eugen
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domenica 2 giugno 2024
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shrek forever after
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"Shrek forever after"(MIke Mithcell, 2010)pare sia l'ultima capitolo della serie dedicata all'oroco Shrek, com e sempre anche con molti riferimenti alla vita di chi oroco non e'o almeno non si considera tale... In crisi dopo la nascita dei figli orchetti, troppo abituato e rimpiangendo la sua vita"eccentrica"da orco, il protagonsita viene convolto dal cattivo magio Tremontino(nella versione tialainaa si chiama cosi')in una corsa"a re'tro"nel tempo per cui gli "stacca"un giorno di vita, facendogli riviere espreiernze vissute in maniera diversa, dunque cambiandogli la vita, in buona sostanza, per cui dovra'recuperare un equilibrio instabvile, difficile, controverso , riuscendo pero'a farlo(il happy end e'peraltro d'obbligo, il nichiismo noin sarebbe ammesso.
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"Shrek forever after"(MIke Mithcell, 2010)pare sia l'ultima capitolo della serie dedicata all'oroco Shrek, com e sempre anche con molti riferimenti alla vita di chi oroco non e'o almeno non si considera tale... In crisi dopo la nascita dei figli orchetti, troppo abituato e rimpiangendo la sua vita"eccentrica"da orco, il protagonsita viene convolto dal cattivo magio Tremontino(nella versione tialainaa si chiama cosi')in una corsa"a re'tro"nel tempo per cui gli "stacca"un giorno di vita, facendogli riviere espreiernze vissute in maniera diversa, dunque cambiandogli la vita, in buona sostanza, per cui dovra'recuperare un equilibrio instabvile, difficile, controverso , riuscendo pero'a farlo(il happy end e'peraltro d'obbligo, il nichiismo noin sarebbe ammesso....)e dunque titrpvera¿pace ineriore e pubblica... Sempre ottimi gli effetti speciali nell'animazione e l'uso di musiche anche molto clellebri. Eugen
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fabrizio friuli
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giovedì 7 settembre 2023
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non si collega con gli altri.
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Da quando Shrek è diventato un padre di famiglia ed ha finalmente smesso di essere un mostro solitario e tenuto, la sua vita sembra essere cambiata in meglio, invece è diventata monotona e stressante, per questo motivo, Shrek conosce suo malgrado un nano vagabondo di nome Tremotino al quale racconta la sua storia, ed egli propone all' ignaro orco di firmare un contratto magico che gli permetterà di essere un " vero orco ", senza sapere che il subdolo e infido Tremotino vuole sfruttarlo come una pedina per impadronirsi del regno di Molto Molto Lontano, e quando firma il contratto Shrek scopre che la sua palude non esiste più e che gli orchi come lui vengono catturati e schiavizzati dal nuovo Re : Tremotino che ha fatto scomparire i genitori di Fiona ed ha reso il regno che lui controlla un luogo disagiato dove vige il degrado sociale.
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Da quando Shrek è diventato un padre di famiglia ed ha finalmente smesso di essere un mostro solitario e tenuto, la sua vita sembra essere cambiata in meglio, invece è diventata monotona e stressante, per questo motivo, Shrek conosce suo malgrado un nano vagabondo di nome Tremotino al quale racconta la sua storia, ed egli propone all' ignaro orco di firmare un contratto magico che gli permetterà di essere un " vero orco ", senza sapere che il subdolo e infido Tremotino vuole sfruttarlo come una pedina per impadronirsi del regno di Molto Molto Lontano, e quando firma il contratto Shrek scopre che la sua palude non esiste più e che gli orchi come lui vengono catturati e schiavizzati dal nuovo Re : Tremotino che ha fatto scomparire i genitori di Fiona ed ha reso il regno che lui controlla un luogo disagiato dove vige il degrado sociale. Come se non bastasse, Shrek scopre che lui , non essendo mai nato, ha solo ventiquattro ore per salvare sé stesso e riottenere la vita che lui ha inconsciamente venduta.
