ilconte
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lunedì 12 giugno 2017
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tra i più bei film mai realizzati
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Uno dei più bei film che abbia mai visto, davvero un colpo di fulmine. Coraggio a vangate da tutti i punti di vista: figurativo, narrativo, di denuncia. Un discorso di corrispondenze sovrannaturali che si spinge in territori finora inesplorati, telepatie amorose e comunicazioni con la Natura al di là della vita, violenza bestiale in forma di favola nera in un remoto paese pervaso da omertà assoluta, spettri, presenze malefiche e stagni abissali. Il mondo puro dei bambini contro una società di adulti assassini. Sequenze memorabili in quantità difficile da ritrovare in altri film: mastini feroci, tenerezze sottomarine, ferocia agghiacciante dell'essere umano e decine di dettagli che portano avanti la storia per gli spettatori attenti.
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Uno dei più bei film che abbia mai visto, davvero un colpo di fulmine. Coraggio a vangate da tutti i punti di vista: figurativo, narrativo, di denuncia. Un discorso di corrispondenze sovrannaturali che si spinge in territori finora inesplorati, telepatie amorose e comunicazioni con la Natura al di là della vita, violenza bestiale in forma di favola nera in un remoto paese pervaso da omertà assoluta, spettri, presenze malefiche e stagni abissali. Il mondo puro dei bambini contro una società di adulti assassini. Sequenze memorabili in quantità difficile da ritrovare in altri film: mastini feroci, tenerezze sottomarine, ferocia agghiacciante dell'essere umano e decine di dettagli che portano avanti la storia per gli spettatori attenti. Davvero una perla del cinema, un'opera d'arte in mezzo a un mare di idiozie che si riversa a valanga nei cinema. Sala vuota, due schermi in tutta italia. Tutti a vedere la mummia.
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francescacorallo
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domenica 4 giugno 2017
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fiaba senza lieto fine
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Ci sono tutti gli elementi della fiaba: un eroe senza macchia e senza paura, la sua donzella solo apparentemente indifesa, un lupo cattivo personificazione del male incombente, un bosco intricato come le emozioni adolescenti, un re-padre buono e sottomesso ad una madre-matrigna anaffettiva e scostante; non manca la costante di ogni fiaba... L'allontanamento-assenza dell'eroe che affronta i veri mostri della realtà. Di solito però l'amore trionferebbe, ma in questa fiaba nera non basta il sentimento duro e puro che tutti noi abbiamo provato nella nostra adolescenza e forse mai più... Il giovane cavaliere andrà incontro al suo destino, ma anche la fanciulla morirà per rinascere cresciuta, pronta ad un nuovo cammino che porta però la cicatrice del passato, un segno sul viso misteriosamente ricomparso.
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Ci sono tutti gli elementi della fiaba: un eroe senza macchia e senza paura, la sua donzella solo apparentemente indifesa, un lupo cattivo personificazione del male incombente, un bosco intricato come le emozioni adolescenti, un re-padre buono e sottomesso ad una madre-matrigna anaffettiva e scostante; non manca la costante di ogni fiaba... L'allontanamento-assenza dell'eroe che affronta i veri mostri della realtà. Di solito però l'amore trionferebbe, ma in questa fiaba nera non basta il sentimento duro e puro che tutti noi abbiamo provato nella nostra adolescenza e forse mai più... Il giovane cavaliere andrà incontro al suo destino, ma anche la fanciulla morirà per rinascere cresciuta, pronta ad un nuovo cammino che porta però la cicatrice del passato, un segno sul viso misteriosamente ricomparso. Bel film, a tratti difficile da sostenere, che ci ricorda che le fiabe, oggi come ieri, mettono in scena gli orrori della realtà.
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vincenzo
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giovedì 1 giugno 2017
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il film non è stato capito dal pubblico generalista....
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Visto ieri, a Palermo, in sala eravamo in tutto 7. Per fortuna tre erano delle giovani ragazze ! Avere aggiunto "sicilian" al titolo è stata una iattura, il pubblico generalista, forse si aspettava chissà che intreccio alla commissario Maltese e/o Montalbano, mentre di fatto è un film sulla crescita civile di una giovane ragazza del Sud Italia. I registi hanno dimostrato molta maestria nella gestione delle inquadrature e nella fluidità del racconto, forse troppa, quasi a voler far vedere "quanto siamo bravi", ma proprio per cercare il pelo nell'uovo...... Peccato ! Spero che riesca ad entrare nel circuito della FICE, perché sicuramente merita di essere visto da più persone possibili, e che la RAI non lo proietti tra 3 anni.
