gianleo67
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giovedì 10 novembre 2016
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lo squalo, il gabbiano e...la strafiga
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Rimasta da sola su di una sperduta e paradisiaca spiaggetta messicana, una surfista americana dovrà fronteggiare la feroce voracità di uno squalo bianco potendo contare solo sul suo ingegno e su di una irriducibile volontà di sopravvivenza. Le saranno d'aiuto le sue competenze mediche, la tecnologia e l'affetto dei suoi cari che l'aspettano a casa.
Survival movie che ripercorre gli itinerari turistico-sportivi alla Danny Boyle (127 Hours) piuttosto che il terrore escatologico di un'arena balneare trasformata nel territorio di caccia del solito predatore miocenico (Jaws), il film dello specialista Collet-Serra piega la scontata linearità di una trama facile facile alle spettacolari evoluzioni della messa in scena, tra slanci acrobatici sulla cresta dell'onda e riprese subacquee al limite del'ipossia, esaltando lo scontro della figlia di una figlia dei fiori in versione neoprenica e dotazione tecnologica 2.
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Rimasta da sola su di una sperduta e paradisiaca spiaggetta messicana, una surfista americana dovrà fronteggiare la feroce voracità di uno squalo bianco potendo contare solo sul suo ingegno e su di una irriducibile volontà di sopravvivenza. Le saranno d'aiuto le sue competenze mediche, la tecnologia e l'affetto dei suoi cari che l'aspettano a casa.
Survival movie che ripercorre gli itinerari turistico-sportivi alla Danny Boyle (127 Hours) piuttosto che il terrore escatologico di un'arena balneare trasformata nel territorio di caccia del solito predatore miocenico (Jaws), il film dello specialista Collet-Serra piega la scontata linearità di una trama facile facile alle spettacolari evoluzioni della messa in scena, tra slanci acrobatici sulla cresta dell'onda e riprese subacquee al limite del'ipossia, esaltando lo scontro della figlia di una figlia dei fiori in versione neoprenica e dotazione tecnologica 2.0. Con la sospensione della credulità che si deve a chi vorrebbe farci credere che le isolate propaggini della costa centroamericana abbiano la stessa copertura 4G della Grande Mela e che un centinaio di tonnellate abbondante di cibo non sia sufficiente a saziare la fame di un predatore per giunta gravemente ferito, il film del regista spagnolo si fa apprezzare più per la contenuta onestà della durata e l'efficacia del montaggio con cui sviluppa il solito scontro a lieto fine tra uomo e natura, laddove un'insolita eroina dall'invidiabile personale sa ridurre la lussazione di un'ala di gabbiano come nascondere giudiziosamente un dente di squalo nel generoso décolleté, usare la tecnologia in maniera creativa come riuscire a sopravvivere, rinascendo per la seconda volta nel luogo preciso del suo concepimento. Insomma uno spottone tutto sommato divertente e movimentato con una strafiga New Age che riscatta con la tenacia ed il sangue freddo l'orgoglio di una madre prematuramente scomparsa e che, non ostante la sconsiderata abitudine di bazzicare da sola luoghi perigliosi ed isolati, riceve le rispettose attenzioni e l'aiuto provvidenziale di tutti i maschi della sua specie che trova in giro. Quando si dice avere... culo!
Belle e ben fotografate le solite location australiane del turismo surfistico made in USA (anche e soprattutto di quello cinematografico) e buona la prova della conturbante Blake Lively che riesce a reggere sulle sue fragili spallucce quasi tutto il film pur avendo a disposizione molte meno espressioni di quelle concesse al gabbiano che le tiene compagnia. Accoglienza di pubblico e critica inaspettatamente concordi nel decretare l'ottimo successo al box office per un film che poteva concorrere giusto per i Teen Choice Awards.
"E come quei che con lena affannata,
uscito fuor del pelago a la riva,
si volge a l'acqua perigliosa e guata,
così l'animo mio, ch'ancor fuggiva,
si volse a retro a rimirar lo passo
che non lasciò già mai persona viva."
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onufrio
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martedì 4 aprile 2017
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lei, lo squalo e il gabbiano
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Nancy, ancora sconvolta dalla prematura morte della madre sconfitta da un male incurabile, decide di fare una vacanza nel vicino Messico e visitare un magnifico posto dove la madre si recava spesso. La ragazza si avvia al paradisiaco posto da sola, visto che la compagna di viaggio rimane a letto dopo una notte brava. Nancy, tavola da surf alla mano si avvia in quelle splendide onde da cavalcare ignara di quello che le aspetterà. Una lunga e sofferente odissea, una lotta alla sopravvivenza, una sfida fra l'istinto umano e l'istinto animale; qualche scena appare un tantino esagerata ma nel complesso Collet-Serra confenziona un altro buon film dopo i recenti film d'azione con Liam Neeson protagonista.
