mericol
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martedì 17 febbraio 2015
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ideali: per combattere le anomalie del mondo
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Selma ,cittadina dell’Alabama, resa famosa nel 1965 per il raduno di Martin Luther King e la marcia dei negri americani verso Montgomery.
Torna ora la fama a distanza di 50 anni con il film di Ava Duvernay, candidato all’Oscar 2015.
M.L.King organizzò 3 marce pacifiche dei suoi seguaci da Selma a Montgomery, la prima bloccata violentemente dalle forze di polizia. Voleva fosse concesso presto ,senza ulteriori ripensamenti e dilazioni, il diritto di voto ai negri americani, e con il voto l’accesso a tutti i diritti civili. La sua è stata una lotta realizzata con le idee, i raduni, le conferenze, i rapporti con gli alti poteri dello Stato Americano.
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Selma ,cittadina dell’Alabama, resa famosa nel 1965 per il raduno di Martin Luther King e la marcia dei negri americani verso Montgomery.
Torna ora la fama a distanza di 50 anni con il film di Ava Duvernay, candidato all’Oscar 2015.
M.L.King organizzò 3 marce pacifiche dei suoi seguaci da Selma a Montgomery, la prima bloccata violentemente dalle forze di polizia. Voleva fosse concesso presto ,senza ulteriori ripensamenti e dilazioni, il diritto di voto ai negri americani, e con il voto l’accesso a tutti i diritti civili. La sua è stata una lotta realizzata con le idee, i raduni, le conferenze, i rapporti con gli alti poteri dello Stato Americano. Ha combattuto la violenza con la non violenza. Inconcepibile e irrazionale che il più potente Stato del mondo mentre compiva missioni di guerra in nome della libertà prima in Corea e poi, in quegli anni , nel Vietnam, inconcepibile che permettesse il razzismo e la discriminazione di una parte della popolazione nel suo stesso territorio.
Non era stato mai realizzato un film completo su Martin Luther King, come ad esempio su Malcolm X. Dai libri e dalla stampa è giunto a noi un personaggio mitico, quasi creato artificialmente.
Il merito della giovane regista afroamericana Ava Duvernay è quello di avere rappresentato un uomo con una missione da compiere e che ha compiuto. Un uomo con le meditazioni e gli slanci, le debolezze, le sconfitte e le vittorie, le piccole bugie nell’ambiente familiare colmate da inesauribili tenerezze. Tutto questo non sminuisce la immagine mitica, ma esalta la qualità dell’uomo. M.L:K ha affermato che gli uomini sono tutti uguali, senza distinzione di razza, di colore della pelle, di casta, di religione. Non si può parlare di libertà, democrazia, giustizia se non si afferma questo fondamentale principio.
I discorsi che la Duvernay fa pronunciare al suo protagonista sono quelli realmente ascoltati e trascritti. Prima delle battaglie (sempre verbali) decisive King ascolta spirituals negri.Tutta la colonna sonora ha il merito di includere musicalità di questo tipo. La canzone Glory ha conseguito già da sola un enorme successo.
Anche il Presidente degli USA Johnson è rappresentato non come una granitica massa di potere, ma come un uomo che deve conciliare tante diverse opinioni, ha dubbi, esprime dinieghi. ma alla fine, ragionevolmente, risponde in modo positivo alle richieste di King.
Alcuni accusano il film di piattezza, di adeguarsi al metodo agiografico della grandezza della Nazione Americana, spesso riscontrata nel Cinema.
Pur senza volerne fare un documentario Duvernay si è attenuta,in verità, ai dati della storia dimostrandone la realtà attraverso i veri discorsi di M.L.K.
Neppure un racconto tanto piatto. Basta pensare alle scene della strage di un gruppo di bambine, alla selvaggia e brutale aggressione dei dimostranti sul ponte di Selma, ai filmati di repertorio, in bianco e nero, riportati nella parte finale. Di alto profilo la interpretazione di David Oyelowo.
