lexs111
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domenica 19 maggio 2013
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poco avvincente
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Un film poco avvincente, che si limita a raccontare la storia di un uomo minacciato da una gang, in quanto testimone di un omicidio in un negozio; per proteggere la donna di cui è innamorato, decide di agire da solo nell'anonimato fin quando non riuscirà a liberarsi del boss della banda. A parte la trama già vista e rivista, il film arriva alla fine quasi in modo forzato: la fuga del protagonista dalla protezione testimoni e il modo in cui cerca di procurarsi delle armi sono troppo semplici; per non parlare dello scontro con il boss della gang che sembra sopravvivere ad ogni tentativo di ucciderlo. Il film così perde di interesse per aver messo da parte l'angoscia e il brivido che si provano ad affrontare certi rischi; queste emozioni vengono a malapena accennate.
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lexs111
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sabato 18 maggio 2013
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poco avvincente
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Un film poco avvincente, che si limita a raccontare la storia di un uomo minacciato da una gang, in quanto testimone di un omicidio in un negozio; per proteggere la donna di cui è innamorato, decide di agire da solo nell'anonimato fin quando non riuscirà a liberarsi del boss della banda. A parte la trama già vista e rivista, il film arriva alla fine quasi in modo forzato: la fuga del protagonista dalla protezione testimoni e il modo in cui cerca di procurarsi delle armi sono troppo semplici; per non parlare dello scontro con il boss della gang che sembra sopravvivere ad ogni tentativo di ucciderlo. Il film così perde di interesse per aver messo da parte l'angoscia e il brivido che si provano ad affrontare certi rischi; queste emozioni vengono a malapena accennate.
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pensierocivile
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sabato 18 maggio 2013
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pompiere è bello
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Protagonista un vigile del fuoco, dunque presente ogni possibile qualità morale, che la sete di vendetta ferisce, ma il senso di giustizia rimargina. Poi a ruota, un cattivo razzista, nazista, corruttore e assetato di potere, privo di qualsiasi umanità, che si sporca le mani con tutti, ammazzando chiunque, ma non il buon pompiere nelle prime scene; un bravo poliziotto federale, con le sue ragioni allo scoperto nella caccia al cattivone che, "sempre" per giustizia, copre il protagonista; la poliziotta col ruolo da fidanzata. Questi sono gli elementi che compongono un film che ad occhi chiusi lo si immagina dalle prime scene, qualche botto, qualche scazzottata, qualche inseguimento, Bruce Willis che non capisce il motivo della sua presenza sul set, fino al prevedibilissimo finale.
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Protagonista un vigile del fuoco, dunque presente ogni possibile qualità morale, che la sete di vendetta ferisce, ma il senso di giustizia rimargina. Poi a ruota, un cattivo razzista, nazista, corruttore e assetato di potere, privo di qualsiasi umanità, che si sporca le mani con tutti, ammazzando chiunque, ma non il buon pompiere nelle prime scene; un bravo poliziotto federale, con le sue ragioni allo scoperto nella caccia al cattivone che, "sempre" per giustizia, copre il protagonista; la poliziotta col ruolo da fidanzata. Questi sono gli elementi che compongono un film che ad occhi chiusi lo si immagina dalle prime scene, qualche botto, qualche scazzottata, qualche inseguimento, Bruce Willis che non capisce il motivo della sua presenza sul set, fino al prevedibilissimo finale. Il ritmo c'è, e se ci si accontenta....
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vincenzo iennaco
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venerdì 17 maggio 2013
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eroe per forza
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La scena iniziale si apre con un edificio divorato da un colossale incendio da dove sbuca fuori il protagonista (un pompiere) reggendo trionfante una cassa di whisky. E tutti esultano come se avesse salvato 10 vite. Ciò basta a farci capire l'antifona; ci troviamo dinanzi all'ennesimo "eroe a tutti i costi". Vincerà anche la sua battaglia, ma di sicuro ne escono sconfitti gli sceneggiatori, che gettano alle ortiche un "plot" che con qualche sfaccettatura in più sarebbe risultato più intrigante e convincente.
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luca tessarin
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giovedì 16 maggio 2013
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d'onofrio tiene a galla la barca
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Chi si aspetta il solito Bruce Willis scatenato e protagonista indiscusso della proiezione rimarrà deluso. Il Bruce Willis di questa pellicola infatti fa solo da contorno (utile fino a che punto?) e lascia la scena a Duhamel, il belloccio californiano tutto muscoli e ragazze. La storia è scontata: il bravo ragazzo si scontra involontariamente con il male e, toccato nei propri affetti, matura un comprensibile spirito di vendetta, che cresce costantemente in lui fino all’epilogo. La sceneggiatura regge solo in parte l’urto con la banalità e serve il miglior Vincent D’Onofrio per salvare la proiezione dal baratro: Vincent è l’esatto opposto del “palla di lardo” visto nel famoso film di Kubrick di 25 anni fa: tatuato, cattivo, spietato e tremendamente squilibrato.
