Advertisement
Shrek e vissero felici e contenti: quando il sequel è un episodio tv

Il film dell'orco verde e ancora nessuna nuova idea.
di Gabriele Niola

Storia e personaggi

lunedì 23 agosto 2010 - Making Of

Storia e personaggi
Quando Shrek arriva al quarto episodio Toy story arriva al terzo. Il primo ci ha messo circa 9 anni, il secondo poco meno di 20, eppure l'uscita ravvicinata mostra come la Dreamworks sia rimasta ancorata ad un vecchio modo di fare animazione, mentre la Pixar cerchi di interpretare in maniera professionale il trend produttivo contemporaneo orientato ai sequel.
Ancora una volta è tutta una questione di storia e personaggi, Lasseter non fa che ripeterlo. Shrek infatti nei suoi 9 anni di evoluzione è migliorato, e molto, tecnicamente attraverso una logica interessante (le migliorie vengono studiate per delle scene specifiche e poi riutilizzate, non pensate per migliorare il film in sé), ma ha lasciato la sua anima per strada, dimenticando non solo da dove venga ma soprattutto perché sia nato. Cosa che invece Toy Story sembra tenere presente in ogni singolo taglio di montaggio.
Dallo spunto, alla realizzazione, dal finale del film all'umorismo, fino al carattere del protagonista, tutto il quarto episodio di Shrek sembra gridare "TELEVISIONE!", cioè un'idea di serialita che mira a perpetuare se stessa e a garantire la propria sopravvivenza. Toy story è una saga, Shrek è un marchio, un franchise che tra poco avrà anche il suo primo spin off dedicato al Gatto con gli stivali.

E vissero felici e contenti. Ancora una volta
In una serie di film l'universo di riferimento è tutto. L'universo di Shrek è immobile, fermo, cristallizzato come quello di un cartone animato seriale per la tv, quello di Toy Story in continua evoluzione. Non è un caso. Alla Dreamworks vogliono congelare la formula del successo del primo film e cercare di rifarlo all'infinito, alla Pixar vogliono fare film diversi con i medesimi personaggi (nemmeno lo spirito sembra una costante!).
Dimostrazione sia come Shrek, nato nel momento di massimo sfruttamento della tendenza al citazionismo che aveva cominciato a dominare verso la fin degli anni '90 (all'epoca nemmeno la Pixar gli era immune), con il passare degli anni, ripetendo con stanchezza la medesima formula, vi sia rimasto imprigionato. Alla Dreamworks talmente desiderano cristallizzarsi e ripetersi che in questo nuovo film Shrek torna all'inizio, cioè quando il protagonista era temuto e doveva conquistare la sua amata.
Il pubblico sembra continuare a premiare l'umorismo ormai inesistente in nome della ripetizione su schermo di ciò che una volta era divertente e fresco e che ora è invece inquadrato nel massimo della normalità (l'eroe buono viene portato in un mondo in cui la sua quotidianità è sconvolta e lotta per riconquistarla affermando di essersi sbagliato a desiderare una fuga da essa), così la casa di produzione continua a progettare sequel e spin-off come quello che prevede il Gatto con gli stivali in una storia dallo stile Sergio Leone

L'evoluzione in 4 capitoli
Con tutto il successo del primo film Shrek 2 fu una vera cascata di migliorie tecniche ma tutte strettamente legate ad esigenze contingenti.
Ci fu innanzitutto il miglioramento del modo in cui vengono gestiti i liquidi, perché serviva per la scena che riprende Da qui all'eternità, così fu migliorata la gestione del particelle liquide dell'acqua cosa poi servita anche in altri momenti. Era stata migliorata la gestione del pelo (poco importante nel primo film), vista la presenza del Gatto con gli stivali, e infine ci furono dei piccoli ritocchi al modo in cui vengono maneggiate le vesti e i loro materiali, dati i molti cambi d'abito delle diverse principesse.
Per il terzo film i cambiamenti tecnici sono stati relativi soprattutto al controllo dell'illuminazione e alla gestione delle folle. I nuovi scenari, vista la trama, erano nettamente più orientati allo sfarzo e al lusso, era dunque necessario che la luce si rifrangesse diversamente su ogni materiale. Per la stessa ragione un sistema semplificato di gestione delle folle di persone era indispensabile.
Nel quarto Shrek infine oltre ai soliti miglioramenti di routine (realizzati assieme al team di Dragon Trainer), si è lavorato molto sulla gestione dei capelli, per la scena in cui Fiona li scioglie, e sui movimenti dei personaggi. Quasi tutti infatti sono stati "rifatti" cioè il loro scheletro è stato composto nuovamente potendo contare su un sistema in grado di gestire più snodi. Di fatto son più flessibili, non a caso in precedenza l'effetto "tromba" delle orecchie di Shrek non sarebbe stato possibile.
Particolare attenzione ovviamente al Gatto con gli stivali il quale tra poco sarà protagonista di un film tutto suo e quindi avrà bisogno di un lavoro ancora più dettagliato.

Gallery


{{PaginaCaricata()}}

Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati