Allora, cari lettori di Mymovies, partiamo dalla frase che campeggia sotto il titolo del film, a commento di una foto di scena:
"Il film choc della 29. Settimana Internazionale della Critica al Festival di Venezia 2014."
Bello, no! Da vedere, anzi, da non perdere!
La realtà è molto piu' dimessa di quanto sembri:
1) non è proprio per niente un film choc
2) è un film notevolmente noioso
3) non è un film originale, eccetto per qualche piccolo spunto non sviluppato.
E quindi, ad agitarsi nel mezzo del nulla, è lo spettatore, che cerca per tutto il film qualche buon motivo narrativo o psicologico, e si trova di fronte all'ennesima prova velleitaria di certo cinema orientale da festival: una coppia orientale improbabile, costituita da un'adolescente confusa e dal suo fidanzato elettricista, che cerca di fare i soldi con i combattimenti dei galli; un amico di lei ancora piu' improbabile, visto che si tratta di un travestito che si prostituisce allegramente; infine un amante sempre piu' improbabile, un giovane frequentatore di prostitute ossessionato dalle donne in cinta e dalle ecografie dei feti.
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Allora, cari lettori di Mymovies, partiamo dalla frase che campeggia sotto il titolo del film, a commento di una foto di scena:
"Il film choc della 29. Settimana Internazionale della Critica al Festival di Venezia 2014."
Bello, no! Da vedere, anzi, da non perdere!
La realtà è molto piu' dimessa di quanto sembri:
1) non è proprio per niente un film choc
2) è un film notevolmente noioso
3) non è un film originale, eccetto per qualche piccolo spunto non sviluppato.
E quindi, ad agitarsi nel mezzo del nulla, è lo spettatore, che cerca per tutto il film qualche buon motivo narrativo o psicologico, e si trova di fronte all'ennesima prova velleitaria di certo cinema orientale da festival: una coppia orientale improbabile, costituita da un'adolescente confusa e dal suo fidanzato elettricista, che cerca di fare i soldi con i combattimenti dei galli; un amico di lei ancora piu' improbabile, visto che si tratta di un travestito che si prostituisce allegramente; infine un amante sempre piu' improbabile, un giovane frequentatore di prostitute ossessionato dalle donne in cinta e dalle ecografie dei feti. Qui ci si potrebbe aspettare, visti anche i molti precedenti cinematografici anche di tutto rispetto (tanto per fare un solo nome, Luis Buñuel), un buon apporto di fantasia e inventiva. Invece no, la cosa più azzardata del nostro strano feticista è possedere in casa (dove la nostra adolescente, scopertasi incinta dell'elettricista, compare ammirata) un teschio semovente che parla e un binocolo con le braccia che guarda di qua e di là, oltre ad una suggestiva piscina immersa nella nebbia. Ottimi spunti, che però non trovano alcuno sviluppo. Qualcuno ha parlato di tonalità horror: le abbiamo cercate con la lente d'ingrandimento, e abbiamo trovato solo una breve scena dove la ragazza sogna di partorire, in un lago di sangue, dei vermi. Detta così sembra una scena potente, ci è parsa invece una scena (ci si passi il calembour) decisamente slavata e depotenziata, come un fuoco d'artificio bagnato.
Insomma, per non annoiare, pretesa poesia e ricercato lirismo, che si traducono invece in noia e mancanza di idee.
Con buona pace dei curatori della SIC, di cui una volta tanto ci permettiamo (senza rancore, ovviamente!) di non condividere la scelta.
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