Remake di Mike Nelson del 2021 dell’omonimo film di Mc Elroy del 2003 si rifà come il precedente e come tutta la saga di Wrong turn ad un medesimo soggetto che con diverse variazioni è stato ampiamente sfruttato nel genere horror da Le Colline hanno gli occhi di Wes Craven del ’77 a Bone Tomahawk del 2015 di Zahler, ovvero la scoperta casuale di un enclave di barbarie, residuo di epoche precedenti, con un confronto tragico con i protagonisti della storia, eroi inconsapevoli chiamati dal destino a difendere i principi della moderna civiltà. Forse eccessivamente lungo rispetto ai contenuti, il film di Nelson non manca di colpi di scena, che si susseguono fino alla fine e proseguono sorprendentemente oltre i titoli di coda.
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Remake di Mike Nelson del 2021 dell’omonimo film di Mc Elroy del 2003 si rifà come il precedente e come tutta la saga di Wrong turn ad un medesimo soggetto che con diverse variazioni è stato ampiamente sfruttato nel genere horror da Le Colline hanno gli occhi di Wes Craven del ’77 a Bone Tomahawk del 2015 di Zahler, ovvero la scoperta casuale di un enclave di barbarie, residuo di epoche precedenti, con un confronto tragico con i protagonisti della storia, eroi inconsapevoli chiamati dal destino a difendere i principi della moderna civiltà. Forse eccessivamente lungo rispetto ai contenuti, il film di Nelson non manca di colpi di scena, che si susseguono fino alla fine e proseguono sorprendentemente oltre i titoli di coda. La mediocrità del cast, la banalità di alcuni dialoghi e la inverosimiglianza del plot che sfocia a metà strada nel fantasy non rendono la pellicola di certo memorabile e tuttavia non deluderà le aspettative degli appassionati del genere per le sequenze splatter, sapientemente dosate, e per l’esito non scontato della vicenda.
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