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nerazzurro
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sabato 23 aprile 2011
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insuperabile tocco da maestro
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Merita questo film. e merita tanto. Wes Craven ha dimostrato che nonostante questo genere sia riciclato di continuo quel che conta alla fine è farlo bene: Fotografia magistrale con luci e ombre perfette. Colpi di scena al cardiopalma,effetti speciali eccellenti. Ce ne sarà poco di splatter ma c'e ne quanto basta (ed è fin troppo reale). Era ora che un grande classico tornasse in grande stile!
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webber2011
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sabato 23 aprile 2011
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scream 4 ...un masterpiece!
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Quando sono entrato in sala ero molto prevenuto nei confronti di questo film pensando che non fosse all'altezza dei primi due(il terzo era immondizia) . Poi già dopo i primi 10 minuti capisco che Craven e Williamson sono riusciti a ricreare l'atmosfera di tensione ma allo stesso tempo divertente che caratterizzava i primi due film . Più va avanti la pellicola più mi rendo conto di quanto sia bello questo film , che si pone come una boccata d'aria per il genere horror che di questi tempi naviga sempre nelle solite stupidaggini riguardanti il torture porn quali saw , hostel e via dicendo. Le interpretazione non sono tutte impeccabili . Infine grandi complimenti a coloro che hanno curato gli effetti speciali,infatti questo scream risulta più violento e ben curato rispetto ai primi due .
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Quando sono entrato in sala ero molto prevenuto nei confronti di questo film pensando che non fosse all'altezza dei primi due(il terzo era immondizia) . Poi già dopo i primi 10 minuti capisco che Craven e Williamson sono riusciti a ricreare l'atmosfera di tensione ma allo stesso tempo divertente che caratterizzava i primi due film . Più va avanti la pellicola più mi rendo conto di quanto sia bello questo film , che si pone come una boccata d'aria per il genere horror che di questi tempi naviga sempre nelle solite stupidaggini riguardanti il torture porn quali saw , hostel e via dicendo. Le interpretazione non sono tutte impeccabili . Infine grandi complimenti a coloro che hanno curato gli effetti speciali,infatti questo scream risulta più violento e ben curato rispetto ai primi due . Unica nota dolente del film , è l' ilarietà che caratterizza alcuni segmenti del film , infatti alcuni momenti di terrore vengono stroncati da momenti ''stupidi'' . Per il resto grandissimo film che consiglio . Voto 9/10
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riccardo76
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sabato 23 aprile 2011
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due generazioni a confronto
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“La tragedia di una generazione è sempre uno scherzo per quella successiva”. In queste parole è racchiuso il senso di Scream 4, il nuovo capitolo della serie cult anni novanta, che ha riportato sugli schermi il grande maestro del brivido Wes Craven, stavolta con una pellicola intrisa di significati sottesi. L’intento del regista è infatti quello di porre due generazioni a confronto, sia dal punto di vista cinematografico che sociologico. Nel primo caso, l’intento è evidente sin dall’inizio, dove attraverso un gioco barocco di scatole cinesi – film nel film – Craven, ammettendo le sue colpe, critica il modo di fare cinema horror negli anni novanta.
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“La tragedia di una generazione è sempre uno scherzo per quella successiva”. In queste parole è racchiuso il senso di Scream 4, il nuovo capitolo della serie cult anni novanta, che ha riportato sugli schermi il grande maestro del brivido Wes Craven, stavolta con una pellicola intrisa di significati sottesi. L’intento del regista è infatti quello di porre due generazioni a confronto, sia dal punto di vista cinematografico che sociologico. Nel primo caso, l’intento è evidente sin dall’inizio, dove attraverso un gioco barocco di scatole cinesi – film nel film – Craven, ammettendo le sue colpe, critica il modo di fare cinema horror negli anni novanta. Infatti, assistiamo ad un susseguirsi di omicidi che segnano al contempo la fine di un episodio e l’inizio di un altro di una serie horror cult chiamata Stab (tradotto Squartati) - con ovvio riferimento alla serie di Scream - e ogni volta troviamo due adolescenti davanti alla TV che commentano l’episodio appena visto, in un ricercato gioco di metacinema che spiazza lo spettatore, il quale, tra un colpo di scena e l’altro, non riesce a capacitarsi di quando il film effettivo stia iniziando. Ma tutta la pellicola è intrisa di questa critica, che non si limita all’horror degli anni novanta, ma si estende fino a quello dei giorni nostri (viene infatti citata anche la serie di Saw ), smontando attraverso l’ironia luoghi comuni, banalità e cliché di un filone che ormai risulta saturo, monotono e, inevitabilmente, involontariamente comico.
