dandy
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lunedì 6 gennaio 2025
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passatempo decoroso.
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Debutto del regista-sceneggiatore.Thriller ambientato quasi unicamente in un'unica location e quasi esclusivamente basato sui 3 protagonisti.Nulla di eccelso per carità e si capisce subito come andrà a finire ma come b-movie intrattiene bene,grazie alla durata breve e qualche sequenza azzeccata(l'apparizione del killer nel prologo).Jane e Fishburne funzionano confrontandosi a distanza e brava anche la piccola Ballentine.Da guardare senza pretese.
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elgatoloco
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lunedì 25 maggio 2020
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tv-movie di forte impatto
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In"Standoff"(2015, emissione in TV USA gennaio 2016, scritto e diretto da Adam Alleca), tutti gli elementi tipici del thriller: A)la clauusdrofobia(antico palazzo contadino, in ambiente country, per cui spesso si definisce il film"western"...); B ) l'ambientazione lontanissima da ogni altra località abitata-"cvilizzata"; C)la situazione che vede un uccisore-sicario, con un passato imilitare, che dopo aver compiuto una strage, insegue l'unica testimone, una ragazzina di"(forse)dodici anni fin nella casa in cui avviene tutto. il"ranger"arriva o meglio arriva un quasi ranger, ma viene ucciso dall'omicida"seriale", le cui motivazioni rimangono complessivamente ignote.
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In"Standoff"(2015, emissione in TV USA gennaio 2016, scritto e diretto da Adam Alleca), tutti gli elementi tipici del thriller: A)la clauusdrofobia(antico palazzo contadino, in ambiente country, per cui spesso si definisce il film"western"...); B ) l'ambientazione lontanissima da ogni altra località abitata-"cvilizzata"; C)la situazione che vede un uccisore-sicario, con un passato imilitare, che dopo aver compiuto una strage, insegue l'unica testimone, una ragazzina di"(forse)dodici anni fin nella casa in cui avviene tutto. il"ranger"arriva o meglio arriva un quasi ranger, ma viene ucciso dall'omicida"seriale", le cui motivazioni rimangono complessivamente ignote... Il finale, ovviamente non va rivelato, ma basterà dire, che, senza un vero"happy end", non si ha neppure un vero, traumatico"bad end", che sarebbe anche forieto di conseguenze negative, relative alla totale impunità del serial killer... Ciomplessivamente un film decisamente TV, ossia adatto a una fruzione di tale sorta, proprio a livello tecnico(altri gli"interni"a un certo punto stancherebbero), con vaghe intenzioni, probabilmnente"pedagogiche"(attenzione ad aprire a tutti, a lasciar entrare chiunque, ma in questo caso far rifugiare una ragazzina è il minimo dell'"ospitalità caritatevole"). Efficace, per quel che vale, cioè per l'ambito cui è destinato. Da apprezzare la dialettica tra i due uomini, entrambi con un passato militare(a quanto racconta il serial killer, dato che l'altro è comunque credibile...), dove l'oggetto del contendere è una testimonianza, in un ambiente, appunto, "very country", lontano da tutto e da ogni forma di "civiltà"anche solo abbozz<ata(in Europa, forse con eccezione delll'Islanda o della Finalndia, credo che unìambientazione simile fallirebbe, anzi non sarebbe neppure possibile)e Lawrence Fishbrune(il"vilain")e Thomas Jane sono interpreti decisamente di rilievo, per quanto il film richiede loro. Gli altri/le altre, a iniziare dalla ragazzina(Ella Ballentine)hanno un peso drammaturgico minore, ma non inesssenziale, riuscendo a convincere. Un film che, in quest'epoca di ancora parziale "reclusione"da Covid 19 può indubbiamente avere un certo impatto... El Gato
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ennio
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sabato 3 febbraio 2018
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per chi si accontenta dell'ordinario
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Adatto a chi non ha molto di meglio da fare, il film regala comunque una discreta tensione e una visione godibile.
Per il resto, le approssimazioni sono molteplici:
- killer professionista pluriomicida che in una situazione delicatissima di conflitto a fuoco permanente, non trova nulla di meglio che ubriacarsi
- ferite charamente gravissime (stomaco, intestino) producono "danni non gravi"
- il bambino figlio del protagonista muore giocando in un km. quadrato di erba perchè cade e sbatte la testa contro l'unico sasso presente (!!!)
- poliziotto novellino che uditi colpi di arma di fuoco e immaginando una situazione pericolosa, sta per chiamare rinforzi ma poi decide di controllare da solo, forse per non fa
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Adatto a chi non ha molto di meglio da fare, il film regala comunque una discreta tensione e una visione godibile.
Per il resto, le approssimazioni sono molteplici:
- killer professionista pluriomicida che in una situazione delicatissima di conflitto a fuoco permanente, non trova nulla di meglio che ubriacarsi
- ferite charamente gravissime (stomaco, intestino) producono "danni non gravi"
- il bambino figlio del protagonista muore giocando in un km. quadrato di erba perchè cade e sbatte la testa contro l'unico sasso presente (!!!)
- poliziotto novellino che uditi colpi di arma di fuoco e immaginando una situazione pericolosa, sta per chiamare rinforzi ma poi decide di controllare da solo, forse per non farsi più chiamare "pivello"
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