laurence316
|
lunedì 21 maggio 2018
|
gli zombie in corea del sud fanno più paura...
|
|
|
|
Esordio alla regia di un film live-action per il regista d’animazione Yeon (che, in omaggio alle sue origini, ha diretto un prequel animato a questo film, Seoul Station), Train to Busan è uno zombie-movie sorprendente e appassionante, con nulla da invidiare agli esempi di genere americani (ai quali avrebbe, piuttosto, qualcosa da insegnare).
Un film teso, avvincente, pieno d’azione e credibili effetti speciali, capace di coinvolgere completamente lo spettatore (nonostante, talvolta, tracimi nel melodramma un po’ melenso).
[+]
Esordio alla regia di un film live-action per il regista d’animazione Yeon (che, in omaggio alle sue origini, ha diretto un prequel animato a questo film, Seoul Station), Train to Busan è uno zombie-movie sorprendente e appassionante, con nulla da invidiare agli esempi di genere americani (ai quali avrebbe, piuttosto, qualcosa da insegnare).
Un film teso, avvincente, pieno d’azione e credibili effetti speciali, capace di coinvolgere completamente lo spettatore (nonostante, talvolta, tracimi nel melodramma un po’ melenso).
In sottotraccia sviluppa riflessioni di carattere sociologico non banali che ne fanno qualcosa in più di un film di semplice intrattenimento e che, per quanto forse non particolarmente originali, lo rendono tutt’altro che scontato. La trama, come in molti film di zombie (o quantomeno nei migliori), ruota attorno al tema della fragilità della società civile così come propriamente intesa che finisce per sgretolarsi in brevissimo tempo di fronte ad una simile calamità, e al tema, non meno pervasivo, di ciò che si scoprirebbero capaci di fare ordinari individui pur di sopravvivere, ed è proprio ciò che avvicina Train to Busan ai migliori esempi del genere (tra gli altri, naturalmente, i capolavori di Romero), e lo tengono alla larga, invece, da certe altre rappresentazioni vuote, perniciose, esasperate e stereotipiche alla The Walking Dead.
Inoltre, se gli zombie che “procedono a passo spedito”, per così dire, devono (forse) qualcosa a World War Z, di certo riproposti in questa sede risultano molto più inquietanti, e il film nel complesso dà una maggior sensazione di realismo (aiutando in questo modo il coinvolgimento dello spettatore) rispetto al collega americano con protagonista Brad Pitt, il che risulta quasi incredibile vista la disparità di mezzi rispetto alla mega-produzione hollywoodiana. A riprova, comunque, che senza idee, i soldi non servono a nulla.
Mentre il film di Yeon di idee ne ha molte, in particolare di regia, e possiede uno straordinario senso del ritmo. Procede a tappe forzate, senza quasi un attimo di tregua, è non è affatto un banale “Snowpiercer con gli zombie”, come sostenuto da qualcuno. Al contrario, è un film con una sua precisa identità, ben recitato, serrato, intrigante, forse solo un po’ debole sul finale (comunque accettabile, e preceduto da una sequenza straordinaria e diretta magistralmente come quella dell’inseguimento “su larga scala”).
In definitiva, un gran bel film di genere che qualunque appassionato o qualunque persona stanca di vedere solo le rappresentazione hollywoodiane, dovrebbe vedere.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a laurence316 »
[ - ] lascia un commento a laurence316 »
|
|
d'accordo? |
|
ashtray_bliss
|
martedì 18 ottobre 2016
|
il virus degli zombie contagia anche la korea.
|
|
|
|
E' inutile negarlo, la mania (o isteria) sugli zombie per quanto assurda, e talvolta risibile non lascia indifferente nessuno. Raccontare storie di non-morti, o per meglio dire morti viventi, che si nutrono di un'umanità arrivata ormai al capolinea, sullo sfondo di un futuro post-apocalittico e distopico rappresenta una ricetta cinematografica che continua a dimostrarsi vincente. Dagli zombie di Romero, che li ha ufficialmente lanciati sullo schermo, ai 28 giorni dopo di Boyle, a quelli di b-movie con incassi stratosferici di World War Z, passando per Orgoglio e Pregiudizio in salsa zombie e finendo con l'ormai celeberrimo show teleisivo Walking Dead di strada ne è stata fatta.
