sellerone
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martedì 2 ottobre 2018
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il riscatto della domestica
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Lento e riflessivo, si spinge nel contesto sociale e nei rapporti fra genitori e figli, tutto insieme tiene, ma non è un film per me in quanto manca della classica botta di vita narrativa.
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filippo catani
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giovedì 29 settembre 2016
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rivoluzione tra le mura domestiche
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Sono anni che Val fa la governante per una ricchissima famiglia brasiliana. Le sue abitudini saranno improvvisamente sconvolte dall'arrivo della figlia che, una volta entrata nella casa, porterà una certa dose di sconvolgimenti.
Val è amata dal figlio della famiglia in cui fa la governante quasi se non di più della madre. Invece con la figlia naturale ha un rapporto difficilissimo. In tutto questo la nostra protagonista deve subire gli sprezzanti commenti della padrona di casa (memorizzare bene il momento in cui farà il suo ingresso in scena un set di tazzine). L'arrivo della figlia in città sarà un vero e proprio ciclone perchè oltre ad alterare gli equilibri della coppia padrona di casa farà saltare un po' il tappo anche alla madre per farle scoprire non solo le vessazioni che subisce ma soprattutto i divieti che si autoimpone.
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Sono anni che Val fa la governante per una ricchissima famiglia brasiliana. Le sue abitudini saranno improvvisamente sconvolte dall'arrivo della figlia che, una volta entrata nella casa, porterà una certa dose di sconvolgimenti.
Val è amata dal figlio della famiglia in cui fa la governante quasi se non di più della madre. Invece con la figlia naturale ha un rapporto difficilissimo. In tutto questo la nostra protagonista deve subire gli sprezzanti commenti della padrona di casa (memorizzare bene il momento in cui farà il suo ingresso in scena un set di tazzine). L'arrivo della figlia in città sarà un vero e proprio ciclone perchè oltre ad alterare gli equilibri della coppia padrona di casa farà saltare un po' il tappo anche alla madre per farle scoprire non solo le vessazioni che subisce ma soprattutto i divieti che si autoimpone. Insomma una buona commedia sociale che forse si dilunga un po' troppo e mette eccessiva carne sul fuoco. Il risultato è comunque assolutamente apprezzabile.
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no_data
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giovedì 19 novembre 2015
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commedia accettabile.
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E' ben fatto. Si segue con attenzione. E' ben ambientato, è ben recitato, è godibile. Una commedia accettabile.
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silvana
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sabato 7 novembre 2015
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scontato e noioso
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Film all'inizio piuttosto noioso con forzature e con qualche punta di formato fantozziano vedi il marito richi ma un pon ò troppo sopra le righe, scontato dall'arrivo della figlia che sconvolge tutto, strano dopo che il rapporto con la cameriera fin d'ora era andato bene, lotta di classe dove chissa perchè sono sempre i giovani che sanno tutto della vita? a cambiare la madre, scontato anche il fatto della riscossione sociale dove il figlio dei ricchi è bocciato e quello della camriera è promossa a pieni voti. Si deve fare uno sforzo per trovare una morale non scontata in tutto questo.
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nerone bianchi
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giovedì 22 ottobre 2015
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commedia brasiliana all'italiana
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E' un film onesto, buono, pulito, come il giorno della prima comunione, dove il bene vince e tutto si risolve. Cinque attori, tra cui la protagonista (Val) davvero straordinaria, fanno tutto. Girato quasi per intero nello stesso luogo, la casa signorile della Signora Barbara, con pochissimi esterni dove la città di San Paolo riesce miracolosamente a non mostrarsi mai, il film racconta di una donna che è andata lontano da casa per lavorare come "badante" di una intera famiglia che ha molti problemi ma non certo quello del denaro. Ha lasciato la figlia che ora, dopo dieci anni, va a trovarla nella grande megalopoli brasiliana per sostenere un esame di ammissione all'Università. L'arrivo scombina le tranquille carte della tavola e fa emergere le patologie di questa famiglia stancamente danarosa.
