andrea giostra
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lunedì 13 maggio 2013
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lasciate che i bambini vengano a me
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Mea Maxima Culpa - Silenzio nella casa di Dio (2012).
(recensione di Andrea Giostra)
Milwaukee, Wisconsin, St. John's School, Lawrence Murphy, Padre, Direttore della prestigiosa St. John's School, violentatore seriale di oltre duecento bambini audiolesi indifesi.
1950, 1951, 1952, 1953, 1954, 1955, 1956, 1957, 1958, 1959, 1960, 1961, 1962, 1963, 1964, 1965, 1966, 1967, 1968, 1969, 1970, 1971, 1972, 1973, 1974, sono i lunghissimi e terrificanti venticinque anni in cui Padre Lawrence Murphy, all’interno delle mura della “casa di Dio”, ha sistematicamente violentato ed abusato sessualmente di oltre duecento bambini.
Padre Lawrence Murphy, killer seriale di innocenze e di purezze di centinaia di bambini, ha scelto quali luoghi dei suoi efferati e indegni delitti, gli uffici, i confessionali, i dormitori della “casa di Dio”.
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Mea Maxima Culpa - Silenzio nella casa di Dio (2012).
(recensione di Andrea Giostra)
Milwaukee, Wisconsin, St. John's School, Lawrence Murphy, Padre, Direttore della prestigiosa St. John's School, violentatore seriale di oltre duecento bambini audiolesi indifesi.
1950, 1951, 1952, 1953, 1954, 1955, 1956, 1957, 1958, 1959, 1960, 1961, 1962, 1963, 1964, 1965, 1966, 1967, 1968, 1969, 1970, 1971, 1972, 1973, 1974, sono i lunghissimi e terrificanti venticinque anni in cui Padre Lawrence Murphy, all’interno delle mura della “casa di Dio”, ha sistematicamente violentato ed abusato sessualmente di oltre duecento bambini.
Padre Lawrence Murphy, killer seriale di innocenze e di purezze di centinaia di bambini, ha scelto quali luoghi dei suoi efferati e indegni delitti, gli uffici, i confessionali, i dormitori della “casa di Dio”.
Padre Lawrence Murphy non ha mai subìto alcun processo penale durante la sua vita terrena.
Padre Lawrence Murphy non ha mai subìto alcun processo canonico durante la sua vita terrena.
Padre Lawrence Murphy è morto di morte naturale “in pace” con addosso l’abito talare della Chiesa Cattolica Romana.
Alex Gibney con il suo film-documentario raccoglie le testimonianze agghiaccianti e sconvolgenti di quattro dei bambini di allora: Terry, Gary, Pat e Arthur, oggi adulti che portano dentro un doloro immenso e devastante gridato e denunciato al Vaticano con centinaia di lettere e con migliaia di volantini.
Alex Gibney con il suo film-documentario dimostra oggi, la copertura sistematica e consolidata della Santa Sede.
Alex Gibney con il suo film-documentario racconta le storie criminali di Padre Murphy, di Padre Walsh, di Padre Marcial Maciel, e di tutti i “criminali-padri-talari” che come loro hanno tradito Dio.
Alex Gibney con il suo film-documentario dà finalmente voce alle migliaia di bambini di tutto il mondo che hanno subìto violenza sessuale e abusi da parte di “padri-talari-traditori”.
Alex Gibney con il suo film-documentario illustra l’ampio e dettagliato dossier, di oltre diecimila pagine, presentato dalla SNAP (Survivors Network of those Abused by Priests) e dalla O.N.G. americana “Center for Costitutional Rights”, alla Corte Penale Internazionale dell'Aja, che accusa il Vaticano, i suoi vertici e Papa Benedetto XVI (oggi dimissionario) per “crimini contro l'umanità per aver coperto i reati di pedofilia”.
Potrà mai Dio perdonare questi luridi e putridi carnefici che hanno utilizzato il nome di Dio per uccidere impuniti candide e luminose anime di bambini?
Potrà mai Dio ridare l’innocenza e la purezza divina a tutti i bambini martoriati e violentati nell’anima, nel cuore, nella fiducia, nella speranza da chi avrebbe dovuto proteggerli?
Quello che certamente sappiamo, perché scritto, è che Gesù (Vangelo secondo Marco, Cap. 10,13-16) si indignò nel vedere i suoi discepoli “colpevoli” di avere semplicemente rimproverato alcuni bambini che cercavano di avvicinarsi a lui per toccarlo, per ricevere le sue carezza e la sua benedizione. Allora irritato e con fermezza gridò loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro.
(facebook.com/pages/Andrea-Giostra-FILM/124219894392445).
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filippo catani
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lunedì 27 maggio 2013
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l'assordante silenzio della chiesa cattolica
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Alex Gibney realizza un documentario sullo scandalo che più di ogni altro ha infangato la Chiesa Cattolica e cioè quello dei preti pedofili. Il punto di partenza è forse quello più raccapricciante e getta nello spettatore, credente o non, un pesantissimo masso. Si parte infatti da Milwakee dove per anni sono andati avanti gli abusi perpetuati da padre Murphy sui bambini della scuola in cui si trovava. Quello che però è ancora più devastante è che questa scuola era per bimbi audiolesi e il prete sfruttava questo fatto per compiere i suoi abusi. Infatti i figli di genitori che non conoscevano il linguaggio dei segni non potevano certo denunciarlo.
