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tensione ritmo, recitazione, un finale non scontato e molteplici temi interessanti a gravitare attorno a una storia tra thriller e noir che solo superficialmente è la consueta trama western di delitto e castigo, ma che in realtà contiene ben altre maggiori riflessioni. i temi, oltretutto, sono presentati in modo non troppo diretto ed esplicito, e senza enfasi e presunzione. nessuno è perfetto e tangente ad ogni personaggio c'è un passato sotteso che si fa solo intravvedere, ma lascia intuire quanto il comportamento dei personaggi possa essere stato influenzato da fatti che li hanno colpiti. dove sono i confini tra pacifismo e vigliaccheria, tra rettitudine vera e recitata, tra legge e giustizia, tra principi e tornaconto. il cattivo pensa che "forse le bugie reggono il mondo": anche quelle che tutti si dicono ogni giorno davanti allo specchio, certamente. il classico cattivo che, come in altre opere, fa del male perché glielo permettono. e perché è convinto che i buoni non esistano, ma solo gli ipocriti. Il buono è buono, certo, ma reagisce solo quando il cattivo se la prende con lui, finché non lo fa, beh, lascia correre. un film nel quale spesso sembra che tutto sia sommerso dal fango. anche il sogno di qualcosa di migliore, ma che nel finale lascia aperta una possibilità, che però, e questo lo considero un altro pregio, non è per tutti. il titolo italiano, tanto per cambiare, è un orrore.
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