cardclau
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martedì 12 novembre 2024
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l''umorimo, l''ironia, la consapevolezza?
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Nel film Eterno visionario, il regista Michele Placido, ci comunica la sua visione di Luigi Pirandello, di quello che lui pensa sia “il Luigi Pirandello intimo”. Un Luigi Pirandello triste e amaro, sopraffatto e incattivito, sempre anche lui stesso sul sottile confine tra pazzia e normalità, incapace di affetti reali non solo nell’ambito familiare, ma anche nel teatro (l’allestimento mostrato in Sei Personaggi in cerca di Autore tenta di mostrare l'incomprensibilità al tempo, ma sembra la vetrina solo di elementi che definirei morbosi, malsani, ossessivi), nella sua professione di scrittore e di narratore di racconti. Nella sua relazione con Marta Abba non emerge il confronto tra due splendidi artisti, ma la sua dipendenza da una dea, e il suo rancore per una vecchiaia estremamente sgradita e irrisolta che non gli permette di avere il controllo nella relazione sessuale con un’attrice che nel film sembra dotata solo di una bellezza sfolgorante, estremamente seduttiva, ma non di altri talenti.
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Nel film Eterno visionario, il regista Michele Placido, ci comunica la sua visione di Luigi Pirandello, di quello che lui pensa sia “il Luigi Pirandello intimo”. Un Luigi Pirandello triste e amaro, sopraffatto e incattivito, sempre anche lui stesso sul sottile confine tra pazzia e normalità, incapace di affetti reali non solo nell’ambito familiare, ma anche nel teatro (l’allestimento mostrato in Sei Personaggi in cerca di Autore tenta di mostrare l'incomprensibilità al tempo, ma sembra la vetrina solo di elementi che definirei morbosi, malsani, ossessivi), nella sua professione di scrittore e di narratore di racconti. Nella sua relazione con Marta Abba non emerge il confronto tra due splendidi artisti, ma la sua dipendenza da una dea, e il suo rancore per una vecchiaia estremamente sgradita e irrisolta che non gli permette di avere il controllo nella relazione sessuale con un’attrice che nel film sembra dotata solo di una bellezza sfolgorante, estremamente seduttiva, ma non di altri talenti. Quello che manca nel film su Pirandello, di fronte alle difficoltà della sua vita, della vita in generale, è la sua capacità di non farsi travolgere; è il suo umorismo, la sua ironia, la sua vitalità creativa, la sua profonda (non rancorosa) consapevolezza della fragilità umana, che sono sempre presenti per contrapporle alle componenti negative, mortifere. Forse Michele Placido dovrebbe rileggere Ciàula scopre la Luna.
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luciana razete
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domenica 10 novembre 2024
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un film garbato
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Ben costruito , con buone interpretazioni sulle quali si staglia quella veramente superlativa di Valeria Bruni Tedeschi che rende il dramma della follia di Antonietta Portulano con una straordinaria potenza espressiva , tema con il quale l 'attrice si era già confrontata , con una prova pure memorabile ne “ la pazza gioia “ . Il film si sviluppa con la tecnica dei flash back partendo dal viaggio verso Stoccolma per l' assegnazione del Nobel : i continui salti all' indietro , a mio avviso , non sono legati da un criterio decifrabile ma , grazie alle puntuali didascalie , non sembrano creare confusione .
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Ben costruito , con buone interpretazioni sulle quali si staglia quella veramente superlativa di Valeria Bruni Tedeschi che rende il dramma della follia di Antonietta Portulano con una straordinaria potenza espressiva , tema con il quale l 'attrice si era già confrontata , con una prova pure memorabile ne “ la pazza gioia “ . Il film si sviluppa con la tecnica dei flash back partendo dal viaggio verso Stoccolma per l' assegnazione del Nobel : i continui salti all' indietro , a mio avviso , non sono legati da un criterio decifrabile ma , grazie alle puntuali didascalie , non sembrano creare confusione . Il film vuole esplorare aspetti inediti della vita privata e della quotidianità dell ‘ artista limitandosi al periodo della maturità ed alla vita sentimentale ;manca infatti il periodo della pur movimentata giovinezza e della formazione ed ogni riferimento alla sua relazione ,talora tormentata, con il mondo culturale e specialmente letterario dell 'epoca . In realtà il regista esplora soprattutto il rapporto affettivo con le tre donne del Maestro , la sfortunata consorte Antonietta , la figlia Lietta , e la sua musa ispiratrice Marta Abba ,interpretata dalla giovane moglie del regista ; anche Stefano Pirandello , mite e costante collaboratore del padre, è interpretato da un figlio del regista che forse , in questo contesto , sembra immedesimarsi nella figura del Maestro come pare rilevare l ‘intenso monologo sull’ incalzare della vecchia e sull' amore che segna il momento di maggiore tensione emotiva del film.
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