giovannicucca
|
giovedì 8 novembre 2012
|
lo spettacolo della vita
|
|
|
|
Alì e Stephanie...nord della Francia.
Alì è un ragazzo padre, squattrinato e alla deriva costretto a trovare riparo dalla sorella; Stephanie invece giovane e sedicente donna, che compie spettacoli acquatici con le orche.
Tutto inizia quando Alì soccorre Stephanie in una discoteca dopo una rissa.Dopo alcuni giorni un tragico incidente cambia la vita di Stephanie, costretta sulla sedia a rotelle in seguito all'amputazione dei due arti inferiori...
Tra i due nasce una bella amicizia, Alì riesce a trasmettere la voglia di ricominciare a Stephanie.
Bellissima lezione di vita da parte di Audiard, che mette insieme una pellicola particolare, una storia drammatica che riesce però a farci guardare al futuro con sguardo positivo.
[+]
Alì e Stephanie...nord della Francia.
Alì è un ragazzo padre, squattrinato e alla deriva costretto a trovare riparo dalla sorella; Stephanie invece giovane e sedicente donna, che compie spettacoli acquatici con le orche.
Tutto inizia quando Alì soccorre Stephanie in una discoteca dopo una rissa.Dopo alcuni giorni un tragico incidente cambia la vita di Stephanie, costretta sulla sedia a rotelle in seguito all'amputazione dei due arti inferiori...
Tra i due nasce una bella amicizia, Alì riesce a trasmettere la voglia di ricominciare a Stephanie.
Bellissima lezione di vita da parte di Audiard, che mette insieme una pellicola particolare, una storia drammatica che riesce però a farci guardare al futuro con sguardo positivo...
[-]
|
|
[+] lascia un commento a giovannicucca »
[ - ] lascia un commento a giovannicucca »
|
|
d'accordo? |
|
tantotracotante
|
domenica 4 novembre 2012
|
intenso ma non troppo.
|
|
|
|
Il film mi è piaciuto particolarmente. Una sceneggiatura carica di sentimenti misti a rabbia, frustrazione, sesso, istinto e amore. I soggetti sono buttati con semplicità e quasi direttamente nel cuore della storia, ma forse proprio questa rapidità nell'ancorare i background dei vari personaggi alla vicenda è la chiave di volta dell'intera sceneggiatura, in cui si alternano con candenza, scene vivaci dominate dal carattere piuttosto essenziale ed esplicito del personaggio di Alì a quelle più delicate ed introspettive proprie del personaggio di Stephanie. Alcuni punti meno chiari della storia meritavano uno sviluppo più accurato, come ad esempio la carriera pugilistica di Alì, ma insomma, forse è pretendere troppo.
[+]
Il film mi è piaciuto particolarmente. Una sceneggiatura carica di sentimenti misti a rabbia, frustrazione, sesso, istinto e amore. I soggetti sono buttati con semplicità e quasi direttamente nel cuore della storia, ma forse proprio questa rapidità nell'ancorare i background dei vari personaggi alla vicenda è la chiave di volta dell'intera sceneggiatura, in cui si alternano con candenza, scene vivaci dominate dal carattere piuttosto essenziale ed esplicito del personaggio di Alì a quelle più delicate ed introspettive proprie del personaggio di Stephanie. Alcuni punti meno chiari della storia meritavano uno sviluppo più accurato, come ad esempio la carriera pugilistica di Alì, ma insomma, forse è pretendere troppo. Ottima la scelta di canzoni, adattate perfettamente ai vari momenti della storia.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a tantotracotante »
[ - ] lascia un commento a tantotracotante »
|
|
d'accordo? |
|
fabio2
|
domenica 4 novembre 2012
|
tutto ruota intorno a marie
|
|
|
|
Certamente il doppiaggio in italiano, toglie alcune di quelle "caratteristiche" tipiche del linguaggio francese che invece rendono la storia ancora più drammatica in VO. Marion Cotillard, senza trucchi al viso è sempre bellissima e bravissima. Audiard riesce a trovare il giusto crudo melange tra 2 mondi contrapposti solo apparentemente ma invece accomunati dalla solitudine e dal desiderio di una vera compagnia..... Beh! non si tratta solo di essere OPE'
|
|
[+] lascia un commento a fabio2 »
[ - ] lascia un commento a fabio2 »
|
|
d'accordo? |
|
_zawi_
|
lunedì 22 ottobre 2012
|
come aghi
|
|
|
|
Ogni qual volta si cerca di essere quel che non si appare ci si scontra con la solitudine. Lui, che pensa di ridimensionare la sua miserevolezza togliendo dalla madre snaturata il proprio figlio, non riuscendo cmq a prendersene cura. Lei, che pensa di usare persone, cose e animali per il solo proprio benessere senza pensare alle conseguenze. Tutto ha un prezzo? Forse. Rapportarsi con chi sta peggio per dare un senso alla propra mutata esistenza non mi pare un gran argomento. Il sentimento più forte che scaturisce? La pena: Stéphanie ripete i gesti di sempre al fronte di un vetro e l'orca arriva e le risponde. Solo per l'orca silenziosa lei è sempre la stessa.
