paolp78
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mercoledì 14 luglio 2021
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cambia la storia ma l’attrazione resta king kong
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King Kong è uno dei mostri cinematografici più famosi della storia del cinema. Numerose sono le pellicole che lo hanno avuto come protagonista, questa diretta dallo statunitense Jordan Vogt-Roberts Reboot è la prima che modifica la storia precedentemente messa in scena con gli altri film. Si tratta infatti di un reboot, ovvero dell’azzeramento della versione classica che viene sostituita con una nuova che ha in comune con quella già nota il celebre scimmione.
Si tratta di un’operazione divenuta necessaria al fine di non ricapitolare nella stessa trama per la quarta volta, dopo le pellicole del 1933, 1976 (che ebbe anche un sequel nel 1986) e 2005, e viceversa trovare l’espediente per andare a cercare di un po’ di originalità al fine di non riproporre al pubblico qualcosa di ormai troppo già visto.
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King Kong è uno dei mostri cinematografici più famosi della storia del cinema. Numerose sono le pellicole che lo hanno avuto come protagonista, questa diretta dallo statunitense Jordan Vogt-Roberts Reboot è la prima che modifica la storia precedentemente messa in scena con gli altri film. Si tratta infatti di un reboot, ovvero dell’azzeramento della versione classica che viene sostituita con una nuova che ha in comune con quella già nota il celebre scimmione.
Si tratta di un’operazione divenuta necessaria al fine di non ricapitolare nella stessa trama per la quarta volta, dopo le pellicole del 1933, 1976 (che ebbe anche un sequel nel 1986) e 2005, e viceversa trovare l’espediente per andare a cercare di un po’ di originalità al fine di non riproporre al pubblico qualcosa di ormai troppo già visto.
La nuova trama mantiene alcuni punti in comune con quella classica ed aggiunge elementi che sono tutti funzionali ad acuire la spettacolarità del film e la possibilità di fare ricorso agli effetti speciali, che senza dubbio costituiscono l’elemento di maggiore attrattiva e pregio dell’intera opera.
Grandiose le scene dei combattimenti di King Kong con gli altri mostri, nonché quella in cui il gigantesco scimmione si scontra con gli elicotteri dell’esercito americano, che per la collocazione temporale di questa nuova storia sono quelli utilizzato nella guerra in Vietnam, sicché la scena che ne esce sembra quasi un omaggio a quella degli elicotteri in “Apocalypse Now” di Francis Ford Coppola.
La nuova sceneggiatura prevede inoltre una nutrita comitiva variegata, che costituisce sempre un elemento intrigante ed attraente per il pubblico.
Tra gli interpreti si ricordano Tom Hiddleston e Brie Larson, che vestono i panni dei classici protagonisti; Samuel L. Jackson non al meglio in un ruolo che interpreta con una performance poco convinta ed un po’ troppo artefatta; John Goodman in una parte che non era facile valorizzare; ed infine un buon John C. Reilly, l’unico capace di restare impresso.
Tutto ciò detto, bisogna ammettere che oltre agli effetti speciali c’è ben poco; in quanto all’originalità ricercata con la nuova storia, non pare proprio possibile sostenere che questo risultato sia stato effettivamente centrato.
Nel finale si accenna a scenari preparatòri a nuovi capitoli, che sicuramente sono nei programmi dei produttori, purché sostenibili dal lato economica, come è giusto che sia per quello che null’altro è, e vuole essere, che un prodotto commerciale.
