cittadinoqualunque
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lunedì 7 gennaio 2019
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molto fumo per niente
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Ben recitato, buona ambientazione. Per il resto poco o niente. Film estremamente lungo. Fallisce nella sua missione principale di horror. Sempiicemente non fa paura, neanche se lo guardate da soli, di notte in una casa isolata. Non coinvolge lo spettatore, non lo spavente e non lo incuriosisce. Difficile trovare un personaggio verso il quale provare un minimo di simpatia o empatia. Buchi vari, uno su tutti: il figlio "fumato" che crea l'incidente mortale manco viene indagato dalla polizia. Forse la parte migliore è quella iniziale, dove lo spettatore non sa ancora cosa lo aspetta ed una paio di scene promettono suspance. Poi il film comincia a trascinarsi, come ha già scritto qualcuno, fra un dramma familiare di sensi di colpa ed un horror che non decolla mai.
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Ben recitato, buona ambientazione. Per il resto poco o niente. Film estremamente lungo. Fallisce nella sua missione principale di horror. Sempiicemente non fa paura, neanche se lo guardate da soli, di notte in una casa isolata. Non coinvolge lo spettatore, non lo spavente e non lo incuriosisce. Difficile trovare un personaggio verso il quale provare un minimo di simpatia o empatia. Buchi vari, uno su tutti: il figlio "fumato" che crea l'incidente mortale manco viene indagato dalla polizia. Forse la parte migliore è quella iniziale, dove lo spettatore non sa ancora cosa lo aspetta ed una paio di scene promettono suspance. Poi il film comincia a trascinarsi, come ha già scritto qualcuno, fra un dramma familiare di sensi di colpa ed un horror che non decolla mai. Magari con mezz'ora in meno ed un ritmo piu' serrato si poteva salvare. Resta comunque un film "vedibile" , piu' per curiosità che altro, ma ben lontano da un buon film. E soprattutto, non fra i migliori film del 2018
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laurence316
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mercoledì 21 novembre 2018
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"re paimon" va in città
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Ed ecco che si ritorna puntualmente a chiedersi per l’ennesima volta che film abbiamo visto la maggior parte dei recensori. Che hanno posto su un piedistallo, idolatrato, finendo per conferirgli una visibilità che di certo non meritava, un film che può essere ragionevolmente considerato, per converso, uno dei peggiori della stagione.
Un film vacuo, insulso, privo di alcuna mordente, tanto noioso, catatonico per tutta la prima ora e mezza quanto affrettato, convulso e in definitiva ridicolo nell’ultima mezz’ora.
Un pessimo esordio che non promette nulla di buono per le future opere del regista, soprattutto qualora abbia la sciagurata idea di proseguire sulla strada dell’horror.
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Ed ecco che si ritorna puntualmente a chiedersi per l’ennesima volta che film abbiamo visto la maggior parte dei recensori. Che hanno posto su un piedistallo, idolatrato, finendo per conferirgli una visibilità che di certo non meritava, un film che può essere ragionevolmente considerato, per converso, uno dei peggiori della stagione.
Un film vacuo, insulso, privo di alcuna mordente, tanto noioso, catatonico per tutta la prima ora e mezza quanto affrettato, convulso e in definitiva ridicolo nell’ultima mezz’ora.
Un pessimo esordio che non promette nulla di buono per le future opere del regista, soprattutto qualora abbia la sciagurata idea di proseguire sulla strada dell’horror. Qualora decidesse, invece, di concentrarsi sul dramma o, meglio ancora, il melodramma forse (ma solo forse) riuscirebbe a ricavarne qualcosa di meglio realizzato di questo suo primo film.
Perché, ed è da sottolineare, uno dei maggiori difetti di questo Hereditary è quello di presentarsi come un horror quando in realtà, al tirar delle somme, tutta la prima ora e mezza può tranquillamente essere considerata (salvo qualche sporadica divagazione) un dramma familiare sulla perdita degli affetti, ed uno neanche particolarmente riuscito, per giunta.
