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The Mysteries of Laura |
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Un film di McG.
Con Laz Alonso, Ilana Becker, Merly Bermudez, Dan Finnerty, Janina Gavankar.
continua»
Formato Serie TV,
Thriller,
- USA 2014.
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seconda serie diversa
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| sabato 1 aprile 2017 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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QUello dei"sequel", per le serie TV il problema del"number two"è da sempre, appunto, un problema. Quando la prima saison (stagione)ha funzionato, si pone il problema di rimanere all'altezza del successo, anche perché altrimenti cala l'audience e di conseguenza anche la pubblicità funziona peggio/non funziona più. Meglio allora trovare qualcosa di nuovo, di dirompente(in qualche caso)che controbilanci la noia-stanchezza che si instaura quando siamo in presenza di ripetizioni, di stereotipi, di schemi consunti. Qui, per"The Mysteries of Laura"si è premuto l'acceleratore, diciamo così, su qualche scena d'azione, peraltro non particolarmente efficace(il cinema queste cose le sa far meglio, ma anche certi telefilm, diversi, però...), su un po'di suspense(dove è il"po'"a prevalere, decisamente non la suspense)mentre il versante familiare della cosa(ossia i "terribili" figli di Laura)è stato quasi eliminato, eventualmente solo citato qualche volta, quasi"per accidens", dove il conflitto con l'ex-marito-padre dei figli nonché superiore della detective rimane ma in forma diversa, in qualche modo"spuntata"rispetto a prima). "Mysteries"depotenziati?Forse è presto per dirlo, anche perché i singoli episodi sono comunque affidati a regie di autori(registi, meglio)diversi, con le conseguenze inevitabilmente legate a singole figure, che agiscono-realizzano in modi diversi, con maggiore e/o minore efficacia. Ma il senso sembra rimanere intatto: si vuole rinnovare o continuare sulla stessa strada?Qui, cambiando qualche elemento(come accennato sopra)non si è praticamente cambiato nulla di sostanziale; con movimenti "immobili"(la contradictio in adjecto è assolutamente voluta, per nulla casuale-sfuggita)si è voluto onorare un "contratto"tacito ma non meno vincolante con gli spettatori/le spettatrici più tradizionalisti/e; come elettori ed elettrici spesso vogliono le"stesse cose"(ma poi si stancano comunque...), così avviene, a livello più impegnativo, con chi vota/dovrebbe votare. Parallelismi a parte, credo che una riflessione come quella qui in parte proposta abbia qualche diritto ad esistere. El Gato
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