stefano capasso
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mercoledì 11 agosto 2021
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il candore che salva
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Diamantino gioca nella nazionale di calcio portoghese ed è il giocatore più forte del mondo. Non si può dire che sia altrettanto intelligente immerso com’è nel suo candore primitivo fatto di immagini infantili e nessuna conoscenza del monto intorno a lui. Proprio la vista di un canotto di rifugiati durante una gita sul suo yacht, fa scattare qualcosa nel delicato equilibro di Diamantino, tanto che nella finale dei campionati mondiali del giorno successivo sbaglia il rigore decisivo proprio allo scadere della partita. Abbandonato dai tifosi e da tutto il mondo calcistico Diamantino si dedica all’adozione di un rifugiato, mentre le sorelle cospirano per impossessarsi di tutti i suoi averi.
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Diamantino gioca nella nazionale di calcio portoghese ed è il giocatore più forte del mondo. Non si può dire che sia altrettanto intelligente immerso com’è nel suo candore primitivo fatto di immagini infantili e nessuna conoscenza del monto intorno a lui. Proprio la vista di un canotto di rifugiati durante una gita sul suo yacht, fa scattare qualcosa nel delicato equilibro di Diamantino, tanto che nella finale dei campionati mondiali del giorno successivo sbaglia il rigore decisivo proprio allo scadere della partita. Abbandonato dai tifosi e da tutto il mondo calcistico Diamantino si dedica all’adozione di un rifugiato, mentre le sorelle cospirano per impossessarsi di tutti i suoi averi.
Gabriel Abrantes e Daniel Schmidt usano una favola calcistica per parlare del mondo di oggi, con i suoi eccessi e le sue crisi. In effetti il calciatore e il mondo del calcio possono rappresentare molto bene la distorsione della società attuale, anzi il calcio è usato come strumento per manipolare cose e persone, grazie al grande potere che esercita su grandi numeri di persone. Allo stesso tempo, il calciatore, che sembra vagamente ispirato a Ronaldo, è l’emblema di un essere umano che fatica a raccapezzarsi nella complessa società che lo circonda, e che tutto sommato è rimasto legato a schemi di comportamento infantili e per questo facile preda di chi vuole sfruttarlo. Ma Diamantino può riuscire a superare trappole e ostacoli proprio grazie al suo candore che diventa una forma di protezione che lo fa uscire indenne dagli intrighi in cui viene spinto.
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fabiofeli
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lunedì 13 aprile 2020
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"non sono mai stato così bene."
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Diamantino (Carloto Cotta) è un calciatore che paragona ad una cattedrale dei tempi moderni uno stadio coperto. In una semifinale contro il Cile la sua squadra, il Portogallo, sta perdendo; inventa una cavalcata funambolica guidato da invisibili alleati, cani pechinesi giganti, che offuscano i percorsi “sbagliati” con una voluminosa nebbia lasciando liberi quelli “favorevoli” e scocca un tiro che si insacca.
