hulk1
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mercoledì 30 aprile 2025
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il rimosso
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Avevo completamente dimenticato, forse rimosso quello che ho sempre considerato uno spettacolo di bassa macelleria. Per chi come il sottoscritto è vissuto e vive ancora in un quartiere di Milano centro europeo dello spaccio , andavi al parco e vedevi intorno alle fontanelle decine di siringhe, andavi al cimitero e vedevi lapidi di tuoi compagni di scuola deceduti, o conoscenti anche loro morti.
Quanto in televisione appariva,purtoppo spesso, quello che consideravo una caricatura di Benito, Vincenzo Muccioli cambiavo canale, odiavo i fatturelli, odiavo qualsiasi tipo di droga, chi non si è mai fatto uno spinello , IO.
Enrico Maria Salerno oltre ad essere stato un repubblichino, aveva sto figlio completamente decerebrato, litigavano in diretta tv, diceva di aver cominciato a farsi con le pillole che arrivavano dagli Stati Uniti le distribuivano ai soldati in Vietnam.
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Avevo completamente dimenticato, forse rimosso quello che ho sempre considerato uno spettacolo di bassa macelleria. Per chi come il sottoscritto è vissuto e vive ancora in un quartiere di Milano centro europeo dello spaccio , andavi al parco e vedevi intorno alle fontanelle decine di siringhe, andavi al cimitero e vedevi lapidi di tuoi compagni di scuola deceduti, o conoscenti anche loro morti.
Quanto in televisione appariva,purtoppo spesso, quello che consideravo una caricatura di Benito, Vincenzo Muccioli cambiavo canale, odiavo i fatturelli, odiavo qualsiasi tipo di droga, chi non si è mai fatto uno spinello , IO.
Enrico Maria Salerno oltre ad essere stato un repubblichino, aveva sto figlio completamente decerebrato, litigavano in diretta tv, diceva di aver cominciato a farsi con le pillole che arrivavano dagli Stati Uniti le distribuivano ai soldati in Vietnam. Appunto loro andavano a combattere una guerra devastante ed ingiusta , tu invece prendevi il sole in Versilia . Non è moralismo il mio, ma vedere i fatti loro in onda solo perchè famosi, mi dava il voltastomaco.
Red Ronnie un personaggio da farsa, oltre a non capire niente di musica, oltre ad aver leccato tutti i............, difende ancora il Benito , hanno ammazzato delle persone, ma lui , 'Strano che non ce ne siano state di più'. Inoltre gli assassini , erano anche giustificati secondo lui dalla necessità, Ma continua con le rotonde sul mare, adesso rincorre gli UFO.
Insomma credo sia stata una delle pagine buie della nostra storia, Il Benito ti recuperava facendoti lavorare gratis per lui, poi sono arrivati anche i soldi dei Moratti, i capricci, o i sensi di colpa della borghesia, intanto il Benito Intascava.
Il figlio, un personaggio degno del padre, cacciato dai Moratti per un bel buco da venti milioni di euro e ancora parla, ancora denuncia, scrive libri , pazzesco solo in Italia.
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jonnylogan
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domenica 17 gennaio 2021
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san patrignano: (poche) luci e (molte) tenebre
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Cinque episodi dai titoli epici come una tragedia e che desiderano narrare l’ascesa e la caduta della figura mastodontica e paternalistica di Vincenzo Muccioli e della comunità da lui creata sulle ultime curve degli anni ’70. Una comunità ricavata da un podere di sua proprietà e riconvertito a stato libero dalle droghe e impiegato per reinserire socialmente, attraverso punizioni corporali e crisi sedate dall’uso di metodi coercitivi, coloro che spontaneamente vi si recavano piegati da un problema che fra i ‘70 e gli ‘80 era ben visibile ma altrettanto nascosto sotto gli occhi di tutti.
Il lungo documentario, primo caso italiano e dal respiro internazionale, creato da Netflix e diretto da Cosima Spender, regista di casa nostra ma da sempre residente nel regno unito e dedita al mondo della docu fiction, rappresenta una scommessa ampiamente vinta in termini di ascolti e inevitabili polemiche che un personaggio come il romagnolo Muccioli era inevitabile che portasse nuovamente a galla.
