Il miglior Babbo Natale possibile è tornato.
Dopo il successo di Qualcuno salvi il Natale il sequel di quella storia riprende una trama che non aveva bisogno di sequel cambiando (quasi) tutto e trovando nel suo protagonista tutta la forza di cui ha bisogno.
Dietro c’è Chris Columbus, forse uno dei più grandi in assoluto, quando si parla di storie per bambini e ragazzi.
L'idea è la più classica: mettere due bambini nella condizione di incontrare proprio lui, Babbo Natale, e aiutarlo a salvare il Natale da un nemico interno, un elfo rinnegato. Sarebbe materia standard, buona per qualsiasi special natalizio o episodio a tema Natale di pessime serie tv animate ma qui la scelta di Kurt Russell fa di nuovo tutta la differenza del mondo.
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Il miglior Babbo Natale possibile è tornato.
Dopo il successo di Qualcuno salvi il Natale il sequel di quella storia riprende una trama che non aveva bisogno di sequel cambiando (quasi) tutto e trovando nel suo protagonista tutta la forza di cui ha bisogno.
Dietro c’è Chris Columbus, forse uno dei più grandi in assoluto, quando si parla di storie per bambini e ragazzi.
L'idea è la più classica: mettere due bambini nella condizione di incontrare proprio lui, Babbo Natale, e aiutarlo a salvare il Natale da un nemico interno, un elfo rinnegato. Sarebbe materia standard, buona per qualsiasi special natalizio o episodio a tema Natale di pessime serie tv animate ma qui la scelta di Kurt Russell fa di nuovo tutta la differenza del mondo. Forse anche più che nel primo.
Come se prima il protagonista non fosse stato sfruttato a dovere questo secondo film evita il complesso del sequel cambiando davvero (quasi) tutto, specialmente scambiando l’ambientazione urbana del primo con una fantastica e dimostrando quanto Russell sappia fare il lavoro dell’attore: prendere due aspetti e due obiettivi apparentemente in contrasto e trovare il modo di esprimerli con coerenza, in modi credibili. In questo caso è la coolness dell’eroe d’azione e il buonismo di Babbo Natale.
Certo quella di Qualcuno salvi il Natale 2 rimane una produzione al risparmio, con i remi tirati in barca e molta meno voglia di fare buon cinema di quella che ci mettono il suo regista e il suo attore principale. Certo c’è una computer grafica sotto il livello accettabile oggi, ma il risultato finale è tutto merito del protagonista che risolleva le sorti di un prodotto al di sotto degli standard dal punto di vista tecnologico.
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