guglielmo
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domenica 17 gennaio 2021
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peter jackson stavolta fa flop (e di brutto).
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L'idea base del film è assolutamente origianle: delle metropoli semoventi in un distopico futuro post-apocalittico. Purtroppo tutto il resto del film è poco approfondito: sia la causa (una non ben specificata guerra quantistica ai tempi nostri), che il resto (ad es: come si vive in queste città? Qual è la gerarchia sociale? Come si muovoono queste città? Etc etc). Alla fine il film si riduce al classico stereotipo dello statista che sembra buono e saggio ma in realtà è il cattivo dell'opera che pensa di agire per il bene della sua gente.
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martedì 27 ottobre 2020
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tutti hanno un neo
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Ottima recensione, azzeccato anche il paragone con Star Wars con tanto di "condotto di ventilazione", solo non mi sarei sbilanciato in analisi geopolitiche dal dubbio fondamento ed aggiungerei il chiaro riferimento a Matrix per quanto riguarda Anna Fang. Comunque, complimenti per il resto.
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carloalberto
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lunedì 10 agosto 2020
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favoletta computerizzata
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Film di fantascienza post apocalittico di uno sconosciuto, forse esordiente totale alla regia, Christian Rivers, ispirato alla serie Mad Max, con un budget elevato, peraltro non del tutto rientrato, servito, si immagina, soprattutto per gli effetti speciali, che almeno quelli, per fortuna, non mancano grazie alla grafica computerizzata. I toni favolistici del racconto, con un chiaro riferimento a La Bella e la bestia nell’amore, seppur paterno, dell’androide per l’eroina, i dialoghi melensi e melodrammatici che intervallano metronomicamente le scene d’azione, l’esito scontato della vicenda con i buoni che prevalgono sui cattivi e la principessa triste, sofferente per la prematura e crudele dipartita della madre, che trova, nel finale da vissero tutti felici e contenti, il suo principe azzurro, ne fanno un polpettone indigesto di una durata che appare interminabile, nonostante siano in effetti soltanto due orette di passione, forse anche per adolescenti e bambini, che oggi si divertono con videogiochi dal ritmo sicuramente più serrato.
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Film di fantascienza post apocalittico di uno sconosciuto, forse esordiente totale alla regia, Christian Rivers, ispirato alla serie Mad Max, con un budget elevato, peraltro non del tutto rientrato, servito, si immagina, soprattutto per gli effetti speciali, che almeno quelli, per fortuna, non mancano grazie alla grafica computerizzata. I toni favolistici del racconto, con un chiaro riferimento a La Bella e la bestia nell’amore, seppur paterno, dell’androide per l’eroina, i dialoghi melensi e melodrammatici che intervallano metronomicamente le scene d’azione, l’esito scontato della vicenda con i buoni che prevalgono sui cattivi e la principessa triste, sofferente per la prematura e crudele dipartita della madre, che trova, nel finale da vissero tutti felici e contenti, il suo principe azzurro, ne fanno un polpettone indigesto di una durata che appare interminabile, nonostante siano in effetti soltanto due orette di passione, forse anche per adolescenti e bambini, che oggi si divertono con videogiochi dal ritmo sicuramente più serrato. Cast tutto giovanile e di bell’aspetto, adeguato al target di pubblico che si pensava di raggiungere, vista la scrittura della storia e il tenore dei dialoghi, eccetto il maturo Hugo Weaving, già visto in film di fantascienza di maggior spessore come Matrix. Una serie di luoghi comuni farcisce, come ciliegina sulla torta, la favoletta un po’ noiosa, senza renderla più appetibile, a partire dall’androide indistruttibile, ex soldato morto resuscitato tecnologicamente e condannato a una vita robotica, personaggio ampiamente sfruttato nel cinema di genere, vedi per tutti I nuovi eroi di Emmerich del 1992, e l’aviatrice asiatica, ovviamente esperta di arti marziali, e la stessa protagonista, che sono entrambe ennesime scialbe incarnazioni del topos cinematografico, oramai logoro e stereotipato, della donna guerriera, visto e rivisto troppe volte, a cominciare da Xena nell’omonima serie TV.