[+]
Ogni qual volta si cerca di essere quel che non si appare ci si scontra con la solitudine. Lui, che pensa di ridimensionare la sua miserevolezza togliendo dalla madre snaturata il proprio figlio, non riuscendo cmq a prendersene cura. Lei, che pensa di usare persone, cose e animali per il solo proprio benessere senza pensare alle conseguenze. Tutto ha un prezzo? Forse. Rapportarsi con chi sta peggio per dare un senso alla propra mutata esistenza non mi pare un gran argomento. Il sentimento più forte che scaturisce? La pena: Stéphanie ripete i gesti di sempre al fronte di un vetro e l'orca arriva e le risponde. Solo per l'orca silenziosa lei è sempre la stessa.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a _zawi_ »
[ - ] lascia un commento a _zawi_ »
|
|
d'accordo? |
|
barone di firenze
|
domenica 21 ottobre 2012
|
crampi allo stomaco
|
|
|
|
Film molto drammatico, ben recitato Marion Coutillard che caratterizza in maniera perfetta il suo personaggio riesce ad essere sexy anche senza gambe, Il ruolo di Matthias Schonearts è bravo l'attore ma il personaggio è sopra le righe poiché da esperto di pugilato posso dire che combattimenti a mani nude di quel tipo non se ne può fare molti, inoltre combattere con le mani fratturate è quasi impossibile anche su di un ring con le regole. Tutto sommato non ho letto il romanzo ma sicuramente il film non gli rende giustizia in quanto la parte pugilistica è sicuramente inverosimile come è inverosimile che si possa rompere a pugni una lastra di ghiaccio di qualche centimetro, come è inverosimile che un bambino possa sopravvivere alcuni munuti nell'acqua gelida, l'ipotermia è quasi immediata, figurarsi tirarlo fuori perdere altro tempo (quanto?) per arrivare in ospedale, nemmeno un ragazzino bionico ce l'avrebbe potuta fare.
[+]
Film molto drammatico, ben recitato Marion Coutillard che caratterizza in maniera perfetta il suo personaggio riesce ad essere sexy anche senza gambe, Il ruolo di Matthias Schonearts è bravo l'attore ma il personaggio è sopra le righe poiché da esperto di pugilato posso dire che combattimenti a mani nude di quel tipo non se ne può fare molti, inoltre combattere con le mani fratturate è quasi impossibile anche su di un ring con le regole. Tutto sommato non ho letto il romanzo ma sicuramente il film non gli rende giustizia in quanto la parte pugilistica è sicuramente inverosimile come è inverosimile che si possa rompere a pugni una lastra di ghiaccio di qualche centimetro, come è inverosimile che un bambino possa sopravvivere alcuni munuti nell'acqua gelida, l'ipotermia è quasi immediata, figurarsi tirarlo fuori perdere altro tempo (quanto?) per arrivare in ospedale, nemmeno un ragazzino bionico ce l'avrebbe potuta fare. Insomma si può vedere, da ultimo è molto commovente, ma non da stracciarsi le vesti.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a barone di firenze »
[ - ] lascia un commento a barone di firenze »
|
|
d'accordo? |
|
writer58
|
sabato 20 ottobre 2012
|
ruggine, ossa e resurrezione
|
|
|
|
Attenzione: nella recensione vengono fornite anticipazioni sulla trama del film.
