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giuseppetoro
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martedì 15 maggio 2018
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mediocre
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Confusionario, passato e presente, ricordi, spezzoni confusionari, nulla di simpatico
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bob50
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domenica 15 aprile 2018
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stucchevole
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Film senza idee, completamente squinternato. Senza un filo logico. Senza l'intelligenza sufficiente che lo faccia ripiegare su un risvolto umoristico apprezzabile e capace di renderlo almeno un po' gradevole. Ma perché le persone che non hanno niente da dire si ostinano a voler realizzare dei film? E poi ci si preoccupa per il fatto che il cinema nostrano continua a perdere terreno!
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torredipisa
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giovedì 15 giugno 2017
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una noia terribile
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Un film terribilmente noioso. Uno di quei film dove gli attori cercano continuamente di suscitare situazioni divertenti ma naufragano nella monotonia piu totale.
Senza nulla togliere ai due grandi attori Giallini e Gassman, qui le loro performances risultano spesso goffe ed inadeguate rispetto alle situazioni correnti. Lo spettatore ha
continuamente la sensazione di essere davanti ad uno spettacolo e non riesce a farsi prendere dalla storia. Gli altri attori hanno sovente una recitazione ieratica quasi al limite
dell'amatorialità.
L'argomento indubbiamente simpatico ma decisamente scontato ed evidenziato senza grande originalità.
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liuk!
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sabato 10 giugno 2017
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realizzazione pessima
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Beata Ignoranza presenta un duo esplosivo, Giallini e Gassman si presentano come una coppia dalle grandi potenzialità comiche soprattutto se inseriti in un contesto romanaccio. Purtroppo il supporto della pellicola è veramente scarso, a partire da una trama banale, una regia approssimativa ed un cast veramente dilettantistico.
I protagonisti provano a lasciare il segno ma in un contesto del genere il risultato è insufficiente e lo spettatore rimane deluso daun prodotto che si era pubblicizzato bene, creando aspettative ampiamente disattese.
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alberto
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venerdì 19 maggio 2017
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giallini vs gassman
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"Virtus in media est" avrebbe detto Orazio: purtroppo anche nella lotta tra gli ipertecnologici e gli "antiquari" è difficile schierarsi, dato che ognuno di noi è da una parte preso da chat e diavolerie varie e dall'altra consapevole che non porta a nulla di buono. Due grandi attori italiani, Giallini e Gassman (Alessandro), impersonano questa volta due professori rivali in amore e mentalità che vedono diventare il loro litigio a scuola un nuovo video virale, a tal punto da essere sottotitolato anche in tedesco, e sono costretti ad intraprendere la dura scommessa che hanno accettato: uno deve rinunciare ai social network, l'altro deve affrontarli, ognuno dunque sfida sè stesso, pensando a una tortura, ma dovrà ricredersi.
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"Virtus in media est" avrebbe detto Orazio: purtroppo anche nella lotta tra gli ipertecnologici e gli "antiquari" è difficile schierarsi, dato che ognuno di noi è da una parte preso da chat e diavolerie varie e dall'altra consapevole che non porta a nulla di buono. Due grandi attori italiani, Giallini e Gassman (Alessandro), impersonano questa volta due professori rivali in amore e mentalità che vedono diventare il loro litigio a scuola un nuovo video virale, a tal punto da essere sottotitolato anche in tedesco, e sono costretti ad intraprendere la dura scommessa che hanno accettato: uno deve rinunciare ai social network, l'altro deve affrontarli, ognuno dunque sfida sè stesso, pensando a una tortura, ma dovrà ricredersi. Infatti tutti e due impareranno che nella vita non bisogna mai essere di parte e la superficialità è nella morale, nella critica. Il regista Massimiliano Bruno, dopo l'ottimo "Viva l'Italia", si cimenta di nuovo in una tematica (e un dibattito) sociale alquanto sentito attraverso la semplicità e la leggerezza, unico mezzo per affrontare la serietà di questi argomenti, facendo strappare molte risate grazie al cast che azzecca sempre nei suoi lavori, disinvolto e naturale, e mantenendo un buon ritmo, ma anche sapienti scelte di intreccio, tra cui interessanti e ben impostati flashback. La sceneggiatura di Paragnani immerge lo spettatore in una storia originale, una guerra tra concezioni diverse della vita, tra chi vuole rimanere in santa pace a leggere un libro e chi invece non riesce a vivere senza almeno l'illusione di essere ricercati o di avere attenzione da qualcuno; ma anche una vicenda in fondo drammatica, i cui protagonisti, come quelli di tutti i giorni, ci ridono sopra, consci dell'arma dell'ironia contro i "problemi". La pellicola insegna dunque che l'eccesso si deve evitare e ogni strumento è allo stesso tempo vantaggioso e pericoloso (in una scena infatti viene spiegato che lo scopo dell'inventore del cuscino non era soffocare la gente, ma permettere un comodo riposo). Uno dei buoni motivi per vedere questo film è Giallini, di una spontaneità e una simpatia invidiabili. Una "civil war" quotidiana e realistica (e molto spassosa).
