f.vassia 81
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lunedì 11 ottobre 2021
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fiacco thriller voyeuristico
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Se c'è una cosa che il cinema statunitense ci ha insegnato, quella è che i motel della provincia americana nasondono spesso brutte sorprese; lo si vede anche in questo modestissimo thriller voyeuristico, che ha una fotogafia piuttosto curata ( specie nelle scene notturne ), ma che per il resto è davvero poca roba: ritmo letargico, tensione fiacca, colpi di scena telefonati e una regia con banalità e cadute di stile ( vedi la scena dell'assassinio ). Deludente anche per i fan di Cage.
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felicity
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lunedì 13 luglio 2020
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thriller drama senza mordente, noioso e inutile
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Thriller drama senza mordente, appesantito da momenti e personaggi assolutamente inutili.
Il thriller è decisamente noioso e Cage non ci mette molto impegno per cercare di migliorarlo.
La storia si avvita su se stessa con un ventaglio di sottotrame che invece di approfondire il dramma finiscono solo col confondere lo spettatore.
Molti eventi minori si succedono. Eppure trascorre oltre metà dei 100 minuti di durata prima che la sensazione che ci sia una vera storia cominci a prendere forma.
I titoli di testa dal retrogusto anni ’70 suggeriscono che Looking Glass – Oltre lo Specchio potrebbe rifarsi in qualche modo a noir/thriller classici alla Alfred Hitchcock, ma purtroppo la sceneggiatura si adagia su binari ben meno cinematografici e molto più meccanici, per non dire semplicistici.
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Thriller drama senza mordente, appesantito da momenti e personaggi assolutamente inutili.
Il thriller è decisamente noioso e Cage non ci mette molto impegno per cercare di migliorarlo.
La storia si avvita su se stessa con un ventaglio di sottotrame che invece di approfondire il dramma finiscono solo col confondere lo spettatore.
Molti eventi minori si succedono. Eppure trascorre oltre metà dei 100 minuti di durata prima che la sensazione che ci sia una vera storia cominci a prendere forma.
I titoli di testa dal retrogusto anni ’70 suggeriscono che Looking Glass – Oltre lo Specchio potrebbe rifarsi in qualche modo a noir/thriller classici alla Alfred Hitchcock, ma purtroppo la sceneggiatura si adagia su binari ben meno cinematografici e molto più meccanici, per non dire semplicistici.
Perfino Nicolas Cage – al settimo film in 12 mesi – pare non aver ritenuto che il materiale offertogli da Looking Glass – Oltre lo Specchio valesse abbastanza da tentare di salvarlo con una delle sue ormai leggendarie performance sopra le righe da B-Movie.
Trattenendosi in borbottii a mezza voce e limitando l’azione a espressioni interrogative mentre fuma sigarette, la prova blanda del premio Oscar non fa che rendere ulteriormente insipida la pietanza, che il regista televisivo non riesce minimamente a speziare neppure nelle sequenze di sesso lesbico o etero girate in maniera piatta e incredibilmente poco morbosa.
Una fotografia competente e ambienti sufficientemente curati completano l’aspetto esteriore di una produzione senza dubbio professionale, ma in definitiva ci troviamo di fronte a un film per la Tv che è servito per pagare un’altra rata dei mutui dei protagonisti... in attesa che arrivino occasioni migliori.
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onufrio
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sabato 16 maggio 2020
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ray attraverso lo specchio
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Ray e Maggie provano a ricostruirsi una nuova vita dopo la tragica (e interrogativa) morte della loro unica figlia. La coppia acquista un Motel dall'anziano Ben, iniziando a ricevere i primi clienti; alcuni di questi abbastanza particolari. Un thriller psicologico che strizza l'occhiolino verso lo sfondo sessuale, con intrighi e segreti che si risolveranno in un finale prevedibile.
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mae
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sabato 2 maggio 2020
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guardando nicholas cage
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Ray e sua moglie cercano di rifarsi una vita dopo la morte della figlioletta. E lo fanno reinventandosi direttori di un motel.
Tra il camionista che si trastulla con le sue amiche, donne che intrecciano relazioni sadomaso con una enigmatica ( ma mica tanto) biondina, e un fatto tragico avvenuto proprio in quel motel, la coppia cerca di far sopravvivere il proprio matrimonio.
Film che mescola tanto ma non convince. E poi c'e' Nicholas Cage che cerca di dare un senso al suo personaggio: lo guardi e ti ricordi che interpretò "Stregata dalla luna" al fianco di Cher, "Face/off" al fianco di John Travolta, "Il mandolino del Capitano Corelli" con Penelope Cruz, ecc, ecc.
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Ray e sua moglie cercano di rifarsi una vita dopo la morte della figlioletta. E lo fanno reinventandosi direttori di un motel.
Tra il camionista che si trastulla con le sue amiche, donne che intrecciano relazioni sadomaso con una enigmatica ( ma mica tanto) biondina, e un fatto tragico avvenuto proprio in quel motel, la coppia cerca di far sopravvivere il proprio matrimonio.