Di questo film ("Un sapore di ruggine e ossa", quinta prova di Jacques Audiard) mi ha colpito la totale mancanza di retorica e di sentimentalismo. Eppure la materia trattata si prestava a una narrazione melodrammatica, dalle tinte forti e dagli effetti convenzionali. La vicenda si svolge ad Antibes, nella Costa Azzurra, un luogo di vacanze per gente facoltosa, cittadina mostrata nei suoi aspetti meno appariscenti, in un modo quasi dimesso e quotidiano.
Lui si chiama Alì, ha un figlio di 5 anni che non sa come educare e gestire, un passato da boxeur, trova lavoro come buttafuori in un locale notturno, è una persona che appare totalmente incapace di empatia e, come il Cassidy di "on the road", dipendente dall'adrenalina e dai combattimenti.
[+]
Attenzione: nella recensione vengono fornite anticipazioni sulla trama del film.
Di questo film ("Un sapore di ruggine e ossa", quinta prova di Jacques Audiard) mi ha colpito la totale mancanza di retorica e di sentimentalismo. Eppure la materia trattata si prestava a una narrazione melodrammatica, dalle tinte forti e dagli effetti convenzionali. La vicenda si svolge ad Antibes, nella Costa Azzurra, un luogo di vacanze per gente facoltosa, cittadina mostrata nei suoi aspetti meno appariscenti, in un modo quasi dimesso e quotidiano.
Lui si chiama Alì, ha un figlio di 5 anni che non sa come educare e gestire, un passato da boxeur, trova lavoro come buttafuori in un locale notturno, è una persona che appare totalmente incapace di empatia e, come il Cassidy di "on the road", dipendente dall'adrenalina e dai combattimenti. E' sempre "operativo", pronto a scopare con donne disponibili, pare quasi un robot con un meccanismo di erezione incorporato. Lei, Stephane, (interpretata da una straordinaria Marion Cotillard) è una bella donna, giovane e affascinante, lavora in un grande acquario con delle orche marine, pare totalmente a suo agio con la sua vita e le sue scelte professionali e relazionali. Si conoscono davanti al locale, in seguito a una rissa. Stephane rimane coinvolta in un incidente durante il suo spettacolo con le orche e perde entrambe le gambe. Si ritrova in una condizione tragica, diventa un'invalida che ha bisogno di una sedie a rotelle per potersi muovere. Alì la aiuta a riprendere contatto con la sua vita. Lo fa a modo suo, senza alcun coinvolgimento emotivo apparente, come se lei non avesse subito alcun trauma. Fanno il bagno insieme nelle acque del Mediterraneo, iniziano una relazione sessuale all'insegna di "se hai voglia di scopare, chiamami; se sono "operativo", vengo subito da te". Gli amplessi sono rappresentati in modo realistico, ma non freddo, con Stephane che, un po' per volta, recupera una speranza e una prospettiva di vita che sembrava definitivamente perduta.
La relazione tra i due presenta alti e bassi: lei fatica ad accettare la completa mancanza di tenerezza di Alì, avverte il bisogno di un rapporto pieno basato sull'affetto e il coinvolgimento, vive con ambivalenza e una punta di gelosia le sue avventure con altre donne; lui entra nel giro dei combattimenti clandestini, stile "fight club", tratta il figlio con patetica brutalità e insensibilità. Una seconda tragedia sfiorata contribuità ad avvicinare i due e provocherà l'irruzione dei sentimenti nel mondo congelato e difeso del protagonista.