Il quarto e , probabilmente, ultimo capitolo della saga di Shrek è sì, un buon lungometraggio, però,,non si collega bene con gli altri tre lungometraggi che lo hanno preceduto perché, all' inizio del film , i genitori di Fiona si recano da Tremotino e la regina Lilian dice di non fidarsi della Fata Madrina ( sebbene nel secondo film Re Harold era in combutta con la Fata Madrina ) ma lei era ignara della situazione e Re Harold aveva già un accordo con la Fata Madrina e se lui non avesse rispettato il loro accordo, Harold avrebbe perduto il suo per sempre felice e contento, e quindi, questo dettaglio ( l' errore di continuità ) abbassa il valore del lungometraggio, ed è un peccato, considerato che il film ( come gli altri ) nasconde delle scene " mature " , per esempio, la scena in cui i genitori di Fiona raggiungono la zona disagiata dove le streghe vivono come delle zingare nomadi , una di loro manda un bacio ad Harold in maniera provocatoria, come se fosse una prostituta che cerca di adescare un guidatore che attraversa la strada, oltre a quella scena, il film include dei dialoghi ben scritti e il dialogo migliore è quello tra Shrek e Ciuchino ( nel mondo distorto ) quando lui sembra aver perso ogni speranza di riottenere la sua perfetta vita e Ciuchino gli chiede perché ha voluto consegnarla a Tremotino se davvero la sua vita era perfetta e Shrek gli dice che lui non sapeva quello che aveva finché non è sparito, questo dialogo va preso in considerazione perché somiglia troppo a ciò che dice Oscar ( il protagonista di Shark Tale , perché lui dice : non ho capito quello che avevo finché non l' ho perso ) nonostante sia il dialogo migliore del film, e probabilmente sarebbe stato ancora più bello se Shrek avesse risposto a Ciuchino dicendogli : " Perché mi mancava essere un mostro temuto e odiato, va bene ? " perché, in questo film Shrek aveva dimenticato cosa volesse dire essere un vero orco, come lui voleva essere nuovamente, infatti, quando lui era un " vero orco " era un reietto ed un mostro che veniva giudicato e disprezzato, e non aveva nessuno accanto, prima di conoscere Ciuchino, Fiona ( e i loro tre figli ) , Gatto ( ossia il Gatto con gli Stivali ) e tutti gli altri amici del mondo fantastico. Proseguendo con la recensione, il film presenta un simpatico riferimento al Mago di Oz , ovvero, le streghe hanno tutte la pelle verde e per loro l' acqua è mortale come l' acido, infatti, quando Tremotino getta dell'acqua in faccia ad una delle streghe, la servitrice muore scogliendosi, ed oltre al mago di Oz è possibile notare che in questo film appare un riferimento all' Iliade: Gli orchi della resistenza ( capeggiata dalla coraggiosa e temeraria orchessa / umana Fiona ) attaccano le streghe uscendo da una gigantesca palla , usata per arredare il Palazzo di Tremotino, come i greci hanno attaccato i troiani nascondendosi all' interno del cavallo di Troia, e il film si conclude con Shrek che riesce a baciare Fiona all' ultimo momento e a riottenere la sua vera vita ( o meglio, la vita giusta per lui ) e celebra il compleanno dei suoi tre figli con gioia ed entusiasmo, e piuttosto che ruggire come un mostro spaventoso, impressiona tutti gli invitati emettendo un suono , tappandosi il naso e facendolo uscire dalle sue orecchie come il suono di un corno , ed è un trucco che lui ha imparato, dopo essere stato integrato nella resistenza degli orchi.
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hellphone97
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giovedì 20 luglio 2017
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che peccato che sia l'ultimo capitolo
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Sebbene non sia divertente come il primo e il secondo è migliore del terzo perché la trama è più accattivante e il finale è abbastanza strappalacrime.Anche se shrek ha rinunciato alla trasgressione e anticonformismo dei precedenti a noi va bene lo stesso.
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mystic
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domenica 5 maggio 2013
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shrek ci dice "addio" nel peggiore dei modi
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Shrek: la serie più redditizia della DreamWorks con quattro capitoli e uno spin-off.
Nel 2001, grazie agli animatori della casa, nasceva la nuova esuberante favola-avventura dell'orco più amato da grandi e piccini, un eroe improbabile al cui seguito aveva altrettanto improbabili amici, creature sorprendentemente folli e originali che citavano i classici della letteratura fiabesca per bambini. Dopo quel sogno digitale e altri due film, arriviamo al quarto e immaginiamo ultimo capitolo della saga.
Shrek, pieno fino all'orlo di nostalgia dei bei vecchi tempi, rivive per incantesimo di Tremotino il passato che amava, ritrovandosi però catapultato in un mondo molto diverso da quello che ricordava, in cui gli orchi sono perseguitati, Fiona guida la rivolta contro le streghe e i due non si sono mai conosciuti.
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Shrek: la serie più redditizia della DreamWorks con quattro capitoli e uno spin-off.
Nel 2001, grazie agli animatori della casa, nasceva la nuova esuberante favola-avventura dell'orco più amato da grandi e piccini, un eroe improbabile al cui seguito aveva altrettanto improbabili amici, creature sorprendentemente folli e originali che citavano i classici della letteratura fiabesca per bambini. Dopo quel sogno digitale e altri due film, arriviamo al quarto e immaginiamo ultimo capitolo della saga.
