini. Lascerei il discorso a Jung & Co, sussiste indiscusso il gusto del primitivo. Lo si riscontra nella tua sciampista, nel mio barbiere, istorfati da tatuaggi come idoli dei Mari del Sud.
Gareth Edwarda è qualcosa di più di un provetto effettista di godzille. All'intrattenimento concede che bestioni rovesciano barche, inghiottono danarosi spocchiosi, sgranocchiano elicotteri facendoli deflagrare. Nel medesimo contesto fa rivivere esemplari che rispettando le ricostruzioni dei paleontologi. Se ci perdi tempo scoprirai che quel robottino simpatico, Dolores, la cuccioletta che la ragazzine porta con sè, ha le fattezze dell'Aquilops.
Oggi la critica cinematografica, anche a noi dilettanti, chiede di documentarsi, di procedere a riflessioni ragionate, di leggere i messaggi, di scorgere le prospettive. Su quest'aspetto vorrei sofffermarmi. Greta Thumberg felice sarebbe stata di trovarsi con loro, detto nel film, i dinosauri in decine di milioni di anni non hanno inquinato, danneggiato l'ambiente, pensate a quel che combina e combinerà il sapiens.
Siamo seri, non trascuriamo gli elementi ludici dell'opera. Cattivella, avresti liquidato come smanceria balorda un episodio che invece è un intermezzo di tenerezza. Colli prolungati oltre la norma della specie. in cima due faccette scemotte, occhietti da bambola socchiusi, languide si accostano in un'attrazione di innamoramento, tocco sentimentale, tratto di umanità.
Scommetto che non hai apprezzato, la diuresi, oltre che in pubblicità, fa capolini nel cinema procurata dalla pensosità di un'apposita poetica. Qui mi sembra casuale.Suppongo che l'abbia provocato il giovane attore che fa il fidanzatino di Teresa, un ragazzotto sfaticato. Con tante bestie che non passano inosservate anche lui ha voluto qualcosa di rappresentativo, più incisivo. Il sornione Gareth l'ha fatto contento e gabbato. Gli lascia la performance attoriale, la mimica puntigliosa nella simulazione, ma alle sue spalle fa piombare uno di quei pollastri gigante il quale ghermisce un suo simile e lo porta via per sbranarselo. Non per cattiveria, ma per fame. Esigenze inderogabili accomunate. normali funzioni naturali che si svolgono in contemporanea, un apparente contrasto che rende la situazione inquietante, il dramma di un contrappunto, un fugato a due voci. Xavier lo fa David Iacono, da Brooklyn, un oriundo?
Le location sono parchi nazionali della Thailandia, trasfigurati in paesaggi fiabeschi, magari un po' leziosetti, misteriose immagini. Tutto così il film, qualcuno dirà una continua mistificazione.
Chiudo con mestizia, cara Lili, ora tocca a te capirmi. Scarlett Johansson mi dà pensieri che, ahimè, non sono quelli cattivi degli adolescenti immaturi di una volta. L'ho riconosciuta a stentp. Un ricordo la vibrante corporeità. Armeggia patetica con quell'aggeggio di fiocina ultramoderna, pure sbaglia. Straniata dal gruppo, distaccata, assente, un à plomb che non si addice ad un compito che imponeva determinazione, protervia, l'accanimento contro il mostro del Capitano Achab.. Nutro apprensione non solo per la diletta star, temo per l'intero filone dei sauri preistorici. Se ci si infila il sermone, l'intento politicheggiante, verranno estinti come le scimmie, tanto più "vicine" a noi. Non occorre la tua disapprovazione, Ly, la gente, pur superficiale e puerile, ha un fiuto, ferino e crudele appunto, per assicurare la damnatio memoriae.
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finmat92
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sabato 5 luglio 2025
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sempre meglio di il dominio
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Sono andato a vedere questo film con le aspettative basse dopo la trilogia di Jurassic World che è riuscita a distruggere un bel franchise con le sue infinite porcate e scelte registiche molto discutibili.
