La figura dello zombie è riportata al suo stato primitivo, alle sue origini di schiavo e servo.
Lo zombie assume la metafora dell'uomo alienato da una società che disprezza ogni forma di esistenza che viene considerata diversa.
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La figura dello zombie è riportata al suo stato primitivo, alle sue origini di schiavo e servo.
Lo zombie assume la metafora dell'uomo alienato da una società che disprezza ogni forma di esistenza che viene considerata diversa.
Non ci troviamo davanti ad un film horror, ma ad un film psicologico, ma c'è da dire che i lunghi silenzi che accompagnano la routine della ragazza zombie protagonista, continuamente vittima degli abusi e delle angherie inflitte dagli esseri umani, producono nello spettatore un senso di disgusto tale da farlo immedesimare benissimo nel senso della pellicola: in questo caso il vero "mostro" che genera violenza e orrore è proprio l'essere umano.
Il bianco e nero che incupisce il tutto è la ciliegina sulla torta.
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