woody62
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domenica 5 aprile 2015
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come dimenticare le atrocità di una guerra
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"Un vecchio italiano va da un prete per confessare i propri peccati commessi in guerra..." Inizia così la barzelletta che il veterano americano Ford (De Niro) racconta a Kovac (Travolta) durante una battuta di caccia al cervo sui Monti Appalachi. E proprio il tema del peccato, della colpa e dell'espiazione, è il filo conduttore di questo duro action movie che mette insieme sul set per la prima volta due star del cinema americano. L'apertura del film riassume in poche scene e con varie didascalie la tragedia della guerra in Bosnia con gli orrori compiuti su civili, uomini, donne e bambini, Anche l'intervento americano non è esente da colpe, visto che lo stesso Benjamin Ford comanda una esecuzione sommaria di soldati serbi giustiziati a sangue freddo con un colpo alla nuca.
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"Un vecchio italiano va da un prete per confessare i propri peccati commessi in guerra..." Inizia così la barzelletta che il veterano americano Ford (De Niro) racconta a Kovac (Travolta) durante una battuta di caccia al cervo sui Monti Appalachi. E proprio il tema del peccato, della colpa e dell'espiazione, è il filo conduttore di questo duro action movie che mette insieme sul set per la prima volta due star del cinema americano. L'apertura del film riassume in poche scene e con varie didascalie la tragedia della guerra in Bosnia con gli orrori compiuti su civili, uomini, donne e bambini, Anche l'intervento americano non è esente da colpe, visto che lo stesso Benjamin Ford comanda una esecuzione sommaria di soldati serbi giustiziati a sangue freddo con un colpo alla nuca. Uno di quei serbi, sopravissuuto all'eccidio, va negli Usa per vendicarsi. Finge di incontrarsi per caso con il veterano ormai in pensione che si è ritirato in un casolare solitario in mezzo ai boschi. Tra i due nasce anche una specie di amicizia, finchè durante la battuta di caccia al cervo (con arco e frecce) Kovac attacca il "nemico" con estrema violenza. Sarà un duello che tra colpi di scena, torture e ribaltamenti di fronte, conditi da immagini durissime e sanguinolente, si concluderà solo alla fine del film. Proprio quando De Niro riuscirà a raccontare la fine della barzelletta, che come dice lui stesso, non fa molto ridere, ma che comunque segna una sorta di riappaciificazione con la vita e la vittoria sui propri incubi. De Niro nella parte del vecchio soldato cinico e solo, indurito dalle esperienze e dal rimorso, è abbastanza credibile, Molto meno Travolta, con un improbabile "look" balcanico, sempre in preda ad una logorroica recitazione sopra le righe. Molto bella la fotografia e la scenografia di Menzies che si appoggia ai meravigliosi panorami degli Appalachi, per un film che comunque ti prende fino alla fine.
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gianleo67
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sabato 31 ottobre 2015
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revenge movie e...amaro alle erbe
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Anni dopo la fine del conflitto balcanico, un ex criminale di guerra serbo si mette sulle tracce dell'anziano sottoufficiale americano che aveva premuto il grilletto durante l'esecuzione a cui è riuscito a sopravvivevere. Lo ritrova nel suo buen retiro nei boschi della Georgia fermamente deciso a non dargli scampo.
Revenge movie di ambientazione alpestre e tematica venatoria, questa disfida post bellica dello specialista di supereroi Mark Steven Johnson si adagia sullo schema un pò abusato dell'orgoglio cameratesco e delle stoiche virtù del combattente, riproponendo lo scontro all'ultimo sangue tra specialisti dell'arma bianca (The Hunted - La Preda - 2003 - William Friedkin) ed il simbolismo cinefilo di un ex cacciatore e reduce di guerra che riconverte la sua passione per la caccia al cervo con il rinnovato ecologismo di un ben più innocuo shooting fotografico (Il Cacciatore - 1978 - Michael Cimino).
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Anni dopo la fine del conflitto balcanico, un ex criminale di guerra serbo si mette sulle tracce dell'anziano sottoufficiale americano che aveva premuto il grilletto durante l'esecuzione a cui è riuscito a sopravvivevere. Lo ritrova nel suo buen retiro nei boschi della Georgia fermamente deciso a non dargli scampo.
