Dream Scenario - Hai mai sognato quest'uomo?

Kristoffer Borgli sarà conosciuto agli addetti ai lavori e ai più appassionati per essersi distinto in videoclip musicali e per un recente lavoro, SICK OF MYSELF (scritto e diretto in Norvegia e portato a Cannes quest'anno). Autore, non si può più dire esordiente, ma quasi, Borgli sembra riprendere il surrealismo satirico di Charlie Kaufman, Spike Jonze e Todd Solondz e ricombinando il soggetto del suo primo film, propone una fotografia (o uno scanner si potrebbe azzardare) del narcisismo patetico e grottesco che definisce quest'ultima fase sociale della Storia Occidentale.

Mentre in "Sick Of MySelf" la protagonista cercava spasmodicamente attenzioni, passando da un bisogno infantile e insoddisfatto a una megalomania autodistruttiva, condizionata dal mito dell'apparire, in "Dream Scenario" un docente di biologia evoluzionistica, sebbene abbia tutto ciò che si potrebbe ottenere anche solo in una mezza vita, ivi compreso un matrimonio ancora solido dopo tanti anni, una grande casa in un quartiere residenziale e una cattedra prestigiosa, pare condurre un'esistenza ormai immobile, passiva, e mendica qua e là collaborazioni da ex colleghi la cui carriera costellata di riconoscimenti professionali e di simposi - a cui solo lui non è invitato - lo mettono in ombra. Un giorno, però, l'uomo comincia a comparire magicamente nei sogni delle persone di mezzo pianeta e come d'incanto si sente "notato" e, di riflesso, comincia a "vivere" una nuova vita, sognando di poter esaudire l'ambizione di pubblicare la sua opera rimasta per anni nel cassetto. Ma il successo, così come la curiosità collettiva, che lo eleggono a "eroe" degli USA, tanto che il presidente Obama vuole conoscerlo e le ragazze giovani sognano di andarci a letto, cambiano faccia. L'entusiasmo per le apparizioni oniriche infatti si rovescia in un'angoscia "epidemica", le nuove incursioni del suo alter ego si trasformano d'improvviso in efferati omicidi e le ricadute traumatiche sui sognatori mettono la famiglia di Matthews in una crisi senza via d'uscita. Solo la Francia vede in questo ""Freddy Krueger" borghese di mezza età un'occasione di marketing.

Girato in pellicola super 16 mm, con una fotografia pastosa e contrastata, lontana (per una volta!) dal patinato HDR degli ultimi dieci anni, "Dream Scenario" sa tirare fuori sapientemente il meglio del cinema e dalla narrazione thriller, nonché da Nicholas Cage, che, va ricordato, è un grande interprete, malgrado scelte di copione discutibili, in grado di incarnare come pochi colleghi la meschinità vergognosa dell'uomo comune e la sua natura predatrice.

Meglio cominciare a ricordare questo nome: A24, nome della casa di produzione del film, ma anche una fucina innovativa e piena di risorse artistiche fresche.