SELMA:
UN ESCURSUS SULL’EREDITÀ DEI DIRITTI CIVILI
INTESA COME MOVIMENTO COLLETTIVO
« Ho un sogno: che un giorno questa nazione si sollevi e viva pienamente il vero significato del suo credo: "Riteniamo queste verità di per sé evidenti: che tutti gli uomini sono stati creati uguali" »
127 minuti, durata del film Selma, per legittimare migliaia di morti, sembrano niente di fronte a secoli di scontri scioccanti, battaglie, soprusi, umiliazioni subite dal popolo afroamericano. Eppure in questi minuti, almeno si prende consapevolezza di tutto il dolore subito e della potenza delle anime dei neri!
Il film, diretto da Ava DuVernay, narra l’intervento di Martin Luther King Jr. (David Oyelowo), carismatico leader pacifico della rivoluzione non violenta, nei tre mesi del 1965 in cui si oppose al regime bianco con una pericolosa campagna, per imporre l’imprescindibile diritto di voto anche ai neri.
La sua battaglia organizzò una marcia pacifica in Alabama, da Selma a Montgomery, che culminò con la firma del presidente Johnson (Tom Wilkinson) del Voting Rights Act, una delle vittorie più significative per il movimento dei diritti civili, oltre che con la morte di King a soli 39 anni.
Il film è interessante oltre che utile, non solo perché offre una lettura storica che non tutti conoscono, ma giocando sulla dualità tra mito e uomo in carne ed ossa, anch’egli con piccole angosce, errori, incertezze, timori e, inscenando anche le dinamiche personali, familiari che caratterizzarono King, la regista riesce a proiettare sullo schermo tutta quella forza interiore che ognuno avrebbe se fosse in grado di accedervi.
Strano e spiacevole -dice la regista- è anche il fatto che non ci siano film su Luther King, già Nobel per la pace nel 1964, e la DuVernay ha cercato con Selma di ovviare a tale mancanza storica oltre che cinematografica.
Ben riuscendoci, di sicuro!
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antonio montefalcone
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venerdì 20 febbraio 2015
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la strada per la libertà è lastricata di tormenti
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“Selma” è il 1° biopic cinematografico dedicato al carismatico Martin Luther King e alla sua difficile negoziazione politica verso il bene comune. Sebbene sia invadente l’impianto didascalico, l’opera riesce ad evitare il rischio dell’agiografia ed evidenzia del protagonista la sua umanità, comprensiva qui di dubbi, sconfitte e cedimenti. Lo script è interessante e appassionato, e la toccante performance di David Oyelowo offre un ritratto sfaccettato e credibile di King. La regista afroamericana DuVernay combina un curato resoconto documentario (impreziosito dai filmati d’epoca, dalla chiaroscurale fotografia e da canzoni trascinanti) al racconto dei tormenti personali dei personaggi, e, soprattutto, all’amara storia nascosta dietro la comunione d'intenti del Voting Rights Act del 1965.
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“Selma” è il 1° biopic cinematografico dedicato al carismatico Martin Luther King e alla sua difficile negoziazione politica verso il bene comune. Sebbene sia invadente l’impianto didascalico, l’opera riesce ad evitare il rischio dell’agiografia ed evidenzia del protagonista la sua umanità, comprensiva qui di dubbi, sconfitte e cedimenti. Lo script è interessante e appassionato, e la toccante performance di David Oyelowo offre un ritratto sfaccettato e credibile di King. La regista afroamericana DuVernay combina un curato resoconto documentario (impreziosito dai filmati d’epoca, dalla chiaroscurale fotografia e da canzoni trascinanti) al racconto dei tormenti personali dei personaggi, e, soprattutto, all’amara storia nascosta dietro la comunione d'intenti del Voting Rights Act del 1965. Una pellicola importante ed efficace quindi, un invito alla riconciliazione nazionale che può avvenire solo con una presa di coscienza popolare che non censuri però gli aspetti più scomodi del passato.
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[+] un bel film, da non perdere
(di tom87)
[ - ] un bel film, da non perdere
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