Una trama esile (per non dire inesistente) è diluita a dismisura per arrivare a superare le due ore (a che pro?), col risultato di lasciar ben più di qualche spazio agli sbadigli.
Come se non bastasse, il film si prende tremendamente sul serio, senza avere lo spessore adatto per permetterselo, ed anche l’espediente dei modellini che la protagonista realizza si rileva del tutto fine a se stesso (puro sfoggio di tecnica utile giusto per inserire qualche effetto, come all’inizio). Essendo l’unico componente della narrazione un poco inusuale o quantomeno intrigante, per il resto a risaltare finiscono per essere nulla più che i numerosi cliché propugnati allo spettatore uno di seguito all’altro (sedute spiritiche, crisi di nervi, sonnambulismo, possessioni) che non inquietano nessuno e si risolvono in poca cosa.
Il finale, poi, è semplicemente esilarante.
Nulla possono per risollevare le sorti del film né la buona interpretazione della Collette, né la fotografia di Porgorzelski.
Incomprensibilmente apprezzato da una larga fetta della critica e da parte del pubblico.
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[+] bravo
(di tommy)
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venerdì 16 novembre 2018
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malsano
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Mondezza. Angoscia e spiritismo satanico. Veramente mal sano....
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taniamarina
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giovedì 25 ottobre 2018
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spaventare con classe e maestria
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il genere horror incanza come non maI, probabilmente perché i social network sono degli accumulatori seriali di ansia o perché, forse, non ci si sorprende più per nulla. Sta di fatto che fare un film horror con l'intenzione tutt'altro che scontata di spaventare, sta diventando una vera impresa. Eppure Ari Aster ci riesce benissimo, andando a spulciare i classici del terrore e prendendo spunto dai grandi registi dello spavento. Girato benissimo, Aster comprende bene che ha dalla sua degli attori che, con le dovute pose facciali, già terrorizzano a morte. Alcune sequenze sembrano essere più teatrali che cinematografiche, e ci sembra che più di un occhiolino sia stato fatto al capolavoro "Nodo alla gola" di Hitchcock, (vedi la scena finale del camino), Il regista non teme di sfiorare il ridicolo dando sfogo ad un finale degno del più orrido dei Grand guignol, e forse esagera un po', quasi a temere di non aver spaventato abbastanza.
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il genere horror incanza come non maI, probabilmente perché i social network sono degli accumulatori seriali di ansia o perché, forse, non ci si sorprende più per nulla. Sta di fatto che fare un film horror con l'intenzione tutt'altro che scontata di spaventare, sta diventando una vera impresa. Eppure Ari Aster ci riesce benissimo, andando a spulciare i classici del terrore e prendendo spunto dai grandi registi dello spavento. Girato benissimo, Aster comprende bene che ha dalla sua degli attori che, con le dovute pose facciali, già terrorizzano a morte. Alcune sequenze sembrano essere più teatrali che cinematografiche, e ci sembra che più di un occhiolino sia stato fatto al capolavoro "Nodo alla gola" di Hitchcock, (vedi la scena finale del camino), Il regista non teme di sfiorare il ridicolo dando sfogo ad un finale degno del più orrido dei Grand guignol, e forse esagera un po', quasi a temere di non aver spaventato abbastanza. Questo è l'unico punto debole di un film che si enfatizza all'inversosimile ma che lascia immagini davvero spaventevoli, alcune originalissime. Film gustoso per gli amanti dell'horror di classe. Finalmente.
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giovedì 30 agosto 2018
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film pessimo, non fa paura ad un’unghia del piede
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Se fa paura questo, il primo esorcista è ancora terrificante. “Disturbante” dicono.. l’unica cosa che mi ha disturbato è il tempo che ho sprecato a guardarlo, meglio i cartoni animati... il film più terrificante degli ultimi anni, ma dove? Fortunatamente non ho speso 1 centesimo per guardare questo film che persino Lory Del Santo ne fa di migliori
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francy99
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lunedì 27 agosto 2018
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hereditary: all'orizzonte qualcosa di nuovo(?)