Revenge movie di ambientazione alpestre e tematica venatoria, questa disfida post bellica dello specialista di supereroi Mark Steven Johnson si adagia sullo schema un pò abusato dell'orgoglio cameratesco e delle stoiche virtù del combattente, riproponendo lo scontro all'ultimo sangue tra specialisti dell'arma bianca (The Hunted - La Preda - 2003 - William Friedkin) ed il simbolismo cinefilo di un ex cacciatore e reduce di guerra che riconverte la sua passione per la caccia al cervo con il rinnovato ecologismo di un ben più innocuo shooting fotografico (Il Cacciatore - 1978 - Michael Cimino). Se il plot di un cruento gioco a nascondino non sembra lasciare spazio all'immaginazione dello spettatore e se i due protagonisti appaiono troppo imbolsiti e incanutiti per cimentarsi nel survival drama che rese celebre un altro italo-americano come loro, quello che più rende insopportabile un'operazione del genere è la solita retorica ricattatoria della fuorviante distinzione tra il bene (le forze di 'liberazione' della NATO) ed il male (lo spietato nazionalismo serbo) in nome del quale risulta tanto sbagliato il proposito di vendetta del criminale redivivo quanto più giusto appare invece il comportamento di chi avrebbe dovuto giustiziarlo alle spalle, spostanto la location del conflitto dalle meravigliose distese boschive dell'Erzegovina a quelle non meno suggestive dei Monti Appalachi e finendo per pareggiare i conti di una singolar tenzone che come in ogni guerra che si rispetti decreta solo sconfitti e mai vincitori. Moderatamente suggestivo da un punto di vista scenografico e con la giusta dose di azione cruenta, ammicca qua e là con bonaria ironia alla posticcia edulcorazione di uno spirito un tempo glorioso (il cacciatore di De Niro che acquista una baita con trofei impagliati già pronti ed ha sostituito il Winchester con la Reflex) e trasforma il regolamento di conti tra ex nemici di guerra nella riconciliazione finale di un rapporto padre-figlio in cui il cessate il fuoco è annaffiato con abbondanti dosi del teutonico amaro del Guardiacaccia ed è ispirato alla lealtà del motto di Von Riesenthal che campeggia sull'etichetta. Ma guai a parlare di pubblicità occulta.
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elgatoloco
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mercoledì 29 marzo 2017
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di grande impatto, comunque
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IL film di M.S.Johnson, a parte quella considero una falsa partenza, colpa di USA, Unione Europea(Germania in testa, ma anche Italia), Vaticano etc.aprioristicamente anti-serba, quasi gli unici massacri in Bosnia-Herzegovina fossero stati compiuti solo dai Serbi,il che si è rivelato falso alla prova dei fatti(bisogna dire che di ciò nel film si ha una troppo piccola relativizzazione, che però non perviene assolutamente a una valutazione"equa"dei fatti), il film è particolarmente efficace nella demistificazione della guerra, che i due antagonisti(che non si rivelano subito come tali, peraltro)continuano, per volontà dell'ex-soldato serbo, dopo la guerra(circa vent'anni dopo, invero)negli States con la "scusa"della comune passione per la caccia, da sempre rituale pre-bellico se non direttamente"introibo"alla guerra stessa.
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IL film di M.S.Johnson, a parte quella considero una falsa partenza, colpa di USA, Unione Europea(Germania in testa, ma anche Italia), Vaticano etc.aprioristicamente anti-serba, quasi gli unici massacri in Bosnia-Herzegovina fossero stati compiuti solo dai Serbi,il che si è rivelato falso alla prova dei fatti(bisogna dire che di ciò nel film si ha una troppo piccola relativizzazione, che però non perviene assolutamente a una valutazione"equa"dei fatti), il film è particolarmente efficace nella demistificazione della guerra, che i due antagonisti(che non si rivelano subito come tali, peraltro)continuano, per volontà dell'ex-soldato serbo, dopo la guerra(circa vent'anni dopo, invero)negli States con la "scusa"della comune passione per la caccia, da sempre rituale pre-bellico se non direttamente"introibo"alla guerra stessa. Impeccabile direzione registica di Johnson, che alterna scene in esterno(caccia, comunque intesa) e in interni, mostrando la sottile dinamica psicologica che porta dalla quasi amicizia alla continuazione della guerra alla riappacificazione, almeno parziale("perdono"no, non direi), con una sorpresa finale. Particolarmente efficaci i due protagonisti-antagnonsiti, con Robert De Niro bosniaco e John Travolta ex-"scorpione"serbo, dove Bob De Niro è decisamente più convincente, anche per la sua"maschera"naturale, ma anche Travolta riesce ad essere convincente, nella sua"perorazione"-discolpa, dove riteniamo, con un certo fondamento, che il pubblico USA fosse decisamente sguarnito di conoscenze a riguardo, imbottito com'era di propaganda allora clintoniana, nonché decisamente poco a suo agio con le conoscenze geografiche, in specie se riguardanti l'Europa e in particolare i Balcani-ne fanno fede, peraltro, i tanti turisti nordamericani in viaggio in Europa. El Gato
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gennaro
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lunedì 10 dicembre 2018
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doppio significato in un solo film
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Mi è capitato tante volte di comprendere che la guerra e la caccia sono azioni terribili e con questo film me l'ha fatto capire ancora di più. Da un lato Benjamin Ford (Robert De Niro) con il suo passato da soldato dall'altro Emil Kovac (John Travolta) con il suo modo di credere in Dio dopo la guerra con questo aspetto incredibile. Lo scontro mortale è fatto benissimo perché mi ha fatto riflettere chi tra loro due è l'antagonista e chi è la preda.
