tetyanavolodina
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martedì 14 agosto 2018
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fa schifo
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gente! non buttate i vostri soldi!2 ore e mezzo di un assurdo disgustoso e noioso.ho buttato i soldi e ho perso il tempo.alla fine di film le persone si guardavano increduli dispiaciuti dicendo" che cagata..."
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skywalker70
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lunedì 13 agosto 2018
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onirico
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Per certi versi Hereditaruy ricorda Rosemary's baby: c'e' l'orrore, quello vero, non splatter, fatto di atmosfere macabre, eventi tragici e morbosi, molto morbosi, che seducono lo spettatore con il fascino del perverso. Le ambentazionìi, spesso oniriche ed visionarie, donano alla pellicola quel pizzico di irrazionalità e follia che ne amplificano la suspence.
Chi si apetta l'ennesimo Horror alla Venerdì 13, con sviluppi sanguinari, probabilmente ne rimarrà deluso. Ma non è in questa chiave che va letto Hereditary. L'orrore in questo film, è rappresentato dalla crudeltà di scelte disumane che portano a sacrificare tutto, proprio tutto, in nome dell'egoismo e del male più assouto.
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Per certi versi Hereditaruy ricorda Rosemary's baby: c'e' l'orrore, quello vero, non splatter, fatto di atmosfere macabre, eventi tragici e morbosi, molto morbosi, che seducono lo spettatore con il fascino del perverso. Le ambentazionìi, spesso oniriche ed visionarie, donano alla pellicola quel pizzico di irrazionalità e follia che ne amplificano la suspence.
Chi si apetta l'ennesimo Horror alla Venerdì 13, con sviluppi sanguinari, probabilmente ne rimarrà deluso. Ma non è in questa chiave che va letto Hereditary. L'orrore in questo film, è rappresentato dalla crudeltà di scelte disumane che portano a sacrificare tutto, proprio tutto, in nome dell'egoismo e del male più assouto.
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sabato 11 agosto 2018
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una delusione
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Le recensioni sono state totalmente ingannevoli. Non vale la pena spendere 2h e nemmeno soldi per vedere questo film.
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elpiezo
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venerdì 10 agosto 2018
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un esordio inquietante!!!!
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Il dolore causato dalla scomparsa di un’anziana signora, diviene per una singolare famiglia, un’inarrestabile discesa verso il maligno che porterà alla luce inenarrabili segreti.
Ambizioso debutto alla regia per un horror paranormale carico d’angoscia che mira a sconvolgere la sensibilità dello spettatore ben oltre i titoli di coda.
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hector
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giovedì 9 agosto 2018
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finale da b movie.
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Finale che ricorda i film i B movie. Ho riso tanto.
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jurimoretti
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giovedì 9 agosto 2018
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l’horror dell’estate
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Quando l'anziana Ellen muore, i suoi familiari cominciano lentamente a scoprire una serie di segreti oscuri e terrificanti sulla loro famiglia che li obbligherà ad affrontare il tragico destino che sembrano aver ereditato.
Presentato al Sundance Film Festival 2018 nella sezione Midnight, il film Hereditary, disturbante opera prima di Ari Aster ha conquistato la critica americana che l'ha acclamato all'unanimità come uno degli esordi più brillanti degli ultimi anni.
Ebbene si lo è perché quando entrerete in sala non vi troverete il solito film horror, pieno di jump schare e con la solita trama.
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Quando l'anziana Ellen muore, i suoi familiari cominciano lentamente a scoprire una serie di segreti oscuri e terrificanti sulla loro famiglia che li obbligherà ad affrontare il tragico destino che sembrano aver ereditato.
Presentato al Sundance Film Festival 2018 nella sezione Midnight, il film Hereditary, disturbante opera prima di Ari Aster ha conquistato la critica americana che l'ha acclamato all'unanimità come uno degli esordi più brillanti degli ultimi anni.
