"Destination Wedding"(2018, regia, soggetto, sceneggiatura di Victor Levin)è decisamente molto parlato, quasi deridendo o comunque evitando l'"action"(il che non sarebbe un male, di per sé), ma anche inseguendo lo humor un po'(certo non totalmente, ma certo in buona parte)yoiddish di Woody Allen-ossia lunghe riflessioni sulla vita, l'amore e la morte che terminano con una"fredduta". Sembrano essere totalmente estrenei l'uno all'altra i due protagonisti(gli altri sono, veramente, solo mero contorno)Winona Ryder e Keanu Reeves, futuri(forse)sposi nonostante tuttto, nonostante le battute poco simatiche quando, senza conoscersi, si ritrovano all'areoporto con destinazione Spagna per assistere, l'uno al matrimonio del fratellastro certo non amato, lei del suo ex che l'ha "drammaticamente"piantata vari anni prima.
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"Destination Wedding"(2018, regia, soggetto, sceneggiatura di Victor Levin)è decisamente molto parlato, quasi deridendo o comunque evitando l'"action"(il che non sarebbe un male, di per sé), ma anche inseguendo lo humor un po'(certo non totalmente, ma certo in buona parte)yoiddish di Woody Allen-ossia lunghe riflessioni sulla vita, l'amore e la morte che terminano con una"fredduta". Sembrano essere totalmente estrenei l'uno all'altra i due protagonisti(gli altri sono, veramente, solo mero contorno)Winona Ryder e Keanu Reeves, futuri(forse)sposi nonostante tuttto, nonostante le battute poco simatiche quando, senza conoscersi, si ritrovano all'areoporto con destinazione Spagna per assistere, l'uno al matrimonio del fratellastro certo non amato, lei del suo ex che l'ha "drammaticamente"piantata vari anni prima. Il tutto sa essere piacevole, non fosse che un metraggio(id est una durata)minore sarebbe stato auspicabile, ma si vede che esigenze di produzione e d'altro hanno imposto comunque di non seguire il consiglio, ormai vecchio di quasi trent'anni , di Ken Russell, di realizzare film di due minuti-era ovviamente un'iperbole, ma forse almeno l'indirizzo generale sarebbe da prendere sul serio, onde evitate troppe battute che spesso si legano, sì e no, alle immagini. L'unico sussulto si ha quando in campagna appare un leone di montagna(o puma? Un tempo si pensava che fosse lo stesso animale, ma evidentemente le cose sono più complicate...), dopo di che scoppia la sensualità dopo che si erano detti di tutto, i"nostri"due. Se ne diranno ancora non poche durante il viaggio di ritorno, ma... La scintilla sembra essere ormai scoccata, quasi"irrimediabilmente". Da considerare comunque, questa commedia non troppo stramplata, a ben vedere. Reeves e la Ryder che non sono proprio adolescenti, mostrano come anche la professionalità abbia ancora da dire parecchio, a scanso di chi si improvvisa attore/interprete senza avere, dietro di sé, una congrua"gavetta". El Gato
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