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felicity
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mercoledì 4 marzo 2020
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nulla di nuovo all'orizzonte
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Alla fine, Macchine Mortali è una grande disfasia tra le intenzioni e il risultato.
Di fatto, la grandeur si risolve tutta nell’impianto visivo.
Le enormi città cingolate che ingoiano le piccole hanno un grande fascino, sia concettuale che estetico, e le sequenze di inseguimento risultano una riuscita e parossisitica versione larger than life di Mad Max. Tutto il resto, però arranca.
La storia è raccontata con freddezza e distacco, popolata di personaggi adeguati al contesto.
In un panorama del genere, l’affastellarsi di citazioni e rimandi (Star Wars e la Morte Nera su tutti) diventa meccanico e un po’ gratuito.
Quando funziona, il film lo fa solo a livello visivo, effettistico, ma anche, fino a un certo punto, registico.
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Alla fine, Macchine Mortali è una grande disfasia tra le intenzioni e il risultato.
Di fatto, la grandeur si risolve tutta nell’impianto visivo.
Le enormi città cingolate che ingoiano le piccole hanno un grande fascino, sia concettuale che estetico, e le sequenze di inseguimento risultano una riuscita e parossisitica versione larger than life di Mad Max. Tutto il resto, però arranca.
La storia è raccontata con freddezza e distacco, popolata di personaggi adeguati al contesto.
In un panorama del genere, l’affastellarsi di citazioni e rimandi (Star Wars e la Morte Nera su tutti) diventa meccanico e un po’ gratuito.
Quando funziona, il film lo fa solo a livello visivo, effettistico, ma anche, fino a un certo punto, registico.
Rimane il solito film apocalittico basato su una sorta di teoria di darwinismo urbano senza infamia e senza lode corredato dalla nascente storia d’amore tra i due protagonisti.
Con lei, bella e vendicativa, che non si fida di nessuno e che poi lentamente si apre e impara ad amare. Come nei copioni più classici e canonici.
Insomma nulla di nuovo all’orizzonte delle macchine mortali dove il mondo cambia, ma l’umanità resta sempre la stessa.
La sceneggiatura finisce per essere proprio l’elemento più debole del film, banale nelle premesse e prevedibile negli sviluppi, nonché affetta da diverse incongruenze e del tutto priva di ambizioni. Stupisce che in una pellicola meccanica quanto le macchine che la popolano, le uniche emozioni vere arrivino nelle sequenze che hanno per protagonista un essere senza cuore, metà robot e metà cadavere.
Perfetto per una serata di svago all’insegna dell’avventura, soprattutto se si è amanti del genere, ha il pregio di non essere uno young adult come molti temevano visti i due giovani protagonisti, ma se cercate un film di spessore, che utilizzi un genere cinematografico per riflettere sul presente e sul futuro, dovrete guardare altrove.
Macchine Mortali è un buon prodotto d’intrattenimento, superficiale, ma ben confezionato.
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simone masieri
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lunedì 9 settembre 2019
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simile a doctor who
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L' episodio di doctor who "La bestia di sotto" scritto da Moffatt ha molti punti in comune.
Londra che vaga per l' universo non su cingoli ma sopra una specia di balena; tecnologia low-tech, meccanica invece di digitale. Varie fazioni in guerra tra loro. Londra e' la piu' forte e la piu' attaccabrighe. Dove passa lei non rimane nulla. Ingloba quello che puo' essere utile , distrugge il resto. La vecchia classe dominante reale surclassata da esseri ambiziosi e sleali. La terra e' stata distrutta dall ' uomo ed i superstiti vagano per lo spazio. Non tutti, pero', sono aggressivi. C'e' chi vuola vivere in pace e chi ha aderito ad una specia di patto di no aggressione per non ripetere gli errori passati.
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L' episodio di doctor who "La bestia di sotto" scritto da Moffatt ha molti punti in comune.