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Cinque episodi dai titoli epici come una tragedia e che desiderano narrare l’ascesa e la caduta della figura mastodontica e paternalistica di Vincenzo Muccioli e della comunità da lui creata sulle ultime curve degli anni ’70. Una comunità ricavata da un podere di sua proprietà e riconvertito a stato libero dalle droghe e impiegato per reinserire socialmente, attraverso punizioni corporali e crisi sedate dall’uso di metodi coercitivi, coloro che spontaneamente vi si recavano piegati da un problema che fra i ‘70 e gli ‘80 era ben visibile ma altrettanto nascosto sotto gli occhi di tutti.
Il lungo documentario, primo caso italiano e dal respiro internazionale, creato da Netflix e diretto da Cosima Spender, regista di casa nostra ma da sempre residente nel regno unito e dedita al mondo della docu fiction, rappresenta una scommessa ampiamente vinta in termini di ascolti e inevitabili polemiche che un personaggio come il romagnolo Muccioli era inevitabile che portasse nuovamente a galla. Grazie a numerose testimonianze di ex ospiti, giornalisti, magistrati e famigliari, su tutti il figlio Andrea che successe al padre alla guida della comunità alla morte di quest’ultimo, d’immagini di repertorio e ponendosi come un semplice narratore, ma senza la più classica delle voci fuori campo, si viene trascinati nella vita di un uomo dal passato in chiaro oscuro che dedicò tutta la propria esistenza alla sua attività fino ai numerosi processi per maltrattamenti e omicidi, lasciando che sia lo spettatore a decidere per quale tesi parteggiare, se benefattore o despota ingiusto, ma senza nascondere gli aspetti più burrascosi di una vicenda ancora molto attuale.
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massimiliano santucci
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sabato 9 gennaio 2021
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non si è mai completamente riconoscenti al p padre
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Ho guardato questo docufil con mio figlio sedicenne. Ottima ricostruzione dei fatti, coglie luci ed ombre ma lascia che sia lo spettatore ad assolvere o a condannare quel microcosmo attraverso il quale sono passati migliaia di giovani. Per chi come il sottoscritto ha studiato a fondo le "istituzioni totali" (nello specifico le caserme) molti meccanismi legati alla nascita di gerarchie parallele ed informali non stupisce, così come non stupisce che in un luogo in cui convivono centinaia di giovani in uno stato di semi clausura prima o poi il fattaccio di cronaca (suicidio/omicidio) sia un fatto tristemente prevedibile e quasi del tutto incontrollabile.
L'istrione Muccioli è intriso di carisma.
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Ho guardato questo docufil con mio figlio sedicenne. Ottima ricostruzione dei fatti, coglie luci ed ombre ma lascia che sia lo spettatore ad assolvere o a condannare quel microcosmo attraverso il quale sono passati migliaia di giovani. Per chi come il sottoscritto ha studiato a fondo le "istituzioni totali" (nello specifico le caserme) molti meccanismi legati alla nascita di gerarchie parallele ed informali non stupisce, così come non stupisce che in un luogo in cui convivono centinaia di giovani in uno stato di semi clausura prima o poi il fattaccio di cronaca (suicidio/omicidio) sia un fatto tristemente prevedibile e quasi del tutto incontrollabile.
L'istrione Muccioli è intriso di carisma. Un personaggio così lo si può solo amare od odiare. Personalmente lo giudico animato tanto da sinceri sentimenti filantropici quanto da comprensibile ambizione. Un manager ante litteram che ha saputo selezionare e crescere un gruppo dirigente che non gli è stato fedele in eterno, come capita in tutte le imprese di successo. Detto fuori dai denti e con tutto il rispetto per le storie di vita di Delogu e Cantelli (oggi ottimamente integrati nella vita sociale e con una non comune capacità di stare davanti alla telecamera) io avrei sinceramente declinato la sicuramente prezzolata richiesta di rendere di pubblico dominio quel conflitto interiore che rassomiglia tanto a quello di "certi figli verso certi padri". Un amore e un odio che dovrebbero maturare nell'intimità del proprio vissuto. Specie se possono ledere la memoria di una persona che, come un padre e con tutti i limiti di un padre, ti ha restituito alla vita.
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mirko tommasi
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mercoledì 6 gennaio 2021
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sconcertante
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Docu-fiction sconcertante, che se da un lato è dotata di una qualche valenza estetico-artistica, dall'altro risulta completamente inadeguata a dare una raffigurazione scrupolosa, obiettiva e veritiera del personaggio di Vincenzo Muccioli
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