Non si può neppure concludere che il tema sia datato. King ha trasmesso un messaggio di pace e di fratellanza, che non è tuttora accettato compiutamente. Non si può dimenticare che 4 anni dopo quel 1965 King è stato ucciso e che ancora esiste emarginazione in diversi paesi nel mondo. Né dimenticare la tesi che a me sembra la più importante. Responsabili diceva fortemente King non sono soltanto i razzisti e i massacratori ma anche i (in quel caso negri) passivi: la vita non è degna di essere vissuta se non si è disposti a sacrificarsi per un ideale. Tema quindi attualissimo nei nostri tempi. Film di rilievo che rievoca una parte di storia,non da tutti conosciuta, ma richiama idee fondamentali valide in tutti i tempi e in tutti i luoghi.
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laurence316
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mercoledì 27 settembre 2017
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discreto film storico, ma niente di eccezionale
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Cronaca dell'ultimo periodo nella vita di Martin Luther King, quando ha già pronunciato il suo storico discorso al Lincoln Memorial (I Have a Dream), quando ha già ricevuto il Premio Nobel per la Pace e quando la sua forma di protesta non-violenta (probabilmente, anzi quasi sicuramente, derivata dagli insegnamenti di Gandhi) ha già cominciato, lentamente, a dare i suoi frutti. Narra dei mesi appena antecedenti il suo omicidio nel 1968, quando aveva (come recitano anche i titoli di coda) appena 39 anni.
E' uno spaccato di una società, di una nazione, l'America, fondata sul sangue e la diseguaglianza, ancora tremendamente retrograda, ma anche una riflessione che si rispecchia nel presente in cui la questione razziale torna a farsi prominente e cruciale.
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Cronaca dell'ultimo periodo nella vita di Martin Luther King, quando ha già pronunciato il suo storico discorso al Lincoln Memorial (I Have a Dream), quando ha già ricevuto il Premio Nobel per la Pace e quando la sua forma di protesta non-violenta (probabilmente, anzi quasi sicuramente, derivata dagli insegnamenti di Gandhi) ha già cominciato, lentamente, a dare i suoi frutti. Narra dei mesi appena antecedenti il suo omicidio nel 1968, quando aveva (come recitano anche i titoli di coda) appena 39 anni.
E' uno spaccato di una società, di una nazione, l'America, fondata sul sangue e la diseguaglianza, ancora tremendamente retrograda, ma anche una riflessione che si rispecchia nel presente in cui la questione razziale torna a farsi prominente e cruciale.
Non è una biografia (come invece è il Malcolm X di Spike Lee), ma una lezione di Storia, un film che trae e molto beneficio dall'ottima interpretazione di Oyelowo, dalla colonna sonora e da alcune, efficaci sequenze (come quella ambientata al Edmund Pettus Bridge, intervallata da immagini televisive reali).
Ben diretto dalla DuVernay (che non è un esordiente, ma i cui precedenti film, Middle of Nowhere e I Will Follow, sono entrambi inediti in Italia), Selma trova la sua forza proprio nelle immagini, più che nella sceneggiatura che troppo spesso si perde in inutili divagazioni. E la struttura è alquanto convenzionale, alcuni momenti si sarebbero tranquillamente potuti tagliare (in particolare quelli riguardanti la vita privata di King) e l’intento educativo è evidente tanto quanto il risultato è, spesso, didascalico. Ideale per le rassegne scolastiche, Selma non è sempre efficace, ma comunque un film da vedere. Soprattutto nel caso in cui non si sia del tutto a corrente della vicenda, riguardante una delle più importanti battaglie per la civiltà e l'uguaglianza del Novecento.
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gaiart
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mercoledì 4 febbraio 2015
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un escursus sull’eredità dei diritti civili
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SELMA:
UN ESCURSUS SULL’EREDITÀ DEI DIRITTI CIVILI
INTESA COME MOVIMENTO COLLETTIVO
« Ho un sogno: che un giorno questa nazione si sollevi e viva pienamente il vero significato del suo credo: "Riteniamo queste verità di per sé evidenti: che tutti gli uomini sono stati creati uguali" »
127 minuti, durata del film Selma, per legittimare migliaia di morti, sembrano niente di fronte a secoli di scontri scioccanti, battaglie, soprusi, umiliazioni subite dal popolo afroamericano.