Il film intrattiene, ottima la CGI tolte un paio di eccezioni (il fumo in particolare convince poco), il cast mezzo convince e mezzo no, ma non è solo la capacità attoriale a mantenere un andamento altalenante.
Il film si apre con la tipica scena di laboratorio, un laboratorio super tecnologico e poi, per una cavolata, succede il patatrac. Gli eventi di Jurassic Park e World sono già avvenuti, sono passati diversi anni, ed un ricco magnate vuole tirare su una squadra per andare dove ci sono i dinosauri e recuperare dei campioni freschi di sangue per sviluppare un farmaco/medicinale contro le malattie del cuore.
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Sono andato a vedere questo film con le aspettative basse dopo la trilogia di Jurassic World che è riuscita a distruggere un bel franchise con le sue infinite porcate e scelte registiche molto discutibili.
Il film intrattiene, ottima la CGI tolte un paio di eccezioni (il fumo in particolare convince poco), il cast mezzo convince e mezzo no, ma non è solo la capacità attoriale a mantenere un andamento altalenante.
Il film si apre con la tipica scena di laboratorio, un laboratorio super tecnologico e poi, per una cavolata, succede il patatrac. Gli eventi di Jurassic Park e World sono già avvenuti, sono passati diversi anni, ed un ricco magnate vuole tirare su una squadra per andare dove ci sono i dinosauri e recuperare dei campioni freschi di sangue per sviluppare un farmaco/medicinale contro le malattie del cuore.
Per me questa pellicola supera la sufficienza, ci sono i dinosauri, la gente va in sala per vedere quelli, e va bene così. Ovviamente, seguendo il filone della trilogia World, la deficienza umana nelle alte dirigenze aziendali private, ma non solo, non fa che accumularsi per cui bisogna sempre organizzarsi, agire e gestire i problemi nel modo più stupido e superficiale possibile senza imparare dagli errori del passato (di altri), ed è la scusa facile per presentare un nuovo film. E' uno spin-off, va preso così per quello che è.
Concludo dicendo che ho visto di peggio, dopo la trilogia di Jurassic World, anche del pane raffermo ti convince dopo aver gustato la cacca vera.
Nasce e muore qui nonostante il titolo "La rinascita", qui da far rinascere c'è poco e niente, non di certo la mia voglia di spararmi un'altra trilogia o vivere l'emozione del primo Jurassic Park. Se volete ripartire dall'opera di Crichton e dalla visione di Spielberg, iniziate rinnegando tutto quello fatto dopo Jurassic Park III, mandando a quel paese Universal Picture, dicendo no ai ricconi di Hollywood che vogliono solo fare soldi sfondando al botteghino perchè nel titolo c'è "Jurassic World" e producete qualcosa di autoriale, perchè se pensate che continuare a proporre personaggi ed aziende sceme, grossi carnivori ed un po' di azione con solo CGI...non andrete lontani, la frittata è stata fatta dalla precedente trilogia, ora c'è da raccogliere i cocci. Superata la sufficienza a sto giro ma non ne canto le lodi, siamo ai livelli di Alien Romulus qui.
###INIZIO SPOILER###
Cosa non mi ha convinto? che, come al solito, puoi avere gli ingegneri migliori del mondo, le migliori menti, scienziati, progettisti, architetti, costruttori...che il tuo intero sistema va a farsi fottere a causa di una cavolo di merendina? ma se sono luoghi iper-controllati, a chi è permesso portare cibo all'interno della struttura? e anche fosse, una semplice griglia di aspirazione va in tilt per una semplice ostruzione? e questo fa non solo bloccare la porta ma resetta l'intero sistema? cioè 2 macro-eventi passati con dinamiche simili non hanno insegnato nulla? continuiamo a fare gli scemi? ma sì, tanto i miliardi ci avanzano, continuiamo a perdere parchi e laboratori ad alta tecnologia così....qui non si bada a spese, giusto?
La scena di reclutamento poi ha fatto ridere, c'è sta tipa palestrata, Zora, a cui le basta un discorsetto in auto (cliche americano) ed una proposta A VOCE con assegno in bianco (aka 10 milioni di dollari) per convincerla? ma qui gli esperti li convinci così facilmente? nessun "voglio garanzie, la gente in passato c'è morta in queste missioni suicide", no niente.