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CONTIENE SPOILER
Visto due giorni fa al cinema. Grandissime aspettative ma alla fine se devo essere sincero ho trovato una netta differenza fra la prima e la seconda parte ( considerate che la prima parte al cinema finiva con l'incontro di Annie con l'ex amica della madre fuori dal negozio, aprendo la seconda parte con la seduta spiritica): la prima parte è molto 'teorica', ossia tende a concentrarsi di più sugli aspetti interni alla famiglia, aggiungendo un tocco di tensione ma allo stesso tempo mantenendo la sua lucidità; nella seconda parte la verità viene a galla, ma a parer mio viene a galla troppo velocemente, lasciando così lo spettatore leggermente disorientato.
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CONTIENE SPOILER
Visto due giorni fa al cinema. Grandissime aspettative ma alla fine se devo essere sincero ho trovato una netta differenza fra la prima e la seconda parte ( considerate che la prima parte al cinema finiva con l'incontro di Annie con l'ex amica della madre fuori dal negozio, aprendo la seconda parte con la seduta spiritica): la prima parte è molto 'teorica', ossia tende a concentrarsi di più sugli aspetti interni alla famiglia, aggiungendo un tocco di tensione ma allo stesso tempo mantenendo la sua lucidità; nella seconda parte la verità viene a galla, ma a parer mio viene a galla troppo velocemente, lasciando così lo spettatore leggermente disorientato. Il finale, nel suo esser disorientate, mantiene comunque un suo perché e una sua base solida, che, personalmente parlando, ho raggiunto il giorno successivo alla visione del film, avendo così avuto il tempo per metabolizzarlo: tutti gli eventi passati hanno condotto a ciò, che altro non è che l' ''Eredità'' che la nonna ha lasciato ad Annie e la sua famiglia (questa è una mia interpretazione). Da un punto di vista strettamente tecnico, è da sottolineare un sapiente uso della camera: riprese, atmosfere, dialoghi e personaggi che sembrano finalmente incarnare una normale famiglia alle prese con un lutto e possiamo quindi osservare la loro reazione al dolore e agli eventi del film. Interpretazione da Oscar per Toni Collette, e al secondo posto a pari merito i restanti componenti della famiglia, rispettivamente interpretati da Alex Wolff (Peter), Milly Shapiro (Charlie) e Gabriel Byrne (Steve). Peccato per lo squilibrio precedentemente citato fra primo e secondo tempo, il quale ha abbassato la mia personale valutazione.
Alla luce di tutto, lo consiglierei comunque come film ma da vedere al cinema: vederlo a casa non rende sicuramente l'effetto di vederlo al cinema e penso che un film del genere possa trovare apprezzamento solo se visto nel luogo giusto.
Voto: 7.5
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stramonio70
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domenica 26 agosto 2018
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spaventoso solo a tratti...
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ATTENZIONE A EVENTUALI SPOILER. Da appassionato di horror non potevo farmi scappare questo titolo. Cominciamo subito col dire che purtroppo il film mi ha convinto solo in minima parte. Tra gli aspetti positivi abbiamo un'ottima protagonista che da sola regge quasi tutto il film (una bravissima Toni Collette), un discreto scavo psicologico dei personaggi ed un'atmosfera cupa abbastanza ben resa. Poi però ci sono i lati negativi e quelli purtroppo sono tanti. Il personaggio della bambina è senza dubbio quello più interessante del film solo che esce di scena troppo presto, seppur in maniera impressionante, lasciando un senso di vuoto. La vicenda poi procede lentamente senza guizzi per arrivare ad un finale che offre si qualche spavento ma che è fin troppo criptico e deludente.
