carlosantoni
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martedì 24 ottobre 2017
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un pulp fiction borgataro
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Il film è una commedia grottesca, dai toni volutamente kitsch, il cui merito maggiore va ascritto alla palese volontà del regista Gomez di descrivere una storia senza minimamente curarsi di risultare scorretto nei confronti di soggetti portatori di handicap: così il suo film, alquanto greve nei toni e assolutamente grottesco nei personaggi, ne guadagna in freschezza.
E' stata notata un'ascendenza in "Freanks" di Browning, la quale indubbiamente c'è, ma io aggiungerei come riferimento ineludibile "Pulp Fiction" di Tarantino, per vari motivi. Prima di tutto la struttura narrativa, in qualche modo circolare, con diverse intersezioni di flashback; poi la scelta di personaggi assolutamente "tipici"; infine l'uso divertito e comico, se così si può dire, della violenza.
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Il film è una commedia grottesca, dai toni volutamente kitsch, il cui merito maggiore va ascritto alla palese volontà del regista Gomez di descrivere una storia senza minimamente curarsi di risultare scorretto nei confronti di soggetti portatori di handicap: così il suo film, alquanto greve nei toni e assolutamente grottesco nei personaggi, ne guadagna in freschezza.
E' stata notata un'ascendenza in "Freanks" di Browning, la quale indubbiamente c'è, ma io aggiungerei come riferimento ineludibile "Pulp Fiction" di Tarantino, per vari motivi. Prima di tutto la struttura narrativa, in qualche modo circolare, con diverse intersezioni di flashback; poi la scelta di personaggi assolutamente "tipici"; infine l'uso divertito e comico, se così si può dire, della violenza. Ma, devo aggiungere, senza l'ironia sottile di Tarantino. Di pregio il balletto dei disabili, che rimanda senz'altro a certe scene di Freaks.
Ne viene fuori un film certamente inconsueto nel panorama italiano, ma a mio parere non del tutto riuscito, soprattutto per certi deficit della sceneggiatura: ci sono troppe soluzioni facili, gratuite, ai vari inciampi della storia di questo o quel personaggio, un po' come se tutto dovesse tornare per forza. Davvero brutti e cattivi tutti i personaggi, dai borgatari minorati fisici (e mentali) agli agenti di polizia, ma i più brutti di tutti, per contrasto direi che risultano essere gli asettici funzionari della banca svizzera.
Da vedere.
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nikeh2o
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martedì 24 ottobre 2017
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avanti tutta, e senza freno a mano!
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Ce ne vuole a portare nel cinema italiano una storia di gang, condita di freak show, di stereotipi ribaltati, e di kitsch coattaggine giustamente sostenuti. Se non si è in grado di accettare sin dal principio che quello che si sta andando a guardare è qualcosa fuori dagli schemi, che va al di là della semplice rappresentazione da trailer, che mette in campo una storia con personaggi sfarzeschi e oltre i limiti...beh...allora cambiate sala.
Brutti e Cattivi non è un film per famigliole da dolce dopo cena, non è un film che si trattiene quando ci si sta per avvicinare a qualcosa di vagamente blasfemo, politically uncorrect e via dicendo. E' un filkm per coloro che vogliono essere scorretti, strani, in fondo anche un po' bastardi, ma che in questo ne rivela il suo potenziale.
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Ce ne vuole a portare nel cinema italiano una storia di gang, condita di freak show, di stereotipi ribaltati, e di kitsch coattaggine giustamente sostenuti. Se non si è in grado di accettare sin dal principio che quello che si sta andando a guardare è qualcosa fuori dagli schemi, che va al di là della semplice rappresentazione da trailer, che mette in campo una storia con personaggi sfarzeschi e oltre i limiti...beh...allora cambiate sala.
Brutti e Cattivi non è un film per famigliole da dolce dopo cena, non è un film che si trattiene quando ci si sta per avvicinare a qualcosa di vagamente blasfemo, politically uncorrect e via dicendo. E' un filkm per coloro che vogliono essere scorretti, strani, in fondo anche un po' bastardi, ma che in questo ne rivela il suo potenziale. Da un soggetto originale ad un film che sembra avere due momenti completamente agli antipodi: una prima metà del film più sincopata che tratteggia le dinamiche da gang, che ne ricoglie lo spirito e le dinamiche basilari; e una seconda metà dove il tutto si concentra sul suo primo protagonista, rifornendo una rotondità al personaggio e aciò che gli circonda. E' giocare con gli stereotipi? sì. E' una esagerazione fine a sè stessa? Anche se lo fosse è stato divertente. Inoltre, la regia ha fatto il suo lavoro, attori nuovamente in stato di grazia ma, da far notare, giusta e fomentante colonna sonora. Davvero un ottimo lavoro.
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(di kleber)
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maestrale
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martedì 24 ottobre 2017
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elogio del "non" falso buonismo!!!
