fefè22
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martedì 30 aprile 2013
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il talento di un regista visionario
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è sicuramente il piu personale film di Rob Zombie,il meno violento e quello che si basa piu sull'atmosfera e sul diffondere nell'animo del pubblico una profonda sensazione di angoscia. Nel suo sesto lungometraggio rob zombie innesta varie citazioni a Rosemary baby e Shining , presenta una bellissima direzione della fotografie ( Brandon Trost),delle musiche fantastiche ( tra le quali va citata quella che nel film è chiamata "la canzone del diavolo" che mi ha messo molto a disagio ) , gli attori nel bene e nel male se la cavano abbastanza bene. è sicuramente un film (come il gia citato Rosemery baby ) nel quale non avvengono eventi imprevedibile , tutto cio che accade puo essere facilmente intuibile,(ma io almeno per quanto riguarda questo tipo di film non lo trovo un difetto).
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è sicuramente il piu personale film di Rob Zombie,il meno violento e quello che si basa piu sull'atmosfera e sul diffondere nell'animo del pubblico una profonda sensazione di angoscia. Nel suo sesto lungometraggio rob zombie innesta varie citazioni a Rosemary baby e Shining , presenta una bellissima direzione della fotografie ( Brandon Trost),delle musiche fantastiche ( tra le quali va citata quella che nel film è chiamata "la canzone del diavolo" che mi ha messo molto a disagio ) , gli attori nel bene e nel male se la cavano abbastanza bene. è sicuramente un film (come il gia citato Rosemery baby ) nel quale non avvengono eventi imprevedibile , tutto cio che accade puo essere facilmente intuibile,(ma io almeno per quanto riguarda questo tipo di film non lo trovo un difetto).è un film che lavora il pubblico e potrei osar dire che lo cuoce a fuoco lento e che sfocia in un finale onirico e delirante che mostra tutto il talento visivo di Rob Zombie forse in questo momento il miglior regista horror in circolazione(anche se questo film proprio horror non è dal momento che presenta molti toni del genere drammatico ).Non è un film da consigliare a un pubblico vasto bensi soprattutto agli amanti di Rob e tutti coloro che hanno seguito la sua carriera registica nei quali film è stata sempre presente la lotta tra bene e male e che qui ha raggiunto il suo apice
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madre84
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lunedì 29 aprile 2013
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sconsigliatissimo!
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veramente dei soldi buttati al vento, per non parlare del tempo che avrei potuto impiegare per vedere/fare altro ! trama insignificante, inutile cercare di dare le piu' svariate interpretazioni per giustificare un film assolutamente mal riuscito. da vedere solo in caso ci si voglia fare due risate
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brian77
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lunedì 29 aprile 2013
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the lord of boredom
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Ahi, un horror che piace ai critici...
E in effetti, puntualmente, "Le streghe di Salem" è un film pieno di buone idee (di quelle che permettono di scrivere tanti elogi), ma di una lentezza esasperante sullo schermo. Il risultato è inevitabilmente noioso. Sono con Voltaire: tutti i generi sono buoni, tranne il genere noioso. E Rob Zombie qui, per la prima volta, ha voluto strafare e ha annoiato. Il grande Manoel de Oliveira, al confronto, fa action vorticosi...
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gosnurle
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lunedì 29 aprile 2013
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inguardabile
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Inguardabile. E mi spiace xche' sono un discreto fan del nostro, decisamente piu' a suo agio nel descrivere la brutalita' suburbana di una famiglia di maniaci o nei remake Carpenteriani, operazioni dove gia' il male era protagonista vincente nell'eterna lotta, ma dove almeno mancava quella sacralita' nell'esposizione del tema che invece qui diventa quasi un manifesto propagandistico piu' che un prodotto cinematografico.
Da un ex-esponente del cosiddetto rock demoniaco, mi aspettavo piu' intelligenza ed ironia nel trattare un argomento cosi' moralmente pericoloso. Ma non e' comunque un problema etico, e' piuttosto che il film e' noioso e prevedibile, compiaciuto e plastificato, troppo per essere avvincente e davvero, non dico pauroso ma perlomeno inquietante.