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mr.rizzus
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giovedì 1 aprile 2021
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capolavoro
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mr.rizzus
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lunedì 15 febbraio 2021
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mr.rizzus
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domenica 14 febbraio 2021
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bellissimo
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luca scialo
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sabato 13 febbraio 2021
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apocalypse kong
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Sulla scia del ritorno dei titani del Cinema, da infilare nella trilogia dedicata a Godzilla, la Warner Bros. riesuma King Kong. Il gorilla gigante dall'aspetto spaventoso ma da cuore tenero, trasposto in una nuova versione da Jordan Vogt-Roberts. Il quale, per renderlo il meglio possibile fedele alla sceneggiatura vintage, ha scelto di girarlo con on lenti anamorfiche. Infatti, il film è ambientato nel 1973, quando, all'indomani della fallimentare guerra in Vietnam, il governo americano riceve l'invito per un'altra missione suggestiva da parte della Monarch. La sezione segreta creata dopo la seconda guerra mondiale dal governo americano per dare la caccia agli esseri giganteschi che un tempo dominavano la Terra.
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Sulla scia del ritorno dei titani del Cinema, da infilare nella trilogia dedicata a Godzilla, la Warner Bros. riesuma King Kong. Il gorilla gigante dall'aspetto spaventoso ma da cuore tenero, trasposto in una nuova versione da Jordan Vogt-Roberts. Il quale, per renderlo il meglio possibile fedele alla sceneggiatura vintage, ha scelto di girarlo con on lenti anamorfiche. Infatti, il film è ambientato nel 1973, quando, all'indomani della fallimentare guerra in Vietnam, il governo americano riceve l'invito per un'altra missione suggestiva da parte della Monarch. La sezione segreta creata dopo la seconda guerra mondiale dal governo americano per dare la caccia agli esseri giganteschi che un tempo dominavano la Terra. Questa volta, ritengono di dover andare all'avanscoperta di una isola remota situata nell'Oceano Pacifico, ambientata probabilmente da una strana creatura, o da più creature gigantesche. Così il governo mette su una squadra mista tra scienziati ed esercito, oltre ad una fotografa che dovrà registrare il tutto su immagini. Tuttavia, oltre ad incrociare King Kong, dovranno vedersela con altri esseri giganteschi e scopriranno di non essere gli unici esseri umani ad abitarla. I cinefili non potranno non accorgersi che il film riprende in modo palese una pellicola cult di Hollywood: Apocalypse Now. Le similitudini sono fin troppe: Samuel L. Jackson riprende Robert Duvall e il suo senso pratico a colpi di armi. Brie Larson riprende il fotoreporter interpretato da Dennis Hopper seppur più razionale e pacifista. Tom Hiddleston il soldato ancora segnato dalla guerra in Vietnam richiamato in missione come quello di Martin Sheen. John Goodman riprende il personaggio mitologico che fu di Marlon Brando. E poi la popolazione locale, che ha bisogno di un dio a cui sottomettersi. L'orrore della guerra. La critica al Vietnam. L'unica novità sostanziale è l'introduzione dell'ambientalismo e della morale ecologica. Uno dei nuovi must immancabili di Hollywood. Tutto sommato, attingere a piene mani dal passato è una scelta di comodo, spesso irrinunciabile alla luce delle scarse idee di oggi. E fin quando lo si fa in modo abbastanza convincente come nella fattispecie, ben venga.
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mr.rizzus
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lunedì 8 febbraio 2021
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onufrio
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mercoledì 4 marzo 2020
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benvenuti nell'isola del teschio
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Senza infamia nè lode, Skull Island merita una stelletta in più esclusivamente per i gradevoli effetti speciali. La MonsterVerse si appresta a dare vita ad un filone di pellicole incentrate su Godzilla e King Kong; in questo capitolo si va nella famosa Isola del Teschio, territorio ricco di creature selvagge e pericolose, fra queste si cela Kong, il "Dio" di questa natura incontaminata, il gigante gorilla che sembra essere un pericolo per gli esploratori del luogo, diventerà ben presto l'ultimo dei pericoli, dato che creature ben più aggressive e terrificanti si celano sotto le viscere della terra.
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laz75
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venerdì 18 maggio 2018
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niente di nuovo da raccontare
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Mosso dalla curiosità mi sono infine deciso a vedere questo film. Il film sembra essere quasi un prequel di quello che è stato il film di King Kong del 1933 e del suo Remake di Peter Jackson.
