cinephilo
|
venerdì 7 giugno 2024
|
un film di cui il mondo aveva bisogno
|
|
|
|
Un Ken Loach in grandissima forma gira un film struggente di denuncia politica e sociale che pone delle domande che esigono risposte. Senza mai alzare la voce ma con la consapevolezza di chi sa che vanno cambiate le cose. Cosa succede quando i più deboli rimangono vittime di un sistema buricratico-capitalistico che mangia letteralmente vivi coloro che vi vivono ai margini? La regia di Loach, a completo servizio del film crea un film tanto impegnato politicamente quanto godibile dallo spettatore medio. Questo grandissimo regista britannico non ne sbaglia uno.
|
|
[+] lascia un commento a cinephilo »
[ - ] lascia un commento a cinephilo »
|
|
d'accordo? |
|
skorpio2016
|
mercoledì 13 marzo 2024
|
grazie loach
|
|
|
|
Non capisci molto di cinema, ancora meno di realtà
|
|
[+] lascia un commento a skorpio2016 »
[ - ] lascia un commento a skorpio2016 »
|
|
d'accordo? |
|
skorpio2016
|
mercoledì 13 marzo 2024
|
grande loach
|
|
|
|
|
|
[+] lascia un commento a skorpio2016 »
[ - ] lascia un commento a skorpio2016 »
|
|
d'accordo? |
|
luca scialo
|
sabato 24 febbraio 2024
|
piovono ancora pietre...
|
|
|
|
Ken Loach è un regista vecchia scuola, di quelli che raccontano la verità nuda e cruda senza fronzoli né artefizi. Toccando le corde del cuore dello spettatore senza forzature né patetiche smielature. La pellicola denuncia il modo in cui sono trattati a Londra come altrove gli over 50 che perdono il lavoro. Sballottati da una burocrazia fredda e cinica tra una scartoffa e l'altra, peggiorata anche dall'accento dell'informatica che esclude chi è di un'altra epoca. Il protagonista Daniel Blake cerca di combattere il sistema, ma ne uscirà sconfitto. Perché Ken Loach è così e dall'altrettanto struggente Piovono pietre non è mai cambiato.
|
|
[+] lascia un commento a luca scialo »
[ - ] lascia un commento a luca scialo »
|
|
d'accordo? |
|
luciano sibio
|
domenica 29 ottobre 2023
|
i film di loach annoiano
|
|
|
|
Spiego perchè a me i film di Loach non piacciono e annoiano. Non piacciono perchè i suoi film "non" hanno lo scopo primario di emozionarci, ma quello di sensibilizzarci verso una realtà di sfruttamento che colpisce oggi grandi masse di lavoratori nell'attuale mondo della globalizzazione neoliberista, e così diffondere una certa mentalità di cambiamento.I film di Loach sono, tutti, e in via primaria, dei film di denuncia sociale, quelli che una volta si chiamava il cinema impegnato.
E questo è del tutto sbagliato.Il compito del film, lo voglia o no Loach, resta sempre quello di emozionarci e renderci partecipi, il più possibile, di una realtà immaginaria dove vivere sensazioni che di solito non viviamo, e questo grazie alla sceneggiatura,scenografia e alla recitazione degli attori.
[+]
Spiego perchè a me i film di Loach non piacciono e annoiano. Non piacciono perchè i suoi film "non" hanno lo scopo primario di emozionarci, ma quello di sensibilizzarci verso una realtà di sfruttamento che colpisce oggi grandi masse di lavoratori nell'attuale mondo della globalizzazione neoliberista, e così diffondere una certa mentalità di cambiamento.I film di Loach sono, tutti, e in via primaria, dei film di denuncia sociale, quelli che una volta si chiamava il cinema impegnato.
E questo è del tutto sbagliato.Il compito del film, lo voglia o no Loach, resta sempre quello di emozionarci e renderci partecipi, il più possibile, di una realtà immaginaria dove vivere sensazioni che di solito non viviamo, e questo grazie alla sceneggiatura,scenografia e alla recitazione degli attori.Solo quando avviene ciò, il film può anche sensibilizzare, se no cade nella noia e nella popaganda e poco conta se in questo caso si propaganda un contenuto di larga condivisione.