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E' un film onesto, buono, pulito, come il giorno della prima comunione, dove il bene vince e tutto si risolve. Cinque attori, tra cui la protagonista (Val) davvero straordinaria, fanno tutto. Girato quasi per intero nello stesso luogo, la casa signorile della Signora Barbara, con pochissimi esterni dove la città di San Paolo riesce miracolosamente a non mostrarsi mai, il film racconta di una donna che è andata lontano da casa per lavorare come "badante" di una intera famiglia che ha molti problemi ma non certo quello del denaro. Ha lasciato la figlia che ora, dopo dieci anni, va a trovarla nella grande megalopoli brasiliana per sostenere un esame di ammissione all'Università. L'arrivo scombina le tranquille carte della tavola e fa emergere le patologie di questa famiglia stancamente danarosa. Girata con un ritmo invidiabile, che non stanca neanche un attimo, questa bella commedia brasiliana-all'italiana è davvero piacevole e alla fine ci convince che i soldi non sono tutto nella vita. Peccato, io resto del parere che il denaro non fa certo la felicità, figuriamoci la povertà, e il famoso regno de cieli è solo la magra consolazione di chi ogni giorno fatica per andare avanti.
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angelo umana
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giovedì 10 settembre 2015
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lotta di classe
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Letto da qualche parte: “L’idea che una persona benestante debba vivere secondo i canoni tradizionali attribuiti dalla nostra società è veramente indecente”. Tutta l’indecenza di vivere così è mostrata nel film E’ arrivata mia figlia o, titolo originale, Que Horas Ela volta?: la regìa ha reso perfettamente odiosi i genitori ricchi di Fabinho, cresciuto in casa sua da Val, la governante al loro servizio da tanti anni.
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Letto da qualche parte: “L’idea che una persona benestante debba vivere secondo i canoni tradizionali attribuiti dalla nostra società è veramente indecente”. Tutta l’indecenza di vivere così è mostrata nel film E’ arrivata mia figlia o, titolo originale, Que Horas Ela volta?: la regìa ha reso perfettamente odiosi i genitori ricchi di Fabinho, cresciuto in casa sua da Val, la governante al loro servizio da tanti anni. Vieni a sparecchiare, Puoi portarmi un bicchiere d’acqua?, Voglio un guaranà, Mi porti il mio gelato per favore?, Accendi le luci della piscina, Val: è indecente in effetti che persone agiate si disabituino a fare le cose più umili e elementari.
L’apparentemente amata protagonista Val, è trattata da quei due, Barbara – donna in non meglio specificata carriera che tiene molto alle apparenze e allo scintillìo del mondo dei media – e Carlos – ricco ereditiero che ha abbandonato l’arte della pittura e vive una “non vita” silenziosa e reclusa in casa propria, senza desideri né sprazzi – è trattata da persona di seconda classe come si confà ai servi, finché servono e non travalicano il proprio ruolo. Questi canoni arriva ad abbattere Jessica, la figlia che Val non vede da dieci anni e che improvvisamente le piomba nella casa dei padroni, a Sao Paulo, decisa a iscriversi con successo alla facoltà di architettura.
Diventa un elemento d’interesse in quella casa , sovverte i ruoli: il circa cinquantenne Carlos sembra rianimarsi. Con lei si confida, Tutti mi dicevano che ero qualcuno (nella pittura), Ho smesso di dipingere quando ho smesso di fumare (e fuma di nascosto dalla moglie) e, ancora, Tutti ballano qui ma sono io il dj (colui che sostiene quel benessere). Fatale è che Fabinho cerchi di avvicinarsi a lei, è un coetaneo e vorrebbe pure perdere la sua verginità. La figlia della cameriera che si siede al tavolo dei padroni, a questo invitata da Carlos, o che si fa il bagno nella loro piscina, inaudito per mamma Val, la quale pensa sia inevitabile che Quando nasci sai già quello che puoi e non puoi fare (stare al posto assegnato alla nascita). Quella ragazza molto attenta e sicura di sé ha semplicemente abbattuto le barriere. Tutto avviene sotto gli occhi gelosi dell’isterica Barbara, che in realtà non ha mai comunicato molto né col marito né col figlio.