Ebbene si lo è perché quando entrerete in sala non vi troverete il solito film horror, pieno di jump schare e con la solita trama. No qua abbiamo un horror molto psicologico, che punta a far spaventare lo spettatore mentalmente, con dei ritmi molto lenti ed una fotografia accompagnate a delle inquadrature mozzafiato,
oltre a questo abbiamo anche una grande interpretazione da parte della protagonista Toni Collette, che in questo film da il meglio di se, senza nulla togliere anche ad Alex Wolff e Milly Shapiro.
Insomma un film da non perdere soprattutto per gli amanti del genere.
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ralphscott
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giovedì 9 agosto 2018
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minestrone di sottogeneri dell'horror
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Con tutta la buona volontà,cercando di apprezzare lo sforzo di originalità,il cast azzeccato ed intuizioni efficaci,come le opere in miniatura dell'ottima Tony Collette,questo ennesimo horror estivo delude. Forse per troppa ambizione,la sceneggiatura tenta varie strade senza indovinarne alcuna e le due ore passano prive della necessaria tensione,finendo involontariamente più volte nel ridicolo. Finchè Charlie è viva la baracca regge,ma poi non basta lo spiegone finale a giustificare tante incertezze e situazioni gratuite. Occasione sprecata poichè alcune idee,ripeto,erano valide.
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maramaldo
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lunedì 6 agosto 2018
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il diavolo, certamente...
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... è responsabile di quel che vi succede. Dove, poi, il maligno stia di casa, voi, senza offesa, lo sapete bene. Come lo sanno quelli che si esercitano negli horror psicologici. Come lo sa Ari Aster che di horror deve aver fatto una scorpacciata da quanto ora ne rigurgita, di almeno una dozzina.
Un "ragazzo" Ari, 31 o 32 anni (nessuno sa quando è nato, che sia antico come il diavolo?). Di buone letture, curioso e bizzarro, si è dilettato a richiamare con proprie miniature le "rooms" di Narcissa Thorne. Prima di girare Hereditary avrebbe potuto scrivere un manuale su come creare atmosfere: casa nel bosco, sentiero nel buio, cadavere in soffitta, lumini dappertutto, ecc.
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... è responsabile di quel che vi succede. Dove, poi, il maligno stia di casa, voi, senza offesa, lo sapete bene. Come lo sanno quelli che si esercitano negli horror psicologici. Come lo sa Ari Aster che di horror deve aver fatto una scorpacciata da quanto ora ne rigurgita, di almeno una dozzina.
Un "ragazzo" Ari, 31 o 32 anni (nessuno sa quando è nato, che sia antico come il diavolo?). Di buone letture, curioso e bizzarro, si è dilettato a richiamare con proprie miniature le "rooms" di Narcissa Thorne. Prima di girare Hereditary avrebbe potuto scrivere un manuale su come creare atmosfere: casa nel bosco, sentiero nel buio, cadavere in soffitta, lumini dappertutto, ecc. Abile nel non farvi stare tranquilli, tra soprassalti di spavento sviluppa situazioni in cui nessuno di voi vorrebbe trovarsi al posto del malcapitato personaggio sullo schermo.
Ingenuità da principiante: troppo di spazio, importanza ed agitazione ha lasciato a Toni Collette la quale non ha mancato di prevaricare. Non contenta di aver afflitto lo spettatore con il suo lugubre muso lungo ha preteso l'exploit. L'accomodante Ari, rovistando tra i ricordi, si è ingegnato a montarle una pantomima. Lei, dimessi i panni della provinciale squalliduccia, in una mise pagliaccesca a mezzadria tra Pierrot e Pulcinella si tira su, si butta giù, ondeggia nel vuoto, scende e corre a saltelloni, di colpo si spiaccica sul muro, scompare qua, ricompare là. Dopo di che, il giovane autore non trova di meglio che farla calare nel più becero degli inferi: il culto del demonio. Luminarie sinistre, flash su obesi osceni, tipi appecoronati che salmodiano attorno ad un accrocco di bastoni che non ha neppure il decoro di un feticcio di primitivi quanto piuttosto mostra un manufatto di dementi.