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SELMA:
UN ESCURSUS SULL’EREDITÀ DEI DIRITTI CIVILI
INTESA COME MOVIMENTO COLLETTIVO
« Ho un sogno: che un giorno questa nazione si sollevi e viva pienamente il vero significato del suo credo: "Riteniamo queste verità di per sé evidenti: che tutti gli uomini sono stati creati uguali" »
127 minuti, durata del film Selma, per legittimare migliaia di morti, sembrano niente di fronte a secoli di scontri scioccanti, battaglie, soprusi, umiliazioni subite dal popolo afroamericano. Eppure in questi minuti, almeno si prende consapevolezza di tutto il dolore subito e della potenza delle anime dei neri!
Il film, diretto da Ava DuVernay, narra l’intervento di Martin Luther King Jr. (David Oyelowo), carismatico leader pacifico della rivoluzione non violenta, nei tre mesi del 1965 in cui si oppose al regime bianco con una pericolosa campagna, per imporre l’imprescindibile diritto di voto anche ai neri.
La sua battaglia organizzò una marcia pacifica in Alabama, da Selma a Montgomery, che culminò con la firma del presidente Johnson (Tom Wilkinson) del Voting Rights Act, una delle vittorie più significative per il movimento dei diritti civili, oltre che con la morte di King a soli 39 anni.
Il film è interessante oltre che utile, non solo perché offre una lettura storica che non tutti conoscono, ma giocando sulla dualità tra mito e uomo in carne ed ossa, anch’egli con piccole angosce, errori, incertezze, timori e, inscenando anche le dinamiche personali, familiari che caratterizzarono King, la regista riesce a proiettare sullo schermo tutta quella forza interiore che ognuno avrebbe se fosse in grado di accedervi.
Strano e spiacevole -dice la regista- è anche il fatto che non ci siano film su Luther King, già Nobel per la pace nel 1964, e la DuVernay ha cercato con Selma di ovviare a tale mancanza storica oltre che cinematografica.
Ben riuscendoci, di sicuro!
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[+] la strada per la libertà è lastricata di tormenti
(di antonio montefalcone)
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luigi.blu
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domenica 15 febbraio 2015
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tutti a selma per conquistare il diritto di voto.
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La mia passione per i film che rievocano storie vere, questa volta mi ha portato a Selma in Alabama, dove negli anni 60' il popolo nero, guidato dal reverendo Martin Luther King, ha combattuto una delle piu' memorabili battaglie per la conquista del diritto di voto. Il film e' a tratti un po' lento soprattutto quando mostra i risvolti personali della vita del protagonista, ma comunque interessante e molto ben recitato. La scenografia ci fa respirare a pieni polmoni l' atmosfera dell' America degli anni 60 dove negli stati del sud, nonostante le leggi teoricamente consentissero il voto ai neri, di fatto tutti i poteri forti concentrati nelle mani dei bianchi, cercano di negare loro questo diritto che sta alla base dell' emancipazione umana e sociale di un popolo.
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evildevin87
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martedì 24 febbraio 2015
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niente di che
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Ennesimo film dalle nobili intenzioni che nulla aggiunge e nulla toglie alle già numerose pellicole che trattano il tema del razzismo in maniera assai cerchiobottista con quel tanto di retorica che basta per accaparrarsi simpatie e vincere premi su premi. Il film ogni tanto prova a colpire ma non ci riesce: quando può sbilanciarsi, subito dopo fa un passo indietro. E questi film a mio parere non devono farti uscire dalla sala col sorriso sulla faccia come fa questo Selma, ma bensì svuotarti l'anima nel farti vedere quanto il razzismo sia crudele, dannoso e imbecille.
A livello di regia e scrittura raggiunge a malapena la sufficienza. La recitazione comunque è molto buona.
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Ennesimo film dalle nobili intenzioni che nulla aggiunge e nulla toglie alle già numerose pellicole che trattano il tema del razzismo in maniera assai cerchiobottista con quel tanto di retorica che basta per accaparrarsi simpatie e vincere premi su premi. Il film ogni tanto prova a colpire ma non ci riesce: quando può sbilanciarsi, subito dopo fa un passo indietro. E questi film a mio parere non devono farti uscire dalla sala col sorriso sulla faccia come fa questo Selma, ma bensì svuotarti l'anima nel farti vedere quanto il razzismo sia crudele, dannoso e imbecille.
A livello di regia e scrittura raggiunge a malapena la sufficienza. La recitazione comunque è molto buona.
Guardabile, ma niente di più, ho apprezzato molto soltanto la parte delle immagini di repertorio. Ad essere sincero comunque, nulla che non mi aspettassi dopo la visione del trailer.
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flaw54
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venerdì 13 febbraio 2015
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un film solido
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Un bel film. : solido, emozionante, ben recitato. Indubbiament c'è molto di rivisto e risaputo, ma l'argomento rende tutto ciò necessario e , nonostante tutto, il film in molte parti riesce ad emozionare e a colpire al cuore lo spettatore. Il messaggio è chiaro: nessuno deve dimenticare.
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simone d
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domenica 15 febbraio 2015
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emozionante!
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SELMA - LA STRADA PER LA LIBERTA’
“I have a dream…” è uno degli aforismi che ha reso immortale quell’icona di non violenza e uguaglianza qual’è Martin Luther King, e che tanto bene è stato interpretato dal quasi sconosciuto (opinione personale) David Oyelowo. La pellicola, a tratti, risulta essere un po’ troppo politica e quindi di non semplice comprensione da chi della storia afroamericana sa poco o nulla. Al contempo risulta essere fortemente realistica e cruda nel mostrare le scene di violenza tra manifestanti e forze dell’ordine: lo spettatore non potrà certo resta
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SELMA - LA STRADA PER LA LIBERTA’
“I have a dream…” è uno degli aforismi che ha reso immortale quell’icona di non violenza e uguaglianza qual’è Martin Luther King, e che tanto bene è stato interpretato dal quasi sconosciuto (opinione personale) David Oyelowo. La pellicola, a tratti, risulta essere un po’ troppo politica e quindi di non semplice comprensione da chi della storia afroamericana sa poco o nulla. Al contempo risulta essere fortemente realistica e cruda nel mostrare le scene di violenza tra manifestanti e forze dell’ordine: lo spettatore non potrà certo restare immune dagli effetti di tale immagini, ed è giusto così! Perché Selma travalica i semplici tratti cinematografici, Selma è storia e attualità al tempo stesso, Selma deve essere mostrato nelle scuole perchè è lì che germoglia la xenofobia, Selma è lo strumento per l’integrazione sociale e per screditare tutti gli scellerati che, nell’ottica italiana, godono a vedere un barcone rovesciato nel Mar di Sicilia! Non guardate Selma come film fine a sé stesso, guardatelo e provate a trarne la morale:” We have a dream!"
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maurizio meres
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lunedì 16 febbraio 2015
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un periodo storico mai dimenticato
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Dopo tanti anni sembra ieri, una pagina della storia moderna mai dimenticata specialmente per tutti quei popoli che per le idiozie umane subendo anche loro soprusi di ogni genere,si sono sentiti vicini alla lotta contro l'emarginazione accompagnata dalla grande crudeltà a loro inflitta e rimasta impunità .
Il film non vuole giudicare l'imbecillità del potere politico e sociale esso si basa soprattutto su fatti accertati,veri, documentati ,la regista bravissima riprese molto intense con sguardi ed espressioni di dolore fisico e sofferenza esistenziale ,con dialoghi intensi dove s'intrecciano i sentimenti più profondi di libertà dell'uomo,il pensiero di King è presente in tutte le sequenze facendo rinascere la rabbia di quel momento anche dopo tutti questi anni,toccante ed emozionante la breve sequenza storica originale della marcia ,un esempio per le generazioni future e soprattutto attuali.
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Dopo tanti anni sembra ieri, una pagina della storia moderna mai dimenticata specialmente per tutti quei popoli che per le idiozie umane subendo anche loro soprusi di ogni genere,si sono sentiti vicini alla lotta contro l'emarginazione accompagnata dalla grande crudeltà a loro inflitta e rimasta impunità .
Il film non vuole giudicare l'imbecillità del potere politico e sociale esso si basa soprattutto su fatti accertati,veri, documentati ,la regista bravissima riprese molto intense con sguardi ed espressioni di dolore fisico e sofferenza esistenziale ,con dialoghi intensi dove s'intrecciano i sentimenti più profondi di libertà dell'uomo,il pensiero di King è presente in tutte le sequenze facendo rinascere la rabbia di quel momento anche dopo tutti questi anni,toccante ed emozionante la breve sequenza storica originale della marcia ,un esempio per le generazioni future e soprattutto attuali....