[+]
E' inutile negarlo, la mania (o isteria) sugli zombie per quanto assurda, e talvolta risibile non lascia indifferente nessuno. Raccontare storie di non-morti, o per meglio dire morti viventi, che si nutrono di un'umanità arrivata ormai al capolinea, sullo sfondo di un futuro post-apocalittico e distopico rappresenta una ricetta cinematografica che continua a dimostrarsi vincente. Dagli zombie di Romero, che li ha ufficialmente lanciati sullo schermo, ai 28 giorni dopo di Boyle, a quelli di b-movie con incassi stratosferici di World War Z, passando per Orgoglio e Pregiudizio in salsa zombie e finendo con l'ormai celeberrimo show teleisivo Walking Dead di strada ne è stata fatta. Prima o poi ci arrendiamo tutti a quel macabro e disgustoso fascino che emana l'argomento e i coreani, che in termini di filmmaking non stanno indietro a nessuno, colgono l'occasione e confenzionano un inaspettato action/ horror movie che intrattiene, convince sufficientemente e non delude le aspettative. La sua carta vincente però si racchiude proprio nella location scelta per raccontare di questa incosueta e inesplicabile epidemia: quella del treno. Il treno è spesso usato nel linguaggio cinematografico come metafora di salvezza oppure di morte certa. Ma il treno funziona anche come micrografia sociale mettendo a fuoco (e a nudo) la disparità, il divario sociale, la rivalità ed infine la spietatezza dell'essere umano.
Un altro ottimo esempio di film dalla medesima ambientazione, e pur sempre coreano, che tratta pressapoco lo stesso argomento, eccezione fatta per gli zombie, era Snowpiercer, quest'ultimo arrichito di qualche scena surreale e tragicomica in più, oltre a mettere in primo piano i volti di attori occidentali a noi familiari.
Train to Busan, segue le orme del suo predecessore e il risultato non è meno convincente o funzionale. Tutt'altro; benchè sia difficile pensare di lasciarsi prendere da una trama abbastanza prevedibile come quella che riguarda gli zombie, il regista Yeun riesce abilmente a ribaltare gli schemi, confezionando una pellicola ricca di suspense, ansia e partecipazione emotiva che non ti fa staccare lo sguardo dallo schermo neanche per un attimo, tant'è che non vuoi perderti niente di quello che succederà al esiguo gruppo di persone sulle quali si concentra. Seguiamo così lo svolgersi, e il progressivo deterioramento, della situazione all'interno di un treno in partenza da Seul e diretto a Busan. All'interno vi è un giovane padre con sua figlia in viaggio per ricongiungersi con la madre della piccola, un gruppo di ragazzini in viaggio per un evento sportivo, una coppia in attesa del loro primogenito. Ma poco dopo la partenza sul treno si scatena il panico non appena una giovane ragazza malata inizia a 'trasformarsi' e contagiare gli altri. Vagone dopo vagone, la situazione degenera e solo un piccolo gruppo di persone si vede ostretto ad escogitare un piano per sopravvivere il più a lungo possibile mentre la minaccia incombe.