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Diamantino (Carloto Cotta) è un calciatore che paragona ad una cattedrale dei tempi moderni uno stadio coperto. In una semifinale contro il Cile la sua squadra, il Portogallo, sta perdendo; inventa una cavalcata funambolica guidato da invisibili alleati, cani pechinesi giganti, che offuscano i percorsi “sbagliati” con una voluminosa nebbia lasciando liberi quelli “favorevoli” e scocca un tiro che si insacca. Diamantino è allenato dal padre, ma lo tengono d’occhio anche i servizi segreti, perché qualcuno ha pensato che studiando il suo Dna è possibile creare cloni che formerebbero una squadra imbattibile, anticamera di un più complesso disegno politico. Diamantino si trova in mare sul suo yacht quando un gruppo di naufraghi sta affondando in un canotto. Li tirano a bordo tutti, ma non il figlio di una donna africana. Diamantino scopre così il problema migranti e desidera adottarne uno per rimpiazzare il figlio della donna mozambicana. Quando nella finale mondiale sbaglia un rigore e suo padre muore di crepacuore decide di non giocare più. Le sue sorelle gemelle, Sonia e Natasha (Anabela e Margarida Moreira), avide di denaro non esitano a firmare un contratto che lo obbliga a fare orrendi spot pubblicitari che vogliono unire l’orgoglio calcistico portoghese con l’uscita del paese dall’Europa e la creazione di un muro attorno al territorio; i denari guadagnati vengono dirottati in un conto off shore panamense. E’ originario di Capoverde il falso ragazzo naufrago da adottare, Aisha (Cleo Tavares); in effetti è una ragazza, che non è profuga dal Mozambico. La vicenda, piuttosto strampalata e fantastica, ha sviluppi altrettanti strani. Diamantino non ha mai avuto un rapporto sessuale e la cura ormonale per studiare il suo Dna, necessario a clonarlo per costruire sosia da usare in una squadra invincibile, provoca cambiamenti imprevedibili. Non solo: la ricerca sul suo Dna probabilmente ucciderà il calciatore prodigio. Ma a chi manovra nell’ombra non importa. Il risultato finale però sconvolge tutto e tutti, compreso Diamantino, che scopre l’amore per la prima volta; sì, anche lui, che non ha mai avuto neanche un rapporto sessuale, un essere asessuato che diventa uomo e anche donna, madre e padre e amante. Non si può negare l’iperbolica fantasia che anima il film, presentato a Cannes nel 2018 e vincitore della Semaine della Critica. La pellicola mescola l’idolatrico amore per il calcio, elevandolo da rito pagano a rito religioso, con impossibili sogni di assurdi e distopici sovranismi, e al tempo stesso modificando un ruolo paterno in un amore a metà tra la delicatezza materna ed un eros bisessuale. La recitazione degli attori principali, l’ingenuo Diamantino e la scaltra Aisha, è buona con trovate adeguate alla storia fantastica ricca di colpi di scena. Valutazione *** FabioFeli
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francesca
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lunedì 13 aprile 2020
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un film a cena è ormai un rituale di questi tempi.
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Un mix di generi sintetizzato in una storia che sceglie come modello di narrazione quello della fiaba. Diamantino, rimasto solo e senza strumenti per poter fronteggiare situazioni più grandi di lui (...che spaziano dai conflitti familiari irrisolti ai deliranti piani di un gruppo di ultranazionalisti,...o da eventuali frodi fiscali alla libertà di genere...), conquisterà lungo il suo cammino, non privo di imprevisti e rocamboleschi incidenti, nuove consapevolezze, alla luce delle quali vedrà se stesso e il mondo circostante sotto un aspetto che prima non avrebbe potuto neanche immaginare. Fondamentali nel percorso di crescita dell'interprete principale sono: l'esperire un salvataggio di migranti in mare (.
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Un mix di generi sintetizzato in una storia che sceglie come modello di narrazione quello della fiaba. Diamantino, rimasto solo e senza strumenti per poter fronteggiare situazioni più grandi di lui (...che spaziano dai conflitti familiari irrisolti ai deliranti piani di un gruppo di ultranazionalisti,...o da eventuali frodi fiscali alla libertà di genere...), conquisterà lungo il suo cammino, non privo di imprevisti e rocamboleschi incidenti, nuove consapevolezze, alla luce delle quali vedrà se stesso e il mondo circostante sotto un aspetto che prima non avrebbe potuto neanche immaginare. Fondamentali nel percorso di crescita dell'interprete principale sono: l'esperire un salvataggio di migranti in mare (...momento epifanico che caratterizzerà l'incipit del processo di crescita del protagonista...) e l'incontro con la coraggiosa Aisha che sarà pronta a tutto pur di sorreggere, proteggere e salvare il suo bello. D' obbligo, in questo caso, regalare al pubblico la più famosa delle happy ending: "...e vissero Felici e contenti.".
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mamauz
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lunedì 19 agosto 2019
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tanta roba
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Buonasera Io non ho capacità critica estesa, non sono capace di fare recensioni detto in parole povere. Ho visto il film, invogliato dalla sua recensione. Anche secondo me è una favola ma la definisco allegorico/grottesca. Purtroppo mi sono annoiato.
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