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Inguardabile. E mi spiace xche' sono un discreto fan del nostro, decisamente piu' a suo agio nel descrivere la brutalita' suburbana di una famiglia di maniaci o nei remake Carpenteriani, operazioni dove gia' il male era protagonista vincente nell'eterna lotta, ma dove almeno mancava quella sacralita' nell'esposizione del tema che invece qui diventa quasi un manifesto propagandistico piu' che un prodotto cinematografico.
Da un ex-esponente del cosiddetto rock demoniaco, mi aspettavo piu' intelligenza ed ironia nel trattare un argomento cosi' moralmente pericoloso. Ma non e' comunque un problema etico, e' piuttosto che il film e' noioso e prevedibile, compiaciuto e plastificato, troppo per essere avvincente e davvero, non dico pauroso ma perlomeno inquietante.
Il nano di gomma (satana?), gli infermieri senza faccia terrorizzanti quanto la mummia di Similaun, le tre fastidiosissime streghe, poco piu' di un circolo di maniache dell'uncinetto, un finale alla ken russell tutto neon e luci strobo.
Polansky era molto piu' efficace ed inquietante, con meno sangue e compiacimento, ma lui forse e' davvero un maestro del cinema.
Poi lo strisciante maschilismo di chiamare la congrega di streghe "i Signori di salem "(non era piu' logico le signore?)fa sfumare anche solo l'idea di un estremo manifesto femminista.
Inguardabile.
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(di sturmtruppen)
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lunedì 29 aprile 2013
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non ci siamo!
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se io fossi un fanatico del surf conoscerei tutto di quel mondo.
saprei quali sono le gare più importanti, chi sono le star.
conoscerei la storia e le differenze, anche minime, che ci sono fra una tavola e l'altra, fra una muta e l'altra, fra una tecnica e l'altra.
se un regista facesse un film sullo sviluppo tecnologico di questo sport, probabilmente io godrei come un matto!
e forse sarei contento anche se il film, di per se, nn fosse nulla di che.
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se io fossi un fanatico del surf conoscerei tutto di quel mondo.
saprei quali sono le gare più importanti, chi sono le star.
conoscerei la storia e le differenze, anche minime, che ci sono fra una tavola e l'altra, fra una muta e l'altra, fra una tecnica e l'altra.
se un regista facesse un film sullo sviluppo tecnologico di questo sport, probabilmente io godrei come un matto!
e forse sarei contento anche se il film, di per se, nn fosse nulla di che. a me basterebbe un pretesto per poter vedere tutte quelle cose cui penso spesso. l'importante per me nn sarebbe la storia.
forse persino, una trama, una sceneggiatura ed una recitazione degne di questo nome mi distoglierebbero dall'oggetto del mio desiderio: le onde, le evoluzioni, le tavole fatte di schiume di poliuretano, di resine di poliestere, di resine epossidiche, e poi le mute da surf etc...
insomma due ore immerso nell'immaginario di quel mondo che adoro.
questo è quello che succede spesso nei film horror.
e rob zombie nn è un'eccezione.
lui sa che la fuori ci sono un po di nerd dell'horror che hanno fame di film di genere.
lui li conosce. conosce i loro miti, la produzione letteraria e cinematografica di cui si nutrono, la pubblicità, i simbolismi etc..
e sa che se ci mette dentro un po di quella roba può cavarsela anche senza idee, senza ispirazione, senza cuore, senza passione.
i fan nn riescono a guardare con occhio critico ed obiettivo gli elementi filmici, perché questi rappresentano solo un pretesto per rappresentare il loro mondo.. tutto viene perdonato: un soggetto trito e ritrito. una sceneggiatura approssimativa. personaggi banali e poco caratterizzati. intrecci miseri e faticosamente artefatti. qualcuno esalta la fotografia di rob. è vero, ci sono dei passaggi interessanti, maestosi persino. ma si tratta di pochi secondi al massimo pochi minuti in uno spettacolo di 100!! roba buona per un videoclip piuttosto.
e poi, per onestà, bisogna anche parlare dei momenti bassi. tutta la parte ambientata nel 1600/1700 è davvero pietosa. scenografia, luci, e persino l'effettistica sono a livelli bassissimi. il resto del film invece è accademia.
la musica mi è piaciuta: velvet underground, griffin boice, qualcosa di zombie e il finale con il requiem di mozart.