L'altro genio, il paleontologo erede di Grant, anche a lui, un bel discorsetto alla veloce a cui non serve neanche offrire una cifra, basta puntare sull'orgoglio, mentina in bocca, riflessione di 10 secondi e poi "Sì ok, ci sono, contate su di me". Della serie "Ok fratello, se vuoi a bordo abbiamo tutte le mentine che vuoi se bastava questo".
E vedi sti qua che vado dal nero, perchè se non c'è il nero allora il film non si fa, che si fa convincere anche lui con la proposta di 10 milioni a voce (sì tanto basta dire che i soldi li ho) dopo la scenetta "No no, non si fa, scordatevelo, no categorico, io non ci vado in quei posti.".
Qui il regista si è sforzato poco, il budget è stato buttato tutto sulla CGI.
Poi scena di loro sulla barca, un peschereccio del menga, questi partono per affrontare dinosauri grossi quanto balene e ci vanno con la barchettina....di meglio il nostro uomo che stacca assegni da 10 milioni a testa non è riuscito a trovare.
E arriva poco dopo Pedro Pascal (non è lui ma è lui) in vacanza, strafatto ed ubriaco di sonno, con la sua barchettina a vela, che non sa neanche di essere in un film di Jurassic World, ignora la presenza dei dinosauri in quella zona del mondo...tanto cosa vuoi che succeda? e dopo l'attacco del mosasauro si uniscono al team principale.
Subiscono l'attacco incrociato di spinosauri e monosauro armati solo del fucile per sparare il dardo per recuperare il campione di sangue, la loro spavalderia e le palle di granito.
Dinosauri un po' stupidi che non si capisce perchè non tentino di ribaltare la barca e papparseli tutti sti cujones, e loro riescono a farcela arrivando fino all'isola schiantando il peschereggio sulla spiaggia (effetto CGI bruttino), con la battuta del capitano "in acque basse il mosasauro non viene" e invece sì, viene eccome. Gli spinosauri presi da improvvisa compassione e respinti dalla plot armor risparmiano l'equipaggio in acqua e se ne vanno dopo averne pappati un paio.
Ah in questa pellicola tutti cecchini professionisti eh, Zora che fa il discorso al paleontologo su come prendere la mira con il mosasauro e poi sbaglia anche lei. Il tizio palestrato che prende il lanciagranate e spara un po' a caso in un contesto dove l'unica cosa da fare è fuggire, non di certo affrontare 8 carnivori.
Scena dopo di loro sull'isola con il discorso filosofico del figlio (in realtà il fidanzato della figlia ma non si capisce) di Pedro Pascal, che fino a quel momento è riuscito a fare solo una cosa giusta (il tuffo per recuperare la futura waifu), che stai lì a dire "ma ti pare il momento di fare sti discorsi? ma che significano? ma ci sei o ci fai?", e poi la scena notturna di lui che si allontana 200 km per pisciare e viene salvato dalla plot armor mentre aveva due carnivori dietro di lui che lo stavano per fare a brandelli...della serie povero Robert in Jurassic Park con lo SPAS-12 che non aveva un buon rapace a guardargli le spalle.
Scena del canotto gonfiabile con il tirannosauro, che deve per forza fare la sua apparizione, si scopre che non solo è gonfiabile ma è fatto di adamantio, non si buca, non si rompe, non si sgonfia neanche con i denti e la presa mascellare del carnivoro. E non riesce a papparsi manco uno dei personaggi. Va bene.
Il direttore di macchine muore per il semplice fatto di essere un nero, altro grande cliche americano DOCG 100%.
Quello che non muore ma che avrei voluto veder dilaniato era il figlio di Pedro Pascal.
E poi, dopo la roccambolesca avventura per recuperare i campioni di sangue, c'è la scena finale dove il magnate viene ucciso (giustamente) ed i sopravvissuti che si guardano tra loro e concludono che tali campioni è meglio destinarli a qualche azienda/organizzazione no profit pubblica senza guadagnarci nulla.