Fin qui la commediola della regista Anna Muylaert, pluripremiata e divertente, molto semplice, con conclusione finale amorevole e di giuste soluzioni che prescindono dalle convenienze economiche. L’eterno confronto tra classi – tipoTravolti da un insolito destino nell’azzurro mare di agosto della nostra Lina Wertmüller con la Melato e Giannini, era solo il 1974 – e l’insulsaggine delle barriere sociali. Non ci si smette mai di meravigliare che persone più povere vivano sorridendo e persone che invece sembrano aver soddisfatto tutti i bisogni primari siano eternamente tristi e ansiose, ma Dio scrive dritto con righe storte. Le interpretazioni sono perfette, ne è prova che ogni personaggio risulta ben caratterizzato e che lo spettatore si immerga nella storia decidendo subito per chi simpatizzare. Impròvvida e fuori luogo è solo la dichiarazione che l’uomo di mezza età Carlos fa a Jessica, la sposerebbe addirittura, ma è più un’invocazione d’aiuto per essere portato via da quella ricca piattezza.
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previsit
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giovedì 30 luglio 2015
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mi vuoi sposare?
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Film assolutamente noioso, troppo lento. Personaggi strani, il marito patetico, la moglie spietata, il figlio scontato, Jessica al limite dell'antipatia, Val al limite del patologico.
Sì, alla fine, negli ultimi dieci minuti, c'è un barlume di vivacità, ma niente di più.
Non lo consiglierei.
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barone di firenze
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domenica 19 luglio 2015
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ironico e commovente
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Io ho conosciuto molto poco il cinema brasiliano ma quel paio che ho visto mi hanno convinto, particolare questo, storia molto asciutta, fotografia perfetta, un'interprete d'eccezione Regina Case con una performance d'eccezione, brava anche Camila Nàrdila nella parte della figlia a saputo caratterizzare il personaggio in maniera egregia, Film buono, passo alla parte negativa i campi a volte sono troppo lunghi 5" su un film di meno di due ore sono troppi gli altri del cast Laurenço Mutarelli e Helenia Albergaria e anche il figlio, mi sono sembrati ingessati nella loro interpretazioni forse offuscato da quella magistrale delle due interpreti principali. Forse la brava regista Anna Muyloert ci ha voluto far vedere un Brasile che se anche ambientato nei quartieri alti ha un bel maquillage esteriore con un retro molto fatiscente, insomma il Brasile del boom economico e il Brasile delle favelas.
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maumauroma
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domenica 14 giugno 2015
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lotta di classe e di cultura nel brasile di oggi
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Val e' la serva ideale.Si direbbe che abbia nei geni l'idea platonica del servizio e dell'obbedienza.Lavora da 10 anni come domestica presso una ricca famiglia di S.Paolo e ha fatto lei in pratica da madre al figlio dei padroni con il quale ha un rapporto di confidenza quasi imbarazzante.D'altro canto i genitori di Fabinho vivono una vita apparentemente tranquilla fatta di feste,interviste televisive,ricche colazioni.pranzi e cene.Essi stimano Val soprattutto perche',se la perdessero,non troverebbero certo di meglio.Val vive orgogliosa nella sua piccola e squallida camerettta e non chiede altro se non di soddisfare i suoi datori di lavoro. Ma ecco che all'improvviso arriva Gessica la figlia di Val affidata da piccola a parenti dalla madre in cerca di lavoro nel ricco sud del paese per sostenere un'esame di ammissione alla facolta' di architettura.
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Val e' la serva ideale.Si direbbe che abbia nei geni l'idea platonica del servizio e dell'obbedienza.Lavora da 10 anni come domestica presso una ricca famiglia di S.Paolo e ha fatto lei in pratica da madre al figlio dei padroni con il quale ha un rapporto di confidenza quasi imbarazzante.D'altro canto i genitori di Fabinho vivono una vita apparentemente tranquilla fatta di feste,interviste televisive,ricche colazioni.pranzi e cene.Essi stimano Val soprattutto perche',se la perdessero,non troverebbero certo di meglio.Val vive orgogliosa nella sua piccola e squallida camerettta e non chiede altro se non di soddisfare i suoi datori di lavoro. Ma ecco che all'improvviso arriva Gessica la figlia di Val affidata da piccola a parenti dalla madre in cerca di lavoro nel ricco sud del paese per sostenere un'esame di ammissione alla facolta' di architettura.Ospite a casa dei padroni Gessica ,spirito libero,moderno e colto fara' crollare con il suo modo di fare i fragili equilibri della famiglia,risvegliando nella madre un sussulto di orgoglio e di voglia di liberta'.Il film e' ben diretto con ritmo quasi circadiano e interpretato da ottimi attori da noi pressocche' sconosciuti.Peccato soltanto per un finale un po' rabberciato e per un doppiaggio che forse appiattisce le differenze culturali tra i personaggi.Comunque finalmente una boccata di aria pura dopo le pesantezze metafisiche dei registi nostrani.
