angelo76
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venerdì 14 febbraio 2025
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profondo
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un film profondo con tanti strati di lettura, da vedere.
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clod
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mercoledì 12 febbraio 2025
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il buco con il vuoto intorno
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una trama assai paradossale (che ha nel poliziotto che interroga nel sonno, intruffolandosi nottetempo nella stanza dove dorme il protagonista, la sua apoteosi ridicola) al servizio di una regia che al suo meglio si esprime con la lunga soggettiva d'apertura di un viaggio notturno in automobile, Tutto il resto è noia (cit.). Conforta che la sala esprima il suo disappunto all'accensione delle luci, com'è giusto che sia.
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gabriella
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lunedì 3 febbraio 2025
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i segreti del bosco
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Dire che il film di Alain Guiraudie racconta una sordida storia di provincia è alquanto riduttivo, difficile anche definirlo per genere perchè mischia il noir con la commedia, il dramma, il nonsense, ci introduce in un bosco disseminato di sentieri, arbusti e funghi, non solo porcini ,che crescono sotto un corpo sepolto, ci riporta al paese , a bere un pastis, fino a inebriarci. Jerome arriva da Tolosa a Saint Martial, un paesino dell' Occitania per assistere al funerale del panettiere suo ex datore di lavoro e si ferma per la notte a casa della vedova Martine ( una sempre rasserenante Chaterine Flot), nonostante la malcelata contrarietà del figlio Vincent.
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Dire che il film di Alain Guiraudie racconta una sordida storia di provincia è alquanto riduttivo, difficile anche definirlo per genere perchè mischia il noir con la commedia, il dramma, il nonsense, ci introduce in un bosco disseminato di sentieri, arbusti e funghi, non solo porcini ,che crescono sotto un corpo sepolto, ci riporta al paese , a bere un pastis, fino a inebriarci. Jerome arriva da Tolosa a Saint Martial, un paesino dell' Occitania per assistere al funerale del panettiere suo ex datore di lavoro e si ferma per la notte a casa della vedova Martine ( una sempre rasserenante Chaterine Flot), nonostante la malcelata contrarietà del figlio Vincent. Solo che la notte diventa un'altra e Jerome sembra intenzionato a rimanere sul posto, rivede vecchie conoscenze, Walter, amico di gioventù, facendo ulteriormente indispettire o ingelosire Vincent, i due si affrontano nel bosco e assistiamo da subito a un omicidio con occultamento di cadavere. Da qui in avanti la piega narrativa prende svolte e sentieri imprevedibili, come nel gioco del Machiavelli, quando si pensa di avere concluso la mano, l'avversario scompiglia le carte , si aprono nuove combinazioni, nuove strategie, ma sempre al buio. Si, perchè tutto avviene di notte, per le strade del paese, nei sonni agitati da fantasmi, visite improvvise, desideri pulsanti, esposizioni di corpi in apparente attesa, e di giorno tutto si ritrasforma, tutto sembra rimanere immutato, si passeggia nel bosco, si fanno incontri, si chiacchera del più e del meno, l’arrivo di Jerome nel paese desta interesse e curiosità, tutti sembrano essere attratti da lui, anche in quelli che sembrano respingerlo, compreso il parroco del paese, figura imprevedibilmente ambigua, pronto a perdonare la colpa, che si può imparare a convivere con essa ,perché il mondo ha bisogno di peccatori ai quali concedere pietà e misericordia (Misèricordie sarebbe il titolo originale). In questa successione frenetica e stralunata di volti e corpi ruvidi, goffi, ordinari, le indagini per la scomparsa di Vincent seguono traiettorie improvvise , ironiche, allusive, il bosco diventa luogo dove tutto può accadere, dove si possono liberare gli istinti di violenza, di desiderio, di liberazione, di redenzione, di torbida quiete. L’ ambientazione nel bosco, lo scontro fisico di due corpi, il villaggio rurale, un po' fanno pensare al capolavoro di Saragoyan “ As bestas”, ma il sarcasmo serpeggiante , spregiudicato e sfacciatamente libero del regista occitano, e dei suoi bruschi cambi di direzione, tolgono ogni dubbio.
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dieter
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domenica 2 febbraio 2025
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notevole
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stupenda rilettura di teorema di Pasolini. Straniante, intenso
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giovedì 23 gennaio 2025
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profondo
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Un film dai temi profondi. Sotto la superficie di una trama apparentemente ordinaria si svelano temi profondi legati all'amore, alla vita e alla morte. Ottima la fotografia.
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cardclau
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mercoledì 22 gennaio 2025
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la sessualit? senza pensiero
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Il film L’uomo nel bosco (Miséricorde) di Alain Guiraudie ci permette di fare la seguente riflessione (percezione personale): sempre più frequentemente nei film francesi degli ultimi anni, la relazione sessuale sta perdendo la sua componente amorosa per essere sostituita essenzialmente da una pulsione fisica che non contempla la responsabilità. Sull’onda della stragrande maggioranza dei film statunitensi. L’oggetto d’amore può essere con l’uno o l’altro sesso, ma le implicazioni non cambiano. Semplificando, ci troviamo su una linea, ad un estremo c’è la propria individualità, la propria libertà, all’altro estremo la condivisione (che può essere fraintesa come paura della solitudine, ma che ha una ben più alta valenza).
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Il film L’uomo nel bosco (Miséricorde) di Alain Guiraudie ci permette di fare la seguente riflessione (percezione personale): sempre più frequentemente nei film francesi degli ultimi anni, la relazione sessuale sta perdendo la sua componente amorosa per essere sostituita essenzialmente da una pulsione fisica che non contempla la responsabilità. Sull’onda della stragrande maggioranza dei film statunitensi. L’oggetto d’amore può essere con l’uno o l’altro sesso, ma le implicazioni non cambiano. Semplificando, ci troviamo su una linea, ad un estremo c’è la propria individualità, la propria libertà, all’altro estremo la condivisione (che può essere fraintesa come paura della solitudine, ma che ha una ben più alta valenza). Sta a noi esseri umani trovare un equilibrio tra i due estremi, un punto di equilibrio non fermo ma in perenne movimento per permettere continuamente alla relazione di rinnovarsi, per non essere uccisa dalla routine. Ma cosa può voler dire essere spostati drasticamente verso la propria libertà? Senza nessuno spazio reale verso la condivisione? Quello che importa è la seduzione, la conquista dell’oggetto d’amore. Nient’altro. Usando un altro termine, la mia impressione è che la nostra società occidentale diventi, se non lo sia già, sempre più narcisistica. E adesso veniamo al film: la sessualità del protagonista Jérémie (Félix Kysyl) verso il marito di Martine, verso Vincent, verso Walter, verso Martine stessa, è una sessualità senza pensiero. Senza che ogni oggetto d’amore abbia una concezione diversa sul rapporto amoroso. Ma neanche il regista. E il prete? Forse è l’unica storia che va in altra direzione, ma nell’immaginario collettivo potrebbe rientrare nel “political correct” piuttosto che nel rispetto.
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