Black Butterflies

   
   
   

L'anima inquieta di una poetessa maledetta. Valutazione 3 stelle su cinque

di ashtray_bliss


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mercoledì 27 febbraio 2013

Indiscuttibile merito di questa pellicola indipendente (e semi sconosciuta) e' che riesce a farci avvicinare ad una figura poco nota della poesia contemporanea: ovvero Ingrid Jonker, poetessa sudafricana che ha vissuto e prodotto le sue opere durante l'apice dell'apartheid.
Il titolo stesso del film Black Butterflies e' preso dall'ultima frase del poema intitolato ''I drift in the wind" ma e' anche il titolo del volume che racchiude tutte le poesie della Jonker cosi come sono state tradotte (dall'afrikaans) e pubblicate in Europa.
Il film, dunque, non e' strettamente biografico nel senso che non segue la vita della poetessa dall'inizio alla morte della stessa, ma piuttosto parte da meta' del percorso della Jonker e si concentra sopratutto nel raccontare della sua turbolenta vita privata. Tra l'amore che condivide con molti amanti e quello, corrisposto, con l'autore Jack Cope, la Jonker si scontra molto spesso con il padre, ministro del consiglio di Censura, che non condivide le idee liberaliste della figlia. Unica via d'uscita dalla difficile situazione che vive, sia a livello personale che sociale, trovera' il modo di sfuggire grazie alle poesie. Un altro merito, in effetti, del film e' che vengono lette varie delle poesie di Ingrid, poesie che racchiudono ma al contempo rivelano la natura fragile ma anche determinata della Jonker.
Su tutte queste, la piu' famosa, e' "The child is not dead" letta anche da Mandela nel 1994, e scritta dalla Jonker successivamente alla morte di un ragazzino dopo che la polizia gli sparo' in testa durante una manifestazione degli abitanti neri di Citta del Capo.
Il film riesce bene nell'intezione di proiettare l'animo infelice della poetessa agli spettatori, trasmettendo la sua frustazione per non essere riconosciuta come lei stessa sente di meritare. Inoltre il conflittuale rapporto col padre e anche la sorella la portano ad evidenziare un carattere ribelle ma anche autodistruttivo. Piu' avanti nel tempo infatti Ingrid si dara' alla bottiglia e tentera' anche il suicidio. Proprio sull'apice del suo successo, quando le sue poesie vengono pubblicate, riconosciute e premiate in tutto il Sud Africa -stiamo parlando della raccolta Smokes and Ochre- lei sprofondera' nella piu' abissale malinconia e depressione dalla quale non riescono a farla rissolevare nemmeno i viaggi in Europa, anzi proprio li' avra' un esaurimento nervoso che la portera' a subire un elettroshock, e tantomeno le sara' d'aiuto il riavvicinamento col suo amante di lunga data Jack Cope. La Jonker dopo il ritorno in Sud Africa e dopo aver subito l'elettroshock non riesce piu' a trovare l'ispirazione creativa, non riesce piu' a scrivere e cio' fara' si' che si allontani ulteriormente dai propri amici ma anche dalla propria figlia. Alla fine la Jonker divenuta sempre piu' pessimista e avendo perso la vena creativa si suicidera' buttandosi di notte tra le onde di Citta del Capo.
Black Butterflies e' indubbiamente un bio-pic drammatico che pero' non scava - se non con deboli accenni sparsi qua' e la' - nell'attivita' e impegno politico della Jonker a favore dell'uguaglianza e scontradosi col governo dell'apartheid (e mettendosi contro lo stesso padre, il quale piu' tardi tagliera' ogni tipo di rapporti con la figlia).
Anziche' di cio', il film si concentra nel far emergere la personalita' fragile e mentalmente instabile della poetessa e delle sue relazioni conflittuali con la famiglia ma in primis col suo amante Jack Cope. La sua personalita' viene pero' fatta valere attraverso i suoi versetti, sparsi per tutto il film, che sono la guida per capire l'animo interiore della Jonker. Versetti potenti, struggenti, brevi ma intensi che racchiudono sentimenti veri e umani.
Strepitosa la Van Houten che dona al suo personaggio spessore e credibilita', e si e' assolutamente meritata i premi come miglior interpretazione presso il Tribecca festival.
Molto valida la regia e la fotografia. Anche se si tratta di un opera incompleta e soltanto introspettiva, perdendo l'opportunita' di raccontare la parte politica della vita della poetessa, merita di essere visto.

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