Più che un horror è un fantasy diretto da William Brent Bell, ancora una volta caratterizzato, com’è nello stile del regista, dalla sovrapposizione, già vista in Brahms:Il ragazzo II, di elementi soprannaturali ad una banale trama da thriller televisivo del sabato sera. I pupazzi demoniaci, che si animano all’improvviso e che dovrebbero suscitare lo spavento dello spettatore, sono una costante nell’ultima filmografia di Bell, almeno da The boy del 2016, il più riuscito della trilogia, che si potrebbe definire dei bambolotti,così come la presenza di un bambino, in questo caso una bambina, che catalizza energie oscure evocando involontariamente addirittura le forze del male.
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Più che un horror è un fantasy diretto da William Brent Bell, ancora una volta caratterizzato, com’è nello stile del regista, dalla sovrapposizione, già vista in Brahms:Il ragazzo II, di elementi soprannaturali ad una banale trama da thriller televisivo del sabato sera. I pupazzi demoniaci, che si animano all’improvviso e che dovrebbero suscitare lo spavento dello spettatore, sono una costante nell’ultima filmografia di Bell, almeno da The boy del 2016, il più riuscito della trilogia, che si potrebbe definire dei bambolotti,così come la presenza di un bambino, in questo caso una bambina, che catalizza energie oscure evocando involontariamente addirittura le forze del male. Tuttavia se il mostro orripilante venuto dall’aldilà, che si materializza nella stanza della piccola protagonista, ha le sembianze della befana è difficile che oltre alla bambina stessa possa terrorizzare un pubblico di adulti. Nel cast, formato per lo più da divi e figure di secondo piano di serie tv americane, spicca ovviamente Brian Cox, sebbene sia relegato nel ruolo marginale del nonnetto apprensivo e pieno di soldi.
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