La protagonista che era partita solo per i soldi, e così il comandante della barca, ora se ne può tornare a casa felice dove ad attenderla ci sono sempre i problemi lasciati in sospeso che nel frattempo saranno pure lievitati.
Zora, Scarlett Johansson, convince perchè riesce ad essere una donna cazzuta, e tolto l'ultima scena, rimangono ad essere mezzi intelligenti solo il comandante nero e Pedro Pascal, la bambina poverina è solo una bambina, e gli altri convincono poco e niente.
###FINE SPOILER###
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esta libre_para el_precisamente
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mercoledì 16 luglio 2025
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pi? si che no...
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Un film sfozato, c'? un tentativo di essere un film alla Spielberg ma chi dirige NON ? lo zio Steven e purtroppo si nota, per quanto ci provi il buon Edwards. Si cerca di dare quel senso di meraviglia dei primi film, citandoli con riverenza e quando non lo si fa si cerca di strafare con un dinosauro mostro geneticamente modificato che sembra uscito da un film di Alien. Tra l'altro le scene ambientati nella giungla mi hanno ricordato un p? predators, insomma un miscuglio tra monster movie e Jurassic, peccato che i dinosauri siano simpaticissimi come sempre e per quanto mi riguarda NON sono mostri come un alien o predator o simili, I personaggi umani sono abbastanza dimenticabili e i motivi della loro avventura sono sforzati( i latini in gita in mezzo al mare tranne la bimba erano da eliminare, cosi come i vari mercenari tra cui una Scarjo abbastanza fuori ruolo, bene invece lo scienziato ovviamente).
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Un film sfozato, c'? un tentativo di essere un film alla Spielberg ma chi dirige NON ? lo zio Steven e purtroppo si nota, per quanto ci provi il buon Edwards. Si cerca di dare quel senso di meraviglia dei primi film, citandoli con riverenza e quando non lo si fa si cerca di strafare con un dinosauro mostro geneticamente modificato che sembra uscito da un film di Alien. Tra l'altro le scene ambientati nella giungla mi hanno ricordato un p? predators, insomma un miscuglio tra monster movie e Jurassic, peccato che i dinosauri siano simpaticissimi come sempre e per quanto mi riguarda NON sono mostri come un alien o predator o simili, I personaggi umani sono abbastanza dimenticabili e i motivi della loro avventura sono sforzati( i latini in gita in mezzo al mare tranne la bimba erano da eliminare, cosi come i vari mercenari tra cui una Scarjo abbastanza fuori ruolo, bene invece lo scienziato ovviamente). Ma in fondo gli effetti speciali sono al top e ci si pu? divertire un po', ma ci sarebbe stato da spassarsela con qualche morto in pi?( avvolte nemmeno mostrato!), ? davvero poco credibile che degli essere umani sopravvivano in quelle condizioni e questo distrugge la tensione da monster movie( che per me non si presta per i dinosauri). Infatti ? bello i momenti di veri apprezzamento degli animali( i titanosaurus ? la scena top e basta per rendere piacevole il film.)Insomma, pu? andare anche bene se si ? disposti a vedere il bicchiere mezzo pieno...
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liliana g
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mercoledì 16 luglio 2025
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il film pi? brutto in assoluto
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Stavolta non speravo in un capolavoro. Sapevo che il primo Jurassik Park è inarrivabile. Mi accontentavo di non vedere la solita trama incentrata sui parchi giochi e gli uomini convinti di poter domanre i dinosauri. Uno pensa che la trama si sviluppi in modo intelligente e ironico... Un manager senza scrupoli ingaggia con i suoi milioni di dollari una squadruccia di sfigati che dovrebbero essere cattivi a loro volta. Logicamente con tutti i milioni di dollari che ha a disposizione prenderà una zattera e 2 veterani marins (due, solo due) portandosi dietro gente incapace di accendere un fuoco. Si sa, le persone inutili in una missione suicida sono obbligatori. Se pensate che i personaggi riveleranno fini o atteggiamenti particoalari sappiate che non accadrà: ogni personaggio inizia e finisce con gli stessi ideali e propositi.