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Questo film elogia il "non" falso buonismo e mette alla pari, in forma evidente e grottesca, le eguaglianze di chi ha sempre creduto meno fortunato chi non crede di esserlo, o di non volerlo assolutamente essere ....
Una maniera estrema di dire "Basta" al Pietismo, allineando il concetto di "Normalità" escludendo qualunque forma di handicapp.
In un momento in cui il buonismo eccede l'Opera prima di Cosimo Gomez arriva come uno schiaffo mostrando in maniera forte e spregiudicata una cruda realtà che, sebbene fantastica, mostra come l'animo umano vada valutato secondo le azioni commesse e non da chi (come categoria umana) le commette.
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Questo film elogia il "non" falso buonismo e mette alla pari, in forma evidente e grottesca, le eguaglianze di chi ha sempre creduto meno fortunato chi non crede di esserlo, o di non volerlo assolutamente essere ....
Una maniera estrema di dire "Basta" al Pietismo, allineando il concetto di "Normalità" escludendo qualunque forma di handicapp.
In un momento in cui il buonismo eccede l'Opera prima di Cosimo Gomez arriva come uno schiaffo mostrando in maniera forte e spregiudicata una cruda realtà che, sebbene fantastica, mostra come l'animo umano vada valutato secondo le azioni commesse e non da chi (come categoria umana) le commette.
Il Film è dai ritmi veloci e tiene alta l'attenzione per via dei continui colpi di scena, non mancano scene audaci che, sebbene tali, mettono in mostra la realtà di una sessualità spinta che viene vissuta a prescindere dai limiti del corpo.
Un film italiano dai ritmi americani, commedia, triller, comico e spietatamente dark diverso e provocantorio che farà certemente discutere.
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nibbio
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martedì 24 ottobre 2017
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non perdetelo
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Esordio alla regia coraggioso fuori da ogni schema, divertente, irriverente Brutti e Cattivi è sicuramente un film da vedere. Non perdetelo.
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yanez
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martedì 24 ottobre 2017
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bello e buono
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é un film bello e assolutamente buono, unico e originalissimo.
è un film sull'uguaglianza, che non offende chi vive la deformità o l'handicap, anzi ne riabilità il lato "normale".
siamo troppo intrisi di buonismo per accettare di poter ridere di temi delicati come questo, soprattutto in una commedia cruda e senza mezzi termini, questo è un film da non perdere e di cui avere rispetto come prodotto italiano originale lontano anni luce da commediole facili e cinepanettoni.
è un film scritto e diretto in maniera eccezionale, moderno e attuale. interpretato da un cast perfetto, in ruoli tutt'altro che semplici.
consigliatissimo.
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kimkiduk
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martedì 24 ottobre 2017
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deluso a metà
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Quando a volte il trailer è meglio del film? Devo dire la verità che sono stato a vederlo perchè mi aspettavo un film diverso, non dico stile Jeeg Robot ma sopra la media.
Inizio fantastico, sinceramente il primo tempo lo è.
Poi cala, non mantiene il ritmo iniziale come se l'idea di partenza ci fosse ma la storia nel mezzo ancora forse no.
il gruppo del papero, il merda, ballerina e plissé sono davvero fantastici e certamente funzionano tra il trash (inteso come spazzatura e non come basso costo) ed il pulp.
Fanno ridere, con alcuni gesti ripetuti, tipo "la pettinata sputata" del papero, il gesto del "cunnilingus" del plissé, le contorsioni di ballerina e gli sguardi persi dalle canne del merda.
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Quando a volte il trailer è meglio del film? Devo dire la verità che sono stato a vederlo perchè mi aspettavo un film diverso, non dico stile Jeeg Robot ma sopra la media.
Inizio fantastico, sinceramente il primo tempo lo è.
Poi cala, non mantiene il ritmo iniziale come se l'idea di partenza ci fosse ma la storia nel mezzo ancora forse no.
il gruppo del papero, il merda, ballerina e plissé sono davvero fantastici e certamente funzionano tra il trash (inteso come spazzatura e non come basso costo) ed il pulp.
Fanno ridere, con alcuni gesti ripetuti, tipo "la pettinata sputata" del papero, il gesto del "cunnilingus" del plissé, le contorsioni di ballerina e gli sguardi persi dalle canne del merda.
E' sempre difficile dipanare una storia e anche la scarsa lunghezza del film fa capire che forse qualche difficoltà c'è stata e soprattutto nel chiudere la storia, perchè il finale è davvero bruttino.
Il tentativo di nuovi personaggi, come il prete o i cinesi in fin dei conti funziona a metà.
Bello per me il personaggio di Perla.
Quando si parte bene e si arriva malino c'è sempre un pizzico di dispiacere, ma in fin dei conti è un film da salvare, si ride, scorre, è fatto bene e Santamaria è forte, ma anche D'Amore nel fare il merda.
Da vedere senza brividi.