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Chi si aspetta il solito Bruce Willis scatenato e protagonista indiscusso della proiezione rimarrà deluso. Il Bruce Willis di questa pellicola infatti fa solo da contorno (utile fino a che punto?) e lascia la scena a Duhamel, il belloccio californiano tutto muscoli e ragazze. La storia è scontata: il bravo ragazzo si scontra involontariamente con il male e, toccato nei propri affetti, matura un comprensibile spirito di vendetta, che cresce costantemente in lui fino all’epilogo. La sceneggiatura regge solo in parte l’urto con la banalità e serve il miglior Vincent D’Onofrio per salvare la proiezione dal baratro: Vincent è l’esatto opposto del “palla di lardo” visto nel famoso film di Kubrick di 25 anni fa: tatuato, cattivo, spietato e tremendamente squilibrato. Movenze lente, voce bassa e sguardi intensi: un perfetto eroe negativo. Se al suo posto ci fosse stato il solito boss di colore o messicano che sia (con appresso le ridondanti storie del Cartello, che ci hanno già proposto in tutte le salse) saremmo qui a parlare di un flop totale.
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terry3
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mercoledì 15 maggio 2013
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avvincente
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A volte non capisco la recensione che My movies da ai film! molte volte c'era scritto assolutamente no , come in questo caso, e invece si sono rivelata degli ottimi film, come in questo caso. La storia è avvincente e tutti noi ci siamo immedesimati e abbiamo trascorso due ore senza essere angosciati dai drammi o catastrofi della vita. Gli attori molto bravi e ottima anche la regia. Un consiglio...cambiate critico!
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filippo castagnetti
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martedì 14 maggio 2013
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un pompiere risoluto
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Chi, come me, va al cinema convinto di andare a vedere il nuovo film di bruce willis cambi idea: in questo film l'ormai poliziotto in pensione John Mcclain fa una parte marginale, per nn dire inutile, non definibile neanche personaggio secondario o "mentore" del protagonista... Diciamo che il nome bruce willis è (giustamente) servito ad attirare spettatori (un esempio identico lo notiamo anche nel nuovo film di Russell Crowe "l'uomo con i pugni di ferro", film che definire "obbrobrio del cinema" è un gran complimento!!!) .
In sè il film è ben fatto, non ci sono pezzi al di là dell'inimmaginabile per effetti speciale o scene, come unico difetto lasciano un po' a desiderare le interpretazioni dei cattivi, mal scelti a mio parere.
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Chi, come me, va al cinema convinto di andare a vedere il nuovo film di bruce willis cambi idea: in questo film l'ormai poliziotto in pensione John Mcclain fa una parte marginale, per nn dire inutile, non definibile neanche personaggio secondario o "mentore" del protagonista... Diciamo che il nome bruce willis è (giustamente) servito ad attirare spettatori (un esempio identico lo notiamo anche nel nuovo film di Russell Crowe "l'uomo con i pugni di ferro", film che definire "obbrobrio del cinema" è un gran complimento!!!) .
In sè il film è ben fatto, non ci sono pezzi al di là dell'inimmaginabile per effetti speciale o scene, come unico difetto lasciano un po' a desiderare le interpretazioni dei cattivi, mal scelti a mio parere. Troviamo invece un più che accettabile Josh Duhamel nei panni di questo pompiere pronto a tutto per riprendersi la sua vita e viverne il resto con la fidanzata (Rosario Dawson).
L'unica cosa che mi ha sorpreso è il finale, che reputo assolutamente scontato e che avrei preferito differente con magari un colpo di scena.
Ho appena letto che i dizionari danno questo film come uno scandalo, in reatà non è così: il film non è un capolavoro ma di certo ne hanno fatti di peggiori...
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shoo561
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sabato 11 maggio 2013
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pompiere che esce illeso dall'incendio
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Trovo sia un film interessante, avesse avuto un finale meno ovvio sarebbe stato un buon film, cmq la sufficienza gliela do piena
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donni romani
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lunedì 6 maggio 2013
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svogliato film d'azione
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Svogliato film d'azione che non aggiunge niente di nuovo alle centinaia di pellicole simile prodotte negli anni. Jeremy Coleman, vigile del fuoco, assiste in un negozio ad una sparatoria ad opera di un gruppo di esalatati ariani ai danni del proprietario e di suo figlio. La sua testimonianza può inchiodare il capo della banda Hagan cui dà la caccia da tempo il poliziotto stanco e disincantato Mike Cella e così Coleman viene inserito nel programma protezione testimoni. Naturalmente si innamora della bella federale che deve proteggerlo, naturalmente verrà rintracciato da Hagan e naturalmente darà vita ad una controvendetta fatta di sparatorie ed agguati.
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Svogliato film d'azione che non aggiunge niente di nuovo alle centinaia di pellicole simile prodotte negli anni. Jeremy Coleman, vigile del fuoco, assiste in un negozio ad una sparatoria ad opera di un gruppo di esalatati ariani ai danni del proprietario e di suo figlio. La sua testimonianza può inchiodare il capo della banda Hagan cui dà la caccia da tempo il poliziotto stanco e disincantato Mike Cella e così Coleman viene inserito nel programma protezione testimoni. Naturalmente si innamora della bella federale che deve proteggerlo, naturalmente verrà rintracciato da Hagan e naturalmente darà vita ad una controvendetta fatta di sparatorie ed agguati. L'andamento del film è talmente prevedibile che neanche la buona volontà di Bruce Willis e Vincent D'onofrio salvano dal tedio e l'ultima parte rischia di risultare ridicola nel suo crescendo di sguardi truci e frasi fatte. La trasformazione da riservato e corretto pompiere a giustiziere col coltello fra i denti di Duhamel lascia francamente indifferenti, lo spessore psicologico del gruppo di fanatici al seguito di Hagan è decisamente superficiale e pigro e lo sguardo ironico-stanco di Willis non può da solo giustificare un progetto fotocopia di tanti altri, con dialoghi stereotipati e trama inconsistente.
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