lovemovies
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sabato 20 maggio 2023
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i ragazzi non sono tutti così
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Film che alterna momenti armoniosi e poetici ad altri intermezzi alquanto discutibili. Forse, a mio parere, il punto debole della storia è proprio l' eccessivo puntare il dito contro le debolezze della gioventù. Alcool e droghe sembrano l'ordinaria deriva di gruppi di ragazzi autolesionisti. L'unico giovane personaggio positivo è un bizzarro artista di strada che peraltro, nel giro di poche ore, diventa salvatore, amico fidato e frettoloso amante della protagonista. D'accordo, alla trama serviva evidenziare un costante stato d'allerta verso le insidie della vita, ma certamente non tutti i ragazzi nottanbuli fanno uso di stupefacenti o buttano vasi di fiori dalle finestre.
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Film che alterna momenti armoniosi e poetici ad altri intermezzi alquanto discutibili. Forse, a mio parere, il punto debole della storia è proprio l' eccessivo puntare il dito contro le debolezze della gioventù. Alcool e droghe sembrano l'ordinaria deriva di gruppi di ragazzi autolesionisti. L'unico giovane personaggio positivo è un bizzarro artista di strada che peraltro, nel giro di poche ore, diventa salvatore, amico fidato e frettoloso amante della protagonista. D'accordo, alla trama serviva evidenziare un costante stato d'allerta verso le insidie della vita, ma certamente non tutti i ragazzi nottanbuli fanno uso di stupefacenti o buttano vasi di fiori dalle finestre. Ciò detto, il film è certamente valido. La narrazione, sia pure con le già dette esagerazioni, si presenta verosimile. Le giovani attrici che interpretano le sorelle in fuga offrono una recitazione particolarmente efficace. La più grandicella, Matilda Lutz, nel frattempo è ulteriormente cresciuta, non solo in altezza, ma anche in talento. Efficace la scena in cui scappa a gambe levate con la cassetta delle elemosine sotto il braccio. Molto intenso l'episodio con quella sorta di cattedrale di rami intrecciati che vorrebbero raggiungere il cielo. Salvifico il lieto fine, che non è una resa, bensì una raggiunta consapevolezza.
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ennio
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venerdì 29 gennaio 2021
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storiella banale e inverosimile
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Due bambine, una già adolescente, rimangono orfane dopo un incidente stradale in cui muore la madre, e vengono affidate a una "casa famiglia". Da qui la più grande, senza plausibili motivi se non la paura del nuovo, fugge portandosi dietro la sorellina di 9 anni da cui non intende dividersi. Di qui in avanti ci si aspetta il tema della fuga nell'ignoto, un tema affascinante già oggetto di diversi film di un certo livello. Si rimane invece profondamente delusi dalle situazioni che si creano: le due ragazzine non riescono nemmeno a vagabondare per Roma, perchè ogni volta magicamente trovano sulla loro strada un aiuto insperatissimo, come una ricca ragazza che le ospita e le nutre, un artista di strada con cui Maya troverà il primo amore, e una tatuatrice omosessuale e drogata che le introdurrà allo "sballo".
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Due bambine, una già adolescente, rimangono orfane dopo un incidente stradale in cui muore la madre, e vengono affidate a una "casa famiglia". Da qui la più grande, senza plausibili motivi se non la paura del nuovo, fugge portandosi dietro la sorellina di 9 anni da cui non intende dividersi. Di qui in avanti ci si aspetta il tema della fuga nell'ignoto, un tema affascinante già oggetto di diversi film di un certo livello. Si rimane invece profondamente delusi dalle situazioni che si creano: le due ragazzine non riescono nemmeno a vagabondare per Roma, perchè ogni volta magicamente trovano sulla loro strada un aiuto insperatissimo, come una ricca ragazza che le ospita e le nutre, un artista di strada con cui Maya troverà il primo amore, e una tatuatrice omosessuale e drogata che le introdurrà allo "sballo". Tutto ciò è semplicemente inverosimile e finalizzato unicamente a creare delle situazioni sociali "alla moda" che piacciano agli adolescenti, ma che trascura del tutto la realtà della reale condizione di orfani e senza casa. Filmetto.