Yeun, riesce abilmente a confezionare un ottima pellicola sulla sopravvivenza, su quanto si è disposti a fare o a sacrificare pur di restare in vita e garantire la sopravvivenza ai propri cari. Ma il film riesce ad affrontare anche tematiche più attuali che preoccupano il regista coreano, e riguardano principalmente la sua nazione, ma che funzionano ugualmente come specchio di una società globale zombificata, egoista e cieca che mette il proprio ego, il proprio "io" davanti a tutto sacrificando quelle caratteristiche intrinsiche dell'umanità; l'empatia, la compassione, l'aiuto reciproco. Tra zombie e uomini apatici, non disposti ad aiutarsi l'un l'altro, perdipiù nelle situazioni di pericolo e di caos totale, la differenza svanisce. Entrambi i soggetti sono pronti a divorare, in senso letterario e figurato, il prossimo pur di garantire la propria di salvezza. Eppure in tale situazione di caos, disperazione e desolazione totale il regista mette in primo piano la radicale trasformazione del padre, che da avido broker e cinico menefreghista della sorte altrui, si riconnetterà con la sua umanità sepolta e armatosi di un ritrovato sentimento paterno (affettivo e protettivo) guiderà il piccolo gruppo di superstiti cercando di sopravvivere all'interno e poi all'esterno del treno. In tal senso molto potenti e significative sono le riprese che si svolgono all'interno, incutendo un naturale senso di claustrofobia, e sopratutto all'esterno del convoglio: Prima raffigurando delle metropoli vuote, inquietanti e avvolte da un silenzio assordante e poi invase, letteralmente, da orde di morti viventi in cerca della prossima vittima da divorare e contagiare.
A tal punto bisogna dire "chapeau" al regista che riesce in modo funzionale a mettere in atto delle scene ricche di suspense e adrenalina che attanagliano lo spettatore senza mai svincolarlo. Merito anche di uno schema narrativo convincente che non si sofferma in maniera ossessiva sugli zombie, e nemmeno sull'aspetto splatter di essi, preferendo usarli come pretesto per osservare le mosse di quest'umanità senza scampo e focalizzarsi sulle dinamiche che si vengono a creare nel gruppo dei superstiti. Ciò ovviamente non annulla alcune ingenuità di script relative ai non morti (corrono, saltano, si muovono in massa ma tutta la loro furia svanisce difronte ad una sliding door).
Buona anche la resa attoriale, composta e priva di eccessi, inizalmente colpisce per l'apperente mancanza di emozione o di pathos ma è in perfetto stile orientale e ce ne facciamo una ragione. Sufficiente anche la caratterizzazione dei personaggi i quali devono rappresentare le diverse sfaccettature d'umanità che si incontrano, seppur a tratti paiono un tantino forzati nei propri ruoli, come il monodimensionale villain della storia che comunque riesce a suscitare tutta l'antipatia del pubblico nei suoi confronti. Ampiamente convincente è comunque il rapporto padre-figlia dei principali protagonisti, a loro ci si affeziona, si tifa per la loro salvezza e ci si stringe il cuore (ma potrebbe anche sfuggirvi una lacrima di commozione) nella scena finale dell'inevitabile e dolorosa separazione. Una scena ben realizzata ed emotivamente carica che colpisce gli spettatori cogliendoli di sorpresa. Per il resto, il regista taglia corto sui sentimentalismi gratuiti. Gli affetti che dominano e smuovono i protagonisti (la coppietta di ragazzini, i coniugi, le vecchiette) sono ben delineati ma restano superficiali, senza approfondimenti o sottotrame fuordevianti dal racconto principale: quello della sopravvivenza a tutti i costi.
In conclusione, Train to Busan, è un ottimo connubio tra action drama e horror; un film ricco di colpi di scena, suspense, adrenalina e drammaticità. Ovviamente è coerente nel rappresentare tutti i clichè zombeschi che abbiamo già conosciuto nelle pellicole precedenti, salvo risparmiarci le abbondanti dosi di splatter che avrebbero affondato un film del genere. Ottimo ovviamente l'uso della CGI e del trucco, ma il vero pregio della pellicola e che si focalizza non tanto sugli zombie di per se, o quello che tradizionalmente raffigurano (un'umanità appiattita, blanda, violente e vacua) quanto sui rapporti sociali che si creano per forza maggiore negli angusti spazi di un treno in corsa e dentro un piccolo nucleo di persone volte a mettersi in salvo. La vera domanda qui non è tanto: "morte o sopravvivenza", quanto "cooperazione e solidarietà o cieco egoismo e disinteresse verso il prossimo"? Entrambe le sfaccettature sono ben rappresentate e stimolano anche una certa riflessione sociale, attualissima e dovuta.