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Stavolta non speravo in un capolavoro. Sapevo che il primo Jurassik Park è inarrivabile. Mi accontentavo di non vedere la solita trama incentrata sui parchi giochi e gli uomini convinti di poter domanre i dinosauri. Uno pensa che la trama si sviluppi in modo intelligente e ironico... Un manager senza scrupoli ingaggia con i suoi milioni di dollari una squadruccia di sfigati che dovrebbero essere cattivi a loro volta. Logicamente con tutti i milioni di dollari che ha a disposizione prenderà una zattera e 2 veterani marins (due, solo due) portandosi dietro gente incapace di accendere un fuoco. Si sa, le persone inutili in una missione suicida sono obbligatori. Se pensate che i personaggi riveleranno fini o atteggiamenti particoalari sappiate che non accadrà: ogni personaggio inizia e finisce con gli stessi ideali e propositi. Quando si dice psicologia del profondo.
La fintissima computer grafica potrebbe perfino conferire un atmosferà retrò... come se fossero alle prime armi, molto teneri.
Quando proprio non sanno come riempire il vuoto della sceneggiatura parte la classica musica di John Williams... per un po' hai nostalgia... ma poi ah no, stiamo vedendo questo film terribile.
INFINE. Con la probabile volontà di raggiungere i livelli di Sharknado, ma manco questo sono riusciti a fare, ecco a voi i dinosauri mescolati fra di loro, mostri ibridi anche brutti. Fra il cui il più brutto di tutti un dinosauro gigantissimo che ha le fattezze dei un Alien ingrassato.
L'unico obbiettivo che raggiungege il film è quello di farvi saltare dalla poltrona per le classica scene in cui all'improvviso compare un dinosauro o un amico che ti poggia una mano su una spalla.
Evitatelo... o vedetelo per contemplare il momento più basso della saga
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tizio incognito
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mercoledì 16 luglio 2025
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filmetto senza trama e mordente
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Ad occhio, mi pare il più scadente di tutta la saga "Jurassic". Non ricordo granché del precedente "La Rinascita", ma la sensazione, al termine di entrambi, è stata quella di rivalutare nettamente le opere precedenti. Anche quelle degli anni ’90, dove perlomeno i personaggi avevano un certo spessore e la trama un senso compiuto.
Stiamo parlando di un filmetto pensato per portare i bambini al cinema, con una tematica leggermente diversa rispetto ai soliti film di animazione e supereroi, nulla più.
Strano che si sia investito tanto in attori di un certo livello: non tanto la Johansson, ormai probabilmente non più all'apice della carriera, quanto Mahershala, che con due premi Oscar sorprende davvero per essere finito in un sotto-prodotto commerciale come questo.
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Ad occhio, mi pare il più scadente di tutta la saga "Jurassic". Non ricordo granché del precedente "La Rinascita", ma la sensazione, al termine di entrambi, è stata quella di rivalutare nettamente le opere precedenti. Anche quelle degli anni ’90, dove perlomeno i personaggi avevano un certo spessore e la trama un senso compiuto.
Stiamo parlando di un filmetto pensato per portare i bambini al cinema, con una tematica leggermente diversa rispetto ai soliti film di animazione e supereroi, nulla più.
Strano che si sia investito tanto in attori di un certo livello: non tanto la Johansson, ormai probabilmente non più all'apice della carriera, quanto Mahershala, che con due premi Oscar sorprende davvero per essere finito in un sotto-prodotto commerciale come questo.
Il pretesto narrativo è tra i più banali che si possano concepire, a livello quasi da scuola elementare: la multinazionale farmaceutica avida, il sangue dei dinosauri che promette una cura miracolosa per una qualche malattia grave (no, non il cancro: con un grande sforzo di creatività l’hanno cambiata in qualcosa per il cuore), e una "soluzione" funzionale alle scene d’azione che più scontata non si può.