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virginia1982
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lunedì 29 aprile 2013
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il perfetto orrore integrale onirico di r. zombie
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La pellicola più riuscita di Rob Zombie. Raccapricciante,onirico, satanico e visionario. In questo film il regista sembra aver raggiunto la maturità vera e propria, unendo il suo caratteristico orrore integrale e fortemente visivo ad un contesto più sofisticato: la stregoneria. Spiega il suo orrore dandone un motivo, questa è l'innovazione, accantona il delirio sadico fine a se stesso, filo conduttore dei precedenti film e libera nuovi elementi e nuovi confini.
Tenebre e male si fondono nella protagonista, l'immancabile Sheri Moon Zombie (moglie e musa del regista, questa volta più concentrata e credibile),
subendone tutte le influenze in un viaggio ossessivo.
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La pellicola più riuscita di Rob Zombie. Raccapricciante,onirico, satanico e visionario. In questo film il regista sembra aver raggiunto la maturità vera e propria, unendo il suo caratteristico orrore integrale e fortemente visivo ad un contesto più sofisticato: la stregoneria. Spiega il suo orrore dandone un motivo, questa è l'innovazione, accantona il delirio sadico fine a se stesso, filo conduttore dei precedenti film e libera nuovi elementi e nuovi confini.
Tenebre e male si fondono nella protagonista, l'immancabile Sheri Moon Zombie (moglie e musa del regista, questa volta più concentrata e credibile),
subendone tutte le influenze in un viaggio ossessivo.
Ottime alcune scene che catapultano lo spettatore in un incubo delirante, terrificante e costantemente coinvolgente. Inquadrature decisamente più artistiche, che ricordano vagamente il senso cinematografico di Tarsem Singh, imponenti e plastiche dunque.
Catalizzante la colonna sonora, sempre oltremodo curata da Zombie.
Scuote, sconvolge, sgomenta, stordisce. E' quello che ci si aspetta quando si vuol vedere un film horror, o forse di più. E' il perfetto connubio tra l'impatto visivo e il terrificante senso profondo che trasuda dalla pellicola.
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renato volpone
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lunedì 29 aprile 2013
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un interessante sguardo sul satanismo
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Il film viene presentato come un horror, ma di fatto è più un’incursione nel mondo del satanismo che un film di paura. Lo spettatore attento noterà, infatti, molti richiami a queste pratiche a partire dai manifesti dei film di Georges Meliés che di questo genere, già nei primi del novecento aveva creato un intero filone. Il film racconta di un ritorno delle streghe di Salem, dette i “signori di Salem” che dalle “ceneri” del 1696 risorgono per appropriarsi del corpo e dell’anima della discendente diretta del pastore che le mandò al rogo.
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Il film viene presentato come un horror, ma di fatto è più un’incursione nel mondo del satanismo che un film di paura. Lo spettatore attento noterà, infatti, molti richiami a queste pratiche a partire dai manifesti dei film di Georges Meliés che di questo genere, già nei primi del novecento aveva creato un intero filone. Il film racconta di un ritorno delle streghe di Salem, dette i “signori di Salem” che dalle “ceneri” del 1696 risorgono per appropriarsi del corpo e dell’anima della discendente diretta del pastore che le mandò al rogo. Molto credibile la protagonista Sheri Moon, moglie del regista Rob Zombie, e cantante rock. La musica la fa da padrone in questo film, con il richiamo alle accuse di satanismo che la Chiesa cattolica da sempre lancia contro la musica Rock, splendida la colonna sonora, anche quella più tetra legata all’evocazione delle streghe. Il film è un insieme di immagini oniriche ed esaltazione di simboli, curata in una fotografia eccellente che passa da una situazione all’altra con facilità e gradevolezza pur cambiando drasticamente luci e situazioni. Interessante la mosca che compare spesso sulla camera che riprende. Il film non lascia scampo, non impressiona nelle immagini, ma lascia un vago senso di malessere accentuato da un finale che non è quello che lo spettatore si aspetta. Andrebbe rivisto per capire meglio alcune situazioni, ad esempio quali richiami al satanismo ci sono nei film che Heidi, la protagonista guarda alla televisione, fare le connessioni con i film di Polansky, verificare significati e simboli. Sicuramente un tema che andrebbe approfondito
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babis
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lunedì 29 aprile 2013
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una delusione
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Anche io, che, come ho già detto in questo forum, non sono molto amante del genere horror, aspettavo con curiosità l'uscita di questo film, che si è rivelato una delusione: la storia è fortemente prevedibile, l'interpretazione deludente e la resa del diavolo e del male...estremamente ridicola.
