Film di Olivier Marchal, regista, ex poliziotto, specializzatosi in gangster movie, forse per l'esperienza acquisita nel precedente lavoro, che si inserisce a pieno titolo nella grande tradizione del noir francese, da Rififi in poi, caratterizzato dalla commistione equilibrata di generi, dal drammatico al film d’azione, con continui sbalzi temporali, ottenuti con la cadenza ritmata dei flash back, che alternano scene familiari della vita ordinaria del protagonista, un gangster di origini gitane a riposo, simile al personaggio interpretato da Servillo in Una vita tranquilla, alle imprese banditesche della gioventù, tra rapine a mano armata ed incursioni sanguinarie nei covi delle bande rivali.
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Film di Olivier Marchal, regista, ex poliziotto, specializzatosi in gangster movie, forse per l'esperienza acquisita nel precedente lavoro, che si inserisce a pieno titolo nella grande tradizione del noir francese, da Rififi in poi, caratterizzato dalla commistione equilibrata di generi, dal drammatico al film d’azione, con continui sbalzi temporali, ottenuti con la cadenza ritmata dei flash back, che alternano scene familiari della vita ordinaria del protagonista, un gangster di origini gitane a riposo, simile al personaggio interpretato da Servillo in Una vita tranquilla, alle imprese banditesche della gioventù, tra rapine a mano armata ed incursioni sanguinarie nei covi delle bande rivali. Ottimo il cast, formato da attori francesi non di primissimo piano ma tutti eccellenti professionisti e calati nella parte.
Il film ha un incipit lento e stenta a coinvolgere emotivamente lo spettatore sin dall’inizio, dilungandosi eccessivamente nella descrizione dell’ambiente familiare e soffermandosi, ad esempio, un po’ troppo sulla scena del matrimonio del figlio del protagonista, che, peraltro, non avrà nessun ruolo nella vicenda, poi, piano piano, il ritmo aumenta e la storia si focalizza sul tema principale, ovvero quello dell’amicizia, nata quand’erano ancora bambini, tra i due protagonisti. Il finale è affrettato e poco credibile, in quanto non coerente con il profilo criminale e psicologico del bandito ritiratosi a vita privata.
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