Shrek, pieno fino all'orlo di nostalgia dei bei vecchi tempi, rivive per incantesimo di Tremotino il passato che amava, ritrovandosi però catapultato in un mondo molto diverso da quello che ricordava, in cui gli orchi sono perseguitati, Fiona guida la rivolta contro le streghe e i due non si sono mai conosciuti.
Il quarto episodio è un film che tra gag mal riuscite e personaggi che sembrano scarti delle precedenti produzioni ha tutta l'aria di essere un bel fiore appassito. Oramai la serie ha assunto a pieno titolo i connotati tradizionali di una franchise commerciale, le cui pretese si riducono a soddisfare i più piccoli con sequenze studiate per esaltare la neonata tecnica delle tre dimensioni.
Non tutto è da buttare ovviamente, e alcuni personaggi secondari come il pifferaio magico si rivelano azzeccati. Ma dov'è finita la vera forza del film? La trama è fin troppo esile e scontata, mentre il regista Mike Mitchell si serve della formula della ripetizione più volte, riprendendo vecchie battute e situazioni già viste (la palude mai dimenticata, la crisi di coppia e così via). E la durata (93 min.) non è all'altezza del finale epico che ci si poteva attendere.
Francamente, basti pensare a come gli sceneggiatori siano stati costretti a cominciare da capo la relazione tra l'orco e Fiona (qui in versione amazzone) per capire che le idee erano scadute e scadenti. Ancora una volta a essere felici e contenti sono i buoni del film, non certo gli spettatori. Shrek ci dice "addio" nel peggiore dei modi.
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giorg99
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venerdì 12 aprile 2013
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disatro!
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Il capitolo più noioso della saga, pesonaggi stanchi e odiosi tra cui Temutino che è il peggiore di tutti, Ciuchino, Fiona e Il Gatto con gli stivali sono stati "uccisi".
Detto questo il migliore della saga rimane il primo episodio.
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jon sugar
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lunedì 7 gennaio 2013
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emozioni fuori luogo
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Se posso dire la mia, il capitolo che mi ha interessato di meno è stato il primo che tanto elogiate. Secondo me il più divertente è il terzo, mi è piaciuto molto ai tempi. Questo non è immondizia, nè noioso, nè il fallimento della serie: a mio parere è semplicemente di un altro genere. Vi sono meno gag, è vero, però è molto più emozionante degli altri tre. Una trama molto avvincente e dei personaggi ben caratterizzati e affascinanti. Il (piccolo) problema è che per finire alla grande una saga molto divertente, forse avrebbero dovuto tirare fuori tutta la comicità possibile, mentre il mistero e l'ambiguità avrebbero dovuto riservarli per un nuovo film che guardasse meno alla comicità.
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Se posso dire la mia, il capitolo che mi ha interessato di meno è stato il primo che tanto elogiate. Secondo me il più divertente è il terzo, mi è piaciuto molto ai tempi. Questo non è immondizia, nè noioso, nè il fallimento della serie: a mio parere è semplicemente di un altro genere. Vi sono meno gag, è vero, però è molto più emozionante degli altri tre. Una trama molto avvincente e dei personaggi ben caratterizzati e affascinanti. Il (piccolo) problema è che per finire alla grande una saga molto divertente, forse avrebbero dovuto tirare fuori tutta la comicità possibile, mentre il mistero e l'ambiguità avrebbero dovuto riservarli per un nuovo film che guardasse meno alla comicità. Se uno va a vedere al cinema un film che si presuppone faccia ridere e poi le emozioni che prova sono altre, come la tensione o la commozione, pensa automaticamente che sia brutto. La colpa è del nostro cervello a tenuta stagna.
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dragonia
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giovedì 1 dicembre 2011
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dopo il fallimento del terzo, una fine dignitosa
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OK, non riesce a raggiungere il livello dei primi due, ma sicuramente supera l'orrendo Shrek Terzo sotto vari aspetti: migliora la grafica, la storia viene creata in modo da poter rimaneggiare completamente i personaggi senza tuttavia stravolgerli (operazione compiuta con maestria), molti passaggi fanno davvero crepare dalle risate, incluso l'inizio, dove a leggere la storia è un annoiato Tremotino. Proprio quest'ultimo rappresenta il più grande vantaggio rispetto al precedente: laddove nel terzo avevamo un Principe Azzurro al quale il ruolo di cattivo serio proprio non si confaceva, qui il diabolico gnometto è un'autentica peste, antipatico al punto da farti desiderare la sua morte (cosa rara in un villain, men che mai per un villain di film d'animazione).