Emerge dunque la necessità di qualcosa di nuovo, anche in vista di un panorama cinematografico dominato da remake, spesso mal riusciti: “Dimmi il nome del remake più innovativo!”, chiede l’assassino al telefono e, dopo un lungo ed estenuante elenco la povera vittima si sente rispondere: “Nessuno di loro!” (in realtà questo è quello che sentiamo nel trailer, nel film invece lo stesso senso è reso da un inquietante e più eloquente silenzio), come se non esistesse affatto un remake innovativo.
“Le regole devono” perciò “essere riscritte”, come viene detto in più occasioni nel film. Tuttavia, la ricerca del nuovo non implica necessariamente il rifiuto totale del vecchio. Non va dimenticato che una ventata di novità nel genere horror fu portata proprio dal primo Scream, la cui formula si basava sulla citazione, sia diretta - attraverso l’enunciazione del titolo - sia indiretta - attraverso la riproduzione di situazioni - dei classici del filone. Il nuovo, anche stavolta, può scaturire dal vecchio, andando oltre le vecchie regole del gioco.
In questa ottica, anche dal punto di vista dei personaggi il film si presenta come un mix di nuovo e vecchio. Ritroviamo infatti la protagonista dei precedenti episodi, Sidney Prescott, che decide di ritornare nella sua Woodsboro per promuovere il suo libro sulla terribile esperienza vissuta in quella cittadina, proprio in occasione dell’anniversario del massacro. Ritroviamo poi lo sceriffo Riley e sua moglie, la bellissima giornalista Gale. Per il resto, il regista ci offre una nuova generazione di adolescenti, pronti per essere squartati secondo le nuove regole del gioco.
Ma quali sono le nuove regole? La nuova frontiera dell’Horror sembrerebbe quella delle riprese in soggettiva, dove l’omicidio, e non solo, è ripreso in diretta e dove il terrore è vissuto dallo spettatore insieme al protagonista e tutto acquista una maggiore parvenza di reale: vale a dire, la tecnica impiegata per la prima volta in The Blair Witch Project, poi riconfermata e resa efficacissima nella serie di Rec, fino all’enorme successo di Paranormal Activity. La nuova regola è dunque quella di riprendere in diretta l’assassino con una webcam e mandarlo su internet, così da rendere partecipi centinaia, se non migliaia, di fans.
Tuttavia, nel constatare l’avvento di tale innovazione, Craven ci rende partecipi delle sue titubanze in riguardo, inducendoci ad una riflessione che sfocia anche nel sociologico: basta davvero questo a far rinascere un genere ormai saturo? Ed è veramente positivo il fatto che oggigiorno si senta la necessità di mostrare ogni minimo aspetto della propria vita, condividendolo per forza con chiunque? In una società dominata ormai da social network, webcam e reality show, dove “nessuno legge più niente e tutti hanno bisogno di vedere” e dove gli amici si acquistano con un semplice click, qual è il vero valore dell’amicizia? A questa domanda il regista risponde con tono disilluso, mostrandoci che i veri amici vengono letteralmente fatti fuori, preferendo ad essi migliaia di fans sconosciuti. Il desiderio di fama sembra dunque l’aspirazione maggiore dei giovani della nuova generazione, e Craven, attraverso un thriller ricco di suspence e colpi di scena, infligge nella mente dello spettatore, come la lama tagliente del pugnale di Ghostface, una domanda inquietante: fino a che punto siamo disposti a spingerci pur di arrivare ad acquisire fama?
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choco vistas
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sabato 23 aprile 2011
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una parola sola...ottimo!!!
