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marco raffaele rubeo
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domenica 7 luglio 2024
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emozionante e coraggioso
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Un ottimo esordio al cinema. L'Italia ha bisogno di film così
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sergio donatone
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domenica 30 giugno 2024
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un film che sorprende!!!
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È impressionante come il regista sia riuscito ad ottenere un prodotto così altamente e ripeto ALTAMENTE professionale con 0 euro finanziati e 0 euro spesi per girare il film. Invito tutti ad andarlo a vedere per apprezzare la qualità... Parlo di tema trattato... Attori bravissimi...fotografia, scenografia.....ne rimarrete meravigliati, come il sottoscritto.
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stefano
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domenica 30 giugno 2024
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cinema d''autore da vedere
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Visto ieri al cinema. Baroni ci imprigiona nei vincoli dei legami familiari e di una morale religiosa opprimente, facendoci percepire un casale della campagna Toscana come un mondo angusto dai confini invalicabili. Al di là della valle c'è la realtà, che per paradosso è cercata come l'Eden. Interpretazione col botto di Grace Ambrose, Francesca Carrain e Valentina Filippeschi nelle parti delle tre sorelle, in grado di esprimere ingenua purezza e provocante sensualità. Impeccabili la fotografia e le musiche. Ci chiediamo sempre in che stato sia il cinema italiano, è uno di quei casi in cui vale la pena andare a chiedercelo in sala.
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sabato 29 giugno 2024
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da vedere
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Ho trovato l'opera interessante sia a livello fotografico ma anche narrativo. Davvero piacevole e ben fatta la scelta registica del raccontare attraverso immagini con una storia interessante e allo stesso tempo semplice e ben scritta. Da vedere
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fc
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venerdì 28 giugno 2024
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dogmi, limiti e libertà
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Dopo una prima visione al Torino Film Festival e una seconda a Roma, continuo a trovare questo film estremamente stimolante, una fonte di emozioni complesse e riflessioni aperte sull'eterna tensione tra dogmi, limiti e libertà.
Il regista ha saputo guidare il cast e continua a guidare il pubblico lungo 6 traiettorie (6 sono i personaggi) sulle quali questa tensione si esplica: critica ma mai ribelle (Ester), consapevole e matura (Sara), ingenua (Miriam), assoluta (Paolina), inerme (Armando), muta e sconvolgente (Primo). Per farlo, Baroni usa la lente del dogmatismo religioso, in un cristianesimo settario, chiuso sulla famiglia, senza mai essere superficiale né scivolare su uno sguardo giudicante.
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Dopo una prima visione al Torino Film Festival e una seconda a Roma, continuo a trovare questo film estremamente stimolante, una fonte di emozioni complesse e riflessioni aperte sull'eterna tensione tra dogmi, limiti e libertà.
Il regista ha saputo guidare il cast e continua a guidare il pubblico lungo 6 traiettorie (6 sono i personaggi) sulle quali questa tensione si esplica: critica ma mai ribelle (Ester), consapevole e matura (Sara), ingenua (Miriam), assoluta (Paolina), inerme (Armando), muta e sconvolgente (Primo). Per farlo, Baroni usa la lente del dogmatismo religioso, in un cristianesimo settario, chiuso sulla famiglia, senza mai essere superficiale né scivolare su uno sguardo giudicante.
La fotografia e le musiche sono precise e sanno evocare un immaginario ben più complesso del casolare dove il film è girato e del contesto culturale di riferimento.
Il montaggio attento ha portato il film alla giusta misura tra ciò che deve essere esplicito e ciò che si può lasciare aperto per l'immaginario del pubblico.
Consiglio la visione a chiunque cerchi un'occasione per riflettere e non solo intrattenersi.
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venerdì 28 giugno 2024
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dogmi, limiti e libertà
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Dopo una prima visione al Torino Film Festival e una seconda a Roma, continuo a trovare questo film estremamente stimolante, una fonte di emozioni complesse e riflessioni aperte sull'eterna tensione tra dogmi, limiti e libertà.
Il regista ha saputo guidare il cast e continua a guidare il pubblico lungo 6 traiettorie (6 sono i personaggi) sulle quali questa tensione si esplica: critica ma mai ribelle (Ester), consapevole e matura (Sara), ingenua (Miriam), assoluta (Paolina), inerme (Armando), muta e sconvolgente (Primo). Per farlo, Baroni usa la lente del dogmatismo religioso, in un cristianesimo settario, chiuso sulla famiglia, senza mai essere superficiale né scivolare su uno sguardo giudicante.
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Dopo una prima visione al Torino Film Festival e una seconda a Roma, continuo a trovare questo film estremamente stimolante, una fonte di emozioni complesse e riflessioni aperte sull'eterna tensione tra dogmi, limiti e libertà.
Il regista ha saputo guidare il cast e continua a guidare il pubblico lungo 6 traiettorie (6 sono i personaggi) sulle quali questa tensione si esplica: critica ma mai ribelle (Ester), consapevole e matura (Sara), ingenua (Miriam), assoluta (Paolina), inerme (Armando), muta e sconvolgente (Primo). Per farlo, Baroni usa la lente del dogmatismo religioso, in un cristianesimo settario, chiuso sulla famiglia, senza mai essere superficiale né scivolare su uno sguardo giudicante.
La fotografia e le musiche sono precise e sanno evocare un immaginario ben più complesso del casolare dove il film è girato e sul contesto culturale di riferimento.
Il montaggio attento ha portato il film alla giusta misura tra ciò che deve essere esplicito e ciò che si può lasciare aperto per l'immaginario del pubblico.
Consiglio la visione a chiunque cerchi un'occasione per riflettere e non solo intrattenersi.
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