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Visto ieri, a Palermo, in sala eravamo in tutto 7. Per fortuna tre erano delle giovani ragazze ! Avere aggiunto "sicilian" al titolo è stata una iattura, il pubblico generalista, forse si aspettava chissà che intreccio alla commissario Maltese e/o Montalbano, mentre di fatto è un film sulla crescita civile di una giovane ragazza del Sud Italia. I registi hanno dimostrato molta maestria nella gestione delle inquadrature e nella fluidità del racconto, forse troppa, quasi a voler far vedere "quanto siamo bravi", ma proprio per cercare il pelo nell'uovo...... Peccato ! Spero che riesca ad entrare nel circuito della FICE, perché sicuramente merita di essere visto da più persone possibili, e che la RAI non lo proietti tra 3 anni...... :
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flyanto
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giovedì 25 maggio 2017
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un rapimento, una folle passione e lasicilia
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"Sicilian Ghost Story" è la storia "romanzata", di un fatto purtroppo realmente accaduto in Sicilia negli anni '90, di un ragazzino, figlio di un boss mafioso pentito, il quale viene rapito dagli ex-compari del padre al fine di far desistere quest'ultimo dal collaborare con la Polizia. Poichè la situazione rimane invece invariata, Il ragazzo rimarrà prigioniero dei suoi rapitori per ben due anni e poi ucciso e sciolto nell'acido.
Nel film vengono rappresentati principalmente il dolore e la disperazione di una compagna di classe del ragazzino rapito, da lei intensamente amato come avviene quasi nel corso di tutte le prime "cotte" amorose, la quale, non rassegnandosi alla cruda realtà, cerca in tutti i modi di scoprire ed invitare la Polizia a fare delle indagini più approfondite su degli individui del paese da lei ritenuti coinvolti nel rapimento.
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"Sicilian Ghost Story" è la storia "romanzata", di un fatto purtroppo realmente accaduto in Sicilia negli anni '90, di un ragazzino, figlio di un boss mafioso pentito, il quale viene rapito dagli ex-compari del padre al fine di far desistere quest'ultimo dal collaborare con la Polizia. Poichè la situazione rimane invece invariata, Il ragazzo rimarrà prigioniero dei suoi rapitori per ben due anni e poi ucciso e sciolto nell'acido.
Nel film vengono rappresentati principalmente il dolore e la disperazione di una compagna di classe del ragazzino rapito, da lei intensamente amato come avviene quasi nel corso di tutte le prime "cotte" amorose, la quale, non rassegnandosi alla cruda realtà, cerca in tutti i modi di scoprire ed invitare la Polizia a fare delle indagini più approfondite su degli individui del paese da lei ritenuti coinvolti nel rapimento. Purtroppo non si risolverà nulla ed il ragazzo verrà comunque barbaramente ucciso.
Di questo triste avvenimento i due registi Fabio Grassadonia e Antonio Piazza raccontano gli sviluppi, cercandone però di cogliere il lato più "poetico", rappresentando la passione sincera ed ancora innocente della ragazzina per il giovane compagno di classe. La sua testardaggine e volontà a cercare di arrivare alla soluzione delle indagini e rese ancor più determinate e forti dalle proprie visioni nei sogni della figura, quasi come un "fantasma", del suo innamorato costituiscono i veri protagonisti del film o, comunque, il motore di una vicenda che racconta una pagina nera della splendida terra che è la Sicilia. Inoltre, il bosco più volte ripreso come location e le figure femminili vestite di nero della madre della protagonista e di quella del ragazzo rapito, insieme all'elemento quanto mai naturale dell'acqua del lago e del mare, conducono direttamente ad una condizione quasi ancestrale e remota piene di fascino e mistero.
Presente anche in questi giorni a Cannes al Festival del Cinema, "Sicilian Ghost Story" risulta una pellicola altamente delicata e consigliabile come esempio di buon cinema, sia pure minore.