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Ok parliamo bene di questo film..Innanzi tutto sono andato mercoledì a vederlo con un mio amico e ce ne siamo andati soddisfatti. Il quarto capitolo della saga é piuttosto coinvolgente e ti da il modo di riflettere su chi sia l'assassino.Finale decisamente fantastico e per nulla scontato,e poi le scene girate sono stupende e migliori di quelle precedenti, anche se l'unica pecca se così la possiamo chiamare é quella di non far molto paura..Forse sono io che abituato a vedere film horror di tutti i generi l'ho trovato "una passeggiata".Ma nonostante questo un film che voto da una scala da 1 a 10 un bell 8 e mezzo
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hidalgo
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venerdì 22 aprile 2011
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qual'è il vostro film horror preferito? non questo
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Wes Craven si è fermato al 1996. Scream è l'ultimo film di un certo valore del - purtroppo - ex maestro del cinema horror. Inevitabile diventasse una serie cult, un prodotto il cui unico scopo è il mega incasso al botteghino. Sotto questo punto di vista, l'operazione è pienamente riuscita e potrebbe tranquillamente durare per sempre (Dio ce ne scampi e liberi!), del resto se ancora dura il Grande Fratello figuriamoci se non può continuare la saga di Ghostface. Una saga che non ha più niente da dire nè da dare, e non basta annunciare che "le regole sono cambiate" per alzare il livello del film, decisamente mediocre in tutto e per tutto.
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Wes Craven si è fermato al 1996. Scream è l'ultimo film di un certo valore del - purtroppo - ex maestro del cinema horror. Inevitabile diventasse una serie cult, un prodotto il cui unico scopo è il mega incasso al botteghino. Sotto questo punto di vista, l'operazione è pienamente riuscita e potrebbe tranquillamente durare per sempre (Dio ce ne scampi e liberi!), del resto se ancora dura il Grande Fratello figuriamoci se non può continuare la saga di Ghostface. Una saga che non ha più niente da dire nè da dare, e non basta annunciare che "le regole sono cambiate" per alzare il livello del film, decisamente mediocre in tutto e per tutto. Craven non inventa più, si ricicla. La sceneggiatura sembra presa in prestito (e rovinata) da Nightmare nuovo incubo. All'epoca c'era Heather Langenkamp/Nancy Thompson ad interpretare se stessa,il concetto del film nel film era portato avanti in modo assai più approfondito e Freddy è Freddy, ovvero un personaggio capace di tenere un film da solo (quando ci si chiama Robert Englund...) cosa che non può fare Ghostface. In Scream 4 la suspance è assente, come lo sono i colpi di scena, annunciati e ripetitivi. Attori, scene e dialoghi sono da classico film horror adolescenziale: ai limiti del ridicolo. Non basta riempire una pellicola di citazioni o domandarsi "come si fa a sopravvivere in film horror moderno" e rispondersi "bisogna essere gay" per migliorare le sorti di un film che non aggiunge niente alla serie e che si poteva benissimo evitare di partorire. Ma il dio denaro è sempre fertile.
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i love horror
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venerdì 22 aprile 2011
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film horror 2011 più bello
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Horror ad alta tensione e in alcuni tratti paura!!! Comunque Wes Craven è un grande!!! Come ha fatto a farsi venire in mente un'idea così particolare come la saga di scream? Concludo dicendo che il finale è a sorpresa...
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hi mate!
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venerdì 22 aprile 2011
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pessimo
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Davvero questo film vi ha fatto paura?? Davvero lo considerate un horror??? Wes cosa mi hai combinato,un film pessimo,ridicolo......non capisco come possa essere piaciuto!!!!
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mister_wnb
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giovedì 21 aprile 2011
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wes craven:grandissimo
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in molti associano scream con scary movie o shriek dimenticando che questo è stato uno dei lungometraggi più importanti del 1996 nonostante la presenza di film come trainspotting o il paziente inglese.ebbene questo quarto capitolo porta ai vecchi splendori una saga che stava lentamente e inesorabilmente cadendo nel banale.
sceneggiato benissimo con tempi tecnici perfetti,regia non invasiva ma ben curata di craven,montaggio che poteva essere corretto in qualche punto centrale.
ottime alcune trovate fotografiche.Craven torna a far splendere la sua stella
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sixy89
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mercoledì 20 aprile 2011
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godibile
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Un buon film, l'ho trovato sinceramente migliore del primo della saga. In quel film non c'era speranza di capire chi fosse il killer prima della fine, mentre in questo hai la possibilità di intuirlo e quindi di "divertirci" nelle indagini. Un sequel che ricalca la trama del primo ma con delle sensibili variazioni. Finalmente un sequel che non è solo un banale copia-incolla. Veramente godibile.
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