Babycall

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Un film di Pal Sletaune. Con Noomi Rapace, Kristoffer Joner, Vetle Qvenild Werring, Stig R. Amdam, Maria Bock.
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Titolo originale Babycall. Thriller, durata 96 min. - Norvegia 2011. - Nomad Film uscita venerdì 31 agosto 2012. MYMONETRO Babycall * * 1/2 - - valutazione media: 2,50 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari. Acquista »
   
   
   
ashtray_bliss giovedì 4 ottobre 2012
in bilico tra il mondo reale e l'aldila. Valutazione 4 stelle su cinque
94%
No
6%

Anna, e' apparentemente una madre premurosa, forse fin troppo, che adora suo figlio in modo sviscerato. Tanto che questo amore diventa quasi ossessivo. Anna, perde quasi totalmente il sonno per controllare suo figlio, Anders di 8 anni. E non solo: preferisce che il bambino dorma insieme a lei nella camera matrimoniale piuttosto che nella sua cameretta, vorrebbe impedire al figlio di andare a scuola e insegnargli a casa, e alla fine decide di acquistare un babycall per monitorarlo anche quando dorme.
Ma la realta' e' ben diversa. Anna e' una donna che non riesce a superare il trauma della morte del figlio, per mano di un ex marito violento che lo uccise. [+]

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mcmurphy87 sabato 15 settembre 2012
niente è come sembra Valutazione 2 stelle su cinque
78%
No
22%

I due sostantivi che descrivono al meglio questa pellicola sono senza dubbio "Apprensione" e "Paranoia". Questo continuo stato d'inquietudine,più o meno irragionevole,va in crescendo con l'avanzare dei minuti,dove la protagonista non ha una vera e propria evoluzione,rimane sempre in questo limbo,in questa "malattia mentale" di persecuzione,fino ad arrivare ad una conclusione non del tutto inaspettata,per quanto riguarda lei. Nel complessivo ho trovato un'ottima Noomi Rapace,sempre piu' brava nel calarsi nella psiche umana e nei traumi infantili(vedi la trilogia di Millennium) mentre per il resto gli altri interpreti l'ho trovati solo da contorno ad una pellicola che non ricorderemo per molto tempo anche se aveva tutto il potenziale per essere un piccolo gioellino. [+]

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viaggiatore77 giovedì 13 settembre 2012
trama affascinante ma non troppo Valutazione 2 stelle su cinque
100%
No
0%

Dopo "Il sesto senso" è nato un genere e forse per questo nulla sorpende come prima; in questo caso la vicenda, seppur contemporanea, è ispirata a "The Other". Ne ricalca i sospetti e le tensioni ma la chiave thriller porta ad una conclusione un pò semplice.

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donni romani mercoledì 12 settembre 2012
thriller incompiuto con una intensa rapace Valutazione 2 stelle su cinque
71%
No
29%

Presentato in anteprima al Festival Internazionale del Film di Roma 2011 il thriller scandinavo con Noomi Rapace risulta un bozzetto incompiuto, capace di fascinazione in alcune scene e però mancante in fase risolutiva, quando si tratta di dare corpo al soggetto. Anna è una madre in fuga, il figlio Anders è sopravvissuto alla violenza del padre che ha tentato di ucciderlo e lei lo difende da ogni contatto esterno, arrivando perfino a comprare un babycall per controllarlo durante la notte, anche se ha ormai quasi dieci anni. Le paranoie di Anna sono evidenti, i traumi del passato le hanno lasciato incubi e allucinazioni che lei non si arrischia a curare andando da un medico per paura che i servizi sociali le sottraggano il bambino, e così si trascina fra il cortile della scuola dove non si fida a lasciare solo Anders e il bosco vicino casa dove segue una giovane mamma col figlioletto, salvo scoprire poi che quel bosco non esiste e che la sua mente sta sempre più tradendola. [+]

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pod73 mercoledì 12 settembre 2012
intenso Valutazione 4 stelle su cinque
38%
No
63%

Sarà che i film Scandinavi esercitano sempre un grande fascino su di me, per il modo romantico che hanno di raccontare anche la storia più tragica, così anche questo film è stato in grado di catturarmi, indubbiamente grazie anche alla grande interpretazione dell'attrice che trasmette solo con lo sguardo un grande disagio e la grande tenerezza di una madre senza alcuna ragione di vita.Consigliato vivamente.