Il film mi è parso molto buono e avvincente nella descrizione della relazione tra i due, appare totalmente privo di convenzionalismi e sentimentalismo. Tuttavia, il personaggio di Alì appare un po' troppo manicheo nel suo efficientismo robotico (anche se frutto di un meccanismo di difesa particolarmente strutturato) e la sua "conversione" finale verso la pienezza emotiva mi è sembrata troppo vistosa e non del tutto credibile. Come succede in "Pietà", la transizione del protagonista è narrata senza chiaroscuri, accade come reazione a un grave rischio di perdita.
Ciononostante, la scrittura del film risulta eccellente e lo sguardo del regista appare lucido e acuto, riesce a risolvere in modo efficace una vicenda estremamente rischiosa da un punto di vista narrativo. I protagonisti riescono a liberarsi dalle incrostazioni sedimentate ("la ruggine") e a supplire alla mutilazioni- reali o simboliche- che li colpiscono ("le ossa") Una menzione speciale alla Cotillard che fornisce una grande prova interpretando un ruolo estremamente impervio e complicato.
W.
[-]
[+] nel finale
(di senso78)
[ - ] nel finale
|
|
[+] lascia un commento a writer58 »
[ - ] lascia un commento a writer58 »
|
|
d'accordo? |
|
rongiu
|
mercoledì 17 ottobre 2012
|
il corpo con il suo linguaggio armonico e virile.
|
|
|
|
Un'orca; la sua addestratrice Stephanie \ Marion Cotillard /; il buttafuori Alì \ Matthias Schoenaerts / ed il suo figlioletto Sam \ Armand Verdure /; un terribile, tragico incidente.
I protagonisti Davidsoniani hanno caratteristiche psicologiche forti, non si nascondono, sono decisamente esposti. Insomma, rischiano sempre ed in prima persona. Audiard \ regista / ha animato due personaggi fino ad oggi “nascosti” in un libro. \ Craig Davidson - Ruggine e ossa - Giulio Einaudi editore /
Film forte, iperdrammatico e dal sapore acre della frutta “immature”.
Non ha scampo lo spettatore, poche le alternative, o studiare il “tutto tondo” di un regista che non ama riprendere, della vita, svolazzi e vanità, o alzarsi ed andare via.
[+]
Un'orca; la sua addestratrice Stephanie \ Marion Cotillard /; il buttafuori Alì \ Matthias Schoenaerts / ed il suo figlioletto Sam \ Armand Verdure /; un terribile, tragico incidente.
I protagonisti Davidsoniani hanno caratteristiche psicologiche forti, non si nascondono, sono decisamente esposti. Insomma, rischiano sempre ed in prima persona. Audiard \ regista / ha animato due personaggi fino ad oggi “nascosti” in un libro. \ Craig Davidson - Ruggine e ossa - Giulio Einaudi editore /
Film forte, iperdrammatico e dal sapore acre della frutta “immature”.
Non ha scampo lo spettatore, poche le alternative, o studiare il “tutto tondo” di un regista che non ama riprendere, della vita, svolazzi e vanità, o alzarsi ed andare via. Perché? Perché le alterazione che il corpo subisce a seguito di un evento violento, hanno come conseguenza la radicale modificazione della quotidianità. La “tua alba, il tuo tramonto, i tuoi sogni, i tuoi sguardi”, non son più gli stessi, non hanno più i tuoi colori. Insomma, una nuova identità è dietro l’angolo, la tua immagine, la percezione nuova del Sé corporeo sbaraglia le più piccole certezze che fino a quel momento ti sei costruita.
E, se a ciò accompagni, le pulsioni prima forti e poi violente, che provi per un uomo “rozzo”, irascibile, dal passato impetuoso, “una testa calda” e che pensi possa appartenerti per sempre, ecco che la miscela esplosiva è bella che pronta, ha solo bisogno di un detonatore.
Individualità ed altruismo; pragmatismo e spiritualità; il corpo con il suo linguaggio armonico e virile; sono solo alcuni degli inneschi disseminati dal regista lungo il percorso narrativo. Tanti gli inneschi, vari gli interrogativi. Meglio così. Una vita con solo esclamativi? Rigida e banale. Due ingredienti che mi fan paura.