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OK, non riesce a raggiungere il livello dei primi due, ma sicuramente supera l'orrendo Shrek Terzo sotto vari aspetti: migliora la grafica, la storia viene creata in modo da poter rimaneggiare completamente i personaggi senza tuttavia stravolgerli (operazione compiuta con maestria), molti passaggi fanno davvero crepare dalle risate, incluso l'inizio, dove a leggere la storia è un annoiato Tremotino. Proprio quest'ultimo rappresenta il più grande vantaggio rispetto al precedente: laddove nel terzo avevamo un Principe Azzurro al quale il ruolo di cattivo serio proprio non si confaceva, qui il diabolico gnometto è un'autentica peste, antipatico al punto da farti desiderare la sua morte (cosa rara in un villain, men che mai per un villain di film d'animazione). Il gatto ingrassato è strepitoso, così come i personaggi in generale. Anche la morale è bella, anche se è stata ribadita in molte altre occasioni, ma dopotutto fa bene risentirla ogni tanto, non vi pare?
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tiamaster
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sabato 17 settembre 2011
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un crollo verticale della saga.
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santo cielo che sacarso,dopo il due il crollo della saga è diventato verticale,e poi mi ricorda il film "ricomincio da capo",molto noioso
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miss golightly
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venerdì 5 agosto 2011
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la fine di shrek
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E’ il compleanno dei piccoli orchi e papà Shrek e mamma Fiona sembrano aver fatto le cose in grande per festeggiare i tre cuccioli. Tutto sembra perfetto: la torta, gli amici, l’allegria, eppure Shrek non è felice. Innervositosi dà sfogo alla rabbia con un urlo ma l’effetto che esso ha sugli altri non è più quello di una volta e la nostalgia della sua vita da vero orco lo porta a scendere a patti con uno degli esseri più ingannatori e meschini che ci siano, Tremotino. Per rivivere un solo giorno da orco libero, Shrek rischierà di perdere Fiona, i piccoli , gli amici e tutto quello che ha costruito . Il regista Mike Mitchell e la sua troupe hanno intrapreso un processo di vera e propria reinvenzione dei personaggi, nati e sviluppatisi senza aver mai conosciuto Shrek, ed ecco che Fiona è diventata una coraggiosa guerriera che guida un esercito di orchi contro il perfido Tremotino, mentre Ciuchino traina la carrozza delle streghe intrattenendole cantando.
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E’ il compleanno dei piccoli orchi e papà Shrek e mamma Fiona sembrano aver fatto le cose in grande per festeggiare i tre cuccioli. Tutto sembra perfetto: la torta, gli amici, l’allegria, eppure Shrek non è felice. Innervositosi dà sfogo alla rabbia con un urlo ma l’effetto che esso ha sugli altri non è più quello di una volta e la nostalgia della sua vita da vero orco lo porta a scendere a patti con uno degli esseri più ingannatori e meschini che ci siano, Tremotino. Per rivivere un solo giorno da orco libero, Shrek rischierà di perdere Fiona, i piccoli , gli amici e tutto quello che ha costruito . Il regista Mike Mitchell e la sua troupe hanno intrapreso un processo di vera e propria reinvenzione dei personaggi, nati e sviluppatisi senza aver mai conosciuto Shrek, ed ecco che Fiona è diventata una coraggiosa guerriera che guida un esercito di orchi contro il perfido Tremotino, mentre Ciuchino traina la carrozza delle streghe intrattenendole cantando. Il cambiamento che forse impressiona di più è quello del gatto con gli stivali, terribilmente ingrassato: non è più il gatto coraggioso e avventuriero ma un comune gatto che pensa solo al cibo e a dormire, super coccolato dalla sua padrona. L’ultimo capitolo della saga, pur restando sulla stessa scia degli episodi precedenti, non si distingue particolarmente se non per qualche raro momento davvero esilarante : sono lontani i momenti in cui si rideva di continuo con Ciuchino, Fata madrina e il Principe Azzurro. Ciò che non abbandona è la morale, non è un caso se quella di Shrek e Fiona è stata una delle prime favole in cui a regnare è la bontà d’animo non affiancata da altrettanta bellezza dei personaggi. Shrek e vissero felici e contenti sembra non rivolgersi più ai piccoli ma ai loro genitori: sono infatti loro che stavolta possono identificarsi nel grande orco verde, che sentendosi soffocato dalla routine e dalle responsabilità della famiglia, rimpiange i giorni in cui era libero e doveva badare solo a se stesso. Ciò che c’è di geniale in questo quarto episodio è il personaggio malvagio, Tremotino. Nessuno si aspetterebbe chissà cosa da un omuncolo dai capelli rossi, eppure proprio in questo è racchiusa la forza del suo personaggio cosi simile ai cattivi degli episodi precedenti che sono sempre un po’ ridicoli, eppure non per questo perdono di sostanza.
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