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evak.
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lunedì 23 ottobre 2017
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audace ma non piace
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Un film audace, un'opera prima che vorremmo aver visto come seconda per capirne e salvarne un pò di valore.
"Brutti e cattivi" richiama nel titolo il film "Brutti, Sporchi e Cattivi" del Maestro Ettore Scola. Chiaramente è un'illusione: Scola inarrivabile, gli attori di quel film insostituibili. Il soggetto non più rappresentabile.
La sola convinzione di poter far del cinema ripetendo in forma più moderna il "vecchio" è già in partenza un fallimento.
Il film ci mostra uno spaccato di vita periferica, dove i brutti sono anche cattivi, dove i difetti fisici diventano soprannomi surreali. Il Papero senza gambe, Il Merda con la sua inseparabile canna, Il Pliss il rapper nano, La ballerina senza braccia.
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Un film audace, un'opera prima che vorremmo aver visto come seconda per capirne e salvarne un pò di valore.
"Brutti e cattivi" richiama nel titolo il film "Brutti, Sporchi e Cattivi" del Maestro Ettore Scola. Chiaramente è un'illusione: Scola inarrivabile, gli attori di quel film insostituibili. Il soggetto non più rappresentabile.
La sola convinzione di poter far del cinema ripetendo in forma più moderna il "vecchio" è già in partenza un fallimento.
Il film ci mostra uno spaccato di vita periferica, dove i brutti sono anche cattivi, dove i difetti fisici diventano soprannomi surreali. Il Papero senza gambe, Il Merda con la sua inseparabile canna, Il Pliss il rapper nano, La ballerina senza braccia. Insieme sono riprovevoli, cinici, delinquenti, spietati. Non si vedono come degli sconfitti e usano i mezzi che la periferia gli offre per potersi riscattare. Una narrazione accompagnata da colori e luci molto forti, fluo, sprezzanti del buon gusto e del buon costume scenografico, in linea con i portagonisti. Il concetto di estetica è senza dubbio relativo, può dunque dirsi che la regia rispetta l'estetica dei luoghi dove è ambientato il film. Un'estetica integrata, anche se a tratti eccessiva.
A volte la narrazione sembra interrompersi, i dialoghi diventano grotteschi, la carica emotiva si disperde. Una buona prova di regia. Soggetto, sceneggiatura, attori al di sotto delle aspettetive e non all'altezza di un'idea che in origine poteva sembrare geniale.
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maurizio.meres
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domenica 22 ottobre 2017
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l'assurdità
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Una cosa è certa non voleva e non poteva essere un film con una logica,drammatica per le situazioni patologiche dei personaggi,comica per i modi e i dialoghi coloriti,che spesso rasentano una volgarità datata,alla fine è venuto fuori un racconto tragicomico,dov'è tutte le assurdità delle situazioni danno vita ad una irrealtà,vissuta sicuramente nella mente del regista,con una mentalità molto aperta a tutto ciò che può definirsi assurdo,apprezzabile,ma dovrà essere confermata da altri lavori,magari attingendo a qualche traccia letteraria.
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Una cosa è certa non voleva e non poteva essere un film con una logica,drammatica per le situazioni patologiche dei personaggi,comica per i modi e i dialoghi coloriti,che spesso rasentano una volgarità datata,alla fine è venuto fuori un racconto tragicomico,dov'è tutte le assurdità delle situazioni danno vita ad una irrealtà,vissuta sicuramente nella mente del regista,con una mentalità molto aperta a tutto ciò che può definirsi assurdo,apprezzabile,ma dovrà essere confermata da altri lavori,magari attingendo a qualche traccia letteraria.
Gli attori direi tutti sufficienti ,seppur limitati dalla scarsezza della sceneggiatura,il solo Santamaria riesce ad emergere,dialogato come già detto in una Romanità datata che si perde spesso in volgarità gratuita,ma con qualche momento simpatico e gradevole.
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raf68
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domenica 22 ottobre 2017
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brutti!!! si decisamente !
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Non si capisce che genere di film si sia venuti a vedere: una commedia amara? Un grottesco? Una sorta di pulp fiction con la voglia di comicità all'italiana?
Di sicuro un film kitsch , privo di quella vera originalità che può rendere il grottesco un opera d'arte.
Non capita spesso vedere persone che lasciano la sala a metà proizione.
Film decisamente brutto.
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hippye
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domenica 22 ottobre 2017
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niente di trascendentale
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io amo per default la nouvella vague della commedia italiana, sopratutto se verista. ma questa banda di freak al limite del surreale non mi ha entusiasmato, nè divertito, nè niente.
ecco la parola esatta. recitazione debole anche del santamaria, la battuta migliore che ha strappato un accenno di sorriso in sala è stata "che cazzo te guardi".
insomma... per come la vedo io, lontano dalla sufficienza.
trama noiosa prevedibile e spesso inutilmente volgare.
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