Scrivo questo perchè sicuramente non può trattarsi di un reboot, visto che la storia viene raccontata solo per metà.
Infatti in questo film Kong rimane sulla sua isola e nessuno decide di raccontare la sua storia, nemmeno la fotografa/giornalista che ha praticamente rischiato la vita per immortalare questa scoperta.
Sono da lodare gli effetti speciali, quello sì. ma per il resto di questo Kong c'è ben poco degno da essere ricordato.
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Mosso dalla curiosità mi sono infine deciso a vedere questo film. Il film sembra essere quasi un prequel di quello che è stato il film di King Kong del 1933 e del suo Remake di Peter Jackson.
Scrivo questo perchè sicuramente non può trattarsi di un reboot, visto che la storia viene raccontata solo per metà.
Infatti in questo film Kong rimane sulla sua isola e nessuno decide di raccontare la sua storia, nemmeno la fotografa/giornalista che ha praticamente rischiato la vita per immortalare questa scoperta.
Sono da lodare gli effetti speciali, quello sì. ma per il resto di questo Kong c'è ben poco degno da essere ricordato.
Caratterizzzazione dei personaggi inesistenti, il classico belloccio che dovrebbe fare la differenza ma non la fa, la ragazza in pericolo, il militare invasato che decide di proteggere il mondo dall'esistenza dei mostri... insomma tutta roba già vista e rivista.
Per non parlare della scena in cui si decide di scimmiottare l'epico attacco col napalm di Apocalipse Now.
Si può quindi dire che Kong sia uno spettacolo per gli occhi e per gli effetti speciali, ma per il resto direi che Hollywood non ha più niente da raccontare su questa maestosa creatura.
Direi che è ora di cercare script originali e lasciare in pace i capolavori cinematografici del passato.
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pedro
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sabato 3 marzo 2018
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una mezza avventura
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Il film va visto per quello che è: un’avventura fantastica. Nulla d’altro (vietnam, analogia con apocalypse now, etc.).
Funziona come avventura fantastica? Insomma.
Va detto che non può essere comparato con il king kong di jackson del 2005, ma del resto era difficile competere con uno dei migliori film d’avventura degli ultimi anni.
Assolutamente deficitario dal punto di vista naturalistico (il rettile cattivo con le sole due zampe anteriori, i bufali giganti...), anche una storia fantastica dovrebbe risultare credibile: qui non lo è. Esempio: Kong, di dimensione variabile, ma dovrebbe essere tra i 30 e 40 metri quando si vede con un huey in mano e, diciamo, altri 10-15 metri di braccia, non si capisce come abbia potuto fare strage di una dozzina di elicotteri che quindi bastava volessero a 70 meti dal suolo (ma nella coperta della nave se ne vedono solo 5).
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Il film va visto per quello che è: un’avventura fantastica. Nulla d’altro (vietnam, analogia con apocalypse now, etc.).
Funziona come avventura fantastica? Insomma.
Va detto che non può essere comparato con il king kong di jackson del 2005, ma del resto era difficile competere con uno dei migliori film d’avventura degli ultimi anni.
Assolutamente deficitario dal punto di vista naturalistico (il rettile cattivo con le sole due zampe anteriori, i bufali giganti...), anche una storia fantastica dovrebbe risultare credibile: qui non lo è. Esempio: Kong, di dimensione variabile, ma dovrebbe essere tra i 30 e 40 metri quando si vede con un huey in mano e, diciamo, altri 10-15 metri di braccia, non si capisce come abbia potuto fare strage di una dozzina di elicotteri che quindi bastava volessero a 70 meti dal suolo (ma nella coperta della nave se ne vedono solo 5).
Molti personaggi superflui, con poco da dire, e un kong quasi comparsa.
Un film che si può vedere e si dimetica in fretta. Ma se non si vede non si è perso nulla.
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venerdì 21 luglio 2017
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k
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