Eppure, l'esordiente regista aveva tra le mani un elemento per fare di questo film un gioiellino. La piccola Charlie Graham, liquidata anzi tempo chissà perchè. Milly Shapiro, ragazzina normale, boccuccia storta da viziata, broncio, asociale. Guardate meglio, assente e crudele, sguardo spento dal nulla dei dannati. Una creatura "infernale", icona dell'infanzia "demoniaca", qualla che suscita sensi di colpa in chi non l'ama più.
Beh, vediamo l'opera seconda. Ari non intende cambiare mestiere. E Milly, prima o poi, riappare.
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lunedì 6 agosto 2018
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pessimo film
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Fa schifo! È il film horror dell'anno...per la categoria dei peggiori horror della storia però! Sembra un BMovie!
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andrea
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domenica 5 agosto 2018
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un climax "fuori dai canoni" e molto disturbante
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Dopo aver visto questo film posso finalmente tornare a dire, l'ultima volta fu il lontano 2013 con The Conjuring, di essere uscito dalla sala profondamente colpito ed inquietato da questo nuovo horror. Considerando anche che si tratta di un film d'esordio alla regia (ovvero Ari Aster, che qui è anche figura di sceneggiatore), devo dire che ha davvero giocato benissimo le sue carte, sapendo farsi valere sopra tutte quelle ormai noiose e prevedibili horror story, tutte uscite con lo stampino, che ci stanno propinando negli ultimi anni a batteria.
Finalmente non il solito horror fatto di continui jumpscares e porte scricchiolanti, che lasciano andare sottoterra la loro trama.
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Dopo aver visto questo film posso finalmente tornare a dire, l'ultima volta fu il lontano 2013 con The Conjuring, di essere uscito dalla sala profondamente colpito ed inquietato da questo nuovo horror. Considerando anche che si tratta di un film d'esordio alla regia (ovvero Ari Aster, che qui è anche figura di sceneggiatore), devo dire che ha davvero giocato benissimo le sue carte, sapendo farsi valere sopra tutte quelle ormai noiose e prevedibili horror story, tutte uscite con lo stampino, che ci stanno propinando negli ultimi anni a batteria.
Finalmente non il solito horror fatto di continui jumpscares e porte scricchiolanti, che lasciano andare sottoterra la loro trama.
Questo film, pur trattando temi già conosciuti sullo spiritismo e sulle sette devote ai demoni, riesce ad inquietare ed a contorcere la mente dello spettatore grazie alla maestria in cui sono state girate le scene, senza l'utilizzo di ore ed ore di musiche assordanti, ma giocando con inquadrature oppressive, atmosfere disturbanti ed una situazione familiare opprimente.
La vicenda cresce e la situazione diventa sempre più angosciosa intanto che la storia prosegue, ingabbiando lo spettatore in un climax di eventi sempre più pesanti, fino ad un efferato finale inaspettato.
Insomma non posso che fare complimenti a questo esordio.
Lo dico francamente, questo film non è il solito filmetto-spavento horror, ma gioca sulla psicologia dei personaggi, su una tutto sommato metafora delle situazioni complesse di alcune famiglia. Gioca sull'ansia, sull'angoscia, anche sulla paura, ma in una chiave tutta diversa.
Se vi aspettate che spaventi e basta, non andate a vederlo, altrimenti fate come tutta la gente della mia sala che se ne è andata dicendo solo "che schifo, non ha fatto per niente paura". Questo film va seguito, percepito, compreso e digerito con calma in ogni singolo dettaglio.
Non è il classico film per bimbetti che si aspettano solo il momento di panico. Ma come dico sempre: i film giocando molto sulla soggettività. O piacciono, o non piacciono.
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