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Alex Gibney realizza un documentario sullo scandalo che più di ogni altro ha infangato la Chiesa Cattolica e cioè quello dei preti pedofili. Il punto di partenza è forse quello più raccapricciante e getta nello spettatore, credente o non, un pesantissimo masso. Si parte infatti da Milwakee dove per anni sono andati avanti gli abusi perpetuati da padre Murphy sui bambini della scuola in cui si trovava. Quello che però è ancora più devastante è che questa scuola era per bimbi audiolesi e il prete sfruttava questo fatto per compiere i suoi abusi. Infatti i figli di genitori che non conoscevano il linguaggio dei segni non potevano certo denunciarlo. Allo stesso tempo il padre approfittava del suo carisma per fare sembrare quasi normali queste pratiche ai ragazzi (terribili la frasi con cui cercò poi di giustificarsi). L'uomo non ha subito processi civili o canonici ed è sepolto in terra consacrata e in abito talare. Prendendo le mosse da questa sconvolgente vicenda narrata nella lingua dei segni da quegli stessi ragazzi (ora adulti) che avevano subito le violenze, il documentario si concentra poi su altri casi e sul silenzio assordante delle gerarchie cattoliche (come nel caso di Marciel fondatore dei Legionari di Cristo caro amico di Giovanni Paolo II ma inviso al futuro Benedetto XVI che conosceva i suoi misfatti). Il fatto più grave è che questi uomini, approfittando del loro status di prelati, hanno compiuto abusi che non sono peccati ma veri e propri crimini che hanno per sempre sconvolto la vita dei ragazzi violentati. Ora, sull'onda dell'immane scandalo che l'uscita di queste vicende ha provocato specialmente in Irlanda, la speranza è che la Chiesa Cattolica metta in atto una profonda pulizia con la denuncia di tutto quello che sa in merito a questi casi. Inutile non scorgere anche questo pesante fardello dietro alle tante motivazioni che hanno recentemente spinto papa Benedetto XVI alle sue clamorose dimissioni. Ovviamente la Chiesa Cattolica fortunatamente è fatta anche di milioni di persone che con fede e passione portano avanti il loro ministero presso gli ultimi e i bisognosi come insegnato da quello stesso Gesù che voleva che i bambini si avvicinassero a lui e che tutti diventassero semplici come loro e guai a chi li toccava perchè sarebbe stato meglio se si fosse attaccato una macina al collo. Certo però questa orribile piaga c'è, esiste e ha macchiato in maniera indelebile l'istituzione e l'auspicio migliore è che il nuovo papa Francesco abbia il coraggio di mettere alla porta questi terribili individui denunciandoli alla magistratura affinchè possano andare in carcere e non fare mai più del male a bambini indifesi in nessuna parte del mondo. Speriamo davvero che la gerarchia ecclesiastica così avversa al cambiamento sappia dare un forte segnale di svolta perchè di polvere sotto il tappeto ne è stata messa fin troppa soprattutto perchè l'abuso sui bambini è il crimine più odioso ed esecrabile che possa esistere. Il documentario si avvale di numerose interviste e cita nei titoli di coda tutte le fonti dalle quali ha preso dati e materiali. Peccato davvero che tutti i membri del Vaticano contattati abbiano rifiutato di farsi intervistare come viene precisato nel film.
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renato volpone
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domenica 24 marzo 2013
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la colpa di chi?
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Mea maxima culpa è un film documentario girato da Alex Gibney che racconta i casi di pedofilia da parte di preti e vescovi cattolici ai danni di bambini e ragazzi negli Stati Uniti e in Irlanda. La colpa che emerge è quella dell'omertà dei cattolici e in particolare delle alte gerarchie del Vaticano. Non serve sottolineare l'assenza totale delle famiglie e delle comunita del luogo. Prendendo spunto dai casi di pedofilia che si sono verificati nella St. John's School di Milwaukee nel Wisconsin, un istituto per sordi, il discorso si allarga ad altre situazioni altrettanto allarmanti. Il documento appare non tanto come uno studio attento e approfondito dei casi, delle cause e delle conseguenze, ma piuttosto come un manifesto di propaganda il cui fine non è così palese.
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Mea maxima culpa è un film documentario girato da Alex Gibney che racconta i casi di pedofilia da parte di preti e vescovi cattolici ai danni di bambini e ragazzi negli Stati Uniti e in Irlanda. La colpa che emerge è quella dell'omertà dei cattolici e in particolare delle alte gerarchie del Vaticano. Non serve sottolineare l'assenza totale delle famiglie e delle comunita del luogo. Prendendo spunto dai casi di pedofilia che si sono verificati nella St. John's School di Milwaukee nel Wisconsin, un istituto per sordi, il discorso si allarga ad altre situazioni altrettanto allarmanti. Il documento appare non tanto come uno studio attento e approfondito dei casi, delle cause e delle conseguenze, ma piuttosto come un manifesto di propaganda il cui fine non è così palese. Alla realtà dei fatti, a numeri precisi e fatti circostanziati si preferiscono interventi diretti dei "sordi" coinvolti, ormai uomini maturi, brevi filmati con attori che riproducono le situazioni in cui si sono verificati i denunciati approcci, slogan e frasi calati nel contesto per rendere il messaggio più efficace. Il tutto è più definibile come film che come documentario. Inoltre il doppiaggio di un film del genere è decisamente fuori luogo, anche perché scorrono comunque i sottotitoli. Dove vogliono arrivare gli sceneggiatori, il regista e i produttori non è chiaro, la qualità del film è pessima, quasi da videocamere per rendere più verosimile il racconto, ma le interpretazioni dei fatti sono, a mio avviso, distorte e troppo ingenuamente demagogiche: si conosce bene la drammatica realtà di questi avvenimenti, ma ciò di cui il pubblico ora necessita è la verità e la chiarezza, non l'ennesimo gioco giornalistico destinato allo spettatore bulimico di televisione.
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