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ATTENZIONE A EVENTUALI SPOILER. Da appassionato di horror non potevo farmi scappare questo titolo. Cominciamo subito col dire che purtroppo il film mi ha convinto solo in minima parte. Tra gli aspetti positivi abbiamo un'ottima protagonista che da sola regge quasi tutto il film (una bravissima Toni Collette), un discreto scavo psicologico dei personaggi ed un'atmosfera cupa abbastanza ben resa. Poi però ci sono i lati negativi e quelli purtroppo sono tanti. Il personaggio della bambina è senza dubbio quello più interessante del film solo che esce di scena troppo presto, seppur in maniera impressionante, lasciando un senso di vuoto. La vicenda poi procede lentamente senza guizzi per arrivare ad un finale che offre si qualche spavento ma che è fin troppo criptico e deludente. In definitiva il film poteva essere gestito assolutamente meglio sia come sceneggiatura che come regia. Gli interrogativi e le perplessità alla fine della visione sono tanti: perché la nonna non ha sacrificato lei il nipote prima di morire invece di lasciarlo fare alla sua amica? C'è stata un'indagine della polizia per stabilire le responsabilità di Peter sulla morte della sorella? Chi sono le persone nude sulla casa sull'albero? Adepti del re infernale ovviamente ma da dove sono uscite? Perché quando Annie brucia il libro è Steve a prendere fuoco e non lei che è la posseduta? E comunque visto che il libro viene bruciato non doveva finire tutto? Perchè invece Annie continua ad essere posseduta e insegue il figlio? Film da 2 stelle, 2 stelle e mezza al massimo. Molto meglio "Sinister" di Scott Derrickson (il primo non il seguito!), decisamente più spaventoso e coerente di questo.
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sabato 25 agosto 2018
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ma chi ha votato sto film??
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Credevo in un horror , all'altezza di "The Conjurig".invece mi ha deluso ... Per quasi 1 ora è 45 minuti non c'è stato nulla che potesse essere inteso come horror...negli ultimi 20 minuti una serie di scene una dietro l'altra che a fatica riuscivi a capire cosa stesse succedendo...
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pietroviola
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venerdì 24 agosto 2018
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spreco
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Ma dove voleva andare a parare sto film? Dopo una prima parte praticamente perfetta, angosciante, innovativa, con immagini e suoni da brivido, ecco l'appiattimento progressivo della tensione fino alla grassa risata suscitata dal finale. Cos'è, concept-art? Meta-metacinema? meta-metafora carpiata della famiglia non solo porto sicuro ma anche luogo di oscurità e abominio (questa si sarebbe una novità epocale nella storia della cinematografia mondiale)? Horror alla casa nel bosco o festen disossato?
E' stato paragonato, per impatto e grandezza, a the witch e babadook. Bene, la prima ora ok. Tutto intero, è come una bellissima torta che ti ammalia e stordisce col suo profumo.
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Ma dove voleva andare a parare sto film? Dopo una prima parte praticamente perfetta, angosciante, innovativa, con immagini e suoni da brivido, ecco l'appiattimento progressivo della tensione fino alla grassa risata suscitata dal finale. Cos'è, concept-art? Meta-metacinema? meta-metafora carpiata della famiglia non solo porto sicuro ma anche luogo di oscurità e abominio (questa si sarebbe una novità epocale nella storia della cinematografia mondiale)? Horror alla casa nel bosco o festen disossato?
E' stato paragonato, per impatto e grandezza, a the witch e babadook. Bene, la prima ora ok. Tutto intero, è come una bellissima torta che ti ammalia e stordisce col suo profumo. Poi ne tagli una fetta, e scopri che è finta, di cartongesso, immangiabile.
E svaniscono come in un "plop" tutte le buone cose che avevi creduto di vedere, le immaginilucisuoni, i bravi attori, le lente ipnotiche sequenze, i giochi figura-sfondo, la tensione e la paura così ben costruite per poi essere buttate via in fretta e con un recupero ultrasonico dalla sospensione dell'incredulità.
Un vero spreco, peccato.
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mercoledì 15 agosto 2018
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delusione
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Personalmente l'ho trovato noioso, non fa per nulla paura. Proprio una vera delusione.
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