Film che mescola tanto ma non convince. E poi c'e' Nicholas Cage che cerca di dare un senso al suo personaggio: lo guardi e ti ricordi che interpretò "Stregata dalla luna" al fianco di Cher, "Face/off" al fianco di John Travolta, "Il mandolino del Capitano Corelli" con Penelope Cruz, ecc, ecc. Qui é sprecato.
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kate gunzinger
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giovedì 2 maggio 2019
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fim di "mestiere", cage bravo, finale flop
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Intanto non sono d'accordo nel confronto -operazto in questi spazi-tra Cage e Nicholson. IL primo è un uomo sano di mente, solo un po' fissato col sesso, che combatte contro le ingiustizie, nel caso specifico i crimini (reali). Nicholson in Shining diventa pazzo. Niente di piu' lontano dunque fra i due protagonisti. L'idea dell'acquisto del motel è vincente perché da Bates in poi, l'albergo free ha sempre riscosso grande successo. Il film è costruito con mestiere e fa quello che deve fare un thriller: non dirti dove voglia andare a parare. Cage bravissimo, dolente, cupo e intristito. Il finale boccia le premesse, tanto è scontato.
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Intanto non sono d'accordo nel confronto -operazto in questi spazi-tra Cage e Nicholson. IL primo è un uomo sano di mente, solo un po' fissato col sesso, che combatte contro le ingiustizie, nel caso specifico i crimini (reali). Nicholson in Shining diventa pazzo. Niente di piu' lontano dunque fra i due protagonisti. L'idea dell'acquisto del motel è vincente perché da Bates in poi, l'albergo free ha sempre riscosso grande successo. Il film è costruito con mestiere e fa quello che deve fare un thriller: non dirti dove voglia andare a parare. Cage bravissimo, dolente, cupo e intristito. Il finale boccia le premesse, tanto è scontato.
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giovedì 14 marzo 2019
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male
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Raramente ho visto film girati così male con una trama così poco consistente che si basa sul niente. Povero Cage che poteva evitare di sprecare il suo talento per simili interpretazioni. Assolutamente sconsigliato.
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mercoledì 20 febbraio 2019
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sconsigliato
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Le premesse erano buone, ma sono state pesantemente disattese da un intreccio scontato, mediocre e di scarso effetto. Non mi è piaciuto e quindi non lo consiglio.
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elgatoloco
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lunedì 26 novembre 2018
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modesto thriller tv
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" Looking Glass"di Tim Hunter(2018), film a doppio uso-anche TV, decisamente povero sul piano tecnico(la"loking glass"), su quello dei significati(l voyeurismo e il "play"dei possibili colpevoli, dove però si scopre presto il vero colpevole, senza che ce lo dica il finale del film...)e complessivamente, come "addizione dei fattori", dove Tim Hunter lascia troppo spazio al protagonista , l'immancabile Nicolas Cage, più spaesato che mai, che sembra incapace di dare neppure una pallida replica del Nicholson formidabile di"Shining"di Stanley Kubrick, certo al netto del fatto che là era lo scrittore pazzo a sorvegliare un grande hotel nel periodo invernale, qui invece l'elettricista-tuttofare che ha comprato un motel.
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" Looking Glass"di Tim Hunter(2018), film a doppio uso-anche TV, decisamente povero sul piano tecnico(la"loking glass"), su quello dei significati(l voyeurismo e il "play"dei possibili colpevoli, dove però si scopre presto il vero colpevole, senza che ce lo dica il finale del film...)e complessivamente, come "addizione dei fattori", dove Tim Hunter lascia troppo spazio al protagonista , l'immancabile Nicolas Cage, più spaesato che mai, che sembra incapace di dare neppure una pallida replica del Nicholson formidabile di"Shining"di Stanley Kubrick, certo al netto del fatto che là era lo scrittore pazzo a sorvegliare un grande hotel nel periodo invernale, qui invece l'elettricista-tuttofare che ha comprato un motel...Ma il raffronto, sul voyeurismo, va fatto con il.grande"Rear Window"(1954, di Hitchcock), quello sugli omicidi nel motel con "Psycho"(1960), sempre di Hitchocock ed è un raffronto sempre nettamente in perdita per questo modesto film di Hunter, dove a tratti, almeno, persino "Psycho 3"di Anthony Perkins(1986) è preferibile, dove la pochezza del film, che si svela dopo venti minuti al massimo, si vede ben presto e pesantemente. Francamente di motel non se ne puiò più, in questa chiave, dove allora"Heartbreak Hotel"di Elvis(Presley)va moilto meglio, soprattutto(ma non solo, certamente)perché dura molto meno di un film. Sul piano interpretativo qualche spiraglio viene solo dalla partecipazione di Bill Bolender,come "Ben", osisa nella parte dell'ex-proprietario del motel, ma è troppo poco e non "rimedia a un bel niente", dove anche l'aggettivo"bello"va relativizzato.... El Gato
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