Inoltre, la storia dei tre dinosauri più grandi di terra, mare e aria non sta in piedi: è qualcosa al limite del ridicolo.
Stesso discorso per i personaggi: non solo non si discostano minimamente dagli stereotipi più comuni e banali (forse salvo parzialmente solo il ragazzotto sballato ma dal cuore tenero, anche se è poca cosa e viene presto accantonato), ma anche quel poco di approfondimento tentato è quanto di più forzato e posticcio si possa immaginare. Davvero fanno rimpiangere William H. Macy nel terzo episodio, quando si finge un ricco arrogante pur di andare alla ricerca del figlio.
Non sto a dilungarmi su tutte le mancanze e incoerenze di questo film, ne prendo una su tutte: la scena dei Titanosaurus, che dovrebbe essere un omaggio al primo film del 1993 e uno dei momenti più emozionanti. Tutto è asservito alla scena e all’effetto sorpresa, ma non torna niente. Dopo la consueta lunga attesa strumentale per preparare lo sfoggio di effetti CGI, questi enormi animali appaiono improvvisamente dal nulla in mezzo a un grande prato, nascosti solo da qualche ciuffo d’erba a pochi passi dai protagonisti. E non ce n’è uno: sono decine. Dal silenzio assoluto si passa a canti improvvisi, effusioni, improbabili code svolazzanti ovunque… a me è sembrato tutto molto affettato, eccessivamente carico, pensato solo per creare una scena sorprendente a tutti i costi, ma senza la minima cura per una plausibilità anche vaga. Buono solo per l’effetto “wow” dei bambini, e nulla più.
Tornando sempre al '93, nella famosa scena del brachiosauro si erano ispirati a una giraffa, e infatti tutto era più coerente, semplice, credibile.
L’unico modo per rivalutare un minimo questo film e alzare di mezza stella il voto è aspettare il prossimo episodio che, se tanto mi dà tanto, sarà ancora più una schifezza di questo.
Temo che abbandonerò a malincuore la serie: da grande amante del primo Jurassic Park, non riesco più a sopportare questo svilimento.
Questa roba non vale il biglietto nemmeno a prezzo scontato.
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imperior max
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martedì 8 luglio 2025
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il minore di edwards, ma con una sostanza non del tutto estinta.
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JURASSIC WORLD - LA RINASCITA.
Tre anni fa feci un fioretto con Jurassic World ? Il dominio. Non sarei andato a vedere il capitolo successivo dato che i tre precedenti erano uno pi? fetente dell?altro con delle basi riciclate e pompate fino a non raccontare niente di interessante e decente. Cosa mi fece sciogliere tale fioretto e ad andare a vedere Jurassic World ? La rinascita? Non cosa, chi. Gareth Edwards, uno degli autori pi? importanti degli ultimi quindici anni. Suo il merito di aver concepito il monsterverse con Godzilla e di aver dato dignit? narrativa ad una saga ormai etichettata come sopravvalutata con Rogue One: A Star Wars Story. Senza contare la sua opera prima Monsters, dove riusciva a mettere in scena delle creature sulla carta apocalittiche, ma in un contesto prettamente pacifista.
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JURASSIC WORLD - LA RINASCITA.
Tre anni fa feci un fioretto con Jurassic World ? Il dominio. Non sarei andato a vedere il capitolo successivo dato che i tre precedenti erano uno pi? fetente dell?altro con delle basi riciclate e pompate fino a non raccontare niente di interessante e decente. Cosa mi fece sciogliere tale fioretto e ad andare a vedere Jurassic World ? La rinascita? Non cosa, chi. Gareth Edwards, uno degli autori pi? importanti degli ultimi quindici anni. Suo il merito di aver concepito il monsterverse con Godzilla e di aver dato dignit? narrativa ad una saga ormai etichettata come sopravvalutata con Rogue One: A Star Wars Story. Senza contare la sua opera prima Monsters, dove riusciva a mettere in scena delle creature sulla carta apocalittiche, ma in un contesto prettamente pacifista. Lo stesso per il sottovalutatissimo The Creator, anch?esso pacifista, ma in una chiave antropocentrica decentrata e concentrata sulle IA pi? umane e nel giusto degli umani stessi. Perci?, poteva fare la differenza anche in questo franchise che sembrerebbe ancora in grado di macinare soldi a prescindere dal trash? Per quanto mi riguarda in buona parte ci ? riuscito.
