carloalberto
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venerdì 6 novembre 2020
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quando il dramma diventa aneddoto
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Scritto e diretto da una sceneggiatrice canadese di serie tv, Veena Sud, risente di una impostazione televisiva con troppe inquadrature statiche di interni e tante scene in cui non succede nulla con attori impegnati a gingillarsi col telefono o a preparare la colazione e poche scene in movimento e peraltro con angolazioni e schemi convenzionali di ripresa che ne fanno soltanto un buon telefilm.
Il plot risulta in più parti poco credibile e pecca non soltanto di mancanza di verosimiglianza, che sarebbe il meno, bensì, cosa più grave in un thriller psicologico, di coerenza logica dei personaggi con la loro stessa caratterizzazione all’interno della storia.
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Scritto e diretto da una sceneggiatrice canadese di serie tv, Veena Sud, risente di una impostazione televisiva con troppe inquadrature statiche di interni e tante scene in cui non succede nulla con attori impegnati a gingillarsi col telefono o a preparare la colazione e poche scene in movimento e peraltro con angolazioni e schemi convenzionali di ripresa che ne fanno soltanto un buon telefilm.
Il plot risulta in più parti poco credibile e pecca non soltanto di mancanza di verosimiglianza, che sarebbe il meno, bensì, cosa più grave in un thriller psicologico, di coerenza logica dei personaggi con la loro stessa caratterizzazione all’interno della storia.
Nonostante la dignitosa interpretazione di Mireille Enos ePeter Sarsgaard, nella parte dei genitori, protettivi fino alla complicità, della giovane figlia omicida, la trasformazione improvvisa dei loro personaggi da tranquilli borghesi in criminali cinici e senza scrupoli, senza che vi sia stato il minimo accenno a un travaglio psicologico o a un passato oscuro nella vita di almeno uno dei due che la giustifichi, rende talmente fantastica la vicenda da far risultare quasi aneddotico il finale e al limite della farsa.
Buona l’idea di fondo del soggetto, anche se si tratta di un remake di We Monsters del 2015, con il capovolgimento inaspettato di prospettiva, ma il dramma necessità di realismo, altrimenti non c’è empatia e la tragedia diventa barzelletta. Perdibile.
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robert de nirog
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lunedì 26 ottobre 2020
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qual è la bugia?
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Il film narra le vicende di una famiglia alle prese con la confessione shock della loro unica figlia: ha appena ucciso una sua amica. I genitori (separati) decidono di coprire la figlia e nascondere il crimine alla polizia per salvaguardare il futuro della figlia e ovviamente anche il loro (mamma in carriera, papà cantante in un gruppo rock). La suspence percorre il film ed è retta da una regia scrupolosa e da una buona recitazione (ci è piaciuta Mireille Enos nel ruolo della madre). Il film è tutt'altro che noioso, la trama regge bene. Si è sempre in attesa che la polizia e/o il papà della amica morta scoprano il misfatto. Soprattutto quando gli indizi a carico della figlia omicida crescono.
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Il film narra le vicende di una famiglia alle prese con la confessione shock della loro unica figlia: ha appena ucciso una sua amica. I genitori (separati) decidono di coprire la figlia e nascondere il crimine alla polizia per salvaguardare il futuro della figlia e ovviamente anche il loro (mamma in carriera, papà cantante in un gruppo rock). La suspence percorre il film ed è retta da una regia scrupolosa e da una buona recitazione (ci è piaciuta Mireille Enos nel ruolo della madre). Il film è tutt'altro che noioso, la trama regge bene. Si è sempre in attesa che la polizia e/o il papà della amica morta scoprano il misfatto. Soprattutto quando gli indizi a carico della figlia omicida crescono. Solo un occhio attento avrebbe colto sin dall'inizio il messaggio lanciato dal film. Per tutti gli altri, la maggioranza, il senso si scopre solo alla fine. Durante lo sviluppo della trama il pubblico ragiona sulla famiglia, sul suo essere un unicum rispetto al mondo esterno e alle difficoltà della vita, la famiglia come un rifugio su cui contare dove andare a ripararsi durante le tormente della vita. Ma la morale, il messaggio nella bottiglia di questo film è invece un altro. E viene svelato solo alla fine: è la fragilità e la solitudine dei teenager figli di coppie separate. Tema arci super noto. Ma che in questo film grida il suo disagio come un grido strozzato e rauco solo nel finale a sorpresa..
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alan
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sabato 17 ottobre 2020
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come la famiglia ciontoli
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Tragedia familiare che sfugge di mano ai suoi stessi componenti.
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