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mattgan
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martedì 25 aprile 2017
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complimenti a giannini
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Molte le cose che mi lasciano perplesso. Pressoché impossibile trovare una chiave di lettura, in un pomeriggio credo sia stata scritta la trama (forse da un bambino di 9/10 anni).La recitazione è nulla, la regia pietosa(Giannini si crede un mago e vuole mostrarlo con continue riprese agli specchi, da nausea). Sconsigliatissimo, è solo tempo perso
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astromelia
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sabato 19 luglio 2014
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giannini sulla scia di pacino...
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giannini sempre più in simbiosi con al pacino del quale ne è doppiatore,sembra in questo film emulare il grande al nelle pose e nella recitazione,ma il risultato è un bailamme di scene,frasi,situazioni surreali che non portano ad una buona interpretazione da parte dello spettatore,almeno io non ho afferrato appieno il senso,magari andrebbe rivisto,ma comunque non lascia il segno.
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fabio1957
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lunedì 24 marzo 2014
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deludente
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Da un grande attore come Giannini mi aspettavo molto di più, soprattutto perchè qui è in doppia veste di regista e interprete. Il film è decisamente deludente, il tema trattato è ambiguo e incerto, tra l'ossessione per il gioco e l'attrazione per la morte,(andarsi a leggere sull'argomento "Anatomia della distruttività di E.Fromm) ma non viene sviluppato con chiarezza e completezza. I profili psicologici dei personaggi sono appena tratteggiati, la pellicola risulta incompiuta e superficiale.
Si può perdere
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fabio1957
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lunedì 24 marzo 2014
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deludente
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Da un grande attore come Giannini mi aspettavo molto di più, soprattutto perchè qui è in doppia veste di regista e interprete. Il film è decisamente deludente, il tema trattato è ambiguo e incerto, tra l'ossessione per il gioco e l'attrazione per la morte,(andarsi a leggere sull'argomento "Anatomia della distruttività di E.Fromm) ma non viene sviluppato con chiarezza e completezza. I profili psicologici dei personaggi sono appena tratteggiati, la pellicola risulta incompiuta e superficiale.
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domenica 9 giugno 2013
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puzza di vecchio
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un film che puzza di vecchio... l'idea non è niente di che, anche se, sceneggiata a dovere, poteva condurre a qualcosa di almeno decente. mentre il film è sviluppato in modo confuso e superficiale. tanti clichè. praticamente lo sono tutti i personaggi, compreso lui. certo il protagonista è tenuto a galla dal mestiere di giannini. ma non basta un soggetto, un buon attore e qualche spunto per fare un film. ci vuole una prospettiva registica. una sensibilità chiara e decisa. uno stile ispirato. ed è proprio qui il problema... il film denuncia invece una visione del cinema superata da 30 anni almeno. il regista, con questa premessa, non aveva speranze.
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un film che puzza di vecchio... l'idea non è niente di che, anche se, sceneggiata a dovere, poteva condurre a qualcosa di almeno decente. mentre il film è sviluppato in modo confuso e superficiale. tanti clichè. praticamente lo sono tutti i personaggi, compreso lui. certo il protagonista è tenuto a galla dal mestiere di giannini. ma non basta un soggetto, un buon attore e qualche spunto per fare un film. ci vuole una prospettiva registica. una sensibilità chiara e decisa. uno stile ispirato. ed è proprio qui il problema... il film denuncia invece una visione del cinema superata da 30 anni almeno. il regista, con questa premessa, non aveva speranze. la conseguenza è un film senza stile, un film senza controllo. a tratti sembra addirittura diretto da persone diverse. soprattuto il finale negli states, ma non solo...
insomma, un brutto esempio di cinema. un cinema che speriamo lasci spazio ai tanti registi emergenti che ci sono in italia. bravi, ispirati e con qualcosa da dire veramente.
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pressa catozzo
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martedì 4 giugno 2013
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scusate l'errore di scrittura
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Scusate l'errore di scrittura, la fretta cattiva consigliera. Intendevo (LI AVREBBERO FATTI RIENTRARE e non GLI) Comunque il film resta una porcheria.
