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Questo"Molly Moon and the incredibile Book of Hyponotism"di Christopher R.Roley dal libro di Georgia Beiyng, 2014) è veramente un film effiace, che rende con altrettanto efficacia quanto è detto nel libro, ossia la belleza della scoperta della propria condizione, da parte di una semiadolsscente che cresce in un uoranotrofioma ne sfugge studiando in un libro le tecniche dell'ipontismo("Mangetismo animale"come si chiamava un tempo, all'epoca di Mesmer e Chastenet, 1700),. rendneodsi conto che è stata abbandonata dalla madre, ma non è orfana, che attraverso il potere ipnotico può conseguire determinate vette, anche della celebrità(sofnda in TV, tra l'latro in un talk-show, ma sottranedo fama e successo a una sua colega più brava e soprattutto che ha lavorato alacremente per conseguire il successo stesso-tanto che la brava Molly rinuncia all0ipnoitismo e abida al successo, per "ricomprensare"la sua comapgna occasionale(conosciuta solo una volta)cui s rende conto di aver sottratto non poco. Nel libro come nel film, dunque, l0'intento morale, pegagogico, "Protrettico", volendio, è ben chiaro, ma viene narrato in modo non pedantesco, non socntato e/o retorico, convincendo, perseuadendo, non imponendo la propria tesi e anche la regia di Roley, in questo emulo anche della tradizione britannica, che risale a Charles Dickens e alle trasposizioni filmcihe e televisive del suo"A Crhstms Carol"; na ahc edei vari"David Copperfielf"e opere varie , dove si parla della condizione di osverà della working class e non solo, dove emerge chiaramente quanto si mostra nella grande tradizione che è seguita, fino ad oggi, risce a comunicare con rara efficacia ee senza stancare quanto ha da dire e mostrare, soprattutto, La cattive(veramente, sneza appello, per così dire)gestirce-direttrice della struttura per bambini orfnai e abbandonati, la stessa mOlly allla scoperta di sé, gli altri personaggi, emergono con forza indiscutibile. Il fi, lM non è solo(come speso si sente dire)per bambini e ragazzi, ma riesce ad essere tale per ogni età, ogni condizione sociale, ogni tipo id persona che lo veda, in questo senso naturalmente la bravutra delle /delgi interpreti, da Raffey Cassidy/Molly, la bambina abbandonata)a Emily Watson, la sua "rivale ".-tprtratrcie della struttura tipo lager a tutti gli altri, convicne al punto da lasciare da parte ogni riserva su operazioni retoriche, più o meno "larmoynates"e"buoniste"sulla terorica dei sentimenti, tanto che nella parte conclusiva il film guarda aavanti, mostrando efficacemente(e qui anche il contrasto cinen,a-TV è superato, essnedo l'opera effiace in embrambi i sensi), mostrando la presa di coscienza dlela ragazina Molly Moon. El Gato
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