Consigliato. 3/5.
[-]
[+] world war z b-movie ?
(di lindo)
[ - ] world war z b-movie ?
|
|
[+] lascia un commento a ashtray_bliss »
[ - ] lascia un commento a ashtray_bliss »
|
|
d'accordo? |
|
felicity
|
giovedì 4 agosto 2022
|
horror di prim’ordine
|
|
|
|
Train to Busan si discosta dai film di genere e punta a una riflessione più alta. Non conosceremo mai l’origine del male, perché è inutile interrogarsi sul passato: bisogna agire subito per fermare il massacro, altrimenti tutto sarà perduto. Nel film si può intuire la fuga di un agente patogeno da un laboratorio, ma le domande vengono da un sentimento più profondo, che si interroga sul futuro dell’umanità.
Gli zombie seguono le orme di Romero, ma si spingono ancora oltre per farci riflettere. Il ritmo del film è serrato, le idee di racconto sono spesso sorprendenti, e le soluzioni ovvie non piacciono al regista. La moda lanciata da The Walking Dead viene abbandonata, perché l’obiettivo non è solo d’intrattenere il pubblico ma di coinvolgerlo.
[+]
Train to Busan si discosta dai film di genere e punta a una riflessione più alta. Non conosceremo mai l’origine del male, perché è inutile interrogarsi sul passato: bisogna agire subito per fermare il massacro, altrimenti tutto sarà perduto. Nel film si può intuire la fuga di un agente patogeno da un laboratorio, ma le domande vengono da un sentimento più profondo, che si interroga sul futuro dell’umanità.
Gli zombie seguono le orme di Romero, ma si spingono ancora oltre per farci riflettere. Il ritmo del film è serrato, le idee di racconto sono spesso sorprendenti, e le soluzioni ovvie non piacciono al regista. La moda lanciata da The Walking Dead viene abbandonata, perché l’obiettivo non è solo d’intrattenere il pubblico ma di coinvolgerlo. Le ingenuità di World War Z non si ripetono e le influenze dello Snowpiercer di Bong Yoon impreziosiscono il film.
Train to Busan è un horror di prim’ordine che ci inchioda alla poltrona. I protagonisti rappresentano le paure, le ansie e i mostri che dormono in ognuno di noi. Forse si salveranno, forse no, ma almeno avranno lanciato un monito per quelli che verranno. La luce in fondo alla galleria esiste, dobbiamo solo aprire gli occhi e renderci conto che siamo al buio.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a felicity »
[ - ] lascia un commento a felicity »
|
|
d'accordo? |
|
dian71cinema
|
mercoledì 22 aprile 2020
|
ingegnoso e commovente
|
|
|
|
LA STORIA NARRA DI UN PROTAGONISTA IN CARRIERA CHE HA MESSO DA PARTE LA SFERA AFFETTIVA A VANTAGGIO DELLA PRIMA. SEPARATO CON UNA BELLA BAMVINA VIVE INSIEME ALLA NONNA . IN OCCASIONE DEL COMPLEANNO PER ACCONTENTARE LA FIGLIA CHE NUTRE UN PROFONDO DISAGIO LA PORTA DA SUA MADRE CHE VIVE A BUSAN. SCOPPIA L'EPIDEMIA CHE TRASFORMA GLI ESSERI UMANI IN ZOMBIE ED INIZIA LA TRAGEDIA.