Dopo un flashback ambientato in un laboratorio su di un?isola nell?Oceano Atlantico dove degli scienziati perdono il controllo su dei dinosauri ibridi che devastano tutto, un gruppo composto da un paleontologo, una mercenaria e un dirigente aziendale si preparano per una spedizione segreta proprio su quell?isola con lo scopo di prelevare un campione di sangue da tre dinosauri specifici e di poter sviluppare una cura per le malattie cardiovascolari. Spinti da diverse motivazioni e trovandosi nel tragitto una famiglia alla deriva nell?oceano tale spedizione diventer? inevitabilmente una lotta per la sopravvivenza.
Si parte da una regia tecnicamente eccellente, una combinazione di effetti analogici e cgi ben equilibrata dove quasi non si notano le differenze nella loro tangibilit?. Buone la fotografia e le musiche con un ritorno simil nostalgico del film capostipite. Le due ore e passa hanno un buon ritmo alterato da scene d?azione in acqua, terra e aria, morti eccellenti, alcuni momenti di tensione e un tono pressoch? pi? leggero, divertito, intrattenente e pi? grottesco rispetto al solito. Il design delle creature ? ben dettagliato mescolando i dinosauri classici con gli ibridi, alcuni richiamando dei classici della fantascienza. Inoltre alcune scene hanno dei bei rimandi alla filmografia di Edwards, ma senza dimenticarsi del primo Jurassic Park. Gli attori sono tutti in parte, da Scarlett Johansson e Mahershala Ali.
Per quanto riguarda la storia si deve precisare che le pretese qui sono veramente ridotte all?osso, o meglio si decide di non prendere strade che non portano da nessuna parte, com?era gi? successo coi precedenti Jurassic World. Innanzitutto si costruisce un contesto che chiude il casino creato da Il Dominio, ossia i dinosauri in giro per il mondo vengono sistemati dandogli una natura pi? credibile a livello climatico e animalesco. Poi si crea un collegamento retroattivo col primo Jurassic World tramite l?antefatto e l?introduzione, ma da un punto di vista di critica verso il consumismo e l?individualismo, si instaura un approccio anche qui di stampo pacifista e anticapitalista dove si discute nel cercare una cura se per fini umanitari oppure per scopi di lucro, il parallelismo di effettiva sopravvivenza tra dinosauri e umani che beneficia pi? i primi (primitivi, ma equilibrati) e decentralizza i secondi (evoluti, ma autodistruttivi). Infine viene mostrato come l?uso delle armi o l?avidit? non portano a buone conseguenze e che l?unione e la comprensione verso il prossimo sono le strade pi? sensate da percorrere. Tutte cose che stanno molto a cuore ad Edwards e messe in scena attraverso i personaggi e le loro azioni senza troppe retoriche.
C?? da dire per? che l?estrema semplicit? della scrittura porta a volte delle ovviet? scontate tipo in alcune morti e alcune situazioni, dei personaggi sembrano appunto buttati l? e un po? pi? di spessore a loro non avrebbe guastato. Ogni tanto il montaggio da? sensazioni di frettolosit? e di ?teletrasporti? non ben giustificati. Inutile dire che lo storico sceneggiatore David Koepp poteva un attimino mettersi d?accordo con Edwards nell?alternare in maniera pi? omogenea la caratterizzazione dei personaggi con le loro azioni, ma perlomeno si riesce a comprenderli. Infine la famiglia dispersa ha una sua utilit? ai fini della trama, ma poteva essere sfruttata meglio.
Decisamente ? il peggiore della filmografia di Edwards, ma vista la deriva presa della saga e gi? troppo compromessa da Jurassic Park 3 direi che ? un passo in avanti tanto difettoso quanto dignitoso.