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pressa catozzo
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martedì 4 giugno 2013
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godete la pensione
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Gentile Giannini, lei non ha amici perchè se li avesse non l'avrebbero mai consigliata di fare questo film. Neanche sufficiente per farsi una pennica. Ma non le conveniva godersi la sua pensione senza rovinare produttori che avrebbero potuto realizzare film che almeno gli avrebbero fatto rientrare dei soldi investiti. Non essendoci più la pellicola il suo film non è neanche buono per usarlo come statico per altri film.
Questa volta niente W IL CINEMA SEMPRE perchè se mai si dovesse rifare un film di questo genere allora neanche se agli spettatori donate tre euro andrebbero al cinema.
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flyanto
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lunedì 3 giugno 2013
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quando lo sfidare il pericolo diventa quasi un'oss
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Scrivi Film in cui si racconta di un anziano guidatore di carri funebri, interpretato da Giancarlo Giannini, che vive emigrato in Canada e con la passione per il gioco delle carte per il quale si trova spesso a frequentare vari tavoli dove a volte vince, a volte perde. Nel corso, una sera, di una grossa perdita da parte sua di denaro, non potendo egli far fronte a all'ingente ammanco, gli viene proposto dai suoi creditori, al fine di estinguere il debito contratto, di divenire la "preda" di un bizzarro e pericoloso gioco svolto in un bosco dove essi impersoneranno i suoi cacciatori armati di fucile e pistole. Da questo momento, scatterà nel protagonista, che peraltro vive costantemente in una condizione di miseria e di altalenante precarietà finanziaria, una ricerca quasi spasmodica a rivestire sempre questo suo ruolo di preda al fine ovviamente di guadagnare grosse somme di denaro e soprattutto di vivere costantemente sull'orlo del pericolo in maniera tale da sentirsi sempre vivo interiormente.
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Scrivi Film in cui si racconta di un anziano guidatore di carri funebri, interpretato da Giancarlo Giannini, che vive emigrato in Canada e con la passione per il gioco delle carte per il quale si trova spesso a frequentare vari tavoli dove a volte vince, a volte perde. Nel corso, una sera, di una grossa perdita da parte sua di denaro, non potendo egli far fronte a all'ingente ammanco, gli viene proposto dai suoi creditori, al fine di estinguere il debito contratto, di divenire la "preda" di un bizzarro e pericoloso gioco svolto in un bosco dove essi impersoneranno i suoi cacciatori armati di fucile e pistole. Da questo momento, scatterà nel protagonista, che peraltro vive costantemente in una condizione di miseria e di altalenante precarietà finanziaria, una ricerca quasi spasmodica a rivestire sempre questo suo ruolo di preda al fine ovviamente di guadagnare grosse somme di denaro e soprattutto di vivere costantemente sull'orlo del pericolo in maniera tale da sentirsi sempre vivo interiormente. Il tutto poi si complicherà a causa dell' avvento di una misteriosa ed affascinante giovane donna di nome Hélène di cui il tassista si innamora e che lo porterà alla sua definitiva disfatta. Quest' opera interpretata e diretta da Giancarlo Giannini risulta assai pretenziosa per ciò che concerne la tematica dell'esistenza vissuta sull'orlo del pericolo e delle trasgressioni estreme e di quella del connubio tra amore e morte in quanto entrambe non sono temi nuovi nel mondo del cinema ed il modo come vengono rappresentate, a mio parere, non è nemmeno troppo originale in quanto determinate azioni e situazioni sono ormai state già abbondantemente sfruttate. La stessa figura del protagonista, profondamente in crisi e con uno stile di vita alquanto debosciato, non è affatto nuova nell' immaginario mondo della celluloide. Giannini risulta assai bravo nella sua interpretazione di vecchio uomo disfatto ed in decadenza ma già in molte altre sue opere precedenti ha rivestito questo ruolo e pertanto egli non costituisce nemmeno più una novità a livello di interpretazione. Sembrerebbe quasi che qui l'attore e regista si sia cristallizzato in un determinato e fisso ruolo. Forse, per fare decollare maggiormente il film sarebbe occorso un minor numero di luoghi comuni e di "macchiette" come protagonisti. Insomma, mi sembra un'occasione fortemente sprecata per un grane attore quale è Giancarlo Giannini. Un vero peccato!
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[+] a me è piaciuto, tranne il finale
(di eles )
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