Mi è piaciuto rivedere Milo Ventimiglia in un ruolo quasi da comparsa, ma azzeccato.
Oltre ai due grandi attori c'è questa ambientazione adatta per fare gite tra i boschi, ma in realtà si trasforma in una corsa sfrenata a tinte Thriller soprattutto la scena della chiesa.
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Mi è capitato tante volte di comprendere che la guerra e la caccia sono azioni terribili e con questo film me l'ha fatto capire ancora di più. Da un lato Benjamin Ford (Robert De Niro) con il suo passato da soldato dall'altro Emil Kovac (John Travolta) con il suo modo di credere in Dio dopo la guerra con questo aspetto incredibile. Lo scontro mortale è fatto benissimo perché mi ha fatto riflettere chi tra loro due è l'antagonista e chi è la preda.
Mi è piaciuto rivedere Milo Ventimiglia in un ruolo quasi da comparsa, ma azzeccato.
Oltre ai due grandi attori c'è questa ambientazione adatta per fare gite tra i boschi, ma in realtà si trasforma in una corsa sfrenata a tinte Thriller soprattutto la scena della chiesa. Scene ricche di pathos, ma il finale nonostante sia buono, non rispecchia dopo tutto quello che è passato. Quando i due protagonisti/antagonisti si rincontrano sembra una commedia nonostante la tensione che trasmette. Quando si parla della vendetta di Emil il film nasce a prendere sempre piede fino a trasformarsi in un vero e proprio film di paura. In conclusione, un film che trasmette il senso di grande soddisfazione in tutto il suo splendore e fa scambiare i ruoli in modo tale da far riflettere molto.
Consigliato.
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evildead
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lunedì 30 gennaio 2017
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il liquore del cervo.
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La "prima volta" di De Niro e Travolta ,non in un film epocale ma abbastanza interessante. I 2 attori reggono bene il film ,scene violente si alternano a lunghi dialoghi(del resto e' un film con 2 attori) .
Travolta con barbetta posticcia un po' ridicola,Pubblicita' "occulta" troppo insistita al celebre liquore del cervo,Assurdo il fatto che Travolta sopravviva all'esecuzione sommaria ; un colpo d'arma da fuoco alla nuca non lascia scampo ,inoltre ,di solito ,poi si spara pure sui cadaveri un ulteriore colpo. Inoltre egli ha tante occasioni per uccidere De Niro (dal primo incontro) ma non lo fa ,con la scusa del (duello leale ) con l'arco.
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La "prima volta" di De Niro e Travolta ,non in un film epocale ma abbastanza interessante. I 2 attori reggono bene il film ,scene violente si alternano a lunghi dialoghi(del resto e' un film con 2 attori) .
Travolta con barbetta posticcia un po' ridicola,Pubblicita' "occulta" troppo insistita al celebre liquore del cervo,Assurdo il fatto che Travolta sopravviva all'esecuzione sommaria ; un colpo d'arma da fuoco alla nuca non lascia scampo ,inoltre ,di solito ,poi si spara pure sui cadaveri un ulteriore colpo. Inoltre egli ha tante occasioni per uccidere De Niro (dal primo incontro) ma non lo fa ,con la scusa del (duello leale ) con l'arco. Del resto il film doveva proseguire.Finale buonista .
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