igloo333
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domenica 15 febbraio 2015
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pelo malo
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Fenomenale. Un ragazzino che ha già capito tutto dalla vita.
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anto3
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lunedì 17 novembre 2014
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bellissimo
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Avrebbe meritato sicuramente più riconoscimenti ufficiali.
Attori protagonisti e sceneggiatura superlativi.
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zarar
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domenica 16 novembre 2014
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no te quiero – yo tampoco
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La regista Mariana Rondòn ambienta in una squallida periferia-alveare di una Caracas intasata, straripante di movimento, colore, flusso continuo di un’umanità che scorre senza guardarsi e senza parlarsi, la piccola storia della difficile convivenza di una giovane madre vedova, Marta, e del suo figlio Junior, di nove anni. Difficoltà economiche, ignoranza, disperata ricerca di un lavoro, un clima di violenza incombente, dove indossare una divisa è un punto d’arrivo di sopravvivenza e rispettabilità (la madre è una vigilante, fiera di esserlo e non disposta a cedere ad un lavoro più ‘umile’). Il bambino Junior ha due passioni infelici che si intrecciano in continuazione: la madre da cui si sente respinto e i capelli crespi (el pelo malo) che ha ereditato dal padre di colore, che vorrebbe lisci come quelli di un cantante di grido (e della madre e del fratellino).
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La regista Mariana Rondòn ambienta in una squallida periferia-alveare di una Caracas intasata, straripante di movimento, colore, flusso continuo di un’umanità che scorre senza guardarsi e senza parlarsi, la piccola storia della difficile convivenza di una giovane madre vedova, Marta, e del suo figlio Junior, di nove anni. Difficoltà economiche, ignoranza, disperata ricerca di un lavoro, un clima di violenza incombente, dove indossare una divisa è un punto d’arrivo di sopravvivenza e rispettabilità (la madre è una vigilante, fiera di esserlo e non disposta a cedere ad un lavoro più ‘umile’). Il bambino Junior ha due passioni infelici che si intrecciano in continuazione: la madre da cui si sente respinto e i capelli crespi (el pelo malo) che ha ereditato dal padre di colore, che vorrebbe lisci come quelli di un cantante di grido (e della madre e del fratellino). Anche lui non cede, anche lui ha una sua fierezza. La madre Marta, che è tenera con il secondo figlio lattante, nella sua ignoranza, confusione, personale infelicità, si sente quasi in dovere di essere dura con il grande, perché ossessionata dal sospetto che abbia tendenze omosessuali. E così non sa come amarlo, e da una parte se lo trascina dietro continuamente, dall’altra respinge i suoi tentativi ostinati per stabilire un contatto affettivo con lei; da una parte vive lei stessa le incertezze di chi deve essere forte ma ha tutte le fragilità di una donna debole e sola, dall’altra non riesce a capire quanto il problema dell’immagine sia per il figlio, confusamente, sia una ricerca di identità, sia una via per arrivare al suo cuore. Il finale è duro, ribadisce l’impossibilità dei due di capirsi, però – attenzione - anche di separarsi. Bravi gli attori principali a non far scadere nel sentimentale-lacrimevole un tema ad alto rischio: il protagonista ostinato, dispettoso e tenero esattamente come il bambino che è; la madre non ‘matrigna’, piuttosto una mosca pazza che non sa dove battere la testa; l’amichetta di Junior perfettamente goffa e magicamente dignitosa. Brava la regista, oltre che per l’approccio originale al tema, per la sua macchina da presa impassibile e la contemporanea capacità di creare un ritmo serrato e convulso, continuamente stop and go, come le psicologie dei suoi personaggi. Da vedere.
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evybru
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mercoledì 18 giugno 2014
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samantha castillo miglior attrice
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Samantha Castillo, la protagonista di questo Pelo Malo, e' stata confermata in una pellicola Italiana, Le Badanti di Marco Pollini
che uscira' nel 2015.
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evybru
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mercoledì 18 giugno 2014
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bravissima samantha castillo
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Veramente brava Samantha Castillo, miglior attrice al Torino Film Festival 2013
So' che Samantha Castillo sara' in Italia per girare un film di produzione italiana, Le Badanti di Marco Pollini, che uscira' nel 2015
Un attrice da tenere d'occhio.
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maurizio d
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domenica 6 aprile 2014
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pelo malo è davvero un malpelo ?
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I suoi capelli ricci sono come quelli di Rosso malpelo, indice cioè di malvagità e diversità?C’è in lui una maledizione che lo puo’ fare considerare un diverso?Stare a lungo davanti allo specchio cercando di renderli ad ogni costo lisci per non essere più considerato un negrito è forse un’attitudine femminile ? Avere solo una vicina per compagna di giochi è davvero qualcosa da indurre sospetti?
Il film pone al centro dell’attenzione proprio il binomio maschile/femminile; con una madre vedova che non rinuncia alla sua femminilità e suo figlio ancora adolescente che non riesce a diventar maschio.
Junior è arrivato ad una fase decisiva della sua vita in cui deve affermare la sua identità sessuale
e non riesce o non vuole farlo, in assenza di una figura maschile di riferimento; i suoi modi di fare
e le sue compagnie femminili preoccupano la madre , che inutilmente cerca un sostegno economico
e morale dalla suocera.
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I suoi capelli ricci sono come quelli di Rosso malpelo, indice cioè di malvagità e diversità?C’è in lui una maledizione che lo puo’ fare considerare un diverso?Stare a lungo davanti allo specchio cercando di renderli ad ogni costo lisci per non essere più considerato un negrito è forse un’attitudine femminile ? Avere solo una vicina per compagna di giochi è davvero qualcosa da indurre sospetti?
Il film pone al centro dell’attenzione proprio il binomio maschile/femminile; con una madre vedova che non rinuncia alla sua femminilità e suo figlio ancora adolescente che non riesce a diventar maschio.
Junior è arrivato ad una fase decisiva della sua vita in cui deve affermare la sua identità sessuale
e non riesce o non vuole farlo, in assenza di una figura maschile di riferimento; i suoi modi di fare
e le sue compagnie femminili preoccupano la madre , che inutilmente cerca un sostegno economico
e morale dalla suocera.
Riuscirà Junior a diventare maschio , in una città caotica ed ostile i cui palazzi sono come muri
dalle cui fessure fuoriescono lembi di vita e grida di lamento? Il mondo di là è sentito come
una prigione , perché cercare allora di uscire dal proprio nido , per affrontare le difficoltà
di una vita di stenti, meglio rifugiarsi in un eterna adolescenza .
E’ questa la scelta di Junior , che deve fare i conti pero’ con la madre, che ha bisogno di un uomo
e non di un ragazzino a casa sua. Il rasoio elettrico risolverà la conflittualità madre figlio;
Nella scena finale tagliandosi i capelli Junior diventerà uomo , suo malgrado.
L’interpretazione del piccolo Beto è straordinaria.
Maurizio D
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