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conrad landt
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lunedì 29 aprile 2013
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senza ne' capo ne' coda
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Un film dalle molte attese (a quanto leggo, non solo personali) di cui non si salva nulla: pessima sceneggiatura; pessima regia; pessimo montaggio; pessima recitazione e pessima recitazione (l'unico che si salva è il cane!!!). Un tema intrigante (le streghe) svilito e reso una delirante ed insulsa parodia. Blafemia fine a se stessa (sesso orale in chiesa; l'inseminazione della protagonista con un Satana nano ed obeso che ha evidentemente due peni; una tri-masturbazione congiunta di una sorta di demonio vestito da papa) che mira solo a schifare senza alcun legame logico con la trama.
Se non fosse stato disdicevole, mi sarei alzato dalla poltrona ed avrei chiesto i soldi indietro. Non avendolo fatto, posso solo far sì che non andiate a vederlo.
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Un film dalle molte attese (a quanto leggo, non solo personali) di cui non si salva nulla: pessima sceneggiatura; pessima regia; pessimo montaggio; pessima recitazione e pessima recitazione (l'unico che si salva è il cane!!!). Un tema intrigante (le streghe) svilito e reso una delirante ed insulsa parodia. Blafemia fine a se stessa (sesso orale in chiesa; l'inseminazione della protagonista con un Satana nano ed obeso che ha evidentemente due peni; una tri-masturbazione congiunta di una sorta di demonio vestito da papa) che mira solo a schifare senza alcun legame logico con la trama.
Se non fosse stato disdicevole, mi sarei alzato dalla poltrona ed avrei chiesto i soldi indietro. Non avendolo fatto, posso solo far sì che non andiate a vederlo.
Caro Rob, mi devi le due ore di vita che mi hai rubato.
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lunedì 29 aprile 2013
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una pecorella nel recinto dell'horror
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Di Rob Zombie avevo visto "La casa del diavolo" e mi era sembrato che si trattasse di un regista più che promettente nell'ambito horror.
Sono andato a vedere questo film con Giusy. Giusy non va mai a vedere i film horror perché le fanno paura.
Ma l'horror dovrebbe proprio incutere paura e allora, se bisognava fare uno strappo alla regola, cosa c'era di più promettente della nuova creatura di Rob Zombie, per di più nello spettacolo dell'una di notte?
Eppure questo film è riuscito nell'impresa di non suscitarle mai palpitazioni, spaventi o panico.
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Di Rob Zombie avevo visto "La casa del diavolo" e mi era sembrato che si trattasse di un regista più che promettente nell'ambito horror.
Sono andato a vedere questo film con Giusy. Giusy non va mai a vedere i film horror perché le fanno paura.
Ma l'horror dovrebbe proprio incutere paura e allora, se bisognava fare uno strappo alla regola, cosa c'era di più promettente della nuova creatura di Rob Zombie, per di più nello spettacolo dell'una di notte?
Eppure questo film è riuscito nell'impresa di non suscitarle mai palpitazioni, spaventi o panico.
Anzi, è riuscito invece in quella di alimentare una certa ilarità.
Come ci sia riuscito proprio non lo so, ma alla fine molti spettatori in sala si sono alzati per prodursi in ironici applausi di derisione.
Per quel che mi riguarda penso che il film sia, purtroppo, un pessimo film.
Una sceneggiatura approssimativa.
Stereotipi e cliche a gogo.
Nessuno spunto originale.
Personaggi senza reale caratterizzazione, le cui dinamiche si intrecciano in modo ora banale ora impacciato ed artefatto.
Qualche spunto visivo e musicale interessante non basta di certo a fare un film.
Se questo è tutto ciò di cui è capace il regista allora dovrebbe dedicarsi a videoclip e a corti.
Mi aspettavo una coraggiosa opera fatta di contenuti, tanti contenuti originali, visionari (che non vuol dire qualche immagine efficace) e ricchi di traboccante personalità.
Pensavo persino che Zombie fosse maturo per uscire dal recinto dell'horror.
Ed invece questo prodotto lo relega al ruolo di onesto mestierante di genere.
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