Io penso che sia un pò questo il limite endemico dei film di Loach che sono una copia un pò sbiadita e noiosa del nostro insuperabile neorealismo.Neorealismo che proprio per questa sua intrinseca capacità narrativa legata alle eccelse capacità dei propri protagonisti coinvolse emotivamente il mondo intero e incise in maniera ben più efficacemente di Loach e politicamente a favore delle classi subalterne di allora.rtecipi, il più possibile, di una realtà immaginaria dove vivere sensazioni che di solito non viviamo, e questo grazie alla sceneggiatura,scenografia e alla recitazione degli attori.Solo quando avviene ciò, il film può anche sensibilizzare, se no cade nella noia e nella popaganda e poco conta se in questo caso si propaganda un contenuto di larga condivisione. Io penso che sia un pò questo il limite endemico dei film di Loach che sono una copia un pò sbiadita e noiosa del nostro insuperabile neorealismo, che per questo fu anche ben più efficace politicamente. Spiego perchè a me i film di Loach non piacciono e annoiano. Non piacciono perchè i suoi film non hanno lo scopo primario di emozionarci, ma quello di sensibilizzarci verso una realtà di sfruttamento che colpisce oggi grandi masse di lavoratori nell'attuale mondo della globalizzazione neoliberista, e così diffondere una certa mentalità di cambiamento.I film di Loach sono, tutti, e in via primaria, dei film di denuncia sociale. E questo è del tutto sbagliato.Il compito del film, lo voglia o no Loach, resta sempre quello di emozionarci e renderci partecipi, il più possibile, di una realtà immaginaria dove vivere sensazioni che di solito non viviamo, e questo grazie alla sceneggiatura,scenografia e alla recitazione degli attori.Solo quando avviene ciò, il film può anche sensibilizzare, se no cade nella noia e nella popaganda e poco conta se in questo caso si propaganda un contenuto di larga condivisione. Io penso che sia un pò questo il limite endemico dei film di Loach che sono una copia un pò sbiadita e noiosa del nostro insuperabile neorealismo, che per questo fu anche ben più efficace politicamenSpiego perchè a me i film di Loach non piacciono e annoiano. Non piacciono perchè i suoi film non hanno lo scopo primario di emozionarci, ma quello di sensibilizzarci verso una realtà di sfruttamento che colpisce oggi grandi masse di lavoratori nell'attuale mondo della globalizzazione neoliberista, e così diffondere una certa mentalità di cambiamento.I film di Loach sono, tutti, e in via primaria, dei film di denuncia sociale. E questo è del tutto sbagliato.Il compito del film, lo voglia o no Loach, resta sempre quello di emozionarci e renderci partecipi, il più possibile, di una realtà immaginaria dove vivere sensazioni che di solito non viviamo, e questo grazie alla sceneggiatura,scenografia e alla recitazione degli attori.Solo quando avviene ciò, il film può anche sensibilizzare, se no cade nella noia e nella popaganda e poco conta se in questo caso si propaganda un contenuto di larga condivisione. Io penso che sia un pò questo il limite endemico dei film di Loach che sono una copia un pò sbiadita e noiosa del nostro insuperabile neorealismo, che per questo fu anche ben più efficace politicamen
[-]
|
|
[+] lascia un commento a luciano sibio »
[ - ] lascia un commento a luciano sibio »
|
|
d'accordo? |
|
|
mercoledì 20 settembre 2023
|
katie
|
|
|
|
La protagonista del film si chiama Katie e non Daisy.
|
|
[+] lascia un commento a »
[ - ] lascia un commento a »
|
|
d'accordo? |
|
biscotto51
|
martedì 29 dicembre 2020
|
parla di cose risapute
|
|
|
|
Scusate ma io non capisco l'entusiasmo per un film che trovo elementare, banale, persino dolciastro, che parla di cose ovvie e risapute. Cosa ci dice che non sapevamo già? Un anziano senza lavoro dal cuore buono che non mastica niente di computer, call center che non rispondono o rispondono dicendo di fare tutto online oppure che saremo richiamati dal fantomatico incaricato, una ragazza madre con due figli piccoli che tira la vita coi denti, un taccheggio al supermercato perdonato dal direttore buono, il centro per indigenti che distribuisce pasti gratis, una società dura e insensibile che ti respinge. Niente di nuvo sotto il sole
|
|
[+] lascia un commento a biscotto51 »
[ - ] lascia un commento a biscotto51 »
|
|
d'accordo? |
|
giovanni
|
mercoledì 5 febbraio 2020
|
assurdo! dunque credibile?
|
|
|
|
NON ESPRIMO IL VOTO che per la qualità cinematografica dovrebbe essere: cinque stelle. Ma non le merita perché è un film politico, tendenzioso, esagerato.
Lo so che la burocrazia è ottusa dappertutto, ma qui si esagera e si generalizza.
Lo so che per un anziano è difficile adeguarsi all'informatica, ma non impossibile: un artigiano, così bravo come Blake, sa sicuramente usare un personal o uno smartphone e, se è tanto negato proprio come Blake, può rivolgersi a un amico o a un ente di assistenza (in Italia: i Patronati) che lo assista sia a livello amministrativo sia a livello giudiziario.
Lo scrivente ha lavorato per oltre trent'anni in un ufficio pubblico, e può testimoniare che ottusità così estreme e generalizzate non esistono.
[+]
NON ESPRIMO IL VOTO che per la qualità cinematografica dovrebbe essere: cinque stelle. Ma non le merita perché è un film politico, tendenzioso, esagerato.
Lo so che la burocrazia è ottusa dappertutto, ma qui si esagera e si generalizza.