Londra che vaga per l' universo non su cingoli ma sopra una specia di balena; tecnologia low-tech, meccanica invece di digitale. Varie fazioni in guerra tra loro. Londra e' la piu' forte e la piu' attaccabrighe. Dove passa lei non rimane nulla. Ingloba quello che puo' essere utile , distrugge il resto. La vecchia classe dominante reale surclassata da esseri ambiziosi e sleali. La terra e' stata distrutta dall ' uomo ed i superstiti vagano per lo spazio. Non tutti, pero', sono aggressivi. C'e' chi vuola vivere in pace e chi ha aderito ad una specia di patto di no aggressione per non ripetere gli errori passati. I punti in comune sono quasi da plagio, ma e' anche vero che la fantascienza e' limitata quanto a sceneggiature. Si assomigliano un po' tutte. Ma qui piu' che mai. Chi ha visto Doctor Who 5x02 cosa ne pensa ?
Saluti Simone da Firenze
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elgatoloco
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mercoledì 21 agosto 2019
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apocalittico convenzionale, in fondo...
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"Mortal Engines"(Christian Rivers, 2018)ha un inizio interessante, relativo a una società post-apocalittica, relativo alle "grandi macchine predatrici dell'Occidente", indubbiamente è anche particolarmente valido sul piano tecnico/macchinari, appunto), ma la storia di fondo, con il "cattivo di turno"(o meglio il "buono"divenuto cattivo a seguito degli eventi, ma deciso a rimanere tale), i due giovani, poi innamorati, che "riescono nell'impresa"è francamente un po'(per non dire molto)consueta e ricorda repertori consolidati, di tipo romanttico, a cui il film non riesce a ccorrispondere, rimanendo in una sorta di limbo.
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"Mortal Engines"(Christian Rivers, 2018)ha un inizio interessante, relativo a una società post-apocalittica, relativo alle "grandi macchine predatrici dell'Occidente", indubbiamente è anche particolarmente valido sul piano tecnico/macchinari, appunto), ma la storia di fondo, con il "cattivo di turno"(o meglio il "buono"divenuto cattivo a seguito degli eventi, ma deciso a rimanere tale), i due giovani, poi innamorati, che "riescono nell'impresa"è francamente un po'(per non dire molto)consueta e ricorda repertori consolidati, di tipo romanttico, a cui il film non riesce a ccorrispondere, rimanendo in una sorta di limbo... Buona la regia, validissima la parte tecnica, ma il "discorso di fondo"(città frazionaliste versus antifrazioniste(rimane decisamente al di sottto del livello orwelliano(1984)e di tutte le importanti distopie del Novecento, per non dire di quelle antoca anteriori. Gli/le interperti sono di buon livello, ma il tutto(ossia la complessiva produzione di senso del film)apppare non particolarmente valida. Forse uno sviluppo ulteriore, un approfondimento anche a livello di sceneggiatura(per non dire già a livello di soggetto stesso)potrebbe creare un film decisamente più valido di questo, dove probabilmente la regia stessa dovrebbe/potrebbe essere più valida di quanto non lo sia questa. El Gato
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silvia peterlana
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giovedì 16 maggio 2019
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risposta
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Vorrei rispondere alla persona chiamata WILD. Non serve essere ciechi, sordi e pieni di problemi per non godersi il film. Semplicemente per me ed altre persone non è sembrato interessante. Trovo il tuo commento offensivo. Inoltre in questo forum basta non scrivere brutte frasi.
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kyotrix
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domenica 7 aprile 2019
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che noia
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Filme mediocre. Poche emozioni, scontato e trama pessima. Se volete vedere una città in movimento, piuttosto godetevi il castello errante di Howl.
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wild
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martedì 2 aprile 2019
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capolavoro
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Non ci siamo proprio. ogni tanto faccio un salto su questo sito per farmi un idea generica su cosa aspettarmi da un film.... ma sbaglio. Come si fa a dire che questo è un film lento? come si fa a lasciare certe recensioni nel forum? " strumento che servirebbe non per fare critica gratuita e no-sense. ma come servizio di utilità comune. Bisogna essere ciechi , sordi e con molti altri problemi per dire che questo film è fatto male. Cosi non si aiuta il cinema di qualità. Se non vi piace la fantascienza non guardate film di tale genere.
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lunedì 31 dicembre 2018
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macchine mortali
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E' stata una grande delusione. Durata 128 minuti, ma alla fine del primo tempo, volevo uscire. Solo alla fine è diventato "guardabile". Non lo consiglio poi ai ragazzini, che in sala erano parecchi. Soldi buttati via.
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