fabiofeli
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lunedì 13 aprile 2020
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"la mia età? sopra i 50"
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Un fotografo gira per New YorK, sulla metro e lungo le strade rese famose da tanti film, con una sofisticata macchina fotografica a tracolla. Con grande faccia tosta ferma una anziana signora, molto elegante. Ari Seth Cohen ha una idea provocatoria: fotografandola comunicherà con più facilità con sua nonna e probabilmente riuscirebbe a smentire che la vecchiaia è sempre uggiosa, noiosa, triste.
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Un fotografo gira per New YorK, sulla metro e lungo le strade rese famose da tanti film, con una sofisticata macchina fotografica a tracolla. Con grande faccia tosta ferma una anziana signora, molto elegante. Ari Seth Cohen ha una idea provocatoria: fotografandola comunicherà con più facilità con sua nonna e probabilmente riuscirebbe a smentire che la vecchiaia è sempre uggiosa, noiosa, triste. Le interviste del fotografo cominciano da Joyce Carpati (82 anni all’epoca del film) che ama tantissimo le collane di perle: la acconciatura dei capelli è ancora un incrocio di trecce coperte da una fascia e il volto non sembra diverso da quello di una foto di molti anni prima, nonostante abbia cominciato a lavorare come modella già a 15 anni. Adora le borse di Coco Chanel e non prenderebbe mai la metro. Invece Lynn Dell si presenta con una borsa nera con il vistoso marchio candido Off Broadway; mostra una bella foto del suo matrimonio con vestito bianco e un cappello bianco con tesa, come lo Stetson del ‘cowboy buono’ nei film western; il suo ha una stella con perline sopra la fascia. La borsa, avverte, non va mai portata a tracolla. Poi tocca a Debra Rapaport, con la sua testa di capelli rossi ritti come asparagi imbragati in cappelli strani. E anche Ilona ha i capelli rossi; fa pensare alla Masina per il suo carattere spiritoso e per le ciglia finte di colore azzurro che sembrano un trucco per una scena cinematografica; ha cominciato a dipingere a 70 anni e chi le chiede l’età ammette di aver superato i 50 anni. I newyorchesi sono sempre stanchi perché percorrono lunghe distanze a piedi, dice Lynn Cohen; lei si mantiene in forma con lo yoga, per rimanere come era a 60 anni, pure essendo sugli 80. L’amore di un uomo dice, la fa sentire più giovane. Per la nipote si consiglia una borsa di coccodrillo tinta in verde. Una cosa è chiara: questa signore sono allegre, gaie e sorridenti. Niente che faccia pensare alle splendide modelle, un po’ androgine in verità, che alle sfilate di moda aggrediscono la passerella sbattendo i piedi, a volte con le mani infilate in tasche immaginarie come un bullo di periferia e con un cipiglio tra il furibondo e l’aggressivo. Probabilmente pensano ai 40 grammi di spaghetti conditi con olio extravergine di oliva e aromi (niente pomodoro) o ai 70 grammi di formaggio che il loro stilista permette per pranzo. E queste signore non ci ricordano neanche Verushka come appare in Blow up di Antonioni. Le signore d’antan del film hanno classe; Ilona sa che il denaro non può comprare lo stile. Se non si prende la metro, si può girare in bici con un vestito vintage; una vera stilista non metteva un certo vestito se non aveva un paio di orecchini che si intonavano al suo completo. Una sfilata divertente e spensierata: la vecchiaia si può vivere bene. Da vedere *** FabioFeli
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adelio
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lunedì 9 marzo 2015
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cercare la bellezza ovunque..e comunque..
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Siamo costantemente bombardati da immagini di corpi perfetti ... giovani, sodi, sani, belli, da aver perso la reale intesa con la nostra fisiologia, il nostro corpo per quanto bello e sano possa essere sembra non essere mai all'altezza dei "modelli" imperanti.
Il tendere alla perfezione spesso porta a banalizzare e uniformare le individualità, le peculiarità perché il processo imitativo non dà spazio alla fantasia e, per sua stessa definizione, alla creatività.
Il film, che ha la struttura del reportage prodotto da un circuito indipendente, diventa il veicolo comunicativo di un'esibizione diretta, la rappresentazione di tutto ciò che può servire per affinare ed esaltare lo spirito di una persona, ancorchè anziana.
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Siamo costantemente bombardati da immagini di corpi perfetti ... giovani, sodi, sani, belli, da aver perso la reale intesa con la nostra fisiologia, il nostro corpo per quanto bello e sano possa essere sembra non essere mai all'altezza dei "modelli" imperanti.
Il tendere alla perfezione spesso porta a banalizzare e uniformare le individualità, le peculiarità perché il processo imitativo non dà spazio alla fantasia e, per sua stessa definizione, alla creatività.
Il film, che ha la struttura del reportage prodotto da un circuito indipendente, diventa il veicolo comunicativo di un'esibizione diretta, la rappresentazione di tutto ciò che può servire per affinare ed esaltare lo spirito di una persona, ancorchè anziana.
Il tentativo è cercare di amplificare, con immagini..musiche..dinamicità..colori di una città cosmopolita, ciò che ognuna di queste 7 donne, over 60 e fino a 95 anni, è in grado di stimolare positivamente nella sfera percettiva dell'osservatore/spettatore.
Il messaggio del film è che il bello...la sua ricerca....possono aiutare ad affrontare e superare l'unica verità "democratica" che rende tutti uguali ed accomuna gli uomini ....ovvero quella di possedere un corpo imperfetto, complessivamente inteso, e soprattutto....soggetto ad invecchiamento.
Questa considerazione atroce, in particolare per il sentire femminile, e le protagoniste del film ne sono una prova, può scatenare una reazione dai risvolti imprevisti e positivi.
Soprattutto le donne di "Advanced Style" hanno invertito con gioia, con coraggio, con provocazione, questo destino inesorabile....quello di dover assumere un atteggiamento remissivo nei confronti del deperimento fisico, della malattia, del malessere, del degrado.
Non si sottopongono ad interventi di chirurgia estetica...scelgono vie meno drastiche ..più piacevoli .....rinunciano semplicemente a vestirsi in modo mortificante.....rifiutando l'idea di nascondere il corpo solo perchè vecchio..avvizzito...inadeguato a confrontarsi con uno stereotipo.
Insomma il sentirsi belli dipende da come ci poniamo e da come intendiamo farci accettare da questa società uniformata, piatta, grigia e tutto sommato abbastanza "inelegante"
Verrebbe da dire supportando l'invito delle protagoniste del film/reportage ..."cerchiamo la bellezza ovunque e comunque ......anche senza un'apparente utilità"...
Film piacevole e tutto sommato alternativo specie se visto il giorno 8 marzo....Festa della donna...tanta "anziana gioventù" e.... 70 minuti di vitalità trasmessa da 7 splendide donne Newyorkesi.
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