ALLACCIATEVI LE CINTURE PER ASSISTERE AD OLTRE UN'ORA DI TENSIONE ADRENALINA E LOTTA PER LA SOPRAVVIVENZA.
MOLTO INTERESSANTE LA SCELTA DI REALIZZARE QUESTO FILM IN UNO SPAZIO RISTRETTO QUALE E' IL TRENO CON EFFETTO CLAUSTROFOBICO E CHE FA CONTORNO AD UN FILM HORROR CHE SPAVENTA GRAZIE A POCHI ELEMENTI.
[+]
LA STORIA NARRA DI UN PROTAGONISTA IN CARRIERA CHE HA MESSO DA PARTE LA SFERA AFFETTIVA A VANTAGGIO DELLA PRIMA. SEPARATO CON UNA BELLA BAMVINA VIVE INSIEME ALLA NONNA . IN OCCASIONE DEL COMPLEANNO PER ACCONTENTARE LA FIGLIA CHE NUTRE UN PROFONDO DISAGIO LA PORTA DA SUA MADRE CHE VIVE A BUSAN. SCOPPIA L'EPIDEMIA CHE TRASFORMA GLI ESSERI UMANI IN ZOMBIE ED INIZIA LA TRAGEDIA.
ALLACCIATEVI LE CINTURE PER ASSISTERE AD OLTRE UN'ORA DI TENSIONE ADRENALINA E LOTTA PER LA SOPRAVVIVENZA.
MOLTO INTERESSANTE LA SCELTA DI REALIZZARE QUESTO FILM IN UNO SPAZIO RISTRETTO QUALE E' IL TRENO CON EFFETTO CLAUSTROFOBICO E CHE FA CONTORNO AD UN FILM HORROR CHE SPAVENTA GRAZIE A POCHI ELEMENTI. UN COCKTAIL RIUSCITO GRAZIE A OTTIMO TRUCCO EFFETTI SPECIALI QUASI FANTASCIENTIFICI )D'AVVERO CURIOSO LO STUDIO COREOGRAFICO DEI MOVIMENTI DEGLI ZOMBIE STESSI) UNITO AD UN TRUCCO SCENICO BEN CURATO.
UNIAMO POI L'ANALIZI DELLE TEMATICHE SOCIALI E DELLE SUE CLASSI E COME VENGONO RAPPRESENTATE...
LA CONTRAPPOSIIZIONE TRA EGOISMO E ATTI SPIETATI CRUDELI COMPIUTI MAGGIORMENTE DA PERSONAGGI BORGHESI RISPETTO AD ATTI DI EROISMO E SACRIFICIO COMPIUTI DA PERSONAGGI APPARTENTENTI ALLA CLASSE PROLETARIA E PIU' POVERA. (SI PENSI AL MARITO DELLA DONNA IN CINTA ALL'UOMO CHE VIVE PER STRADA.. RISPETTO ALL'IMPRENDITORE SENZA SCRUPOLI E ALLA SIGNORA RAFFINATA E BEN VESTITA CHE DECIDE DI COMPIERE UNA SCELTA PER SE STESSA..
LA CONVERSIONE DEL PROTAGONISTA POI E' PROGRESSIVA FINO ALLA PARTE FINALE.. CHE RIESCE AD ESSERE PERSINO COMMOVENTE ASPETTO DA NON SOTTOVALUTARE E CHE POCHI LAVORI RIESCONO A FARE.. SPECIALENTE IN UN FILM HORROR DOVE ADRENALINA SCENE DI CRUDELTA' E PAURA SONO SAPIENTEMEENTE MISCELATE DALLA DELICATEZZA E DAL MOSTRARE LA SENSIBILITA' DELL'UOMO..
COMPLIMENTI D'AVVERO FILM ALTAMENTE CONSIGLIATO.