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4ng3l lunedì 10 settembre 2012
si salva solo noomi, il resto è molto poco Valutazione 2 stelle su cinque
83%
No
17%

Direi che come tema di fondo per un thriller non è male, ma è difficile visionarlo in questa chiave così cupa e a tratti gonfia di grigiore, con poca retorica. Insomma c'è il dolore ed in questo Noomi è bravissima, riesce ad espriemere sentimenti ed emozioni, anche facciali come poche attrici sanno fare ma la trama non decolla e rimane impantanata in queste distorsioni pseudo indotte della realtà. Più vivacità e colpi di scena ed il film sarebbe risultato gradevole, così si fatica ad arrivare alla fine.

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luanaa giovedì 6 settembre 2012
un incontro tra due disperazioni Valutazione 3 stelle su cinque
83%
No
17%

Una donna in forte psicosi per aver perso il figlio ucciso dal marito che abusava di entrambi trova una forma di contatto e quindi dei lampi di lucidità in un uomo traumatizzato da un infanzia dominata da una madre violenta ma ben compensato, al contrario della donna. Proietta in lei la parte dissociata di una madre buona ma fanno capolino i ricordi di un bambino abusato.In questo viaggio onirico attraverso le menti dei due protagonisti, l'uomo troverà una catarsi o meglio una maggiore consapevolezza, sebbene molto amara, mentre la donna finirà male. Un film di silenzi molto eloquenti ma soprattutto di solitudini disperate che non possono che sfiorarsi. Molto triste.

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gianni barbanera martedì 28 agosto 2012
babycall: trionfa il marketing sul cinema ... Valutazione 1 stelle su cinque
0%
No
100%

Passato l'anno alla festa del cinema di Roma, viene distribuito dopo un anno di attesa (31 agosto). Noomi Rapace con questo film ha addirittura vinto il premio come miglior attrice protagonista l'anno scorso alla manifestazione romana. Ma le qualità registiche e creative latitano in questo film. Una madre dall'occhio vitreo vaga per la città con un figlio spaesato, fra rumori improvvisi, salti di tempo e personaggi emersi dal nulla. La sensazione fortissima è quella di assistere a un film confezionato da un product manager piuttostochè da un regista: si sfrutta l'onda lunga dei thriller nordici, si aggiunge il lievito dell'attrice di successo per questo genere di film (la superosannata Lisbeth Salander di Uomini che Odiano le Donne), si inseriscono i meccanismi di genere et voilà, il gioco è fatto! Poi pazienza se alla prima del film presentato l'anno scorso a Roma tutto il cast, compresa la tostissima Noomi Rapace, se la siano squagliata alla chetichella per poi riapparire magicamente sorridenti alla fine del film . [+]

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peppe.simeone mercoledì 2 novembre 2011
così freddo è brutto Valutazione 1 stelle su cinque
15%
No
85%

Una donna nevrotica e ansiosa installa un "babycall" nella cameretta del figlio di otto anni per poterlo controllare durante la notte. 
Di una lentezza cronica e quasi genetica, che affronta il tema della violenza domestica sui figli in maniera retorica e banale. La trama poi sembra contenere solo questo: l'assenza di un controno avvilisce sin da subito anche gli spettatori più attenti ed il clima di ambiguità cerca solo di rendere più interessante, fallendo, una serie di avvenimenti lineare e piatta.
Un film freddamente svedese, che manca di pathos e tensione, dove i personaggi sono cubetti di ghiaccio che non riescono a comunicare nient'altro che la loro assenza di caratterizzazione: mal usata, in questo caso, la brava Rapace, che, imbruttita alla massima potenza, sembra spaesata e fuori parte, e riesce ad azzeccare un espressione giusta solamente in punto di morte. [+]

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renato volpone mercoledì 2 novembre 2011
cresce la tensione Valutazione 4 stelle su cinque
78%
No
22%

Bel thriller psicologico basato sulla violenza fatta ai bambini. Una madre e il figlio di otto anni vengono alloggiati dai servizi sociali in un grande palazzo alla periferia di Oslo, per farli sfuggire dal padre violento. Ben presto si scopre che la madre è un po' nevrotica e visionaria, inoltre, accanto al bambino appare un altro piccolo amico molto misterioso. Il tutto condito da voci di violenze che giungono per interferenza al baby call che la madre aveva attivato in casa per proteggere il figlio. Trama ben congegnata anche se non sviluppata completamente. L'ansia cresce e ci si affeziona ai personaggi. Ottime le inquadrature e l'alternarsi di momenti di quiete a momenti di angoscia. [+]

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