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flyanto
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giovedì 11 giugno 2015
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quando arriva un ciclone di figlia
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L'arrivo a casa di un figlio dopo tanto tempo genera sempre felicità ed un poco scompiglio ed è quello che succede alla protagonista di "E' Arrivata Mia Figlia" quando, appunto, viene raggiunta dalla propria figlia a San Paolo, presso la casa dove ella lavora come governante. La ragazza, lasciata in custodia sin da piccola ad una parente che in pratica l'ha cresciuta ed educata, non capendo quali difficoltà la madre abbia dovuto affrontare da sola al fine di mantenerla e di mantenersi il lavoro di governante presso la casa di una famiglia di persone benestanti, raggiunge la madre, per lei una persona quasi sconosciuta, Subito, si pone con un atteggiamento ostile ed un poco provocatorio nei confronti della madre la quale, invece, cerca di venirle incontro in ogni modo e di farle capire la reale situazione.
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L'arrivo a casa di un figlio dopo tanto tempo genera sempre felicità ed un poco scompiglio ed è quello che succede alla protagonista di "E' Arrivata Mia Figlia" quando, appunto, viene raggiunta dalla propria figlia a San Paolo, presso la casa dove ella lavora come governante. La ragazza, lasciata in custodia sin da piccola ad una parente che in pratica l'ha cresciuta ed educata, non capendo quali difficoltà la madre abbia dovuto affrontare da sola al fine di mantenerla e di mantenersi il lavoro di governante presso la casa di una famiglia di persone benestanti, raggiunge la madre, per lei una persona quasi sconosciuta, Subito, si pone con un atteggiamento ostile ed un poco provocatorio nei confronti della madre la quale, invece, cerca di venirle incontro in ogni modo e di farle capire la reale situazione. L'atteggiamento un poco arrogante e provocatorio della nuova arrivata genera diverse reazioni anche tra i padroni della casa: c'è chi, come il capo famiglia, ne rimane affascinato, e chi,come la moglie, fortemente in contrasto tanto da indurla a lasciare la casa. Nel corso delle varie schermaglie della storia, la ragazza nel frattempo ottiene ottimi risultati all'esame di ammissione all'Università e la madre governante si riunirà a lei comprendendo che, sebbene tardi, può recuperare ancora l'affetto sincero della figlia.
Anna Muylaert idea una storia molto vera e divertente, mettendo soprattutto in evidenza i finti rapporti di cordialità esistenti tra ricchi padroni di casa ed il personale di servizio, tra chi ormai, come la protagonista, si è rassegnata ad un ruolo dio sottomissione e chi, come la figlia, assume un atteggiamento più critico e combattivo nei confronti della propria vita. Il mezzo attraverso cui la regista brasiliana descrive tutto ciò è, appunto, l'arrivo improvviso di un elemento esterno, nel qual caso la figlia della protagonista principale, che risveglia finalmente nella madre la coscienza di essere umano avente gli stessi diritti e doveri uguali ai propri simili. Molto intelligente e sveglia, dotata di una forte e spiccata, nonchè inaspettata, personalità per i componenti della casa, ella fungerà da ciclone devastante, ma quanto mai opportuno per ristabilire "l'ordine" naturale. Ed il pregio di questa commedia che racconta una storia in fin dei conti un poco banale come contenuti è proprio il modo con cui la Muylaert presenta la vicenda: ricorrendo ad un'ironia semplice ed a situazioni a volte un poco assurde od imbarazzanti ma che esprimono efficacemente il concetto di uguaglianza ed di essere affettivamente una vera famiglia unita. E tutto ciò ha decretato il grande successo che la pellicola ha avuto, sollevando consensi ovunque.
Da sottolineare l'ottima ed incisiva l'interpretazione di Regina Case che riveste il ruolo della governante protagonista.
Ideale come svago.
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(di angelo umana)
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