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flyanto
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venerdì 15 maggio 2015
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come si può reagire alla morte della propria madre
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La reazione che la morte di un genitore, in "Mi Chiamo Maya" precisamente quella della mamma, provoca in un'adolescente è davvero imprevedibile ed è proprio questa che determina l'intera storia del film. Alla morte della madre, due sorelle figlie di padri diversi, un' adolescente di 15 anni e l'altra di appena 9, rimangono completamente sole e pertanto un'assistenze sociale (Valeria Solarino) si adopera per inserirle in una casa famiglia e trovare loro una collocazione defini[+]
La reazione che la morte di un genitore, in "Mi Chiamo Maya" precisamente quella della mamma, provoca in un'adolescente è davvero imprevedibile ed è proprio questa che determina l'intera storia del film. Alla morte della madre, due sorelle figlie di padri diversi, un' adolescente di 15 anni e l'altra di appena 9, rimangono completamente sole e pertanto un'assistenze sociale (Valeria Solarino) si adopera per inserirle in una casa famiglia e trovare loro una collocazione definitiva. Le due sorelle però dovranno essere separate a causa della loro età e perchè il padre della più piccola, americano, torna dagli Stati Uniti per prendersi cura della figlia più piccola, ma non di quella più grande in quanto non non sua, e poi portarla via con sè oltre oceano. Da questo momento la ragazzina più grande, decide con la più piccola di fuggire dall'istituto e così inizierà per loro una serie di avventure del tutto nuove e singolari: nel loro girovagare di nascosto per Roma, in quanto ricercate ovviamente dalla Polizia, esse conosceranno svariati individui e frequenteranno locali e luoghi insoliti per loro: discoteche, la casa di una ricca e viziata ragazza che organizza feste, artisti di strada, tatuatrici singolari, ecc.... Finchè il loro cammino si arresterà dopo la decisione saggia da parte loro di ritornare in seno all'Istituto che provvederà loro sicuramente un futuro più stabile.
Un film minore,, senza cioè una grossa vicenda con avvenimenti eclatanti quanto più che altro la rappresentazione di uno stato d'animo e di un malessere interiore, quello appunto delle due protagoniste, che il regista Tommaso Agnese riesce a comunicare e a trasmettere allo spettatore in una maniera alquanto efficace, diretta e perfetta grazie alla sua regia lineare, concisa e piena di delicatezza. Anche la scelta del cast si dimostra essere vincente e contribuisce alla piena riuscita del film avendo Agnese prediletto due ragazzine spontanee e brave, Matilda Lutz e la piccola Melissa Monti, per la parte delle due sorelle. Insomma, una pellicola a tutti gli effetti assai riuscita ed altamente apprezzabile e pertanto affatto da sottovalutare:
Consigliabile a chi apprezza ed è sensibile alle storie più intime concernenti il mondo degli adolescenti.
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mani1978
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venerdì 15 maggio 2015
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inutile e inconcludente opera prima
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completamente daccordo con l'analisi pur non avendo visto il flm ma solo il treiler che è suo malgrado un condensato di luoghi comuni e stereotipi degno di un porta a porta d'annata.
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chi@ra
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giovedì 7 maggio 2015
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un'interessante opera prima
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Personalmente ho apprezzato il film di Tommaso Agnese in quanto ritratto lucido e senza censure del lato oscuro dell'adolescenza metropolitana. Mi Chiamo Maya è un buon prodotto anche dal punto di vista formale, girato con cura e con un occhio di riguardo per la città di Roma. Credo che sia i giovani che gli adulti dovrebbero dargli una chance!
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pafus
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lunedì 13 aprile 2015
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se queste sono le premesse, si può ben sperare!
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Al momento ho visto solo il trailer e mi sembra molto intrigante. Ho letto che si tratta del primo film di questo giovane regista Tommaso Agnese ...dalle immagini del film che circolano su youtube si direbbe che il ragazzo ci sa fare! Aspetto con curiosità l'uscita in sala , mi farebbe piacere poter confermare la mia prima impressione, perché credo che il cinema italiano abbia molto bisogno di giovani registi talentuosi
[+] una bella conferma di un giovane regista
(di no_data)
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