Pelo Malo |
|
||||||||||||
Un film di Mariana Rondón.
Con Samuel Lange Zambrano, Samantha Castillo, Beto Benites, Nelly Ramos.
continua»
Drammatico,
durata 93 min.
- Venezuela 2013.
- Cineclub Internazionale
uscita giovedì 30 ottobre 2014.
MYMONETRO
Pelo Malo
valutazione media:
3,77
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
|
|||||||||||||
|
|||||||||||||
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
No te quiero – Yo tampocodi ZararFeedback: 13464 | altri commenti e recensioni di Zarar |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
domenica 16 novembre 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
La regista Mariana Rondòn ambienta in una squallida periferia-alveare di una Caracas intasata, straripante di movimento, colore, flusso continuo di un’umanità che scorre senza guardarsi e senza parlarsi, la piccola storia della difficile convivenza di una giovane madre vedova, Marta, e del suo figlio Junior, di nove anni. Difficoltà economiche, ignoranza, disperata ricerca di un lavoro, un clima di violenza incombente, dove indossare una divisa è un punto d’arrivo di sopravvivenza e rispettabilità (la madre è una vigilante, fiera di esserlo e non disposta a cedere ad un lavoro più ‘umile’). Il bambino Junior ha due passioni infelici che si intrecciano in continuazione: la madre da cui si sente respinto e i capelli crespi (el pelo malo) che ha ereditato dal padre di colore, che vorrebbe lisci come quelli di un cantante di grido (e della madre e del fratellino). Anche lui non cede, anche lui ha una sua fierezza. La madre Marta, che è tenera con il secondo figlio lattante, nella sua ignoranza, confusione, personale infelicità, si sente quasi in dovere di essere dura con il grande, perché ossessionata dal sospetto che abbia tendenze omosessuali. E così non sa come amarlo, e da una parte se lo trascina dietro continuamente, dall’altra respinge i suoi tentativi ostinati per stabilire un contatto affettivo con lei; da una parte vive lei stessa le incertezze di chi deve essere forte ma ha tutte le fragilità di una donna debole e sola, dall’altra non riesce a capire quanto il problema dell’immagine sia per il figlio, confusamente, sia una ricerca di identità, sia una via per arrivare al suo cuore. Il finale è duro, ribadisce l’impossibilità dei due di capirsi, però – attenzione - anche di separarsi. Bravi gli attori principali a non far scadere nel sentimentale-lacrimevole un tema ad alto rischio: il protagonista ostinato, dispettoso e tenero esattamente come il bambino che è; la madre non ‘matrigna’, piuttosto una mosca pazza che non sa dove battere la testa; l’amichetta di Junior perfettamente goffa e magicamente dignitosa. Brava la regista, oltre che per l’approccio originale al tema, per la sua macchina da presa impassibile e la contemporanea capacità di creare un ritmo serrato e convulso, continuamente stop and go, come le psicologie dei suoi personaggi. Da vedere.
[+] lascia un commento a zarar »
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ultimi commenti e recensioni di Zarar:
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Recensioni & Opinionisti |
Premi |
Multimedia | Shop & Showtime |
|
Torino Film Festival (2) Articoli & News |
Link esterni
|