IL RITMO E' SAPIENTEMENTE TENUTO A BUON LIVELLO CON INTELLIGENTI PAUSE CHE NON FANNO CHE TENERE LO SPETTATORE ALLA POLTRONA IN UN PATHOS EMPATICO DESTINATO ALLA SALVEZZA DEI PERSONAGGI.
I
[-]
|
|
[+] lascia un commento a dian71cinema »
[ - ] lascia un commento a dian71cinema »
|
|
d'accordo? |
|
onufrio
|
martedì 21 aprile 2020
|
busan: ultima fermata
|
|
|
|
Definirlo un Horror, è riduttivo. Train To Busan è un film completo che affronta il rapporto tra padre e figlia e più in generale il livello di civiltà quando quest'ultima si ritrova in una situazione di caos improvviso. Un virus non meglio identificato invade la Corea e trasforma gli infetti una volta morti in zombi. Il viaggio su di un treno verso Busan diventa un vero e proprio inferno claustrofobico e sanguinolento per una lotta alla sopravvivenza spietata e cruda.
|
|
[+] lascia un commento a onufrio »
[ - ] lascia un commento a onufrio »
|
|
d'accordo? |
|
dandy
|
mercoledì 27 gennaio 2021
|
l''importanza del sacrificio.
|
|
|
|
Primo film in live action del regista coreano.Uno zombie-movie dall'ambientazione insolita ed efficacissima che guarda ai film di genere più recenti("28Giorni dopo " e "L'alba dei morti viventi" in primis),girato in maniera impeccabile con personaggi riusciti e più di una sequenza memorabile(il prologo col cerbiatto,le masse di infetti all'attacco,il sacrificio del marito,la vendetta della vecchietta che perde la sorella,la catena di infetti che si attacca al treno,il toccante pre finale con l'addio tra padre e figlioletta).E un'inedita trovata suggestiva(gli infetti che si acquietano al buio).I clichè sono quelli soliti dei film americani,dal protagonista vigliacco e assenteista con la figlia che matura una coscienza nel corso degli eventi alle (deboli) critiche al governo che cerca di contenere il disastro mentendo,alle decisioni estreme dell'ultimo momento di certi personaggi per salvare gli altri fino al canonico personaggio odioso disposto a tutto pur di salvare se stesso(e in questo caso pure causa della tragedia nel pre finale) e il solito pessimismo generale ma non totale.
[+]
Primo film in live action del regista coreano.Uno zombie-movie dall'ambientazione insolita ed efficacissima che guarda ai film di genere più recenti("28Giorni dopo " e "L'alba dei morti viventi" in primis),girato in maniera impeccabile con personaggi riusciti e più di una sequenza memorabile(il prologo col cerbiatto,le masse di infetti all'attacco,il sacrificio del marito,la vendetta della vecchietta che perde la sorella,la catena di infetti che si attacca al treno,il toccante pre finale con l'addio tra padre e figlioletta).E un'inedita trovata suggestiva(gli infetti che si acquietano al buio).I clichè sono quelli soliti dei film americani,dal protagonista vigliacco e assenteista con la figlia che matura una coscienza nel corso degli eventi alle (deboli) critiche al governo che cerca di contenere il disastro mentendo,alle decisioni estreme dell'ultimo momento di certi personaggi per salvare gli altri fino al canonico personaggio odioso disposto a tutto pur di salvare se stesso(e in questo caso pure causa della tragedia nel pre finale) e il solito pessimismo generale ma non totale.Ma il regista,forse proprio perchè non americano,sa farli funzionare egregiamente come il resto.Ed è un pregio non da poco,sebbene il film sia stato generalmente sopravvalutato dopo l'enorme successo in patria(e discreto nel resto del mondo).Bellissimo ed emozionante,ma non più di un film di genere.Non eccelso il doppiaggio italiano.Con un prequel animato dello stesso regista,"Seoul Station".
[-]
|
|
[+] lascia un commento a dandy »
[ - ] lascia un commento a dandy »
|
|
d'accordo? |
|
|