gropius
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domenica 29 novembre 2015
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forzare lo sguardo sulla "mano sbagliata".
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Vaughn,interpretato in modo convincente da Jeffrey Dean Morgan, è un padre disperato senza mezzi economici per far fronte ai costosi trattamenti medici di cui necessita la figlia. Tale situazione lo porterà ad unirsi ad un avido individuo nel tentativo di svaligiare proprio il casinò in cui lavora da anni. Prodotto cinematografico di discreta qualità, visto il ridotto budget per i canoni statunitensi,(15 milioni di euro),che annovera nel cast un' icona cinematografica quale Rober De Niro. Discreta la sua prova nei panni di un losco e senza scrupoli individuo, proprietario di un casinò. Il film è un discreto caper movie ("film del colpo grosso"),del quale possiede le tre fasi della struttura base, ma che tende poi ad implementare e a sviluppare in maniera più specifica solo la terza di queste: la fuga.
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Vaughn,interpretato in modo convincente da Jeffrey Dean Morgan, è un padre disperato senza mezzi economici per far fronte ai costosi trattamenti medici di cui necessita la figlia. Tale situazione lo porterà ad unirsi ad un avido individuo nel tentativo di svaligiare proprio il casinò in cui lavora da anni. Prodotto cinematografico di discreta qualità, visto il ridotto budget per i canoni statunitensi,(15 milioni di euro),che annovera nel cast un' icona cinematografica quale Rober De Niro. Discreta la sua prova nei panni di un losco e senza scrupoli individuo, proprietario di un casinò. Il film è un discreto caper movie ("film del colpo grosso"),del quale possiede le tre fasi della struttura base, ma che tende poi ad implementare e a sviluppare in maniera più specifica solo la terza di queste: la fuga. Il ritmo serrato, grazie anche ad un ottimo montaggio,ed i continui colpi di scena specie nel finale,rendono tale pellicola, pur con qualche forzatura nello script, davvero interessante e godibile.
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felicity
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venerdì 6 luglio 2018
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jeffrey dean morgan non delude
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Tra i tanti b-movie del finale di carriera di Willis, Cage e De Niro, questo Bus 657 si prende la sufficienza piena.
Per prima cosa è ben recitato ed è zeppo di attori di ottimo livello: Jeffrey Dean Morgan e Kate Bosworth tra tutti, oltre a De Niro ovviamente che fa cartellone e va con il pilota automatico. E comprimari di lusso come Dave Bautista e Gina Carano (vista invece con esiti disastrosi in Extraction con Willis).
Il poliziotto corrotto Gosselaar per esempio qui fa un particina, ma è addirittura il protagonista di Resa dei Conti - Precious Cargo (sempre con Willis).
Dunque, se amate il caper movie, godetevi (senza eccessive aspettative) questo Bus 657 e non badate alle numerose incongruenze di sceneggiatura.
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Tra i tanti b-movie del finale di carriera di Willis, Cage e De Niro, questo Bus 657 si prende la sufficienza piena.
Per prima cosa è ben recitato ed è zeppo di attori di ottimo livello: Jeffrey Dean Morgan e Kate Bosworth tra tutti, oltre a De Niro ovviamente che fa cartellone e va con il pilota automatico. E comprimari di lusso come Dave Bautista e Gina Carano (vista invece con esiti disastrosi in Extraction con Willis).
Il poliziotto corrotto Gosselaar per esempio qui fa un particina, ma è addirittura il protagonista di Resa dei Conti - Precious Cargo (sempre con Willis).
Dunque, se amate il caper movie, godetevi (senza eccessive aspettative) questo Bus 657 e non badate alle numerose incongruenze di sceneggiatura.
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elgatoloco
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mercoledì 6 maggio 2020
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non deludente
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"Heist"(2015, titolo originale "Bus 657", ma"Heist"è il titolo del romanzo da cui è tratto, di Stephen C.Sheper, regia di Scott Mann), oltre a vantare una presenza notevolissima nel cast, Bob De Niro Jeffrey Dean Morgan, Gina Carano, ripropone l'eterna querelle Bene-Male, con una variante, se vogliamo, quella del delinquente buono versus delinquente cattivo, dove qui c'è anche il"rovescio"della medaglia, ma anche la querelle tra morale e diritto(San Crispino, nell'esempio di Hegel, "Lineamenti di filosofia del dirito", compiene un'azione contraria al diritto, ma positiva moralmente, rubando il cuoio per fare le scarpe ai poveri).
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"Heist"(2015, titolo originale "Bus 657", ma"Heist"è il titolo del romanzo da cui è tratto, di Stephen C.Sheper, regia di Scott Mann), oltre a vantare una presenza notevolissima nel cast, Bob De Niro Jeffrey Dean Morgan, Gina Carano, ripropone l'eterna querelle Bene-Male, con una variante, se vogliamo, quella del delinquente buono versus delinquente cattivo, dove qui c'è anche il"rovescio"della medaglia, ma anche la querelle tra morale e diritto(San Crispino, nell'esempio di Hegel, "Lineamenti di filosofia del dirito", compiene un'azione contraria al diritto, ma positiva moralmente, rubando il cuoio per fare le scarpe ai poveri). Qui il dipendente di un casino(Dean Morgan) in mano alla corruzione esemplificata da un boss mafioso(De Niro), deve risolversi a partecipare a una rapina al casino per salvare la figlia, che perde la vita se non sottoposta a una pericolosa quanto costosissima operazione e, "parallelamente"il mafioso, detto Pope muore di un cancro incurabile... Tanti interrogativi aperti verso il finale, più che mai aperto(anche se non"imprevedibile", bisogna seriamente riconoscerlo), in direzione di un film appunto"etico"e"umano", ma che non trascura lo spettacolo(le scene d'azione non sono certo poche, tanto che la definizione corrente, comune anche se certo corriva e gravemente limitativa del film è"action movie"). Altri interpreti di prestidio Kate Bonsworth e Mark-Paul Gosselaar, nel ruolo dell'agente Marconi...Film "forte"e dai toni forti, anzi decisamente tali, "Heist"sa dunque contemperare le esigenze spettacolari con quelle legate alla riflessione, senza poter essere archviato come"problem's movie", che sarebbe comunque un'etichetta grave da sopportare, in quanto foriera di probabile insuccesso, comunque, almeno per un pubblico interessato, appunto, solo o quasi, all'azione, sarebbe come dire": "il film che vi apprestate a vedere sarà intelligente, valido, ma un po'noioso", il che significa una sconfitta sicura o quasi al botteghino e dal punto di vista pubbliciario per chi lo veda in TV. Il problema poi se De Niro oggi scelga sempre opportunamente i film da intepretare è una questione che dovrebbe essere di competenza esslusiva dell'inteprete stesso, non del critico o del commentatore-ma qui entriamo, appunto, in un"campo minato". Certo in quesot caso la scelte, a differenza di altre volte, non è stata infelice. El Gato
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