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lollo-brigida
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martedì 18 aprile 2017
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bisogna drogarsi tantissimo
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<< Capisci quando mi drogo che cavolo di idee mi vengono in mente? Bisogna drogarsi tantissimo. >> Questa è la battuta più bella del film, proferita dal coinquilino di Gassman, che grazie ad una equazione matematica, fa capire come risolvere la questione . Il personaggio è uno dei migliori, un drogato sempre in casa e sempre in pantofole, cicciotello e dall'aria rassicurante. Ne sentiremo parlare di questo bravissimo (e sconosciuto) attore. Il film è bello, perchè pur avendo una storia banale, riesce a caratterizzare al meglio i numerosi personaggi che lo compongono. Su tutti chiaramente Giallini, sempre straordinario ed impeccabile in ogni battuta e mossa.
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<< Capisci quando mi drogo che cavolo di idee mi vengono in mente? Bisogna drogarsi tantissimo. >> Questa è la battuta più bella del film, proferita dal coinquilino di Gassman, che grazie ad una equazione matematica, fa capire come risolvere la questione . Il personaggio è uno dei migliori, un drogato sempre in casa e sempre in pantofole, cicciotello e dall'aria rassicurante. Ne sentiremo parlare di questo bravissimo (e sconosciuto) attore. Il film è bello, perchè pur avendo una storia banale, riesce a caratterizzare al meglio i numerosi personaggi che lo compongono. Su tutti chiaramente Giallini, sempre straordinario ed impeccabile in ogni battuta e mossa. Poi Gassman (non è per caso il figlio di un certo Vittorio?). Tutti bravi ed una citazione anche al giovanissimo Binetti. La storia scorre e seppur il plot sia banale, si riesce a sorridere ed a divertirsi per la quasi intera durata del film. Troppa musica, spesso scialba, accompagna gran parte film, questa è l'unica nota di demerito che possiamo imputare al regista Massimiliano Bruno, che pecca di esibizionismo, volendo apparire un po' troppo frequentemente davanti alla telecamera. Una commedia spensierata dal buon ritmo che va presa per quel che è. Non è certo da questi film che si deve chiedere un cambiamento di passo del cinema itaiano.
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gufetta76
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sabato 15 aprile 2017
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bruttino
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L'idea era buona e solitamente i film di Bruno sono buoni! Questo invece è sconclusionato e inoltre il duetto Giallini e Gassman è sprecato, molte scene sono irreali non plausibili ... Peccato! Un'occasione persa!
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emanuele1968
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domenica 2 aprile 2017
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bello, e difficile.....
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Bello, tanta carne al fuoco, cellulari, crescere senza saperlo il figlio di un altro, amarezze, tanti argomenti difficili, complessi, personalmente meno violento del film mamma o papa? secondo me, un film con questi argomenti, se trattati seriamente, e senza violenza, ne puo uscire un ottimo film. Anche se non sono storie vere, i film che vedo ultimamente sono molto affini alle situazioni attuali, alla fine non ci sono vicitori, solo film che fanno riflettere............
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euwexxxx
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sabato 1 aprile 2017
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improbabile
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L'ennesima farsa. Con l'aggravante di essere una farsa ossessivamente musicata. Musiche che di solito vanno a sancire l'epilogo della storia, in questo film perseguitano lo spettatore dall'inizio alla fine, anche durante i dialoghi. Pochi istanti di pace ma poi ecco che riappare il motivetto reggae o la chitarrina stile U2, senza un perché. Mai visto un professore di liceo portarsi a letto tutte quelle donne, nemmeno fosse un divo di Hollywood. Sceneggiatura che non sta in piedi, una storia semplicemente improbabile.
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enzo70
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mercoledì 29 marzo 2017
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carina l'idea, veramente modesta la realizzazione
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Due genitori per una sola figlia; e due modi di vivere antitetici; Ernesto, Marco Giallini, è un professore di italiano colto e sensibile; lontano dalla tecnologia e dal mondo dei social network; Filippo, Alessandro Gassman, è il professore di matematica, ignorante e infantile è un gran donnaiolo ed utilizza i social network per clamorosi abbordaggi. Questi due uomini così diversi sono cresciuti insieme ed insieme si sono innamorati della stessa donna, dalla quale hanno avuto una figlia, Filippo biologicamente, Ernesto moralmente.
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Due genitori per una sola figlia; e due modi di vivere antitetici; Ernesto, Marco Giallini, è un professore di italiano colto e sensibile; lontano dalla tecnologia e dal mondo dei social network; Filippo, Alessandro Gassman, è il professore di matematica, ignorante e infantile è un gran donnaiolo ed utilizza i social network per clamorosi abbordaggi. Questi due uomini così diversi sono cresciuti insieme ed insieme si sono innamorati della stessa donna, dalla quale hanno avuto una figlia, Filippo biologicamente, Ernesto moralmente. Ed è proprio la figlia che li costringe a scambiarsi la vita per girare un documentario sugli usi degli italiani. Carina la storia, oggettivamente carente la struttura del film che non va oltre qualche gag carina e troppa noia sparsa per il film. I ruoli erano perfetti per la coppia Giallini Gassman, ma forse anche questo inizia a diventare un limite per personaggi troppo rodati del cinema de noartri; buoni attori si trovano a diventare ripetenti; e, onestamente, con la vecchia scuola anche questo film sarebbe stato rinviato a settembre,
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