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acia
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giovedì 3 luglio 2025
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quando si raschia il fondo del barile...
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...e non ci si rende conto che il barile lo hai sfondato già da un po' e si sta scavando per terra.
Un film a dir poco mediocre. Di Jurassic Park giusto il nome e qualche citazione. Ok, da qui in poi allerta spoiler.
L'inizio non lascia presagire la pochezza del resto del girato anzi, sembra partire bene con la citazione, la prime di tante, del primo JP, con l'inquadratura dello specchietto laterale dell'auto con la scritta 'Objects in the mirror are closer than they appear' ed alcune coerenti premesse.
E finisce tutto lì. Il solito plot, già noto dal primissimo sequel (e comunque comunissimo in tutti i film d'azione hollywoodiani e non), del cattivo di turno interessato solo a far soldi a cui si aggiunge il solito scienziato da convincere non con i soldi ma con gli ideali ed i soliti personaggi d'azione da convincere non con gli ideali ma con i soldi ma che prima della fine del film abbracceranno gli ideali e chissenefrega della montagna di soldi.
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...e non ci si rende conto che il barile lo hai sfondato già da un po' e si sta scavando per terra.
Un film a dir poco mediocre. Di Jurassic Park giusto il nome e qualche citazione. Ok, da qui in poi allerta spoiler.
L'inizio non lascia presagire la pochezza del resto del girato anzi, sembra partire bene con la citazione, la prime di tante, del primo JP, con l'inquadratura dello specchietto laterale dell'auto con la scritta 'Objects in the mirror are closer than they appear' ed alcune coerenti premesse.
E finisce tutto lì. Il solito plot, già noto dal primissimo sequel (e comunque comunissimo in tutti i film d'azione hollywoodiani e non), del cattivo di turno interessato solo a far soldi a cui si aggiunge il solito scienziato da convincere non con i soldi ma con gli ideali ed i soliti personaggi d'azione da convincere non con gli ideali ma con i soldi ma che prima della fine del film abbracceranno gli ideali e chissenefrega della montagna di soldi.
Abbiamo Scarlett improbabile mercenaria, abbiamo la famigliola impreparata che sopravviverà dovunque e comunque, abbiamo i personaggi (NPC) che già sai che finiranno in bocca a qualche dinosauro. Abbiamo tutti gli ingredienti per il solito blockbuster, che potrebbe anche piacere a qualche spettatore digiuno di Cinema, non fosse per alcuni dettagli. Tra i tanti alcuni tra i più sconcertanti:
- Un incarto di snack che riesce a compromettere la sicurezza e l'integrità di tutto il laboratorio di ricerca e del contenimento dei mostri (dinosauri?);
- Il basco di Mahershala Ali. Ce l'ha incollato sul cuoio capelluto;
- Il mini-dinosauro Dolores, adottato dalla piccola Isabella (Audrina Miranda), nonostante le zampe di 5cm riesce a raggiungerla dovunque, indipendentemente dalla distanza e le asperità del terreno, in pochi minuti (un Teletrasportosauro quindi);
- Scarlett Johansson che, nonostante la via di fuga sia aperta, rimane lì ad aspettare che il gigantesco sauro volante, incrocio tra un coccodrillo ed un drago di Games of Thrones, scenda faticosamente dal minuscolo pertugio per raggiungerla;
- I Gigantosauri ed il T-Rex, che riescono a rimanere invisibili in un metro e mezzo di vegetazione;
- L'automobile del cattivo che, nonostante sia ferma inutilizzata da 17 anni, è perfettamente funzionante e parte al primo giro di chiave (così come le apparecchiature elettriche della base);
- Il cattivo che si assicura la valigetta al polso con un paio di manette, e da quel momento hai la certezza che la valigettà sarà recuperata dai buoni con il suo braccio troncato dal dinosauro che ha mangiato tutto il resto lasciando rigorosamente intonsa la valigetta;
- Il non-plus-ultra: il dinosauro mutante supercattivo. Un improbabile incrocio tra un teropode, un millepiedi e Alien. Superlativo!
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(di finmat92)
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