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pinazzi
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domenica 21 maggio 2017
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dentro il mito e la favola
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Gran bel film. Magico e terribile ci accompagna come si può nel renderci conto di una storia tremenda. Non soltanto renderci conto: ci aiuta a liberare le emozioni ed i pensieri per questa storia mitica come la nostra terra; non soltanto un aiuto, ci assiste! Non è lento, ci aiuta a capire cosa è successo, nell'immaginario, nel mito, nello sconforto di una mitologia mafiosa che non mostra confini. La fiaba, sinuosa, è per noi, per noi che facciamo fatica a comprendere il nostro stesso animo e la nostra stessa terra, per noi che non riusciamo a cambiare noi stessi e ci incontriamo furiosi con questa stessa storia. Obbligatorio, come di letteratura sul nostro tempo, ci sono voluti più di 20 anni per arrivarci, in questo senso non erano riusciti i fratelli Taviani con il loro episodio sulla stessa storia, compreso nel loro secondo "Kaos".
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Gran bel film. Magico e terribile ci accompagna come si può nel renderci conto di una storia tremenda. Non soltanto renderci conto: ci aiuta a liberare le emozioni ed i pensieri per questa storia mitica come la nostra terra; non soltanto un aiuto, ci assiste! Non è lento, ci aiuta a capire cosa è successo, nell'immaginario, nel mito, nello sconforto di una mitologia mafiosa che non mostra confini. La fiaba, sinuosa, è per noi, per noi che facciamo fatica a comprendere il nostro stesso animo e la nostra stessa terra, per noi che non riusciamo a cambiare noi stessi e ci incontriamo furiosi con questa stessa storia. Obbligatorio, come di letteratura sul nostro tempo, ci sono voluti più di 20 anni per arrivarci, in questo senso non erano riusciti i fratelli Taviani con il loro episodio sulla stessa storia, compreso nel loro secondo "Kaos". Grazie!
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vincenzoambriola
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sabato 20 maggio 2017
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amore e pazzia
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L'assassinio di Giuseppe Di Matteo è stato uno dei tanti atti crudeli della mafia e questo film rende onore alla sua memoria. Lo fa costruendo una storia di amore su una trama già nota di cui conosciamo il tragico finale. Una storia di amore che vira nella pazzia, nella disperazione di una ragazza, Luna, che ha sentito il cuore battere più forte per un compagno di classe, per poi vederlo portare via senza speranza di rivederlo. La Sicilia come viene di solito rappresentata non compare mai, se non nella bellezza dei suoi paesaggi, delle sue foreste, del suo mare. La madre della ragazza non è siciliana, ma le chiede di non farsi coinvolgere. Il padre, invece, sembra spingere per un'accettazione supina dei fatti, affettuoso, compiacente forse complice dei rapitori.
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L'assassinio di Giuseppe Di Matteo è stato uno dei tanti atti crudeli della mafia e questo film rende onore alla sua memoria. Lo fa costruendo una storia di amore su una trama già nota di cui conosciamo il tragico finale. Una storia di amore che vira nella pazzia, nella disperazione di una ragazza, Luna, che ha sentito il cuore battere più forte per un compagno di classe, per poi vederlo portare via senza speranza di rivederlo. La Sicilia come viene di solito rappresentata non compare mai, se non nella bellezza dei suoi paesaggi, delle sue foreste, del suo mare. La madre della ragazza non è siciliana, ma le chiede di non farsi coinvolgere. Il padre, invece, sembra spingere per un'accettazione supina dei fatti, affettuoso, compiacente forse complice dei rapitori. Sono i coetanei di Luna il vero collegamento con la realtà, con la loro ingenuità, il loro affetto senza preclusioni. Era difficile parlare di mafia senza parlarne, parlare della Sicilia senza citarla. Fabio Grassadonia e Antonio Piazza ci provano e ci riescono a metà, scivolando talvolta nel non detto, nel sogno, nelle meravigliose immagini curate da Luca Bigazzi. Forse, ma non lo sappiamo, qualche parola di più ci avrebbe fatto capire meglio questo dramma.
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kaipy
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venerdì 19 maggio 2017
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il fauno di shakespeare ambientato in sicila
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Credo che i due registi, Fabio Grassadonia, Antonio Piazza, abbiano davvero fatto un lavoro splendido, restituendo a una tragedia, intrisa di crudeltà, una dimensione che va al di là della violenza, dell'omertà, della corruzione.
C'è una forza che nasce dalle idee e ce n'è una che scaturisce dal cuore, e quest'ultima ha un'innocenza, una purezza, che nel delirio di questa vicenda ci solleva in mondo quasi fiabesco rimanendo però sempre con i piedi per terra.
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