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Nancy, ancora sconvolta dalla prematura morte della madre sconfitta da un male incurabile, decide di fare una vacanza nel vicino Messico e visitare un magnifico posto dove la madre si recava spesso. La ragazza si avvia al paradisiaco posto da sola, visto che la compagna di viaggio rimane a letto dopo una notte brava. Nancy, tavola da surf alla mano si avvia in quelle splendide onde da cavalcare ignara di quello che le aspetterà. Una lunga e sofferente odissea, una lotta alla sopravvivenza, una sfida fra l'istinto umano e l'istinto animale; qualche scena appare un tantino esagerata ma nel complesso Collet-Serra confenziona un altro buon film dopo i recenti film d'azione con Liam Neeson protagonista.
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daminax14
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martedì 30 agosto 2016
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un film che non si salva su niente
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Non ho mai demolito nessun film per rispetto di chi ci lavora, di chi investe tempo e denaro nella creazione di un'opera che ha come obiettivo quella di far commuovere lo spettatore, farlo divertire, ridere fino alle lacrime, urlare dal terrore o semplicemente fargli trascorrere quell'oretta/due in sala, senza fargli pentire di aver investito i suoi soldi. Ebbene, mi devo ricredere. Mi dispiace per tutto il cast che ha lavorato a questo film, ma è senza giri di parole BOCCIATO.
Analizziamo pian piano il perché di questa bocciatura.
Il film inizia con la protagonista, una giovane americana di nome Nancy, mentre si dirige nella spiaggia in cui la madre amava andare. Rimanendo sola, poiché l'amica la notte prima si ubriaca (salvo poi mandare un messaggino beffardo che la sera stessa sarebbe uscita con un tizio conosciuto li) rimedia un passaggio da un abitante del posto incontrato per caso.
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Non ho mai demolito nessun film per rispetto di chi ci lavora, di chi investe tempo e denaro nella creazione di un'opera che ha come obiettivo quella di far commuovere lo spettatore, farlo divertire, ridere fino alle lacrime, urlare dal terrore o semplicemente fargli trascorrere quell'oretta/due in sala, senza fargli pentire di aver investito i suoi soldi. Ebbene, mi devo ricredere. Mi dispiace per tutto il cast che ha lavorato a questo film, ma è senza giri di parole BOCCIATO.
Analizziamo pian piano il perché di questa bocciatura.
Il film inizia con la protagonista, una giovane americana di nome Nancy, mentre si dirige nella spiaggia in cui la madre amava andare. Rimanendo sola, poiché l'amica la notte prima si ubriaca (salvo poi mandare un messaggino beffardo che la sera stessa sarebbe uscita con un tizio conosciuto li) rimedia un passaggio da un abitante del posto incontrato per caso. Vorrei sottolineare come durante il viaggio , o nell'immediato dopo scusate per questa défaillance, la giovane affermava che non faceva surf durante il tramonto / arrivo della sera. è necessario che vi dica che invece si smentisce e lo fa? Dicevamo, appena arrivata in spiaggia incontra altri due surfisti, con cui passa insieme qualche ora. I due se ne vanno, e Nancy vuole ancora cavalcare qualche onda quando una balena (a 200 metri dalla costa) viene trovata in procinto di morire, tutta insanguinata, il cui sangue è risaputo attira gli squali. Non continuo a narrarvi il seguito perché altrimenti scriverei un libro, ma andiamo ai reali difetti del film:
- Nella prima metà del film non accade ASSOLUTAMENTE NIENTE. L'azione, il brivido (i pochi brividi) sono tutti riservati alla seconda parte. Inoltre nei primi minuti in cui incontrerà i due surfisti urlerà in modo fin troppo fastidioso.
- Troppe inquadrature discutibili / sbagliate.
- Sequenze al rallentatore a dir poco abusate, potevano risparmiarsele.
- Non capisco perché mentre Nancy si dirigeva verso le onde, l'inquadratura era sempre al rallentatore ( come detto sopra) ma il respiro diventava cosi insistente. Perché dare cosi importanza?
- Alcuni effetti grafici lasciano a desiderare, lo squalo in alcune scene (fatte ovviamente in computer grafica) era troppo irrealistico.
- Il fastidio che ho provato mentre Nancy urlava ai due che era presente uno squalo e di allontanarsi e questi rispondevano che li non ce n'erano (salvo poi farsi mangiare) ha toccato le stelle.
- Perché delle volte la costa, rispetto allo scoglio sembrava vicinissima e altre volte sembrava a 1 chilometro di distanza?
- Perché Nancy chiede a più riprese il nome della spiaggia e nessuno le risponde? Lei dice che lo ha scordato e una mezz'oretta dopo dice che non lo ha saputo : idee chiare ne abbiamo?
Un flop assurdo. Il trailer mi era piaciuto molto. Davvero peccato. A tutto da invidiare ad Open Water.
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