Attori bravissimi tutti coinvolti emotivamente dalla storia dalla loro precedente generazione
King interpretato splendidamente dall'attore David Oyelowo sicuramente conosceva benissimo la vita di Martin in quanto e riuscito dare una realtà espressiva piena di rabbia e dolore con una conoscenza anche nei gesti ,e nei sentimenti personali di King .
La bravissima DuVernay coinvolta anche lei emotivamente e meritevole di non aver mai condannato e disprezzato nessuno nel film e di aver lasciato allo spettatore la facoltà di giudicare e capire ,e far rivivere un periodo storico che forse non è poi così lontano .
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benderball
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sabato 7 marzo 2015
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l'altro sguardo di ava
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La Storia diventa la materia dei sogni quando viene raccontata di nuovo , i personaggi di ieri diventano immortali quando vengono dati al mondo .
Queste sono le premesse per ogni Biopic che si rispetti ed è quello che ci si aspetterebbe se non fosse per il modo incerto di raccontarlo dato da Ava Duvernay in questa , fondamentalmente , biografia di persone su un ponte, più ,come magari ci si aspetterebbe , che una biografia del reverendo King , la vista che ci riserva è tutta addosso agli attori è soffocata dall'insicurezza di non saper forse spaziare ampiamente su un avvenimento che non risponde a regole "dogmatiche" , però se fosse questo lo sguardo che ci vuole dare se fosse questa la sua cifra stilistica se la prolissita di molti passaggi fosse solo un indugiare sulle persone sulla scena se lo stargli addosso quasi riempendo lo schermo con ogni loro dettaglio quasi come se fossimo noi ad ascoltarli a parlargli a combatterli se fosse tutto questo che è Selma sarebbe uno dei capolavori del decennio eppure è proprio per il fatto che non scioglie questo dubbio e magari non è sufficientementte spalleggiata dalla materia che maneggia che nel dubbio la Duvarnay resta per il momento sospesa a mezz'aria in un fermoimmagine che non rende nota la sua sorte.
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fabian t.
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lunedì 16 febbraio 2015
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il dovere di operare per il bene comune
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Film sobrio, robusto, lineare, onesto, impeccabilmente essenziale. Martin Luther King è ben interpretato da un attore che ha saputo demitizzare e umanizzare una figura di non facile inquadramento, facendo un ottimo lavoro certamente seppur non riuscendo fino in fondo a dare il carisma necessario. Il cast è davvero ben azzeccato, come pure la colonna sonora, e la storia funziona. Inutile soffermarsi sull'importanza di ciò che essa rievoca perché, indubbiamente, "Selma" è un film che tutti dovrebbero vedere. Ciononostante i limiti di questo film si ravvisano nella regia forse un po' acerba e incapace (volontariamente?) di catturare lo spettatore e infondere pathos.
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Film sobrio, robusto, lineare, onesto, impeccabilmente essenziale. Martin Luther King è ben interpretato da un attore che ha saputo demitizzare e umanizzare una figura di non facile inquadramento, facendo un ottimo lavoro certamente seppur non riuscendo fino in fondo a dare il carisma necessario. Il cast è davvero ben azzeccato, come pure la colonna sonora, e la storia funziona. Inutile soffermarsi sull'importanza di ciò che essa rievoca perché, indubbiamente, "Selma" è un film che tutti dovrebbero vedere. Ciononostante i limiti di questo film si ravvisano nella regia forse un po' acerba e incapace (volontariamente?) di catturare lo spettatore e infondere pathos. Lo dimostra anzitutto la totale mancanza di spettacolarizzazione, sicuramente dovuta alla centralità del tema narrato; ma se pensiamo ad altri titoli similari come "Il colore viola" o "Mississippi burning" ci accorgiamo subito che al film manca lo spessore di uno stile registico che risulta ancora da affinare. Per il resto ci aspettiamo che altri film come questo giungano sul grande schermo a ricordarci coloro che, con coraggio e abnegazione, hanno dato la vita per i diritti fondamentali di ogni uomo, quali uguaglianza e libertà. Da vedere assolutamente.
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