Buona visione.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a rongiu »
[ - ] lascia un commento a rongiu »
|
|
d'accordo? |
|
ennas
|
mercoledì 17 ottobre 2012
|
il corpo, la mente e la ruggine
|
|
|
|
Mi è sembrato un film girato con grande maestria e occhio allenato agli effetti spettacolari del cinema. Il regista e gli attori (soprattutto la Cotillard) danno prova di una bravura non comune.
Allora perché questo film mi ha lasciato un senso di lavoro non completamente riuscito?
Sicuramente uno dei temi privilegiati del film, il nesso corpo-mente e mondo esterno che si sviluppa in una persona con menomazione fisica è un tema a rischio di patetismo che il regista, anche per merito dell’attrice riesce ad evitare.
[+]
Mi è sembrato un film girato con grande maestria e occhio allenato agli effetti spettacolari del cinema. Il regista e gli attori (soprattutto la Cotillard) danno prova di una bravura non comune.
Allora perché questo film mi ha lasciato un senso di lavoro non completamente riuscito?
Sicuramente uno dei temi privilegiati del film, il nesso corpo-mente e mondo esterno che si sviluppa in una persona con menomazione fisica è un tema a rischio di patetismo che il regista, anche per merito dell’attrice riesce ad evitare.
Non altrettanto efficace mi è sembrata la resa maschile: il “corporeo” qui mi è sembrato un po’ reificato, il personaggio sprigiona una brutalità sottilmente compiaciuta che fa letteralmente “a pugni “ con il contesto ( eroe negativo? Forse.)
Il film è lungo e parecchie ripetizioni ( l’insistenza sulle gambe mutilate della protagonista) anziché aggiungere emozione, tolgono ritmo incalzante alla narrazione.
Scenograficamente efficace e molto emozionante l’incidente e il salvataggio del figlio, dove Alì si ritrova padre fragile e trepidante, molto umano. Il film giunto a questo punto poteva fermarsi alla telefonata fra Alì e Stéphanie in un finale più aperto e simbolicamente più vero che non l’ultimo girato simil-fiabesco che conclude il film.
Nonostante queste riserve, rimane per me un film da vedere, con pezzi di grande cinema.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a ennas »
[ - ] lascia un commento a ennas »
|
|
d'accordo? |
|
kaipy
|
lunedì 15 ottobre 2012
|
molto bello
|
|
|
|
Il regista già lo conoscevo e già l'avevo apprezzato ne Il profeta, ma in questo film raggiunge un livello di commozione, poesia che l'altro non possiede.
[+]
Il regista già lo conoscevo e già l'avevo apprezzato ne Il profeta, ma in questo film raggiunge un livello di commozione, poesia che l'altro non possiede.
Il modo in cui riesce a mostrarci, o meglio farci intuire il dentro è emozionante!
Ci sono delle scene che ti fanno bruciare gli occhi, crescere un nodo alla gola.
Ci sono delle lacrime così strazianti, e delle scene che ti scavano dentro
Da non perdere
[-]
|
|
[+] lascia un commento a kaipy »
[ - ] lascia un commento a kaipy »
|
|
d'accordo? |
|
effepi
|
lunedì 15 ottobre 2012
|
tanto rumore per nulla
|
|
|
|
Il punto di svolta della vita di Alì è il licenziamento della sorella, cosa che determina anche l'allontanamento di lui dalla casa di lei. Finalmente Alì, tutto preso solo da se stesso e dalle sue cose (non la sorella, non la protagonista, non il figlio hanno un ruolo importante nella sua vita), scopre "l'altro". Nel gesto finale del salvataggio finale del figlio finalmente la violenza diventa "forza", a disposizione dell'altro. Francamente ho trovato il film assai deludente. Piatto fino alla catarsi finale, poco credibile nella costruzione dei rapporti emotivi interpersonali. Tutt'altro che una lezione di cinema.
|
|
[+] lascia un commento a effepi »
[ - ] lascia un commento a effepi »
|
|
d'accordo? |
|
|