Lo so che per un anziano è difficile adeguarsi all'informatica, ma non impossibile: un artigiano, così bravo come Blake, sa sicuramente usare un personal o uno smartphone e, se è tanto negato proprio come Blake, può rivolgersi a un amico o a un ente di assistenza (in Italia: i Patronati) che lo assista sia a livello amministrativo sia a livello giudiziario.
Lo scrivente ha lavorato per oltre trent'anni in un ufficio pubblico, e può testimoniare che ottusità così estreme e generalizzate non esistono.
Si può dire che questo film è SATIRICO? No, perché è troppo serio e umano per essere classificato come "satira". Non ne ha lo stile graffiante.
POLITICAMENTE è l'espressione di una certa sinistra lamentosa che sa soltanto piangersi addosso e dare la colpa agli altri. Qualche volta mi vergogno di essere di sinistra.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a giovanni »
[ - ] lascia un commento a giovanni »
|
|
d'accordo? |
|
marcobrenni
|
martedì 9 luglio 2019
|
questo non è un mondo per i perdenti
|
|
|
|
Ken Loach è un maestro del cinema sociale che ricorda il grande cinema neorealista italiano dell'immediato dopoguerra. Anche in questo grandissimo film (!) egli non si smentisce, né per stile, sensibilità umana e sociale, nonché per l'assoluta attualità del tema. È un "J'accuse" non gridato e per questo ancora più pregnante contro questa società postmoderna iperliberista, informatizzata sino all'insensibilità totale, ma pure contro la burocrazia statale sovente cieca, persino tanto idiota da annientare la diginità umana solo con la cinica, anonima noncuranza formalistico-burocratica: mutatis mutandi, ricorda addirittura la "Banalità del Male" della Arendt.
[+]
Ken Loach è un maestro del cinema sociale che ricorda il grande cinema neorealista italiano dell'immediato dopoguerra. Anche in questo grandissimo film (!) egli non si smentisce, né per stile, sensibilità umana e sociale, nonché per l'assoluta attualità del tema. È un "J'accuse" non gridato e per questo ancora più pregnante contro questa società postmoderna iperliberista, informatizzata sino all'insensibilità totale, ma pure contro la burocrazia statale sovente cieca, persino tanto idiota da annientare la diginità umana solo con la cinica, anonima noncuranza formalistico-burocratica: mutatis mutandi, ricorda addirittura la "Banalità del Male" della Arendt. Non sto a riassumere la storia ormai nota: Qui interessa solo la disumanizzazione progressiva della società, acuita da politici rampanti di ultradestra come Margareth Thatcher che, dopo la caduta del muro di Berlino e realtive ideologie socialiste, complice pure Reagan negli USA, profittò subito della nuova era storica. In effetti, per togliere finalmente ogni potere ai fastidiosi sindacati operai, finì per deindustrilaizzare e privatizzare l'intera Inghilterra. A trarrne grande profitto fu solo il mondo della finanza e delle multinazionali, attratte dalla conveniente sede fiscale di Londra e relativa piazza finaziaria mondiale: una metropoli ormai solo del terziario, da tempo ormai ex centro industriale, oggi diventata l'unico centro di ricchezza del paese grazie alla finanza scatenata e alla speculazione immobiliare. Attorno al splendente "sole" londinese, ormai ruota il resto satellitare britannico, sempre più povero e periferico man mano che cresce la relativa distanza. È proprio questo il mondo del povero operaio Daniel Blake, colpevole solo di aver avuto un infarto che lo ha espulso dal mondo del lavoro: evento tragico che l'ha ridotto in miseria per mancanza delinquenziale di assistenza pubblica! Ovvio che non si tratta solo dell'Inghilterra di Ken Loach, ma pure di molti altri paesi d'Europa soprattutto mediterranea, fra cui Italia, Spagna, Grecia, Portogallo e altri ancora. In fondo al buco, restano solo le mense dei poveri come unica fonte di sostentamento: anche se suppliscono alla fame, ammazzano tuttavia la dignità di coloro che per una vita intera hanno lavorato onestamente pagando pure tutti i contributi richiesti, ma ricevendo nulla in cambio. Una vergogna sociale (!) ma c'è di più: col crescente divario ricchi/poveri che oggi si allarga a dismisura, unito alla precarietà del mondo del lavoro sempre più robotizzato, il futuro prossimo colpiràpure il ceto medio.
Da troppo tempo Ken Loach denuncia tutto ciò, ma il mondo politico rcontinua a restare indifferente: fino a quando?
[-]
|
|
[+] lascia un commento a marcobrenni »
[ - ] lascia un commento a marcobrenni »
|
|
d'accordo? |
|
marcloud
|
martedì 16 ottobre 2018
|
finalmente la realtà
|
|
|
|
Merita tutti i premi che ha ricevuto e anche qualcosina in più. Ken Loach non delude e firma una pellicola veramente importante che racconta quanto possa essere contorta la burocrazia.
|
|
[+] lascia un commento a marcloud »
[ - ] lascia un commento a marcloud »
|
|
d'accordo? |
|
|