Wenders ritrova la strada con l'amore in 3D
di Fabio Ferzetti Il Messaggero
Va di moda dire male di Wim Wenders, a meno che non faccia documentari come il bellissimo Pina, su Pina Bausch, o Il sale della terra, su Salgado. Ed è vero che il regista di titoli memorabili come Alice nelle città, Nel corso del tempo o Il cielo sopra Berlino, ha sbagliato parecchi film di fila. Ma un grande talento può fallire il colpo, non svanire nel nulla, e da quando ha iniziato a lavorare sul 3D in chiave non spettacolare ma psicologica ed emotiva, il regista simbolo della "nuova ondata" tedesca anni 70 ha ritrovato una strada difficile quanto personale. [...]
di Fabio Ferzetti, articolo completo (2620 caratteri spazi inclusi) su Il Messaggero 2 settembre 2016